1) Caso in quel momento è ormai tornato in posizione regolare, non si agevola della posizione di fuorigiocofrank ockk ha scritto: ↑venerdì 13 maggio 2022, 7:35 I rigori che abbiamo avuto (Alessandria, Pisa e Pordenone) c'erano ma se li avessimo subiti noi, io per primo avrei detto che l'arbitro sarebbe stato maledettamente troppo fiscale.
Ieri, Maresca è stato fiscale ma non possiamo negare che il movimento di Caso verso il difensore lo ha emotivamente disturbato al momento dello stop. Ieri, Cianflone ha letto il regolamento che parla della rilevanza del disturbo anche potenziale di chi è in fuorigioco.
Dire che l'azione di Caso non abbia potenzialmente disturbato psicologicamente lo stop di De Maio è un falso.
Maresca è stato fiscale questo è indubbio ma non si inventato l'annullamento del gol.
2) il regolamento, per annullare il gol in questi casi, prevede espressamente una casistica che sanziona il giocatore che si trovi a meno di un metro e mezzo dal difendente (infatti unico serio criterio minimamente oggettivo per valutare un disturbo altrimenti metafisico). Caso era minimo al doppio della distanza
3) Caso si disinteressa del pallone letteralmente fino a una frazione di secondo prima dello stop di De Mayo, quando solo in quel momento si gira verso l'avversario e comincia a scattare verso di lui. La sola idea che si sia andati al monitor a cogliere col fermo immagine il momento esatto in cui Caso (a oltre tre metri di distanza e ormai in posizione regolare) scatta verso De Mayo è una barzelletta da circo
PS il criterio marelliano è "non ci si può agevolare della posizione di fuorigioco" perché sarebbe "impattante" nell'azione. Lo fa valere, a suo dire, persino nel caso in cui un giocatore (Caso) NON SIA in fuorigioco nel momento in cui gli arriva il pallone. Mi spiega allora Marelli QUANDO un attaccante viene rimesso in gioco? Perché TUTTI gli attaccanti OVVIAMENTE si agevolano della posizione di fuorigioco, quando vengono rimessi in gioco dall'errore dell'avversario, altrimenti di che stiamo parlando?