Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Da stabiachannel.it
Juve Stabia - Presentato il neo mister Carboni: «Voglio portare questa squadra più in alto possibile»
Il tecnico rileva l'eredità di Fontana e in conferenza stampa fissa i suoi obiettivi per questi ultime giornate di campionato.
di Maria Felice Ferrara
Juve Stabia
Verso Cosenza – Juve Stabia, l'avversario delle Vespe un girone dopo
Intervista esclusiva ad un collaboratore della testata giornalistica online «CosenzaChannel.it» che ci presenta in generale i prossimi avversari della squadra gialloblu
di Maria Felice Ferrara
Dopo la Paganese, il Cosenza. Le Vespe si apprestano a spiccare il volo verso lo stadio “San Vito – Gigi Marulla” con importanti novità nell' equipaggio. La settimana che ha fatto seguito all' amara sconfitta nel derby ha portato, infatti, ad un avvicendamento sulla panchina stabiese, dove Guido Carboni ha rilevato la difficile eredità di Fontana.
L'obiettivo primario per la Juve Stabia in queste ultime giornate di campionato è, come dichiarato proprio dal neo tecnico nella conferenza stampa di presentazione, quello di ritrovare certezze e un nuovo equilibrio per cercare di salvare almeno un pò di quanto di buono fatto nella prima parte della stagione.
Il cambio di rotta deve partire dalla trasferta di Cosenza, squadra che a differenza dei gialloblu è reduce dalla vittoria nello scontro diretto con la Fidelis Andria.
L' ultimo faccia a faccia tra le due compagini, quasi cinque mesi fa, fu gloria per la truppa di Fontana, che costruì tra le mure amiche la terza vittoria di fila, continuando a cullare il sogno della promozione. Il primo a timbrare il cartellino delle marcature fu Ripa che, al 25' del primo tempo, subì fallo in area da Scalise e trasformò in rete il conseguente penalty. Dopo una gara votata all'attacco, il sipario sul match fu calato da Sandomenico a pochi minuti dal fischio finale, quando a porta completamente vuota fissò il punteggio sul 2-0.
Dopo ventinove gare di campionato, domenica alle ore 14:30 Juve Stabia e Cosenza si ritroveranno nuovamente di fronte, questa volta però sul rettangolo verde del “San Vito”. Ma da quel 30 Ottobre come e in cosa è cambiata la squadra rossoblu?
In esclusiva, per voi lettori e appassionati del calcio stabiese, ho fatto quattro chiacchiere con Antonio Clausi, collaboratore della testata giornalistica online «CosenzaChannel.it» che grazie alla sua immediata disponibilità, ha permesso di (ri)presentare i prossimi avversari della Juve Stabia attraverso gli occhi di un esperto molto vicino alla squadra cosentina.
Il Cosenza arriva alla sosta invernale con 33 punti in classifica, quanto basta per vivere le feste natalizie in piena zona playoff. Alla luce di ciò, che consutivo si può fare della prima parte di stagione dei rossoblù?
«La prima parte di stagione è iniziata bene, tanto che il Cosenza sperava di potersi inserire nella lotta al vertice. Poi i risultati sono venuti meno e la formazione rossoblù è scivolata indietro in classifica. Non credo però che ci sia il rischio di uscire fuori dalla zona che conta. Al contrario, la squadra sta cercando una sua nuova identità per farsi valere nel rush finale e poi negli spareggi»
«La società ha parlato di un campionato ambizioso e di vertice», è stata questa la sua risposta nel girone d'andata circa gli obiettivi principali della compagine rossoblu. Tenendo in considerazione l'attuale settima posizione in classifica , il momento non tanto positivo delle squadre che lo precedono e poche giornate al giro di boa, quale può essere l'ambizione concreta del Cosenza per questo campionato?
«L’ambizione concreta ora è quella di un valido piazzamento playoff e per valido intendo una posizione che permetta di disputare in casa la prima partita.
Il Cosenza, alla luce dei fatti, non era squadra di vertice bensì da quinto o sesto posto. Ecco: credo che sia giusto provare a rientrare nell’habitat naturale di questo collettivo»
Il 2017 non sta di certo sorridendo alla squadra di De Angelis che, salvo il successo in quel di Melfi e quello di domenica scorsa nello scontro diretto con l' Andria, ha racimolato solamente dieci punti in otto gare, figli per lo più di divisioni della posta in palio e due sconfitte contro il Matera e il Francavilla. A suo avviso, cosa è mancato e cosa continua a mancare ai Lupi nei confronti con gli avversari? Quali possono essere i limiti e i punti di forza dei cosentini?
«Va fatto un inciso. Il Cosenza di De Angelis ha raccolto meno di quanto seminato. Decisamente meno. A causa di errori di singoli calciatori, come retropassaggi banali che hanno innescato le punte avversarie o calc* di rigore falliti, ai Lupi mancano punti pesanti che avrebbero dato un aspetto diverso alla classifica. In questo caso l’abito non fa il monaco e credo che Carboni lo sappia bene»
Per quanto riguarda il mercato di riparazione di gennaio, come giudica l' operato della società? Pensa che siano stati scagliati quei colpi necessari a "riparare" le eventuali mancanze della formazione in vista dello sprint finale verso i playoff?
«La società ha alzato il livello tecnico rispodendo a quello che sostanzialmente chiedeva l’allenatore. Ha operato anche in chiave futura prendendo calciatori già di categoria che a luglio vestiranno di nuovo la casacca rossoblù»
Domenica il Cosenza ospiterà una Juve Stabia collocata in un contesto completamente diverso da quello della gara di andata. Allora fu gloria per gli stabiesi ma da quell'incontro come sono cambiate le due formazioni? Che match potremmo assistere al “San Vito”?
«Molto dipende da che idea di gioco adotterà Carboni. Il Cosenza di De Angelis è portato ad attaccare per indole del proprio allenatore, ma contro l’Andria Caccetta e compagni hanno agito di rimessa»
L' esonero di Fontana non ha fatto tanto rumore nell'ambiente gialloblu, essendo questa una decisione che si aspettava già subito dopo la sconfitta nel derby con la Paganese. Quale è il suo pensiero su questo momento negativo delle Vespe?
«Che è figlio del mercato di gennaio. Una squadra prima in classifica non aveva bisogno di grossi accorgimenti. Capisco che si sia provato a migliorare ancora, ma uno come Sandomenico fa già di per sé la differenza in Lega Pro»
Per la vetta del Girone è bagarre tra Foggia e Lecce. Qual'è la maggiore indiziata al salto di categoria? In ottica playoff, invece, quale formazione può ostacolare la corsa del Cosenza?
«Se il Foggia dovesse battere il Lecce nello scontro diretto, il campionato inizierebbe a vestirsi di rossonero. In ottica playoff ribadisco che il Cosenza non avrà grosse difficoltà a presentarsi ai nastri di partenza della post-season. Allo stesso modo, tuttavia, è giusto sottolinare che non sarà tra le formazioni favorite per il salto di categoria».
Stampa
Prima di affrontare la trasferta di Cosenza, la società stabiese ha presentato il neo tecnico della Juve Stabia, Guido Carboni, che avrà l'arduo compito di dare continuità al lavoro svolto da Gaetano Fontana e rivitalizzare una squadra apparsa piuttosto spenta nelle ultime uscite.
Nella sua prima conferenza, andata in scena questo pomeriggio nella sala stampa del Romeo Menti, il nuovo mister ha espresso le sue impressioni dopo aver guidato l'allenamento di ieri e della mattinata corrente: «Bisogna ritrovare un po' di certezze – ha esordito – Quando sono stato contattato dalla società, dal dirigente Polito, ho dato la mia massima disponibilità e ho accettato questa situazione non per una questione economica o di contratto, ma perchè per me rappresenta una vera e propria sfida. Ho chiesto di poter lavorare come piace fare a me e la società mi ha accontentato.
Ho trovato gente disponibile e adesso bisogna cercare assolutamente di invertire la rotta perchè purtroppo questa squadra qui, anche se ha fatto benissimo nella prima parte di stagione, da gennaio ha incalanato un trend negativo.
Adesso ci aspettano delle partite difficili e bisogna trovare la forza di reagire e portare a casa buoni risultati.
Per quanto riguarda lo staff, ho confermato Fabio Caserta perchè è un valore aggiunto e deve darmi una mano ad uscir fuori da questa situazione, poi ho portato due miei collaboratori e ho chiesto due preparatori che mi daranno una mano, perchè a due mesi dalla fine più che lavorare sulla tattica bisogna recuperare al 100% i giocatori che sono fuori»
Modulo? «Non c'è uno schema preciso – ha asserito Carboni - Quando entri in corsa bisogna cercare di adattare un pò la mentalità e la filosofia di calcio al di là del modulo.
Le difficoltà vanno superate partita per partita, l'urgenza ora è quella di ritrovare risultati che servono anche a dare fiducia e autostima. Bisogna lavorare per ritrovare una squadra che abbia coraggio e anche un pò di sfrontatezza».
Nonostante la forte contestazione di domenica scorsa, il cambio di allenatore non ha suscitato entusiasmi nella piazza stabiese,anzi la reazione dei tifosi è stata delle più fredde: «Il mio vissuto non bada più a queste cose. Io sono un uomo di campo e mi piace dare le mie risposte lì. Ciò non toglie che la squadra deve far di tutto per riconquistare la fiducia della gente» - ha commentato il trainer soffermandosi, poi, sulla prossima trasferta che impegnerà le Vespe sul campo del Cosenza - «Non ho tutta la rosa a disposizione. Fuori Ripa e Paponi, domenica giocheremo senza attaccanti centrali e non avendo centimetri non bisogna giocare palla alta in avanti perchè sarebbe un favore per gli avversari, quindi devo trovare delle soluzioni diverse. Quello che pretendo da tutti i ragazzi, nessuno escluso, è massimo impegno».
Juve Stabia - Presentato il neo mister Carboni: «Voglio portare questa squadra più in alto possibile»
Il tecnico rileva l'eredità di Fontana e in conferenza stampa fissa i suoi obiettivi per questi ultime giornate di campionato.
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Juve Stabia
Verso Cosenza – Juve Stabia, l'avversario delle Vespe un girone dopo
Intervista esclusiva ad un collaboratore della testata giornalistica online «CosenzaChannel.it» che ci presenta in generale i prossimi avversari della squadra gialloblu
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Dopo la Paganese, il Cosenza. Le Vespe si apprestano a spiccare il volo verso lo stadio “San Vito – Gigi Marulla” con importanti novità nell' equipaggio. La settimana che ha fatto seguito all' amara sconfitta nel derby ha portato, infatti, ad un avvicendamento sulla panchina stabiese, dove Guido Carboni ha rilevato la difficile eredità di Fontana.
L'obiettivo primario per la Juve Stabia in queste ultime giornate di campionato è, come dichiarato proprio dal neo tecnico nella conferenza stampa di presentazione, quello di ritrovare certezze e un nuovo equilibrio per cercare di salvare almeno un pò di quanto di buono fatto nella prima parte della stagione.
Il cambio di rotta deve partire dalla trasferta di Cosenza, squadra che a differenza dei gialloblu è reduce dalla vittoria nello scontro diretto con la Fidelis Andria.
L' ultimo faccia a faccia tra le due compagini, quasi cinque mesi fa, fu gloria per la truppa di Fontana, che costruì tra le mure amiche la terza vittoria di fila, continuando a cullare il sogno della promozione. Il primo a timbrare il cartellino delle marcature fu Ripa che, al 25' del primo tempo, subì fallo in area da Scalise e trasformò in rete il conseguente penalty. Dopo una gara votata all'attacco, il sipario sul match fu calato da Sandomenico a pochi minuti dal fischio finale, quando a porta completamente vuota fissò il punteggio sul 2-0.
Dopo ventinove gare di campionato, domenica alle ore 14:30 Juve Stabia e Cosenza si ritroveranno nuovamente di fronte, questa volta però sul rettangolo verde del “San Vito”. Ma da quel 30 Ottobre come e in cosa è cambiata la squadra rossoblu?
In esclusiva, per voi lettori e appassionati del calcio stabiese, ho fatto quattro chiacchiere con Antonio Clausi, collaboratore della testata giornalistica online «CosenzaChannel.it» che grazie alla sua immediata disponibilità, ha permesso di (ri)presentare i prossimi avversari della Juve Stabia attraverso gli occhi di un esperto molto vicino alla squadra cosentina.
Il Cosenza arriva alla sosta invernale con 33 punti in classifica, quanto basta per vivere le feste natalizie in piena zona playoff. Alla luce di ciò, che consutivo si può fare della prima parte di stagione dei rossoblù?
«La prima parte di stagione è iniziata bene, tanto che il Cosenza sperava di potersi inserire nella lotta al vertice. Poi i risultati sono venuti meno e la formazione rossoblù è scivolata indietro in classifica. Non credo però che ci sia il rischio di uscire fuori dalla zona che conta. Al contrario, la squadra sta cercando una sua nuova identità per farsi valere nel rush finale e poi negli spareggi»
«La società ha parlato di un campionato ambizioso e di vertice», è stata questa la sua risposta nel girone d'andata circa gli obiettivi principali della compagine rossoblu. Tenendo in considerazione l'attuale settima posizione in classifica , il momento non tanto positivo delle squadre che lo precedono e poche giornate al giro di boa, quale può essere l'ambizione concreta del Cosenza per questo campionato?
«L’ambizione concreta ora è quella di un valido piazzamento playoff e per valido intendo una posizione che permetta di disputare in casa la prima partita.
Il Cosenza, alla luce dei fatti, non era squadra di vertice bensì da quinto o sesto posto. Ecco: credo che sia giusto provare a rientrare nell’habitat naturale di questo collettivo»
Il 2017 non sta di certo sorridendo alla squadra di De Angelis che, salvo il successo in quel di Melfi e quello di domenica scorsa nello scontro diretto con l' Andria, ha racimolato solamente dieci punti in otto gare, figli per lo più di divisioni della posta in palio e due sconfitte contro il Matera e il Francavilla. A suo avviso, cosa è mancato e cosa continua a mancare ai Lupi nei confronti con gli avversari? Quali possono essere i limiti e i punti di forza dei cosentini?
«Va fatto un inciso. Il Cosenza di De Angelis ha raccolto meno di quanto seminato. Decisamente meno. A causa di errori di singoli calciatori, come retropassaggi banali che hanno innescato le punte avversarie o calc* di rigore falliti, ai Lupi mancano punti pesanti che avrebbero dato un aspetto diverso alla classifica. In questo caso l’abito non fa il monaco e credo che Carboni lo sappia bene»
Per quanto riguarda il mercato di riparazione di gennaio, come giudica l' operato della società? Pensa che siano stati scagliati quei colpi necessari a "riparare" le eventuali mancanze della formazione in vista dello sprint finale verso i playoff?
«La società ha alzato il livello tecnico rispodendo a quello che sostanzialmente chiedeva l’allenatore. Ha operato anche in chiave futura prendendo calciatori già di categoria che a luglio vestiranno di nuovo la casacca rossoblù»
Domenica il Cosenza ospiterà una Juve Stabia collocata in un contesto completamente diverso da quello della gara di andata. Allora fu gloria per gli stabiesi ma da quell'incontro come sono cambiate le due formazioni? Che match potremmo assistere al “San Vito”?
«Molto dipende da che idea di gioco adotterà Carboni. Il Cosenza di De Angelis è portato ad attaccare per indole del proprio allenatore, ma contro l’Andria Caccetta e compagni hanno agito di rimessa»
L' esonero di Fontana non ha fatto tanto rumore nell'ambiente gialloblu, essendo questa una decisione che si aspettava già subito dopo la sconfitta nel derby con la Paganese. Quale è il suo pensiero su questo momento negativo delle Vespe?
«Che è figlio del mercato di gennaio. Una squadra prima in classifica non aveva bisogno di grossi accorgimenti. Capisco che si sia provato a migliorare ancora, ma uno come Sandomenico fa già di per sé la differenza in Lega Pro»
Per la vetta del Girone è bagarre tra Foggia e Lecce. Qual'è la maggiore indiziata al salto di categoria? In ottica playoff, invece, quale formazione può ostacolare la corsa del Cosenza?
«Se il Foggia dovesse battere il Lecce nello scontro diretto, il campionato inizierebbe a vestirsi di rossonero. In ottica playoff ribadisco che il Cosenza non avrà grosse difficoltà a presentarsi ai nastri di partenza della post-season. Allo stesso modo, tuttavia, è giusto sottolinare che non sarà tra le formazioni favorite per il salto di categoria».
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Prima di affrontare la trasferta di Cosenza, la società stabiese ha presentato il neo tecnico della Juve Stabia, Guido Carboni, che avrà l'arduo compito di dare continuità al lavoro svolto da Gaetano Fontana e rivitalizzare una squadra apparsa piuttosto spenta nelle ultime uscite.
Nella sua prima conferenza, andata in scena questo pomeriggio nella sala stampa del Romeo Menti, il nuovo mister ha espresso le sue impressioni dopo aver guidato l'allenamento di ieri e della mattinata corrente: «Bisogna ritrovare un po' di certezze – ha esordito – Quando sono stato contattato dalla società, dal dirigente Polito, ho dato la mia massima disponibilità e ho accettato questa situazione non per una questione economica o di contratto, ma perchè per me rappresenta una vera e propria sfida. Ho chiesto di poter lavorare come piace fare a me e la società mi ha accontentato.
Ho trovato gente disponibile e adesso bisogna cercare assolutamente di invertire la rotta perchè purtroppo questa squadra qui, anche se ha fatto benissimo nella prima parte di stagione, da gennaio ha incalanato un trend negativo.
Adesso ci aspettano delle partite difficili e bisogna trovare la forza di reagire e portare a casa buoni risultati.
Per quanto riguarda lo staff, ho confermato Fabio Caserta perchè è un valore aggiunto e deve darmi una mano ad uscir fuori da questa situazione, poi ho portato due miei collaboratori e ho chiesto due preparatori che mi daranno una mano, perchè a due mesi dalla fine più che lavorare sulla tattica bisogna recuperare al 100% i giocatori che sono fuori»
Modulo? «Non c'è uno schema preciso – ha asserito Carboni - Quando entri in corsa bisogna cercare di adattare un pò la mentalità e la filosofia di calcio al di là del modulo.
Le difficoltà vanno superate partita per partita, l'urgenza ora è quella di ritrovare risultati che servono anche a dare fiducia e autostima. Bisogna lavorare per ritrovare una squadra che abbia coraggio e anche un pò di sfrontatezza».
Nonostante la forte contestazione di domenica scorsa, il cambio di allenatore non ha suscitato entusiasmi nella piazza stabiese,anzi la reazione dei tifosi è stata delle più fredde: «Il mio vissuto non bada più a queste cose. Io sono un uomo di campo e mi piace dare le mie risposte lì. Ciò non toglie che la squadra deve far di tutto per riconquistare la fiducia della gente» - ha commentato il trainer soffermandosi, poi, sulla prossima trasferta che impegnerà le Vespe sul campo del Cosenza - «Non ho tutta la rosa a disposizione. Fuori Ripa e Paponi, domenica giocheremo senza attaccanti centrali e non avendo centimetri non bisogna giocare palla alta in avanti perchè sarebbe un favore per gli avversari, quindi devo trovare delle soluzioni diverse. Quello che pretendo da tutti i ragazzi, nessuno escluso, è massimo impegno».
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
azz sono senza ripa ..buanu
tu frichi hanno begli esterni..speriamo che dea schiererà la formazione che ho letto con d'anna e d'orazio terzini,così forse forse ppi na vota non facciamo marri sua una CORSIa laterale
tu frichi hanno begli esterni..speriamo che dea schiererà la formazione che ho letto con d'anna e d'orazio terzini,così forse forse ppi na vota non facciamo marri sua una CORSIa laterale
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
non saprei cosa dicono a lecce e neanche mi interessa, se devo essere sincero. però, non sapendo dove kaxxo scriverlo, ho pensato di allietare tutti in questa sezione evidenziando la squalifica di cosenza del lecce, vafankulo!
ci ficiaru puru u treninu
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
I più felici saranno i telecronisti!bruziomaurizio ha scritto: martedì 28 marzo 2017, 16:19 non saprei cosa dicono a lecce e neanche mi interessa, se devo essere sincero. però, non sapendo dove kaxxo scriverlo, ho pensato di allietare tutti in questa sezione evidenziando la squalifica di cosenza del lecce, vafankulo!
Altrimenti sarebbe stato il caos più totale.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Alla fine di questa altalenante stagione, pur occupando una posizione in classifica al di sotto delle aspettative di principio campionato,abbiamo centrato l'obiettivo minimo previsto, vale a dire partecipare ai playoff. Il prossimo impegno per i rossoblu si chiama Paganese, una squadra costruita per salvarsi ma che, grazie ad uno strepitoso girone di ritorno, si è ritrovata appena alle spalle dei Lupi. Una squadra in forma, dunque, da non sottovalutare ma da affrontare con la consapevolezza di avere un organico sulla carta superiore. Quindi, anche se non bisogna stare del tutto tranquilli, la fiducia verso l'11 di De Angelis dobbiamo averla. Anche perché chi ci vede dall'esterno, come i campani, per l'appunto, ci teme ed avrebbe voluto evitarci. Posto, a tal pro, il seguente articolo tratto da paganesemania.it
Buona lettura
LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: NELLA TANA DEI LUPI SILANI!
Lunedì 8 Maggio 2017 - LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA - Peppe Nocera - Non ci sono ancora commenti
Termina con una sconfitta il campionato 2016-17 che ci fa entrare di diritto nella griglia dei playoff per la promozione in Serie B, un risultato storico ed inimmaginabile solo due mesi fa. Contro la Reggina va in scena la festa del gol e ne manca anche uno alla Paganese, quello del 4 a 4, annullato ingiustamente per un più equo pareggio, nella giornata della festa salvezza degli amaranto. Proprio in Calabria la formazione di Grassadonia deve ritornare, non so quanto piacevolmente a sentire commenti di amici, contro il Cosenza che non tutti volevano trovare. Cosenza settimo e Paganese ottavo; sfuma il confronto con il Francavilla che invece tutti auspicavano invece di incrociare. Ma chi se ne frega: Cosenza o Francavilla l'importante è esserci e giocarsela a viso aperto come ha sempre dimostrato questa Paganese, soprattutto quella vista all'opera in questa seconda parte del campionato. Ha ragione Grassadonia quando dice che è fatalista. In effetti potevamo anche affrontare il Francavilla, da tutti ritenuto più abbordabile, ed uscire, di contro può capitare di incontrare il Cosenza e passare il turno. Il pallone è rotondo, questa Paganese lo sa giocare bene e la fiducia nei suoi interpreti è massima. Sinceramente, almeno personalmente, affronto questi playoff come un regalo, senza assilli. Un conto era giocarsi un playout con l'ansia e la preoccupazione di poter retrocedere ed un altro è partecipare a questo evento, che è un regalo per il lavoro svolto da questa squadra che è già nella storia. La spensieratezza con cui affrontano le sfide questi ragazzi dev'essere la scia da seguire in questa prima sfida al San Vito. "Non abbiamo nulla da perdere, noi dobbiamo solo vincere per passare il turno e dunque senza calcoli e con la mente libera affrontiamo la partita". Questo direi in settimana alla squadra se fossi l'allenatore della Paganese e poi se è giusto e siamo bravi passeremo il turno, altrimenti è stato bello partecipare. Poi volete mettere la soddisfazione di vincere al San Vito, per il blasone che riserva quello stadio da 24mila posti, rispetto al Giovanni Paolo II, con altrettanto rispetto per il nome che porta, di Francavilla Fontana con i suoi 2.500 posti? Dite la verità, vi ho convinto che è meglio affrontare il Cosenza. E poi se dobbiamo pensare in grande dobbiamo vincere con una grande. Comunque vada, tutti gli sportivi paganesi dovranno essere solo orgogliosi, fieri e riconoscenti verso questi azzurri che hanno onorato con sacrificio la stagione dei novant'anni di questa gloriosa maglia, sperando di poterli riabbracciare il prossimo 21 maggio nella sfida degli ottavi con il Matera.
Buona lettura
LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: NELLA TANA DEI LUPI SILANI!
Lunedì 8 Maggio 2017 - LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA - Peppe Nocera - Non ci sono ancora commenti
Termina con una sconfitta il campionato 2016-17 che ci fa entrare di diritto nella griglia dei playoff per la promozione in Serie B, un risultato storico ed inimmaginabile solo due mesi fa. Contro la Reggina va in scena la festa del gol e ne manca anche uno alla Paganese, quello del 4 a 4, annullato ingiustamente per un più equo pareggio, nella giornata della festa salvezza degli amaranto. Proprio in Calabria la formazione di Grassadonia deve ritornare, non so quanto piacevolmente a sentire commenti di amici, contro il Cosenza che non tutti volevano trovare. Cosenza settimo e Paganese ottavo; sfuma il confronto con il Francavilla che invece tutti auspicavano invece di incrociare. Ma chi se ne frega: Cosenza o Francavilla l'importante è esserci e giocarsela a viso aperto come ha sempre dimostrato questa Paganese, soprattutto quella vista all'opera in questa seconda parte del campionato. Ha ragione Grassadonia quando dice che è fatalista. In effetti potevamo anche affrontare il Francavilla, da tutti ritenuto più abbordabile, ed uscire, di contro può capitare di incontrare il Cosenza e passare il turno. Il pallone è rotondo, questa Paganese lo sa giocare bene e la fiducia nei suoi interpreti è massima. Sinceramente, almeno personalmente, affronto questi playoff come un regalo, senza assilli. Un conto era giocarsi un playout con l'ansia e la preoccupazione di poter retrocedere ed un altro è partecipare a questo evento, che è un regalo per il lavoro svolto da questa squadra che è già nella storia. La spensieratezza con cui affrontano le sfide questi ragazzi dev'essere la scia da seguire in questa prima sfida al San Vito. "Non abbiamo nulla da perdere, noi dobbiamo solo vincere per passare il turno e dunque senza calcoli e con la mente libera affrontiamo la partita". Questo direi in settimana alla squadra se fossi l'allenatore della Paganese e poi se è giusto e siamo bravi passeremo il turno, altrimenti è stato bello partecipare. Poi volete mettere la soddisfazione di vincere al San Vito, per il blasone che riserva quello stadio da 24mila posti, rispetto al Giovanni Paolo II, con altrettanto rispetto per il nome che porta, di Francavilla Fontana con i suoi 2.500 posti? Dite la verità, vi ho convinto che è meglio affrontare il Cosenza. E poi se dobbiamo pensare in grande dobbiamo vincere con una grande. Comunque vada, tutti gli sportivi paganesi dovranno essere solo orgogliosi, fieri e riconoscenti verso questi azzurri che hanno onorato con sacrificio la stagione dei novant'anni di questa gloriosa maglia, sperando di poterli riabbracciare il prossimo 21 maggio nella sfida degli ottavi con il Matera.
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Ma possibile che per riprovare un po' di sano orgoglio, per riavere qualche brivido che scorre lungo la schiena bisogna leggere questi articoli ????........Forza Cosenza, dai!!!.................Ferro da Milano ha scritto: mercoledì 10 maggio 2017, 15:20 Alla fine di questa altalenante stagione, pur occupando una posizione in classifica al di sotto delle aspettative di principio campionato,abbiamo centrato l'obiettivo minimo previsto, vale a dire partecipare ai playoff. Il prossimo impegno per i rossoblu si chiama Paganese, una squadra costruita per salvarsi ma che, grazie ad uno strepitoso girone di ritorno, si è ritrovata appena alle spalle dei Lupi. Una squadra in forma, dunque, da non sottovalutare ma da affrontare con la consapevolezza di avere un organico sulla carta superiore. Quindi, anche se non bisogna stare del tutto tranquilli, la fiducia verso l'11 di De Angelis dobbiamo averla. Anche perché chi ci vede dall'esterno, come i campani, per l'appunto, ci teme ed avrebbe voluto evitarci. Posto, a tal pro, il seguente articolo tratto da paganesemania.it
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LA PAGANESE VISTA DA...NOCERA: NELLA TANA DEI LUPI SILANI!
Lunedì 8 Maggio 2017 - LA PAGANESE VISTA DA... NOCERA - Peppe Nocera - Non ci sono ancora commenti
Termina con una sconfitta il campionato 2016-17 che ci fa entrare di diritto nella griglia dei playoff per la promozione in Serie B, un risultato storico ed inimmaginabile solo due mesi fa. Contro la Reggina va in scena la festa del gol e ne manca anche uno alla Paganese, quello del 4 a 4, annullato ingiustamente per un più equo pareggio, nella giornata della festa salvezza degli amaranto. Proprio in Calabria la formazione di Grassadonia deve ritornare, non so quanto piacevolmente a sentire commenti di amici, contro il Cosenza che non tutti volevano trovare. Cosenza settimo e Paganese ottavo; sfuma il confronto con il Francavilla che invece tutti auspicavano invece di incrociare. Ma chi se ne frega: Cosenza o Francavilla l'importante è esserci e giocarsela a viso aperto come ha sempre dimostrato questa Paganese, soprattutto quella vista all'opera in questa seconda parte del campionato. Ha ragione Grassadonia quando dice che è fatalista. In effetti potevamo anche affrontare il Francavilla, da tutti ritenuto più abbordabile, ed uscire, di contro può capitare di incontrare il Cosenza e passare il turno. Il pallone è rotondo, questa Paganese lo sa giocare bene e la fiducia nei suoi interpreti è massima. Sinceramente, almeno personalmente, affronto questi playoff come un regalo, senza assilli. Un conto era giocarsi un playout con l'ansia e la preoccupazione di poter retrocedere ed un altro è partecipare a questo evento, che è un regalo per il lavoro svolto da questa squadra che è già nella storia. La spensieratezza con cui affrontano le sfide questi ragazzi dev'essere la scia da seguire in questa prima sfida al San Vito. "Non abbiamo nulla da perdere, noi dobbiamo solo vincere per passare il turno e dunque senza calcoli e con la mente libera affrontiamo la partita". Questo direi in settimana alla squadra se fossi l'allenatore della Paganese e poi se è giusto e siamo bravi passeremo il turno, altrimenti è stato bello partecipare. Poi volete mettere la soddisfazione di vincere al San Vito, per il blasone che riserva quello stadio da 24mila posti, rispetto al Giovanni Paolo II, con altrettanto rispetto per il nome che porta, di Francavilla Fontana con i suoi 2.500 posti? Dite la verità, vi ho convinto che è meglio affrontare il Cosenza. E poi se dobbiamo pensare in grande dobbiamo vincere con una grande. Comunque vada, tutti gli sportivi paganesi dovranno essere solo orgogliosi, fieri e riconoscenti verso questi azzurri che hanno onorato con sacrificio la stagione dei novant'anni di questa gloriosa maglia, sperando di poterli riabbracciare il prossimo 21 maggio nella sfida degli ottavi con il Matera.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
azz....siamo una "grande"? non ci facevo più caso ormai......con roselli ci siamo sentiti piccoli anche con la Lupa Roma, kaxxo! anche se, caro cromosoma, il brivido più grande l'ho avvertito con "volete mettere la soddisfazione di vincere al San Vito, per il blasone che riserva quello stadio da 24mila posti"! questa era la partita giusta da fare in un catino di 8.000 spettatori al massimo, altro che 24.000.....
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
Lo stadio di Cosenza non può essere al di sotto dei 25mila - 30mila posti a sedere. Siamo Cosenza e il Cosenza, non una squadretta di paese.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
25 forse no ma farlo(sempre ammesso che si faccia) al di sotto dei 20 sarebbe a mio giudizio un errore non da poco........Nube di Tempesta ha scritto: mercoledì 10 maggio 2017, 18:09 Lo stadio di Cosenza non può essere al di sotto dei 25mila - 30mila posti a sedere. Siamo Cosenza e il Cosenza, non una squadretta di paese.
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
20.000?
Ma se non arriviamo a 10.000 manco con un concerto di Vasco tra primo e secondo tempo?
Sono finiti quei tempi. Cosenza Nocerina a gente era seduta puru supa i cornicioni! CS facia 110.000 abitanti. Mo nunn'arriva a 70.000.
Ma se non arriviamo a 10.000 manco con un concerto di Vasco tra primo e secondo tempo?
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
C'è la fusione rende- CS, prossimamente su questi schermi.....☺...
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
c'è modo di sapere quante volte nella storia (specie gli anni di b) lo stadio san vito marulla ha registrato 20.000 presenze? almanacchi, tabellini ufficiali...
così, magari con dati veri alla mano, riusciamo a capire i chi' stamu parrannu?
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
è difficile fare i ragioniericchi con i dati di 20/30/40 fa. la conta degli spettatori veniva fatta all'acqua di rose, anzi, per restare in tema, fra chi conteggiava e chi pubblicava i dati, eravamo sul "sciacqua Rosa e biva Agnese". il raffronto a sto giro è "ad'uacchiu", per meglio dire, chi c'era ricorda è sa di cosa si parla. chi non c'era non può ricordare e purtroppo deve accontentarsi dei racconti degli altri. amenVilienza ha scritto: giovedì 11 maggio 2017, 8:41 c'è modo di sapere quante volte nella storia (specie gli anni di b) lo stadio san vito marulla ha registrato 20.000 presenze? almanacchi, tabellini ufficiali...
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
epperò ad uacchiu cumu fa a ti trovà? i tabellini (tipo chiri da gazzetta) ad esempio, per grandi linee certo, un'idea un po' più oggettiva rispetto a voci incontrollate na putissamu fa'.bruziomaurizio ha scritto: giovedì 11 maggio 2017, 11:18è difficile fare i ragioniericchi con i dati di 20/30/40 fa. la conta degli spettatori veniva fatta all'acqua di rose, anzi, per restare in tema, fra chi conteggiava e chi pubblicava i dati, eravamo sul "sciacqua Rosa e biva Agnese". il raffronto a sto giro è "ad'uacchiu", per meglio dire, chi c'era ricorda è sa di cosa si parla. chi non c'era non può ricordare e purtroppo deve accontentarsi dei racconti degli altri. amenVilienza ha scritto: giovedì 11 maggio 2017, 8:41 c'è modo di sapere quante volte nella storia (specie gli anni di b) lo stadio san vito marulla ha registrato 20.000 presenze? almanacchi, tabellini ufficiali...
così, magari con dati veri alla mano, riusciamo a capire i chi' stamu parrannu?
chi ricorda e sa di cosa parla fondamentalmente non esiste (nessuno è obbiettivo nelle questioni di fede). per cs-nocerina, la partita probabilmente con più spettatori in assoluto della nostra storia, c'è chi parla convintamente di 20.000 presenze e chi di 30.000. 10.000 persone di differenza.
e sinnò ognuno rimana convinto di chiru ca vo' rimana convinto.
Io ad esempio sono convinto che da quando ho messo piede al marulla la prima volta (1980, anno più, anno meno) i 20000 spettatori veri, reali, non gonfiati tipo ari manifestazioni, li abbiamo fatti e a volte superati, nella partita con la nocerina e in non tantissime altre occasioni, anni belli delle B compresi.
Mi piacerebbe avere riscontri più o meno oggettivi che supportino o demoliscano questa convinzione
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Re: Cosa dicono in casa dei nostri prossimi avversari?
20mila spettatori minimo, ppi mò e per il futuro. Che quando andremo in serie A non ci potremo presentare con uno stadio da cinque-otto-diecimila posti, e chini simu, u Sassuolo (che infatti gioca a Reggio Emilia)? E in ogni caso è una questione di prestigio cittadino. La gente di fuori deve sapere che Cosenza è Cosenza, non un paesello, anche basandosi sulla capienza dello stadio cittadino. Ho detto.
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