mistero90 ha scritto: mercoledì 4 settembre 2019, 17:45
Vilienza ha scritto: mercoledì 4 settembre 2019, 17:34
Io lo dico da anni che un giocatore, a parità di condizioni, sceglie un entella qualsiasi (o un carpi, o un cittadella) piuttosto che cosenza. Purtroppo su questo trinchera ha ragione.
L'ha ripetuto 70 volte ed è, anche se chiaramente una scusa per cercare di mascherare i suoi errori e quelli del guaro, purtroppo vero.
Noi abbiamo un grande pubblico. Stop, fine
Per il resto... Una società medio piccola, un blasone medio in passato, quasi inesistente oggi. Una città in culandia collegata malissimo col resto del mondo che nemmeno sa dove siamo, servizi da terzo mondo etc etc etc
E poi la cosa più importante. Una società con pochi mezzi (quelli messi a disposizione da guarascio) il cui unico pregio é quello di pagare i calciatori. Per il resto organizzazione da serie d. Da serie d il campo di calcio, da eccellenza la situazione allenamenti, senza parlare del resto che magari ai calciatori non importa.
Mo,
mettetevi nei panni di un calciatore che 9 su 10 non sa nemmeno dove stiamo sulla cartina, che magari vuole tornare a casa ogni tanto, che vuole fare crescere i figli in una città con servizi decenti, che non viene a giocare per una squadra che ambisce a qualcosa di grande ma solo a vivacchiare, che sa di potersi fare male perché abbiamo un campo di M E R * *... Ci pensa mille volte prima di scegliere noi.
AL MOMENTO é così. Sognare é normale, ma scordiamoci nomi grossi.
Certo c'é di peggio, Catanzaro ad esempio, ma chissa é. Da sempre. Piccole boccate d'aria in 100 anni di veleno.
Io, nonostante l'incredulità di questi giorni, continuo a credere che siamo ancora in una di queste bolle d'aria, sinceramente credo che anche questo ciclo finirà a breve, ma finché c'é respiro. Ho smesso da tempo di incazzarmi per i lupi
senza offesa ma quella è una scusa assurda, cioè peggio di crotone che seriamente non la conosce nessuno, è collegata malissimo, isolata dal resto della calabria e d'italia, eppure negli anni qualche giocatorino ci è passato e si è trovato anche bene, e ci è anche ritornato come mazzotta quest'anno perchè la considera la sua seconda casa
l'appeal una società se la deve costruire e deve fare in modo di attirare i giocatori, un giocatori sceglie dopo che ha parlato con la società e li una società deve essere brava ad attirare il giocatore verso di se, molti giocatori non conoscono la città dove vanno a giocare e la scoprono poi dopo quando ci stanno
leggete tutto però
moltissimi dei giocatori passati da cosenza se ne sono innamorati (tutino è il simbolo, ma ce ne sono mille di esempi).
Il problema è farceli venire.
come ho scritto, il motivo principale per cui non vengono (a parità di condizioni) è che abbiamo una società non degna, che sicuramente in italia si è fatta la nomea di essere "poco organizzata" (diciamo così, edulcoriamo un po'), oltre che piccola e che si affaccia nel palcoscenico del calcio che conta da poco. Nessuno, solo noi o quasi, si ricorda di 15 anni fa. Se girate un po' l'Italia saprete che moltissimi delle nuove generazioni conoscono carpi, frosinone, crotone proprio perchè sono stati nel calcio che conta non 15 anni fa ma ora. E si, crotone oggi è più appetibile di Cosenza, per blasone, ma soprattutto perche viene considerata una buona società.
Gli altri motivi, quelli relativi alla vita quotidiana e personale dei giocatori, sono certamente secondari, ma contano eccome quando si effettuano scelte professionali (a parità di condizioni, è utile ribadirlo).
Non ho mica detto che non è possibile che vengano giocatori a cosenza. Al momento però vedo molto difficile far venire buoni giocatori, tant'è che le nostre fortune le hanno fatte soprattutto le scommesse, mentre non si contano più i catananni rutti ca ni simu ricuati.
Pagali di più, migliora l'organizzazione societaria, diventa ambizioso, fatti un nome e allora vedrai che le cose cambieranno e quei problemi secondari (che ci sono guagliù, se accantoniamo l'amore che abbiamo per la nostra città) verranno facilmente superati
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)