La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
@car89
come al solito preciso... ma, come suol dirsi, la tua è una rispettabilissima... ipotesi di scuola.
Non fa una piega il tuo ragionamento, pienamente condivisibile nella prospettazione della casistica sotto l'aspetto giuridico (un po' meno sotto quello contabile, che nasconde zone d'ombra ampiamente rimarcate da Frascale e Lupo1984).
Da un punto di vista morale la squadra è della città e del popolo rossoblù sparso nel mondo, proprio per questa ragione, a prescindere dal diritto di mettere il naso in casa altrui (Società commerciale privata, come ben dici) ogni tifoso che si reputi - fornendo ampia giustificazione probatoria, ma anche solo indiziaria - DANNEGGIATO sotto l'aspetto sportivo dalla gestione volutamente "precaria" della società ha il sacrosanto diritto di far sentire il proprio URLO di disperazione!
Sì, disperazione, perché le 2 opzioni che abbiamo (1. INDIFFERENZA - 2. ACCETTAZIONE) non possono che condurci all'inevitabile dispersione del patrimonio serie B (può anche non essere - per l'ennesimo miracolo - quest'anno, ma non resisteremmo a lungo, agonizzanti, come siamo stati ridotti dalla gestione becera e capitalistico-affaristica in essere...).
Certamente non potremmo dire: "Pupà, ma chi cazzu sta cumminannu, vavatinni e lassa tutto!", tuttavia si potrebbe metter su un dibattito, argomentando in modo serio, professionale e lineare riguardo a tutte le "mancanze" addebitabili alla proprietà... ciò, a mio avviso, potrebbe ancor di più squarciare il velo dell'ostracismo che avvolge noi "tagliaturi" e rendere visibile agli occhi del tifoso comune, ossia il famoso "tifoso da strada" senza competenze specifiche in materia e tanto caro al Presidente (che, per inciso, è 1000 volte meglio - sotto tutti gli aspetti - rispetto a lui...), quali sono i reali motivi per cui siamo ancora OSTAGGIO di un tiranno!
Se è vero che i giornalisti non sanno manco copiare dal sito... o per meglio dire non vogliono (o possono) esagerare nel rigirare il coltello nella piaga, allora sta a noi farci portavoce di un dissesto finanziario, calcistico e morale dal quale sarà difficile rialzarci prima di 10-15 anni!
come al solito preciso... ma, come suol dirsi, la tua è una rispettabilissima... ipotesi di scuola.
Non fa una piega il tuo ragionamento, pienamente condivisibile nella prospettazione della casistica sotto l'aspetto giuridico (un po' meno sotto quello contabile, che nasconde zone d'ombra ampiamente rimarcate da Frascale e Lupo1984).
Da un punto di vista morale la squadra è della città e del popolo rossoblù sparso nel mondo, proprio per questa ragione, a prescindere dal diritto di mettere il naso in casa altrui (Società commerciale privata, come ben dici) ogni tifoso che si reputi - fornendo ampia giustificazione probatoria, ma anche solo indiziaria - DANNEGGIATO sotto l'aspetto sportivo dalla gestione volutamente "precaria" della società ha il sacrosanto diritto di far sentire il proprio URLO di disperazione!
Sì, disperazione, perché le 2 opzioni che abbiamo (1. INDIFFERENZA - 2. ACCETTAZIONE) non possono che condurci all'inevitabile dispersione del patrimonio serie B (può anche non essere - per l'ennesimo miracolo - quest'anno, ma non resisteremmo a lungo, agonizzanti, come siamo stati ridotti dalla gestione becera e capitalistico-affaristica in essere...).
Certamente non potremmo dire: "Pupà, ma chi cazzu sta cumminannu, vavatinni e lassa tutto!", tuttavia si potrebbe metter su un dibattito, argomentando in modo serio, professionale e lineare riguardo a tutte le "mancanze" addebitabili alla proprietà... ciò, a mio avviso, potrebbe ancor di più squarciare il velo dell'ostracismo che avvolge noi "tagliaturi" e rendere visibile agli occhi del tifoso comune, ossia il famoso "tifoso da strada" senza competenze specifiche in materia e tanto caro al Presidente (che, per inciso, è 1000 volte meglio - sotto tutti gli aspetti - rispetto a lui...), quali sono i reali motivi per cui siamo ancora OSTAGGIO di un tiranno!
Se è vero che i giornalisti non sanno manco copiare dal sito... o per meglio dire non vogliono (o possono) esagerare nel rigirare il coltello nella piaga, allora sta a noi farci portavoce di un dissesto finanziario, calcistico e morale dal quale sarà difficile rialzarci prima di 10-15 anni!
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- Frascale67 (lunedì 29 marzo 2021, 21:46) • cirujeda (martedì 30 marzo 2021, 9:08)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
ormai il CALCIO, quello vero delimitato dalla prima della metà anni 90, è perso per sempre, i gestori del giocattolo da allora sono diventate le televisioni e da qualche anno le agenzie di scommesse, che muovono le fila delle decisioni di lega e non solo... devono solo stare attenti a lasciare abbastanza briciole alle serie minori per evitare il collasso del sistema, perchè se crollano le serie minori le ripercussioni ci sarebbero anche ai piani alti ma sempre briciole sono, il pubblico serve solo da contorno perchè fa scenografia ma lo dirottano SOLO dove vogliono lorovurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:35 E segnatevi una cosa: "se nn è oggi sarà un domani" (cit. Manfredi in Brutti, Sporchi e Cattivi), il modello dicalcio finanziario implodera', così come è avvenuto x tutte le attività finanziarie che hanno al fondo nn entità reali o valore ma fuffa. Nel futuro nn troppo lontano il calcio dovrà ripartire dal basso e dai giovani dopo essere schiattato all'aria (lo Stato nn si potrà permettere salvataggi)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Leggesse mai qualche giornalistaLupo1984 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:03 Ti risponderà che nel bilancio ci sono entrate e uscite (cit.).
Scherzi a parte potrebbe essere una buona idea. La prima domanda da porre sarebbe:
"Presidente, da un'attenta analisi dei conti societari si evince che a fronte di un risparmio maniacale sul lato sportivo che ha contraddistinto il Suo operato da quando è amministratore del Cosenza Calcio, certificato dai budget più bassi della categoria che annualmente mette a disposizione dei Suoi collaboratori, si registra probabilmente uno spreco in altri settori, dove i costi per servizi e oneri diversi di gestione rappresentano quasi la metà delle uscite societarie e risultano essere di gran lunga superiori rispetto a società che hanno costi più consistenti. Ci può fornire delucidazioni in merito?
Lei ha sempre sostenuto che il pane si fa con la farina che si ha ma non crede che, alla luce di tutto ciò, se applicasse lo stesso principio di contenimento dei costi, per carità legittimo, anche su queste voci di spesa potrebbe destinare più risorse nella costruzione della rosa e sostanzialmente essere più competitivi rispetto alle nostre più dirette rivali?
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Premesso che tifo solo cosenza, io dico che anche i top club dovranno fare i conti con la crisi e la povertà che nei prossimi anni attanaglieranno il Paese: anche se dovessero sfondare in provincia i sordi chiri su..prima o poi la vigna finisce..Oberdan_80 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:46 ormai il CALCIO, quello vero delimitato dalla prima della metà anni 90, è perso per sempre, i gestori del giocattolo da allora sono diventate le televisioni e da qualche anno le agenzie di scommesse, che muovono le fila delle decisioni di lega e non solo... devono solo stare attenti a lasciare abbastanza briciole alle serie minori per evitare il collasso del sistema, perchè se crollano le serie minori le ripercussioni ci sarebbero anche ai piani alti ma sempre briciole sono, il pubblico serve solo da contorno perchè fa scenografia ma lo dirottano SOLO dove vogliono loro
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Questo accadrà quando le emittenti TV decideranno di abbassare il tiro sulle offerte (e qualche segnale c'è già) per l'acquisto dei diritti...vurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:35 E segnatevi una cosa: "se nn è oggi sarà un domani" (cit. Manfredi in Brutti, Sporchi e Cattivi), il modello dicalcio finanziario implodera', così come è avvenuto x tutte le attività finanziarie che hanno al fondo nn entità reali o valore ma fuffa. Nel futuro nn troppo lontano il calcio dovrà ripartire dal basso e dai giovani dopo essere schiattato all'aria (lo Stato nn si potrà permettere salvataggi)
Se venissero meno quei soldi, o buona parte di essi, sarebbe un dramma per il calcio moderno...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Più che un dramma, ci sarebbe sicuramente una revisione del "sistema".Speroni ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 21:09 Questo accadrà quando le emittenti TV decideranno di abbassare il tiro sulle offerte (e qualche segnale c'è già) per l'acquisto dei diritti...
Se venissero meno quei soldi, o buona parte di essi, sarebbe un dramma per il calcio moderno...
E non sottovalutare che alcuni gruppi finanziari a breve potrebbero mollare delle Società...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Anche la speculazione degli stadi cn la pandemia è andata a farsi benedire..milan, Inter e juve stanno vivendo da tempo al di sopra delle loro possibilità, una Rometta e una lazietta vivacchiano..De Laurentiis è un Guarascio più intelligente,intraprendente e danarosi.Bia ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 21:21 Più che un dramma, ci sarebbe sicuramente una revisione del "sistema".
E non sottovalutare che alcuni gruppi finanziari a breve potrebbero mollare delle Società...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Guarda con un guarascio più intraprendente più danaroso e specialmente più intelligente, me ne farei una ragione.vurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 21:24 Anche la speculazione degli stadi cn la pandemia è andata a farsi benedire..milan, Inter e juve stanno vivendo da tempo al di sopra delle loro possibilità, una Rometta e una lazietta vivacchiano..De Laurentiis è un Guarascio più intelligente,intraprendente e danarosi.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Ma infatti i napulilli u criticanu: iu ci facerra na'statua..i tempi di Maradona sn andati x sempre..x quanto danaroso nn ce la fa a competere x il titolo.Frascale67 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 21:48 Guarda con un guarascio più intraprendente più danaroso e specialmente più intelligente, me ne farei una ragione.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
E vorrei vedere.!Frascale67 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 21:48 Guarda con un guarascio più intraprendente più danaroso e specialmente più intelligente, me ne farei una ragione.
De Laurentiis il Napoli alla sua dimensione ce l'ha riportato!
È comunque in lotta sempre fra le prime 5....
Ultima modifica di Bia il lunedì 29 marzo 2021, 23:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
I parenti di mia moglie che seguono il Napoli e sn realisti apprezzano molto de laurentiis..
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Più intraprendente xché i soldi dei vari cavani, lavezzi e higuain, li ha in buona parte reinvestiti eppoi la scugnizzeria del Napoli è avanguardia..proprio come da noi cn baez venduto e un cadavere putrefatto in arrivo, uno che ad oggi, se ha fatto 45 minuti in tutto è già tanto...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Tribunale di Napoli Sezione VII 25/2/2010 Preso. Scoppa Rel. Perrino.
"..il titolo sportivo pur facendo capo, in modo personalissimo ed esclusivo, soltanto alla società che l'ha conquistato, non si sostanzia in una condizione giuridica di vantaggio alla società attribuita dall'ordinamento generale, ma è una qualità inerente lo status della società all'interno dell'ordinamento settoriale sportivo.".." il titolo sportivo non può essere considerato un bene ai sensi dell'art. 810 cc". Infatti in ogni bilancio di qualsivoglia società sportiva, il titolo sportivo non viene mai imputato a bilancio.
Cosa mi porta a dedurre tutto ciò? Caro presidente la tua società esiste in quanto è titolare di un titolo sportivo, conquistato sul campo e riconosciuto dalla FIGC, che non può essere considerato tuo.
Dico na scemenza? Probabilmente. Ma quando si scrive qui sopra non siamo né medici né avvocati né commercialisti né imprenditori né contadini né filososi. Siamo tifosi. Certo ognuno mette a disposizione la propria umile esperienza per valutare un fatto, ma il nostro intendimento, anche quindi il mio, non è quello di criticare scelte imprenditoriali o di evidenziare fatti poco chiari perché "ni vulimu fa' i spiarti" al contrario non vogliamo farci prendere per i fondelli, vogliamo focalizzare l'attenzione sul vero problema che purtroppo è sempre quel pesce che puzza dalla testa.
"..il titolo sportivo pur facendo capo, in modo personalissimo ed esclusivo, soltanto alla società che l'ha conquistato, non si sostanzia in una condizione giuridica di vantaggio alla società attribuita dall'ordinamento generale, ma è una qualità inerente lo status della società all'interno dell'ordinamento settoriale sportivo.".." il titolo sportivo non può essere considerato un bene ai sensi dell'art. 810 cc". Infatti in ogni bilancio di qualsivoglia società sportiva, il titolo sportivo non viene mai imputato a bilancio.
Cosa mi porta a dedurre tutto ciò? Caro presidente la tua società esiste in quanto è titolare di un titolo sportivo, conquistato sul campo e riconosciuto dalla FIGC, che non può essere considerato tuo.
Dico na scemenza? Probabilmente. Ma quando si scrive qui sopra non siamo né medici né avvocati né commercialisti né imprenditori né contadini né filososi. Siamo tifosi. Certo ognuno mette a disposizione la propria umile esperienza per valutare un fatto, ma il nostro intendimento, anche quindi il mio, non è quello di criticare scelte imprenditoriali o di evidenziare fatti poco chiari perché "ni vulimu fa' i spiarti" al contrario non vogliamo farci prendere per i fondelli, vogliamo focalizzare l'attenzione sul vero problema che purtroppo è sempre quel pesce che puzza dalla testa.
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- vurpilu (lunedì 29 marzo 2021, 22:25)
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Chi di risconto ferisce, di risconto perisce...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Frasca', sempre prezioso. Se nn ricordo male c'è giurisprudenza (ma penso solo di primo grado) che a fronte delle azioni della curatela fallimentare volte al recupero dei parametri di giocatori di società calcistiche professionistiche fallite, ha rigettato le richieste in quanto, fra l'altro, quei valori nn sono tuoi a prescindere la lo sono se e finché nn ti revocano l'affiliazione.Frascale67 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 22:13 Tribunale di Napoli Sezione VII 25/2/2010 Preso. Scoppa Rel. Perrino.
"..il titolo sportivo pur facendo capo, in modo personalissimo ed esclusivo, soltanto alla società che l'ha conquistato, non si sostanzia in una condizione giuridica di vantaggio alla società attribuita dall'ordinamento generale, ma è una qualità inerente lo status della società all'interno dell'ordinamento settoriale sportivo.".." il titolo sportivo non può essere considerato un bene ai sensi dell'art. 810 cc". Infatti in ogni bilancio di qualsivoglia società sportiva, il titolo sportivo non viene mai imputato a bilancio.
Cosa mi porta a dedurre tutto ciò? Caro presidente la tua società esiste in quanto è titolare di un titolo sportivo, conquistato sul campo e riconosciuto dalla FIGC, che non può essere considerato tuo.
Dico na scemenza? Probabilmente. Ma quando si scrive qui sopra non siamo né medici né avvocati né commercialisti né imprenditori né contadini né filososi. Siamo tifosi. Certo ognuno mette a disposizione la propria umile esperienza per valutare un fatto, ma il nostro intendimento, anche quindi il mio, non è quello di criticare scelte imprenditoriali o di evidenziare fatti poco chiari perché "ni vulimu fa' i spiarti" al contrario non vogliamo farci prendere per i fondelli, vogliamo focalizzare l'attenzione sul vero problema che purtroppo è sempre quel pesce che puzza dalla testa.
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- Frascale67 (lunedì 29 marzo 2021, 22:37)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
@bia @originalzagor
rispondo a entrambi, ringraziandovi intanto per le risposte, le cui argomentazioni mi trovano d'accordo.
Preciso che le mie non erano considerazioni tecniche, ma una semplice constatazione della realtà, tentando di rispondere all'interessante domanda di @vurpilu, se una società di calcio sia una società in tutto e per tutto privata o debba rispondere, e in quale misura, ai tifosi.
E la mia era una considerazione esclusivamente pratica, su quello che i tifosi possono fare concretamente, e appunto avanzavo quasi una provocazione sostenendo che l'unica cosa da fare sarebbe dimettersi da tifosi (come disse un tempo Venditti parlando della Roma).
Ma chiaramente non mi riferisco al diritto di criticare, di individuare i problemi, di approfondirli, tutte cose sacrosante e anzi necessarie per alimentare il dibattito.
Se ci spostiamo però sul piano pratico, purtroppo dobbiamo constatare come realtà ricche di storia, con tifoserie numerosissime, città solide, contesti economici importanti, sono crollate a picco senza che nessuno abbia potuto farci nulla.
Per questo constatavo come le società di calcio alla fine sono in tutto e per tutto società di diritto privato, legate alle stesse logiche.
E quindi tocca farsi quasi il segno della croce e sperare che la società finisca in mani serie.
Però ripeto, secondo me in questo momento storico del calcio cosentino, se chi gestisce la società usasse più umiltà e intelligenza, doti gratis, a parità di risultati l'ambiente sarebbe molto più sereno.
rispondo a entrambi, ringraziandovi intanto per le risposte, le cui argomentazioni mi trovano d'accordo.
Preciso che le mie non erano considerazioni tecniche, ma una semplice constatazione della realtà, tentando di rispondere all'interessante domanda di @vurpilu, se una società di calcio sia una società in tutto e per tutto privata o debba rispondere, e in quale misura, ai tifosi.
E la mia era una considerazione esclusivamente pratica, su quello che i tifosi possono fare concretamente, e appunto avanzavo quasi una provocazione sostenendo che l'unica cosa da fare sarebbe dimettersi da tifosi (come disse un tempo Venditti parlando della Roma).
Ma chiaramente non mi riferisco al diritto di criticare, di individuare i problemi, di approfondirli, tutte cose sacrosante e anzi necessarie per alimentare il dibattito.
Se ci spostiamo però sul piano pratico, purtroppo dobbiamo constatare come realtà ricche di storia, con tifoserie numerosissime, città solide, contesti economici importanti, sono crollate a picco senza che nessuno abbia potuto farci nulla.
Per questo constatavo come le società di calcio alla fine sono in tutto e per tutto società di diritto privato, legate alle stesse logiche.
E quindi tocca farsi quasi il segno della croce e sperare che la società finisca in mani serie.
Però ripeto, secondo me in questo momento storico del calcio cosentino, se chi gestisce la società usasse più umiltà e intelligenza, doti gratis, a parità di risultati l'ambiente sarebbe molto più sereno.
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- Bia (lunedì 29 marzo 2021, 22:37)
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