Ferro da Milano ha scritto: giovedì 16 gennaio 2020, 4:27
Quando Trinchera non ha saputo più che dire a sua discolpa, ma soprattutto per coprire Guarasharp, ecco che è spuntata magicamente la panacea di tutti i mali del Cosenza: l'APPEAL! Quest'anno siamo esterofili, già, non solo per la scelta in squadra di tanti stranieri (che non conoscono Cosenza, quindi nel loro caso non ci sono problemi di appeal) ma per la scelta anche dei termini più in voga dalle parti di via degli Stadi. Come appeal, appunto, ma anche come hobby...
Se fosse ancora necessario, vale la pena ricordare che l'appeal, a Cosenza, l'ha sottratto solo un'unica persona, perchè prima di lui, da sempre, la nostra è stata una piazza piuttosto ambita e francamente è la prima volta che è venuto fuori un problema del genere! Non sarà che, piuttosto, da 8 anni a questa parte, si fa tutto al risparmio senza uno straccio di programmazione? Che i DS scappano via? Che si fanno campagne acquisti in ritardo aspettando i saldi last second (che, come successo quest'anno non sono neanche bastati) senza permettere alla squadra di fare ritiri precampionato adeguati, o assicurare ai nuovi inseriti di amalgamarsi? Che si ingaggiano - quasi sempre - scommesse a fine carriera, teste calde o reduci da infortuni bisognosi di rilancio, o giovani rigorosamente in prestito? Che ai giocatori si tira il collo, soprattutto in occasione dei rinnovi? Che si fa terra bruciata con addetti ai lavori, procuratori dei calciatori e finanche fornitori (a quanti soggetti è stata propinata la metodologia d'u vrusciu)? Che non esistono strutture di allenamento? Che si è fatta uno stillicidio di figure di M E R * * a livello nazionale con la vicenda 0-3 col Verona, con le sedie da bar in vece delle panchine, con la storia delle nottue e poi, per finire, con le carriole e le spugne giganti per asciugare il campo? Che per sistemare stadio, manto erboso e sanvitino c'è voluta un'eternità dopo le lamentele di allenatoracci come Cappellacci, Fontana, Roselli e dopo che l'anno scorso la Lega di B ci ha multato perchè il nostro è risultato il peggiore manto erboso di tutta la serie cadetta? Che non c'è uno straccio di comunicazione, merchandising, cura del settore giovanile, rispetto per la tifoseria, politiche di incentivazione ed incoraggiamento alla partecipazione (giova ricordare i prezzi ai botteghini e per gli abbonamenti tra i più cari della B), presentazione di maglie, giocatori, squadra e finanche dirigenti? E non mi voglio dilungare ulteriormente, perchè - in realtà - ci sarebbe tanto altro...!
Ebbene, nonostante tutto questo squallore, la piazza di Cosenza continua a garantire una media spettatori da 6.500 in casa e 600 in trasferta con, rispettivamente, ottavo e primo/secondo posto nella speciale classifica dell'affluenza negli stadi di categoria, quindi è Cosenza che è priva d'appeal!
Ricordo, infine, che la squadra, peraltro, terzultima in classifica (quella che conta e che ad oggi ci vedrebbe retrocessi direttamente)... certo, c'è un problema di appeal, che si può sintetizzare in un solo nome: Eugenio Guarascio, un presidente che non è un presidente, che non sa neanche parlare compiutamente, che non è mai riuscito ad appassionarsi né ad appassionare, ma che non riesce nemmeno a capire quando deve fare l'imprenditore ed è ora di rischiare ed investire. Insomma, mai na gioia da stu cristianu!
Mi signu siccatu!
GUARASCIO MOLLA IL COSENZA CALCIO 
