proprio per questo ho scritto ad occhio, perché non esistono dati incontrovertibili. quelli a cui interessava pompare sparavano na cifra, chi invece per ovvi motivi gli interessava tenersi basso, invece, calava. per cui, per quanto mi riguarda, non mi interessa se contro la Nocerina o il Campobasso eravamo 18547 o 22715, quello che ricordo e che non c'era uno spazio libero al san vito e la gente era davvero seduta sui cornicioni. e senza fare l'esattore o calcolare se eravamo obesi o stretti come sardine, il mio ricordo è quello dello stadio a ferro di cavallo pieno, anzi, strapieno. anche i nostri genitori c'hanno raccontato di 30.000 o 25.000 spettatori in italia cipro 5 a 0, ma non mi interessa il numero preciso, non avrebbe senso, con chi e cosa dovrei controbattere? non ero manco nato! basta guardare qualche foto per rendersi conto che non è importante se fossero 25.000 o 30.000, l'importante è credere ai nostri genitori che c'hanno detto che il san vito era strapieno. ed è quello il dato importanteVilienza ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 11:43epperò ad uacchiu cumu fa a ti trovà? i tabellini (tipo chiri da gazzetta) ad esempio, per grandi linee certo, un'idea un po' più oggettiva rispetto a voci incontrollate na putissamu fa'.bruziomaurizio ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 11:18è difficile fare i ragioniericchi con i dati di 20/30/40 fa. la conta degli spettatori veniva fatta all'acqua di rose, anzi, per restare in tema, fra chi conteggiava e chi pubblicava i dati, eravamo sul "sciacqua Rosa e biva Agnese". il raffronto a sto giro è "ad'uacchiu", per meglio dire, chi c'era ricorda è sa di cosa si parla. chi non c'era non può ricordare e purtroppo deve accontentarsi dei racconti degli altri. amen
chi ricorda e sa di cosa parla fondamentalmente non esiste (nessuno è obbiettivo nelle questioni di fede). per cs-nocerina, la partita probabilmente con più spettatori in assoluto della nostra storia, c'è chi parla convintamente di 20.000 presenze e chi di 30.000. 10.000 persone di differenza.
e sinnò ognuno rimana convinto di chiru ca vo' rimana convinto.
Io ad esempio sono convinto che da quando ho messo piede al marulla la prima volta (1980, anno più, anno meno) i 20000 spettatori veri, reali, non gonfiati tipo ari manifestazioni, li abbiamo fatti e a volte superati, nella partita con la nocerina e in non tantissime altre occasioni, anni belli delle B compresi.
Mi piacerebbe avere riscontri più o meno oggettivi che supportino o demoliscano questa convinzione
Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
capisco, anche io posso testimoniare che a cs-nocerina eravamo stretti come sardine e che lo stadio era strapieno. sono ricordi indelebili e meravigliosi.bruziomaurizio ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 12:18
proprio per questo ho scritto ad occhio, perché non esistono dati incontrovertibili. quelli a cui interessava pompare sparavano na cifra, chi invece per ovvi motivi gli interessava tenersi basso, invece, calava. per cui, per quanto mi riguarda, non mi interessa se contro la Nocerina o il Campobasso eravamo 18547 o 22715, quello che ricordo e che non c'era uno spazio libero al san vito e la gente era davvero seduta sui cornicioni. e senza fare l'esattore o calcolare se eravamo obesi o stretti come sardine, il mio ricordo è quello dello stadio a ferro di cavallo pieno, anzi, strapieno. anche i nostri genitori c'hanno raccontato di 30.000 o 25.000 spettatori in italia cipro 5 a 0, ma non mi interessa il numero preciso, non avrebbe senso, con chi e cosa dovrei controbattere? non ero manco nato! basta guardare qualche foto per rendersi conto che non è importante se fossero 25.000 o 30.000, l'importante è credere ai nostri genitori che c'hanno detto che il san vito era strapieno. ed è quello il dato importante
ma se si vuole stabilire con i freddi numeri la capienza ideale dello stadio che ospita il cs calcio (per me l'unico modo oggettivo per tale decisione) la differenza tra 20 e 30 mila conta eccome. così come, ancora più importante, è fondamentale sapere quante volte in tot partite disputate abbiamo fatto determinati numeri.
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Caro Vilienza, tu mi piaci, lo sai. Punto. Epperò, sommessamente, ti dico che in questo ragionamento sei fuori strada. Anzi me lo sembri, fuori strada. Perché in verità fuori strada potrei esserlo io dal momento che non sono il "verbo incarnato" disceso tra i mortali. Però, voglio provare a spiegarmi con brevi ma incisive parole. Non importa assolutamente QUANTE volte abbiamo fatto il sold out al san vito. Importa invece SE lo abbiamo fatto. E lo abbiamo fatto. Punto.
Perché??? Perché vuol dire che nei momenti col segno + la gente risponde, è viva, e lo stadio è adeguato a questa risposta entusiasta. Ed ecco che il discorso scivola su un altro piano. Quale?? Quanti momenti col segno + ha vissuto il cosenza. Risposta. Pochi, davvero pochi, molti più dolori che gioie. Ma, c'è un ma. Ma se fossero stati o semplicemente se(in futuro) fossero molti, e l'esempio classico e' una serie A prolungata tipo ciò che è accaduto per la reggina, ecco che magicamente lo stadio da 20 mila avrebbe un suo perché, un suo senso intrinseco, si riempirebbe domenica dopo domenica di gente ebbra. Ecco perché, se si ha lo sguardo un po' più lungo e penetrante, attenzione ho detto solo lo sguardo, non si può escludere che magari fra quattro anni o forse qualcoserella in più veleggiamo in A con la nostra bomboniera stracolma di gente festante e, meraviglia delle meraviglie, i 20 mila potrebbero sembrarci strettini strettini, esattamente come ai tempi di Cosenza- Nocerina...................................
Perché??? Perché vuol dire che nei momenti col segno + la gente risponde, è viva, e lo stadio è adeguato a questa risposta entusiasta. Ed ecco che il discorso scivola su un altro piano. Quale?? Quanti momenti col segno + ha vissuto il cosenza. Risposta. Pochi, davvero pochi, molti più dolori che gioie. Ma, c'è un ma. Ma se fossero stati o semplicemente se(in futuro) fossero molti, e l'esempio classico e' una serie A prolungata tipo ciò che è accaduto per la reggina, ecco che magicamente lo stadio da 20 mila avrebbe un suo perché, un suo senso intrinseco, si riempirebbe domenica dopo domenica di gente ebbra. Ecco perché, se si ha lo sguardo un po' più lungo e penetrante, attenzione ho detto solo lo sguardo, non si può escludere che magari fra quattro anni o forse qualcoserella in più veleggiamo in A con la nostra bomboniera stracolma di gente festante e, meraviglia delle meraviglie, i 20 mila potrebbero sembrarci strettini strettini, esattamente come ai tempi di Cosenza- Nocerina...................................
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
lungo e penetrante è il massimo...cromosoma21 ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 13:43 Caro Vilienza, tu mi piaci, lo sai. Punto. Epperò, sommessamente, ti dico che in questo ragionamento sei fuori strada. Anzi me lo sembri, fuori strada. Perché in verità fuori strada potrei esserlo io dal momento che non sono il "verbo incarnato" disceso tra i mortali. Però, voglio provare a spiegarmi con brevi ma incisive parole. Non importa assolutamente QUANTE volte abbiamo fatto il sold out al san vito. Importa invece SE lo abbiamo fatto. E lo abbiamo fatto. Punto.
Perché??? Perché vuol dire che nei momenti col segno + la gente risponde, è viva, e lo stadio è adeguato a questa risposta entusiasta. Ed ecco che il discorso scivola su un altro piano. Quale?? Quanti momenti col segno + ha vissuto il cosenza. Risposta. Pochi, davvero pochi, molti più dolori che gioie. Ma, c'è un ma. Ma se fossero stati o semplicemente se(in futuro) fossero molti, e l'esempio classico e' una serie A prolungata tipo ciò che è accaduto per la reggina, ecco che magicamente lo stadio da 20 mila avrebbe un suo perché, un suo senso intrinseco, si riempirebbe domenica dopo domenica di gente ebbra. Ecco perché, se si ha lo sguardo un po' più lungo e penetrante, attenzione ho detto solo lo sguardo, non si può escludere che magari fra quattro anni o forse qualcoserella in più veleggiamo in A con la nostra bomboniera stracolma di gente festante e, meraviglia delle meraviglie, i 20 mila potrebbero sembrarci strettini strettini, esattamente come ai tempi di Cosenza- Nocerina...................................
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Sapevo che non ti sarebbe sfuggita.... ....bruziomaurizio ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 13:47lungo e penetrante è il massimo...cromosoma21 ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 13:43 Caro Vilienza, tu mi piaci, lo sai. Punto. Epperò, sommessamente, ti dico che in questo ragionamento sei fuori strada. Anzi me lo sembri, fuori strada. Perché in verità fuori strada potrei esserlo io dal momento che non sono il "verbo incarnato" disceso tra i mortali. Però, voglio provare a spiegarmi con brevi ma incisive parole. Non importa assolutamente QUANTE volte abbiamo fatto il sold out al san vito. Importa invece SE lo abbiamo fatto. E lo abbiamo fatto. Punto.
Perché??? Perché vuol dire che nei momenti col segno + la gente risponde, è viva, e lo stadio è adeguato a questa risposta entusiasta. Ed ecco che il discorso scivola su un altro piano. Quale?? Quanti momenti col segno + ha vissuto il cosenza. Risposta. Pochi, davvero pochi, molti più dolori che gioie. Ma, c'è un ma. Ma se fossero stati o semplicemente se(in futuro) fossero molti, e l'esempio classico e' una serie A prolungata tipo ciò che è accaduto per la reggina, ecco che magicamente lo stadio da 20 mila avrebbe un suo perché, un suo senso intrinseco, si riempirebbe domenica dopo domenica di gente ebbra. Ecco perché, se si ha lo sguardo un po' più lungo e penetrante, attenzione ho detto solo lo sguardo, non si può escludere che magari fra quattro anni o forse qualcoserella in più veleggiamo in A con la nostra bomboniera stracolma di gente festante e, meraviglia delle meraviglie, i 20 mila potrebbero sembrarci strettini strettini, esattamente come ai tempi di Cosenza- Nocerina...................................
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
ma non ti ho scritto chi mi è venuto in mente......cromosoma21 ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 14:19Sapevo che non ti sarebbe sfuggita.... ....bruziomaurizio ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 13:47lungo e penetrante è il massimo...cromosoma21 ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 13:43 Caro Vilienza, tu mi piaci, lo sai. Punto. Epperò, sommessamente, ti dico che in questo ragionamento sei fuori strada. Anzi me lo sembri, fuori strada. Perché in verità fuori strada potrei esserlo io dal momento che non sono il "verbo incarnato" disceso tra i mortali. Però, voglio provare a spiegarmi con brevi ma incisive parole. Non importa assolutamente QUANTE volte abbiamo fatto il sold out al san vito. Importa invece SE lo abbiamo fatto. E lo abbiamo fatto. Punto.
Perché??? Perché vuol dire che nei momenti col segno + la gente risponde, è viva, e lo stadio è adeguato a questa risposta entusiasta. Ed ecco che il discorso scivola su un altro piano. Quale?? Quanti momenti col segno + ha vissuto il cosenza. Risposta. Pochi, davvero pochi, molti più dolori che gioie. Ma, c'è un ma. Ma se fossero stati o semplicemente se(in futuro) fossero molti, e l'esempio classico e' una serie A prolungata tipo ciò che è accaduto per la reggina, ecco che magicamente lo stadio da 20 mila avrebbe un suo perché, un suo senso intrinseco, si riempirebbe domenica dopo domenica di gente ebbra. Ecco perché, se si ha lo sguardo un po' più lungo e penetrante, attenzione ho detto solo lo sguardo, non si può escludere che magari fra quattro anni o forse qualcoserella in più veleggiamo in A con la nostra bomboniera stracolma di gente festante e, meraviglia delle meraviglie, i 20 mila potrebbero sembrarci strettini strettini, esattamente come ai tempi di Cosenza- Nocerina...................................
lungo e penetrante.... come quello del cosentino.......
ma non un cosentino qualsiasi.... quel Cosentino....
il Presidente delle nostre "amate" ......aquile!
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
A proposito di stadio, l'articolo che segue, tratto da paganesemania.it, è accompagnato da una bella foto del San Vito Gigi Marulla ripresa dalla curva Nord...
COSENZA-PAGANESE AI RAGGI X. GLI AZZURRI IN TRASFERTA NON HANNO MEZZE MISURE
Mercoledì 10 Maggio 2017 - Peppe Nocera
Ecco il San Vito-Marulla di Cosenza, il teatro in cui domenica sera, alle 20.30, la Paganese cercherà di mettere la museruola ai lupi silani. Non sarà facile, ma non è impossibile: è calcio e tutto può succedere. Ci affidiamo ai numeri, nel frattempo, per scovare i dettagli di una sfida che è il primo crocevia di questi spareggi promozione. La prima lunga piramide da scalare per arrivare in cima al paradiso della cadetteria.
Becchiamo il Cosenza che in campionato abbiamo già incontrato in terra calabrese e dove abbiamo perso 2-1. Tutti ricordiamo come e perchè, ma questa è un'altra storia. Brucia ancora quella sconfitta che domenica si può vendicare e riscrivere la storia di questa sfida che all'ombra della Sila avrebbe meritato finale diverso. Fu Cicerelli a regalarci il vantaggio prima della rimonta rossoblù.
Le due formazioni arrivano ai playoff con il Cosenza settimo con 55 punti e Paganese con 50 all'ottava posizione. Il Cosenza ha collezionato 15 vittorie, 10 pareggi e 13 sconfitte. Vivisezionando questi numeri della formazione calabrese, possiamo rilevare che in casa ha ottenuto 8 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, mentre in trasferta sono state 7 le vittorie, altrettante le sconfitte e 5 pareggi. Al San Vito Baclet e compagni hanno realizzato 28 reti e ne hanno subite 24, mentre in trasferta sono state 29 le realizzazioni, 22 quelle subite mentre il totale parla di 57 gol fatti e 26 subiti.
Passando alla radiografia della Paganese, dal punto di vista statistico, nelle 38 partite sono state 14 le vittorie, 9 i pareggi e 15 le sconfitte. Un dato che emerge, per quanto riguarda le partite in trasferta come si troverà ad affrontare quella di domenica sera, la Paganese ha sbancato per 7 volte i terreni avversari in questa stagione (la maggior parte nel girone di ritorno) mentre sono 11 le sconfitte ed un solo pareggio. Dunque una squadra, quella di Grassadonia che non ha mezze misure ed un solo pareggio (0-0 contro la Vibonese) lo testimonia inequivocabilmente. Al Torre invece si contano, a fine stagione, 7 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte con 51 reti in totale fatte e 46 subite. Come si ricorda, dopo la sconfitta nella gara d'andata c'è stato il pareggio al ritorno e dunque per la legge dei grandi numeri, al terzo confronto manca solo la vittoria della Paganese. Questione di numeri.
Peppe Nocera
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COSENZA-PAGANESE AI RAGGI X. GLI AZZURRI IN TRASFERTA NON HANNO MEZZE MISURE
Mercoledì 10 Maggio 2017 - Peppe Nocera
Ecco il San Vito-Marulla di Cosenza, il teatro in cui domenica sera, alle 20.30, la Paganese cercherà di mettere la museruola ai lupi silani. Non sarà facile, ma non è impossibile: è calcio e tutto può succedere. Ci affidiamo ai numeri, nel frattempo, per scovare i dettagli di una sfida che è il primo crocevia di questi spareggi promozione. La prima lunga piramide da scalare per arrivare in cima al paradiso della cadetteria.
Becchiamo il Cosenza che in campionato abbiamo già incontrato in terra calabrese e dove abbiamo perso 2-1. Tutti ricordiamo come e perchè, ma questa è un'altra storia. Brucia ancora quella sconfitta che domenica si può vendicare e riscrivere la storia di questa sfida che all'ombra della Sila avrebbe meritato finale diverso. Fu Cicerelli a regalarci il vantaggio prima della rimonta rossoblù.
Le due formazioni arrivano ai playoff con il Cosenza settimo con 55 punti e Paganese con 50 all'ottava posizione. Il Cosenza ha collezionato 15 vittorie, 10 pareggi e 13 sconfitte. Vivisezionando questi numeri della formazione calabrese, possiamo rilevare che in casa ha ottenuto 8 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte, mentre in trasferta sono state 7 le vittorie, altrettante le sconfitte e 5 pareggi. Al San Vito Baclet e compagni hanno realizzato 28 reti e ne hanno subite 24, mentre in trasferta sono state 29 le realizzazioni, 22 quelle subite mentre il totale parla di 57 gol fatti e 26 subiti.
Passando alla radiografia della Paganese, dal punto di vista statistico, nelle 38 partite sono state 14 le vittorie, 9 i pareggi e 15 le sconfitte. Un dato che emerge, per quanto riguarda le partite in trasferta come si troverà ad affrontare quella di domenica sera, la Paganese ha sbancato per 7 volte i terreni avversari in questa stagione (la maggior parte nel girone di ritorno) mentre sono 11 le sconfitte ed un solo pareggio. Dunque una squadra, quella di Grassadonia che non ha mezze misure ed un solo pareggio (0-0 contro la Vibonese) lo testimonia inequivocabilmente. Al Torre invece si contano, a fine stagione, 7 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte con 51 reti in totale fatte e 46 subite. Come si ricorda, dopo la sconfitta nella gara d'andata c'è stato il pareggio al ritorno e dunque per la legge dei grandi numeri, al terzo confronto manca solo la vittoria della Paganese. Questione di numeri.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
A proposito di creare il clima attorno alla squadra a Pagani per domani previsto "l'abbraccio" dei tifosi alla squadra....
DOMANI POMERIGGIO ALLENAMENTO A PORTE APERTE AL TORRE....SOSTENIAMOLI!
Giovedì 11 Maggio 2017 - Redazione - Non ci sono ancora commenti
Domani la Paganese farà un piccolo strappo alla regola nel proprio cammino di preparazione verso i playoff. Finora la squadra azzurrostellata si è allenata sul sintetico di Siano (lo ha fatto anche questo pomeriggio, dopo aver studiato il Cosenza in sala video all'ora di pranzo), mentre domani pomeriggio, con inizio alle 14.30, si allenerà allo stadio Marcello Torre. Seduta a porte aperte per gli azzurrostellati, che così potranno raccogliere l'abbraccio e l'incitamento dei propri tifosi in vista della sfida dei playoff di domenica sera al San Vito-Marulla. Per i tifosi che vorranno assistere all’allenamento, sarà aperto il settore tribuna dell'impianto sportivo cittadino.
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Giovedì 11 Maggio 2017 - Redazione - Non ci sono ancora commenti
Domani la Paganese farà un piccolo strappo alla regola nel proprio cammino di preparazione verso i playoff. Finora la squadra azzurrostellata si è allenata sul sintetico di Siano (lo ha fatto anche questo pomeriggio, dopo aver studiato il Cosenza in sala video all'ora di pranzo), mentre domani pomeriggio, con inizio alle 14.30, si allenerà allo stadio Marcello Torre. Seduta a porte aperte per gli azzurrostellati, che così potranno raccogliere l'abbraccio e l'incitamento dei propri tifosi in vista della sfida dei playoff di domenica sera al San Vito-Marulla. Per i tifosi che vorranno assistere all’allenamento, sarà aperto il settore tribuna dell'impianto sportivo cittadino.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Paganese, ds Ferrigno a ISP: “Siamo l’Ajax della Lega Pro. Ecco la mia griglia play off e chi sarà la sorpresa”
Domenica sera scatteranno i play off e a sorpresa c’è anche la Paganese che sfiderà il Cosenza
di Redazione ITASportPress, 8 maggio 2017
La Paganese dei giovani è riuscita ad accedere ai play off promozione al termine di un girone di ritorno ottimo che ha messo in evidenza un gruppo coeso e combattivo. Il ds Fabrizio Ferrigno ai microfoni di Itasportpress.it dice la sua sul campionato della squadra campana e sul match play off contro il Cosenza e dà un suo giudizio sugli spareggi promozione.
PARTENZA AD HANDICAP – Non è stato facile raggiungere questo straordinario risultato visto che siamo partiti con molto ritardo. Il primo settembre eravamo esclusi da tutti i campionati e solo in cinque giorni ho dovuto costruire la squadra. Le prime partite le abbiamo disputate mandando in campo i ragazzi classe ’98 e ’99 della Berretti. Poi sono arrivati molti giovani che insieme a qualche calciatore più esperto, giunto sovrappeso, hanno iniziato a lavorare senza il consueto ritiro estivo conoscendosi solo a in campo durante le partite di campionato. In poco tempo il gruppo si è amalgamato e il tecnico Grassadonia è stato bravo a far digerire il suo credo tattico. La proprietà ci ha chiesto la salvezza ma abbiamo alzato l’asticella quando abbiamo capito che questi ragazzi avevano molta fame. A gennaio abbiamo abbattuto i costi seguendo le direttive della proprietà e abbiamo acquistato altri giovani che non trovavano spazio nelle loro squadre. L’esempio è Firenze che a Siena non giocava per questioni tattiche e da gennaio a maggio ha fatto benissimo realizzando, con la maglia della Paganese, 9 reti. Ricordo che durante la campagna trasferimenti calciatori invernale lo convinsi a sposare il nostro progetto così come feci con altri elementi a settembre e i risultati sono arrivati per tutti.
MODELLO AJAX – La nostra filosofia è senza dubbio simile ai modelli europei per lo spazio che viene dato ai giovani. Per certi versi questa Paganese è l’Ajax della Lega Pro perché ha una media di 21 anni di età. Grassadonia ha saputo valorizzare tutti i ragazzi facendo un ottimo lavoro. Solo con Pestrin e Reginaldo in campo la media si è alzata, ma è capitato poche volte di avere in campo i due più esperti elementi della rosa che hanno dato un validissimo contributo. Il merito di questa impresa è anche dello staff sanitario e del preparatore atletico. Il presidente ha creduto nel mio lavoro e lo ringrazio. Non ha mai messo becco sul mercato dandomi carta bianca, facendomi fare esperimenti con un gruppo di 4/5 over e tutti Under. Con un budget ristretto e commisurato alla potenzialità della piazza, siamo riusciti non solo a centrare la salvezza con largo anticipo, ma a puntare ai play off accedendovi con 90’ di anticipo.
GRASSADONIA – Con il mister c’è un’intesa incredibile. E’ il terzo anno che lavoriamo assieme e ormai ci conosciamo come moglie e marito. Io prendo calciatori funzionali al suo modulo e poi lui li riesce a valorizzare come pochi. Si è messo in evidenza e sono certo che nei prossimi anni allenerà in serie B.
COSENZA – I play off vogliamo giocarli senza pensare di aver già raggiunto il traguardo. A Reggio Calabria non abbiamo fatto giocare chi aveva più minuti nelle gambe e i diffidati. Stiamo preparando con cura la partita di Cosenza consapevoli del fatto che loro sono favoriti potendo contare sul fattore campo e su due risultati su tre. Però nonostante siamo partiti in ritardo ad inizio campionato rispetto ai calabresi, siamo arrivati dietro di appena 4 punti. Quindi ce la giocheremo sul campo alla pari. Loro partiranno con il solito 4-4-3 e a Grassadonia spetterà il compito di contrapporre un modulo tattico valido. Spero che a Cosenza ci saranno molti tifosi perché la Paganese potrebbe scrivere la storia non avendo mai partecipato ai play off per la promozione in Serie B.
CORSA PER LA B – Parma, Alessandria, Livorno e Lecce sono le squadre più attrezzate che ritengo partiranno in prima fila. In finale arriveranno secondo me una di queste squadre appena menzionate con una sorpresa che potrebbe essere il Siracusa. In seconda fila metto il Padova con affianco il Pordenone ma credo che in B andrà una squadra del girone C. Non dimentichiamo la Juve Stabia che ha fatto bene durante la regular season. Contro il Catania non sarà facile perché se gli etnei riescono a superare i problemi mentali e saranno carichi, sono dolori per i campani. Come organico sono alla pari e il match del Menti in 90’ potrebbe essere deciso da episodi. Ma ci saranno tante sorprese domenica sera.
Domenica sera scatteranno i play off e a sorpresa c’è anche la Paganese che sfiderà il Cosenza
di Redazione ITASportPress, 8 maggio 2017
La Paganese dei giovani è riuscita ad accedere ai play off promozione al termine di un girone di ritorno ottimo che ha messo in evidenza un gruppo coeso e combattivo. Il ds Fabrizio Ferrigno ai microfoni di Itasportpress.it dice la sua sul campionato della squadra campana e sul match play off contro il Cosenza e dà un suo giudizio sugli spareggi promozione.
PARTENZA AD HANDICAP – Non è stato facile raggiungere questo straordinario risultato visto che siamo partiti con molto ritardo. Il primo settembre eravamo esclusi da tutti i campionati e solo in cinque giorni ho dovuto costruire la squadra. Le prime partite le abbiamo disputate mandando in campo i ragazzi classe ’98 e ’99 della Berretti. Poi sono arrivati molti giovani che insieme a qualche calciatore più esperto, giunto sovrappeso, hanno iniziato a lavorare senza il consueto ritiro estivo conoscendosi solo a in campo durante le partite di campionato. In poco tempo il gruppo si è amalgamato e il tecnico Grassadonia è stato bravo a far digerire il suo credo tattico. La proprietà ci ha chiesto la salvezza ma abbiamo alzato l’asticella quando abbiamo capito che questi ragazzi avevano molta fame. A gennaio abbiamo abbattuto i costi seguendo le direttive della proprietà e abbiamo acquistato altri giovani che non trovavano spazio nelle loro squadre. L’esempio è Firenze che a Siena non giocava per questioni tattiche e da gennaio a maggio ha fatto benissimo realizzando, con la maglia della Paganese, 9 reti. Ricordo che durante la campagna trasferimenti calciatori invernale lo convinsi a sposare il nostro progetto così come feci con altri elementi a settembre e i risultati sono arrivati per tutti.
MODELLO AJAX – La nostra filosofia è senza dubbio simile ai modelli europei per lo spazio che viene dato ai giovani. Per certi versi questa Paganese è l’Ajax della Lega Pro perché ha una media di 21 anni di età. Grassadonia ha saputo valorizzare tutti i ragazzi facendo un ottimo lavoro. Solo con Pestrin e Reginaldo in campo la media si è alzata, ma è capitato poche volte di avere in campo i due più esperti elementi della rosa che hanno dato un validissimo contributo. Il merito di questa impresa è anche dello staff sanitario e del preparatore atletico. Il presidente ha creduto nel mio lavoro e lo ringrazio. Non ha mai messo becco sul mercato dandomi carta bianca, facendomi fare esperimenti con un gruppo di 4/5 over e tutti Under. Con un budget ristretto e commisurato alla potenzialità della piazza, siamo riusciti non solo a centrare la salvezza con largo anticipo, ma a puntare ai play off accedendovi con 90’ di anticipo.
GRASSADONIA – Con il mister c’è un’intesa incredibile. E’ il terzo anno che lavoriamo assieme e ormai ci conosciamo come moglie e marito. Io prendo calciatori funzionali al suo modulo e poi lui li riesce a valorizzare come pochi. Si è messo in evidenza e sono certo che nei prossimi anni allenerà in serie B.
COSENZA – I play off vogliamo giocarli senza pensare di aver già raggiunto il traguardo. A Reggio Calabria non abbiamo fatto giocare chi aveva più minuti nelle gambe e i diffidati. Stiamo preparando con cura la partita di Cosenza consapevoli del fatto che loro sono favoriti potendo contare sul fattore campo e su due risultati su tre. Però nonostante siamo partiti in ritardo ad inizio campionato rispetto ai calabresi, siamo arrivati dietro di appena 4 punti. Quindi ce la giocheremo sul campo alla pari. Loro partiranno con il solito 4-4-3 e a Grassadonia spetterà il compito di contrapporre un modulo tattico valido. Spero che a Cosenza ci saranno molti tifosi perché la Paganese potrebbe scrivere la storia non avendo mai partecipato ai play off per la promozione in Serie B.
CORSA PER LA B – Parma, Alessandria, Livorno e Lecce sono le squadre più attrezzate che ritengo partiranno in prima fila. In finale arriveranno secondo me una di queste squadre appena menzionate con una sorpresa che potrebbe essere il Siracusa. In seconda fila metto il Padova con affianco il Pordenone ma credo che in B andrà una squadra del girone C. Non dimentichiamo la Juve Stabia che ha fatto bene durante la regular season. Contro il Catania non sarà facile perché se gli etnei riescono a superare i problemi mentali e saranno carichi, sono dolori per i campani. Come organico sono alla pari e il match del Menti in 90’ potrebbe essere deciso da episodi. Ma ci saranno tante sorprese domenica sera.
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Il fattore campo non arride alla Paganese, costretta a dover battere il Cosenza per superare il primo turno dei playoff (domenica, ore 20.30). Ma sospinti dalle sette vittorie esterne conquistatREGGINA-MESSINAe nella stagione regolare, gli azzurrostellati proveranno a tirare un brutto scherzo ai silani.
I risultati dell’ultima giornata di campionato hanno scompaginato i piani della squadra di Gianluca Grassadonia, accoppiata al Cosenza, quando sembrava ormai scontato un duello con la Virtus Francavilla, capace però di piazzare il colpaccio sul campo del Siracusa. «L’una vale l’altra – aveva proferito Grassadonia nell’immediato post-gara del Granillo, spazzando via pronostici e sensazioni circa la squadra più semplice da affrontare – Venderemo cara la pelle contro un ottimo avversario, abbiamo solo un risultato dalla nostra parte e faremo di tutto per centrarlo».
La Paganese, a prescindere dall’avversario, è consapevole che solo una vittoria le permetterebbe di proseguire la marcia nei playoff. Averli raggiunti rappresenta già un traguardo straordinario, quando da queste parti si è rischiato anche di non prendere parte al torneo. Senza i favori del pronostico, ma con la leggerezza d’animo che potrebbe favorirla rispetto al più quotato avversario, la Paganese sta preparandosi alla contesa, con sedute di allenamento sul terreno di gioco del campo sportivo di Siano. A Reggio Calabria, Grassadonia ha rivoluzionato l’undici di partenza concedendo spazio a chi aveva giocato meno degli altri, ma contro il Cosenza presenterà ovviamente la migliore formazione possibile. Liverani riprenderà posto tra i pali; Bollino, Cicerelli e Firenze, senza dimenticare l’alternativa di lusso Reginaldo, saranno, invece, i terminali offensivi.
Corriere dello Sport
I risultati dell’ultima giornata di campionato hanno scompaginato i piani della squadra di Gianluca Grassadonia, accoppiata al Cosenza, quando sembrava ormai scontato un duello con la Virtus Francavilla, capace però di piazzare il colpaccio sul campo del Siracusa. «L’una vale l’altra – aveva proferito Grassadonia nell’immediato post-gara del Granillo, spazzando via pronostici e sensazioni circa la squadra più semplice da affrontare – Venderemo cara la pelle contro un ottimo avversario, abbiamo solo un risultato dalla nostra parte e faremo di tutto per centrarlo».
La Paganese, a prescindere dall’avversario, è consapevole che solo una vittoria le permetterebbe di proseguire la marcia nei playoff. Averli raggiunti rappresenta già un traguardo straordinario, quando da queste parti si è rischiato anche di non prendere parte al torneo. Senza i favori del pronostico, ma con la leggerezza d’animo che potrebbe favorirla rispetto al più quotato avversario, la Paganese sta preparandosi alla contesa, con sedute di allenamento sul terreno di gioco del campo sportivo di Siano. A Reggio Calabria, Grassadonia ha rivoluzionato l’undici di partenza concedendo spazio a chi aveva giocato meno degli altri, ma contro il Cosenza presenterà ovviamente la migliore formazione possibile. Liverani riprenderà posto tra i pali; Bollino, Cicerelli e Firenze, senza dimenticare l’alternativa di lusso Reginaldo, saranno, invece, i terminali offensivi.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Articolo tratto da tuttolegapro.com
Reginaldo: "La Paganese mi ha fatto rinascere e non è arrivata ai play-off per fare la comparsa"
11.05.2017 19:00 di Valeria DEBBIA articolo letto 742 volte
Reginaldo Ferreira Da Silva
© foto di Giuseppe Scialla
Reginaldo Ferreira Da Silva
Domenica sera, contro il Cosenza, ci sarà per la Paganese la partita più importante della stagione per alimentare il sogno cadetteria. A parlarne in conferenza stampa ci ha pensato l'attaccante brasiliano Reginaldo: "Da quando sono arrivato ho detto che tutte lo erano. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che abbiamo fatto con tranquillità. Ci ricordiamo come abbiamo giocato con loro in campionato. Ci teniamo a fare bene". La consapevolezza tra gli azzurrostellati è che l'unico risultato possibile è la vittoria, a causa del peggior piazzamento in classifica rispetto ai Lupi calabresi: "Per noi è un fatto importante se lo sappiamo sfruttare. Loro non giocano sulla difensiva. Sono forti davanti e in contropiede. La nostra mentalità è sempre stata quella di giocarcela".
In questa stagione la Paganese ha vissuto due fasi, quella prima di gennaio e quella dopo gennaio, quando si è scoperta più cinica: "Io sono sempre stato consapevole della squadra che avevamo e ho sempre detto che saremmo arrivati ai play-off, così come sono consapevole che all'andata abbiamo avuto tanti episodi a sfavore, mentre al ritorno siamo stati più fortunati. Il calcio è fatto così: se nel girone di andata fosse girata come al ritorno non saremmo finiti ottavi, ma quinti. Non abbiamo raccolto ciò che avremmo potuto raccogliere".
La spensieratezza è stato l'elemento principale della squadra, ma ora i giovani potrebbero provare pressione: "Non ho notato questo tipo di problematica, anche se noi giocatori più di esperienza stiamo cercando di passare loro il messaggio che non dobbiamo fare nulla di più di ciò che abbiamo già fatto. Quando i risultati hanno iniziato ad arrivare, anche loro sono stati più tranquilli. Ma il calcio è bello per questo e bisogna giocarlo per divertirsi".
Reginaldo traccia anche un bilancio personale: "Nessuno ha dimostrato per me l'interesse che ha dimostrato la Paganese, nonostante abbia parlato con tante squadre. Qui potevo tornare a giocarmela, allenarmi, facendo le cose tranquillamente e con serenità. Dopo due anni, questa è stata per me la gioia più bella. La Paganese non è arrivata ai play-off per fare la comparsa. Noi giocheremo col Cosenza e cercheremo di vincere. Alla fine vi dirò tutte le parole che sento dentro, ma solo alla fine. La Paganese mi ha fatto rinascere: sono tornato un ragazzino di 13 anni, sento cose che neanche sentivo quando ero in B o addirittura in A. Tre/quattro mesi fa facevamo tutti i lunedì riunione perché le cose non andavano bene, ma io e i più esperti - Pestrin, Marruocco e Alcibiade - ci abbiamo sempre creduto. Di certo è che noi potevamo parlare, ma se i ragazzi non avevano fame e voglia le parole non sarebbero servite a nulla. Nel calcio vince solo chi ha fame".
Ma che valore avrà la partita di domenica per l'attaccante brasiliano: "Un valore immenso, per me è un'allegria immensa. Io voglio arrivare fino alla fine, l'ho detto anche a mia moglie. Non so se l'anno prossimo giocherò, avrò 34 anni e dovremo tenere conto della regola degli over, io quest'anno devo dare tutto. Non vedo comunque altri club: a gennaio ho avuto l'occasione per andare via, ma non sono andato. Se potrò restare, resterò".
L'unico neo della stagione dell'azzurrostellato è aver ricevuto qualche cartellino rosso di troppo: "Troppa adrenalina. Pensare che in 16 anni non ero mai stato espulso. Ero veramente concentrato e con voglia di fare, anche troppo (ride, ndr)".
Reginaldo: "La Paganese mi ha fatto rinascere e non è arrivata ai play-off per fare la comparsa"
11.05.2017 19:00 di Valeria DEBBIA articolo letto 742 volte
Reginaldo Ferreira Da Silva
© foto di Giuseppe Scialla
Reginaldo Ferreira Da Silva
Domenica sera, contro il Cosenza, ci sarà per la Paganese la partita più importante della stagione per alimentare il sogno cadetteria. A parlarne in conferenza stampa ci ha pensato l'attaccante brasiliano Reginaldo: "Da quando sono arrivato ho detto che tutte lo erano. Dobbiamo essere consapevoli di ciò che abbiamo fatto con tranquillità. Ci ricordiamo come abbiamo giocato con loro in campionato. Ci teniamo a fare bene". La consapevolezza tra gli azzurrostellati è che l'unico risultato possibile è la vittoria, a causa del peggior piazzamento in classifica rispetto ai Lupi calabresi: "Per noi è un fatto importante se lo sappiamo sfruttare. Loro non giocano sulla difensiva. Sono forti davanti e in contropiede. La nostra mentalità è sempre stata quella di giocarcela".
In questa stagione la Paganese ha vissuto due fasi, quella prima di gennaio e quella dopo gennaio, quando si è scoperta più cinica: "Io sono sempre stato consapevole della squadra che avevamo e ho sempre detto che saremmo arrivati ai play-off, così come sono consapevole che all'andata abbiamo avuto tanti episodi a sfavore, mentre al ritorno siamo stati più fortunati. Il calcio è fatto così: se nel girone di andata fosse girata come al ritorno non saremmo finiti ottavi, ma quinti. Non abbiamo raccolto ciò che avremmo potuto raccogliere".
La spensieratezza è stato l'elemento principale della squadra, ma ora i giovani potrebbero provare pressione: "Non ho notato questo tipo di problematica, anche se noi giocatori più di esperienza stiamo cercando di passare loro il messaggio che non dobbiamo fare nulla di più di ciò che abbiamo già fatto. Quando i risultati hanno iniziato ad arrivare, anche loro sono stati più tranquilli. Ma il calcio è bello per questo e bisogna giocarlo per divertirsi".
Reginaldo traccia anche un bilancio personale: "Nessuno ha dimostrato per me l'interesse che ha dimostrato la Paganese, nonostante abbia parlato con tante squadre. Qui potevo tornare a giocarmela, allenarmi, facendo le cose tranquillamente e con serenità. Dopo due anni, questa è stata per me la gioia più bella. La Paganese non è arrivata ai play-off per fare la comparsa. Noi giocheremo col Cosenza e cercheremo di vincere. Alla fine vi dirò tutte le parole che sento dentro, ma solo alla fine. La Paganese mi ha fatto rinascere: sono tornato un ragazzino di 13 anni, sento cose che neanche sentivo quando ero in B o addirittura in A. Tre/quattro mesi fa facevamo tutti i lunedì riunione perché le cose non andavano bene, ma io e i più esperti - Pestrin, Marruocco e Alcibiade - ci abbiamo sempre creduto. Di certo è che noi potevamo parlare, ma se i ragazzi non avevano fame e voglia le parole non sarebbero servite a nulla. Nel calcio vince solo chi ha fame".
Ma che valore avrà la partita di domenica per l'attaccante brasiliano: "Un valore immenso, per me è un'allegria immensa. Io voglio arrivare fino alla fine, l'ho detto anche a mia moglie. Non so se l'anno prossimo giocherò, avrò 34 anni e dovremo tenere conto della regola degli over, io quest'anno devo dare tutto. Non vedo comunque altri club: a gennaio ho avuto l'occasione per andare via, ma non sono andato. Se potrò restare, resterò".
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Cromoso', meriteresti una risposta lunga e articolata. Inutile dirti che su molte cose non sono d'accordo :P
Appena mi passa st'attaccu i ncriscienza galoppante vedrò di mettermi a scriverla
Magari rapimu nu topic dal titolo "la nostra dimensione (capienza del marulla compreso)", ca chissu l'avimu spaposciato abbastanza
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"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Chi susta sta primavera... ...............Vilienza ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 23:47 Cromoso', meriteresti una risposta lunga e articolata. Inutile dirti che su molte cose non sono d'accordo :P
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Ritornando a bomba, dagli articoli postati dal buon Ferro si evince che quelli della paganese si stanno preparando alla partita della vita, molta attenzione quindi...........
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Esatto.... però, mi sento di aggiungere, rispetto sì, ma anche consapevolezza dei nostri mezzi e serenità data dal fatto che 2 risultati su 3 ci vanno bene.cromosoma21 ha scritto: ↑venerdì 12 maggio 2017, 12:17Chi susta sta primavera... ...............Vilienza ha scritto: ↑giovedì 11 maggio 2017, 23:47 Cromoso', meriteresti una risposta lunga e articolata. Inutile dirti che su molte cose non sono d'accordo :P
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Magari rapimu nu topic dal titolo "la nostra dimensione (capienza del marulla compreso)", ca chissu l'avimu spaposciato abbastanza
Ritornando a bomba, dagli articoli postati dal buon Ferro si evince che quelli della paganese si stanno preparando alla partita della vita, molta attenzione quindi...........
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
SI NAMI SPAGNA' DA PAGANESE CHIUDIMU U STADIO E CHIANTAMUCI CICORIE