La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
FACCIO UNA PROPOSTA...
organizziamo una conferenza stampa come "gruppo di tifosi del CS" (possiamo anche denominarci Forum CS United, non c'è nulla da temere, visto che utilizzeremmo il nome del forum solo alla stregua di riferimento dell'estrazione del gruppo-tifosi), in cui denunciamo tutto ciò che abbiamo sempre detto (vedi famoso documento con le 10 domande poi riprese dai giornalisti cosentini), compresi i riferimenti contabili (senza, magari, entrare troppo nel particolare, per evitare eventuali curiosità da parte di chi potrebbe crearci danni...) al fine di sbugiardare questo pupazzo di pezza!
Io sono disponibile... ma opterei per il principe del for(um)o come front-man, coadiuvato da tecnici della materia contabile...
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- Frascale67 (lunedì 29 marzo 2021, 15:30) • cirujeda (lunedì 29 marzo 2021, 15:52) • vurpilu (lunedì 29 marzo 2021, 15:55) • Trotto2 (lunedì 29 marzo 2021, 17:26) • Oberdan_80 (lunedì 29 marzo 2021, 20:29)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
E il tema sostanziale è sempre quello: la società calcistica è di chi acquista la proprietà formale delle relative quote, gestendola in un'ottica di dominio privatistico o deve essere - come penso - una proprietà "conformata", cioè gestita per garantire anche gli interessi della Città e dei tifosi e in modo da garantire il loro coinvolgimento quanto meno in chiave di accountability?? Di certo nn bastano il fatto di pagare gli stipendi o il fatto presunto di nn avere alternative per garantire a chi gestisce la società la licenza e la giustificazione x fare tutto ciò che vuole, trattando la piazza cn indifferenza e disprezzo.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
da quanto tempo diciamo queste esatte parole sperò ?Speroni ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 10:18 Ma il problema sono davvero sti 450mila???
Con gli introiti che ha il Cosenza, messi a confronto con le reali uscite, credo che 3-400mila euro ad agosto/settembre Gargamella li avrebbe potuti spendere senza alcun problema...
Se invece di prendere Petre (pare a 200mila di ingaggio più 50mila di prestito oneroso) e Borrelli avesse preso un attaccante solo ma di categoria (insieme a Gliozzi) tipo Pettinari o qualche altro, e poi (se doveva tenerlo in quel modo) se avesse liberato Bruccini prendendo un centrocampista capace di assicurarti (come Brus) 4-5 gol in campionato ed infine se avesse preso un esterno destro oltre Bouah di categoria probabilmente non staremmo facendo certi discorsi... anche con Occhiuzzi alla "guida"...
Vorrei infine aggiungere per l'ennesima volta che fare il Presidente di una squadra di calcio di serie B non vuol dire che ogni anno devi fare la squadra con i soldi derivanti dalle varie voci delle entrate decurtati di quelli che ti devi intascare annualmente e che consideri il tuo guadagno annuo "sicuro" ed intoccabile.
Così, tutti potrebbero fare il presidente, ognuno di noi su questo forum potrebbe farlo...
Un presidente di una squadra di calcio, così come un imprenditore di una qualsiasi azienda, dovrebbe anche investire propri capitali, oculatamente ed in modo commisurato alle proprie possibilità, questo si, ma con l'intento di far crescere la propria azienda aumentando i propri utili... se non investi nulla ti basi solo sul fattore cul* che però può voltarti le spalle da un momento all'altro...
e non credo che Gargamella non sia in grado di prendere 2-300mila euro di tasca sua per andare a prendere un paio di calciatori di prospettiva per provare poi a rivenderli dopo un paio d'anni a cifre 4-5 volte più alte (vedi Baez)...
checchè ne dica Gargamella quando va in tv a fare la parte di quello che "purtroppo soldi non ne abbiamo e non possiamo competere con le corazzate del nord" (e di certo non sarà Berlusconi o Rosso), da quello che è dato sapere lui è un imprenditore che 2-300mila se vuole li piscia, a meno che la sua figura imprenditoriale non sia artefatta e che in realtà rappresenti soltanto la faccia di qualcun altro...
in realtà credo solo che lui sia uno che quando pensa alla "propria" squadra di calcio non voglia o non sia in grado di guardare più in la del proprio naso...
credo un po' tutti..chi piu' chi meno,qui sopra,su sto fatto siamo direi parechio uniti e concordi..
e a che è brigogna fare il presidente così
sempre detto..gestisce il cosenza come una friggitoria.
se vuoi fare il presidente solo con soldi di sponsor ed entrate,cioè con i soldi degli altri..simu bravi tutti.
anzi,se lo facesse uno a caso del forum,sono siuro che farebbe molto meglio,perchè oltre a gestire tanti soldi,sarebbe un TIFOSO e farebbe scelte per il bene del cosenza,non per il bene della sacchetta.
ancora meglio se la presidenza fosse fatta da un 5-6 persone,tutte pervase da sane principi di tifo e passione,atru ca mbakogu e occhiuzzi in panchina..e di certo avremmo ancora dermaku,tutino e riviere in rosa.
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Polpetta?
Chiamiamo le cose con il loro nome:
MINNA.
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- Oberdan_80 (lunedì 29 marzo 2021, 16:39) • Trotto2 (lunedì 29 marzo 2021, 17:27)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
la Zizzona...cirujeda ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 15:52 Polpetta?
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- cirujeda (lunedì 29 marzo 2021, 16:10)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Quello che più mi preoccupa non è Guarascio, ma l'ambiente cupo e nebuloso che si è creato da tempo intorno al Cosenza, e quando parlo di ambiente includo anche la tifoseria o cmq gran parte di essa...DarkGOD ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 15:33 da quanto tempo diciamo queste esatte parole sperò ?
credo un po' tutti..chi piu' chi meno,qui sopra,su sto fatto siamo direi parechio uniti e concordi..
e a che è brigogna fare il presidente così
sempre detto..gestisce il cosenza come una friggitoria.
se vuoi fare il presidente solo con soldi di sponsor ed entrate,cioè con i soldi degli altri..simu bravi tutti.
anzi,se lo facesse uno a caso del forum,sono siuro che farebbe molto meglio,perchè oltre a gestire tanti soldi,sarebbe un TIFOSO e farebbe scelte per il bene del cosenza,non per il bene della sacchetta.
ancora meglio se la presidenza fosse fatta da un 5-6 persone,tutte pervase da sane principi di tifo e passione,atru ca mbakogu e occhiuzzi in panchina..e di certo avremmo ancora dermaku,tutino e riviere in rosa.
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- lupo1970 (lunedì 29 marzo 2021, 17:06) • DarkGOD (lunedì 29 marzo 2021, 18:30) • vurpilu (lunedì 29 marzo 2021, 20:21)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
io pure e tanto... ma non parteciperà MAI più a nessuna trasmissione finché ci sarà questo clima, si è già intanatooriginalzagor ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 14:32
però avimu raggiune...
vorrei partecipare ad una di quelle trasmissioni e cantargliele in faccia al pupazzo!
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Io ci sto.originalzagor ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 14:32 [shadow][/shadow]
però avimu raggiune...
vorrei partecipare ad una di quelle trasmissioni e cantargliele in faccia al pupazzo!
Chi di risconto ferisce, di risconto perisce...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Ti dico la mia, anche se penso di essere impopolare.vurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 15:12 E il tema sostanziale è sempre quello: la società calcistica è di chi acquista la proprietà formale delle relative quote, gestendola in un'ottica di dominio privatistico o deve essere - come penso - una proprietà "conformata", cioè gestita per garantire anche gli interessi della Città e dei tifosi e in modo da garantire il loro coinvolgimento quanto meno in chiave di accountability?? Di certo nn bastano il fatto di pagare gli stipendi o il fatto presunto di nn avere alternative per garantire a chi gestisce la società la licenza e la giustificazione x fare tutto ciò che vuole, trattando la piazza cn indifferenza e disprezzo.
Dipende dalla chiave di lettura: il mondo che vorremmo o quello che abbiamo.
Se ragioniamo sulle aspettative e su ciò che più di tutto farebbe contenti i tifosi di una squadra di calcio (nello specifico) la seconda che hai detto.
Dovremmo concepire però le società come enti para pubblici o gestori di azionariato popolare (perché il punto è: chi mette i soldi decide), cosa che attualmente non sono.
La realtà dei fatti, invece, è che le società di calcio sono in tutto e per tutto delle società commerciali e come tali vengono gestite.
Per cui delle irregolarità amministrative se ne occupano gli enti pubblici, della mala gestio i creditori.
Che i tifosi siano i maggiori azionisti di una società di calcio è vero fino a un certo punto.
Non possono avanzare alcuna pretesa, neanche la più piccola, propria di un azionista e non possono determinare in alcun modo le sorti gestorie.
Se mettono soldi non lo fanno per foraggiare ma per fruire di un servizio.
Per cui lo strumento che ogni tifoso possiede per "punire" la società, potentissimo, è, al pari di come si punisce un'azienda tecnologica che non si aggiorna, o un ristorante che non tiene al prodotto che offre, il disinteresse.
Per parlare chiaro, la mia idea è che se si vuole punire Guarascio, ciascuno deve avere il "coraggio" di disinteressarsi totalmente delle sorti del Cosenza: non andare allo stadio, non parlarne, non spendere soldi, in alcun modo, per la squadra.
Diversamente, dibattere sugli aspetti extra calcistici è un interessante argomento di discussione, ma difficilmente produttivo di conseguenze pratiche.
Si possono individuare le peggiori nefandezze, ma occorre sempre che qualcuno metta in mora la società.
Poi è ovvio che come in ogni ambito ci sono gli imprenditori illuminati, che cercano di spostare sempre più il confine tra una gestione oculata (imposta dalla legge) e le ambizioni della piazza, fenomeno imperante negli anni 80/90 (quando però i controlli pubblicistici erano al minimo).
Se mi guardo intorno i problemi del Cosenza li vedo un po' ovunque, accentuati dove i risultati sportivi scarseggiano (nella prospettiva dei tifosi).
In ogni caso non penso che l'argomento sia dirimente per il Cosenza di Guarascio, che non è manchevole sul piano della gestione in senso stretto, e forse neanche nei risultati sportivi.
Sono convinto che con una comunicazione decente e una gestione, in senso lato, più moderna e meno accentratrice (in altre parole, meno arronzata), la piazza si sentirebbe più in linea con la sua gestione e il clima sarebbe più sereno nonostante le difficoltà.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Caro Car, scuserai se nn ti cito ma nn voglio fare messaggi cn tanti rinvii. Rispetto la diversità di vedute ed è chiaro che la tua visione è più ancorata a quello che è oggi; pero' accanto alla classica protesta (stare a casa), credo ci possa stare una legittima richiesta di chiarezza sui conti e sui programmi...anche nelle normali spa in fin dei conti, specie se operanti in settori speciali, la trasparenza e la pubblicità dei conti stanno diventando sempre più rilevanti: nn ci deve essere nulla di male nel chiedere sulle singole poste, se nn altro x consentire a tutti di farsi un'idea e di condurre un paragone consapevole su chi è santo e chi nn lo è. Insomma l'autoreferenzialità e la chiusura al confronto nn sono pregi. X il futuro spero sempre in una legge che vada nel senso da me auspicato nel precedente messaggio.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Car 89, la tua è la migliore "obiezione" che qualcuno abbia mai scritto e, a mio modesto parere, meriterebbe un approfondimento molto importante!car89 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 18:22 Ti dico la mia, anche se penso di essere impopolare.
Dipende dalla chiave di lettura: il mondo che vorremmo o quello che abbiamo.
Se ragioniamo sulle aspettative e su ciò che più di tutto farebbe contenti i tifosi di una squadra di calcio (nello specifico) la seconda che hai detto.
Dovremmo concepire però le società come enti para pubblici o gestori di azionariato popolare (perché il punto è: chi mette i soldi decide), cosa che attualmente non sono.
La realtà dei fatti, invece, è che le società di calcio sono in tutto e per tutto delle società commerciali e come tali vengono gestite.
Per cui delle irregolarità amministrative se ne occupano gli enti pubblici, della mala gestio i creditori.
Che i tifosi siano i maggiori azionisti di una società di calcio è vero fino a un certo punto.
Non possono avanzare alcuna pretesa, neanche la più piccola, propria di un azionista e non possono determinare in alcun modo le sorti gestorie.
Se mettono soldi non lo fanno per foraggiare ma per fruire di un servizio.
Per cui lo strumento che ogni tifoso possiede per "punire" la società, potentissimo, è, al pari di come si punisce un'azienda tecnologica che non si aggiorna, o un ristorante che non tiene al prodotto che offre, il disinteresse.
Per parlare chiaro, la mia idea è che se si vuole punire Guarascio, ciascuno deve avere il "coraggio" di disinteressarsi totalmente delle sorti del Cosenza: non andare allo stadio, non parlarne, non spendere soldi, in alcun modo, per la squadra.
Diversamente, dibattere sugli aspetti extra calcistici è un interessante argomento di discussione, ma difficilmente produttivo di conseguenze pratiche.
Si possono individuare le peggiori nefandezze, ma occorre sempre che qualcuno metta in mora la società.
Poi è ovvio che come in ogni ambito ci sono gli imprenditori illuminati, che cercano di spostare sempre più il confine tra una gestione oculata (imposta dalla legge) e le ambizioni della piazza, fenomeno imperante negli anni 80/90 (quando però i controlli pubblicistici erano al minimo).
Se mi guardo intorno i problemi del Cosenza li vedo un po' ovunque, accentuati dove i risultati sportivi scarseggiano (nella prospettiva dei tifosi).
In ogni caso non penso che l'argomento sia dirimente per il Cosenza di Guarascio, che non è manchevole sul piano della gestione in senso stretto, e forse neanche nei risultati sportivi.
Sono convinto che con una comunicazione decente e una gestione, in senso lato, più moderna e meno accentratrice (in altre parole, meno arronzata), la piazza si sentirebbe più in linea con la sua gestione e il clima sarebbe più sereno nonostante le difficoltà.
Intanto quando definisci le Società di Calcio uguali alle Società commerciali, trovi molti punti di convergenza su un mio post di qualche giorno fa dove parlavo dell'attuale "Calcio Finanziario".
E questo Calcio è chiaramente mirato a tenere in poca considerazione i sentimenti dei tifosi, che ormai sono in tutto e per tutto degli "acquirenti di un servizio" che come tale va gestito a seconda della domanda e della collocazione e storia calcistica.
Ma la verità è che una volta le Società di calcio erano "anomale", vale a dire che non potevano fallire ed erano oggetto di "rimesse" poco iregolari (alcune riciclavano soldi, e ce ne sono ancora oggi!) a livello finanziario, e si mangiava alla grande per chi poteva investire un discreto capitale finanziario.
Senza considerare che erano una potente cassa di risonanza nel tessuto sociale, soprattutto a livello politico, quindi godevano di diversa considerazione.
Guarda oggi.
Milan Inter Fiorentina Roma sono di proprietà straniere (la Juve non vale perchè ha sempre avuto una amministrazione "aziendale"), così come il Psg, 19 delle 20 squadri inglesi della Premier League, il Bayern Monaco che è di proprietà di tre (non uno, tre!) colossi finanziari tedeschi, e non parliamo del Lipsia con la Red bull!
Gli stessi Real Madrid e Barcellona sono una bufala con il loro presunto "azionarato popolare"!
NESSUN PRESIDENTE ELETTO LI' E' MAI STATO UN CITTADINO CON REDDITO MEDIO/ALTO.
Pechè? Perchè il tanto invocato azionarato popolare non porta, come si crede, ad incidere nella cosidetta stanza dei bottoni, ma serve fino ad un certo punto.
Nella realtà dei fatti mi hanno detto che in Spagna, gli azionisti hanno "peso" solo se hanno quote significative. A quel punto esprimono un voto e possono provare ad eleggere un loro rappresentate. Diversamente stanno a guardare.
Si vota solo il bilancio. Ma per incidere col voto, servono sempre quote significative.
Poi lo sapevate che 20 anni Real e Barcellona nno hanno pagato tasse al Governo Spagnolo? O che quando sono arrivati soldi dall'Unione Europea, ben 200 milioni sono stati girati a queste due Società a fondo perso?
E non parliamo delle tasse che dovevano pagare i giocatori lì.
E perchè?
Perchè fra i maggiori "azionisti" ci sono due grossi istituti bancari, non persone!
Comodo fare i grandi club così.....
Sul fatto di "punire" disinteressandosi, ciò andrebbe chiaramente contro l'essere tifoso.
Come posso fregarmene per un certo periodo della mia squadra?
Al massimo uno può evitare di andare allo Stadio, ma oltre sarebbe paradossale se tieni realmente al Cosenza!
La verità è che siamo fra l'incudine ed il martello e mostrare apertamente dissenso è l'unico modo.
Anche perchè, SI E' SEMPRE E SOLO RICHIESTO NON CAPITALI INGENTI, MA UN PIANO DI PROGRAMMAZIONE A LUNGA SCADENZA CHE DESSE AI TIFOSI LA CERTEZZA CHE SI STAVA PROVANDO A FARCI SOGNARE!
E NEGLI ULTIMI ANNI MAI HAI PROVATO - QUANDO TI SONO CAPITATI GIOCATORI O SITUAZIONI FAVOREVOLI - A TRATTENERE O INVESTIRE IN QUESTO SENSO!
Il punto finale sulla comunicazione è sempre stato il fulcro delle nostre discussioni, su cui siamo stati sempre tutti d'accordo (tranne la stampa e chi scrive fuori dal Forum), ed ovviamente è quello su cui cade pesantamente il "castello di carte" Guarasciano.
Detto ciò, se IO SO DI NON AVERE POSSIBILITA' DI INVESTIRE, PERCHE' RILASCIO DICHIARAZIONI DA MEGALOMANE?
Nella suddetta intervista al gionalista gossipparo che ho citato quando ho aperto il topic, non solo Guarpetta parlava con baldanza di potere trattenEre il Re (che non ha nemmeno sostituito degnamente, visto che sei andato ai nastri di partenza - in ritardo come sempre - con tre scommesse) ma parlava pure dello stadio nuovo!
Cioè, non vuoi investire un budget adeguato per la categoria e le strutture ( e quest'anno lo ha reso subito pubblico il "tuo" Ds), smantelli la rosa, e mi parli di stadio nuovo?
ED IO DOVREI FARMI PRENDERE PER IL cul*?
E adesso dicono che lo contestano? Ma finiamola! Qualunque Presidente vorrebbe essere contestato come lui oggi a Cosenza!
Io non ho visto sommosse, ho visto dei comunicati e qualche striscione, le vere contestazioni sono altre.....
Alla fine come dice il buon Groucho: Guardate quest’uomo: sembra un deficiente e parla come un deficiente, ma non lasciatevi ingannare: è veramente deficiente!
Detto ciò, se vuoi aggiungere qualcosa ti invito a farlo, perchè il tuo punto di vista non è impopolare, ma molto interessante.
Lo avrei voluto sentire uscire dalla bocca di qualche "giornalettaio" anni fa......
Ultima modifica di Bia il lunedì 29 marzo 2021, 20:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Ti risponderà che nel bilancio ci sono entrate e uscite (cit.).originalzagor ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 14:46 FACCIO UNA PROPOSTA...
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Scherzi a parte potrebbe essere una buona idea. La prima domanda da porre sarebbe:
"Presidente, da un'attenta analisi dei conti societari si evince che a fronte di un risparmio maniacale sul lato sportivo che ha contraddistinto il Suo operato da quando è amministratore del Cosenza Calcio, certificato dai budget più bassi della categoria che annualmente mette a disposizione dei Suoi collaboratori, si registra probabilmente uno spreco in altri settori, dove i costi per servizi e oneri diversi di gestione rappresentano quasi la metà delle uscite societarie e risultano essere di gran lunga superiori rispetto a società che hanno costi più consistenti. Ci può fornire delucidazioni in merito?
Lei ha sempre sostenuto che il pane si fa con la farina che si ha ma non crede che, alla luce di tutto ciò, se applicasse lo stesso principio di contenimento dei costi, per carità legittimo, anche su queste voci di spesa potrebbe destinare più risorse nella costruzione della rosa e sostanzialmente essere più competitivi rispetto alle nostre più dirette rivali?
A gamba tesa
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- Frascale67 (lunedì 29 marzo 2021, 21:42) • Ferro da Milano (martedì 30 marzo 2021, 1:31)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Bi', io sn nel gruppo dell'ormai ex calcetto, sono tutti juventini e ti confermo che loro nn sn più tifosi, pur facendosi migliaia di km x seguirla (quando si poteva) ma semplici spettatori, nel senso da te esattamente indicato. È proprio come hai detto tu. L'unica cosa è che io nn mi rassegno a tutto ciò. Saremo gli ultimi ma finché siamo in vita i "proprietari" delle società di calcio dovranno sopportarci.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Ma infatti io sono mi rassegno a questa impostazione finanziaria!vurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:15 Bi', io sn nel gruppo dell'ormai ex calcetto, sono tutti juventini e ti confermo che loro nn sn più tifosi, pur facendosi migliaia di km x seguirla (quando si poteva) ma semplici spettatori, nel senso da te esattamente indicato. È proprio come hai detto tu. L'unica cosa è che io nn mi rassegno a tutto ciò. Saremo gli ultimi ma finché siamo in vita i "proprietari" delle società di calcio dovranno sopportarci.
Finché ho voce come tifoso ,metterò in evidenza queste storture.
Il vero calcio non può morire per me!
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
E segnatevi una cosa: "se nn è oggi sarà un domani" (cit. Manfredi in Brutti, Sporchi e Cattivi), il modello dicalcio finanziario implodera', così come è avvenuto x tutte le attività finanziarie che hanno al fondo nn entità reali o valore ma fuffa. Nel futuro nn troppo lontano il calcio dovrà ripartire dal basso e dai giovani dopo essere schiattato all'aria (lo Stato nn si potrà permettere salvataggi)Bia ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:21 Ma infatti io sono mi rassegno a questa impostazione finanziaria!
Finché ho voce come tifoso ,metterò in evidenza queste storture.
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