A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
nn riesco a risp. connessione a M E R * *
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
avevo risp ad abba ma salta la conness.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Questo è l'aspetto più raccapricciante... si scagliano come dannati su persone che nemmeno conoscono perchè sono ladri. Mi starebbe pure bene, se non fosse chemarcello77 ha scritto: Cosenza ha degli aspetti assolutamente vomitevoli.
Pronti a scagliarsi contro gli zingari che vivono nelle baracche, perchè portano malattie, rubano nelle nostre case, ci portano via il lavoro, non pagano le tasse (e per 20 anni hanno votato che invitava ad evadere le tasse) ed altri concetti degni del miglior Borghezio.
Per altro, omertà assoluta su qualsiasi aspetto mafioso, sempre a 90° verso il cinghiale di turno, incivile e maleducato alla guida e nei parcheggi, abbandona in maniera indiscriminata ed incivile i rifiuti in ogni parte della città per non fare la raccolta differenziata.
Cosenza è anche (e forse soprattutto) questa.
P.S. Grazie abba per la precisazione
a) sono solo ipotesi
b) quando mai hanno mostrato lo stesso rigore morale verso il commerciante che non fa lo scontrino o l'avvocato che non rilascia fattura, o la nostra mirabolante classe politica che ruba a più non posso. Insomma, contro i ladri veri, accertati e nemmeno presunti.
E vi farei vedere la civiltà dei miei vicini di casa, tutti indistintamente cosentinissimi, che buttano la spazzatura dalla finestra, non raccolgono i bisogni dei cani, parcheggiano sui marciapiedi e chi più ne ha più ne metta.
Però chi ce l'ha con i rom non è razzista, pretende solo il rispetto della legge. Dai rom, i cosentini arrobbasaru tuttu che a loro è concesso
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Si ma prima che arrivassero loro nessuno ti infastidiva in continuazione davanti i supermercati, le poste, le banche e ovunque.Poi c'è un dato di fatto che sono aumentati i furti negli appartamenti, dei tombini, del rame ecc ecc
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Ovvio che i cosentini siamo tutti buoni e onesti e i furti li fanno solo i rom. Ci sono statistiche inequivocabili in merito: ogni furto è colpa dei rom, ogni stupro è colpa dei rom (della rom, nel caso di ieri, visto che gli stupratori erano cosentini e la colpa non può certo essere loro), ogni scippo è colpa dei rom, le tangenti le prendono i rom, gli evasori sono rom...CoSeNzAbRuZiA ha scritto:Si ma prima che arrivassero loro nessuno ti infastidiva in continuazione davanti i supermercati, le poste, le banche e ovunque.Poi c'è un dato di fatto che sono aumentati i furti negli appartamenti, dei tombini, del rame ecc ecc
Per curiosità, come mai ti danno tanto fastidio i rom seduti all'uscita delle banche (che non mi risulta abbiano mai costretto qualcuno a dargli i soldi con la forza, altrimenti sai che titoloni...) e non citi nemmeno di sfuggita i parcheggiatori abusivi? Perchè è più facile prendersela con gli ultimi che con i tuasti? O quello che senti non è fastidio, ma piuttosto imbarazzo perchè c'è gente meno fortunata che deve umiliarsi e farsi offendere per provare a campare?
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Tornerà il vento di levante
giovedì 5 giugno - Lo scheletro della stufa a basso consumo s’intravede ancora, in mezzo a mucchi di cenere fumante. Era l'orgoglio della nostra scuola, la prova concreta che ci si può riscaldare consumando poco e senza inquinare. Delle vecchie suppellettili riciclate non resta niente. Le pareti in legno sono ridotte a un perimetro di polvere nera. Puzza di plastica bruciata t’invade l’anima. “Scola di vvento no c’è più…”. Sono i bambini a darcene notizia, prima di riuscire a farci largo tra le autobotti dei pompieri. È la prima cosa che dicono, con le lacrime agli occhi. Non ci raccontano delle loro baracche distrutte. Il primo loro pensiero, nei nostri riguardi, è per la Scuola del Vento devastata dalle fiamme.
L’avevamo costruita insieme, cinque anni fa, nella baraccopoli di Vaglio Lise. Direttore dei lavori fu il compianto signor Domitri Rostas, deceduto pochi giorni dopo l’inaugurazione, colto da un malore in una gelida alba, mentre stava andando a lavorare.
Il suo nome era Scuola del Vento perché, prima di costruirla, proprio in quel luogo montavamo nel campo rom un gazebo che in una sera d’estate un piacevole ma dispettoso vento di levante si è divertito a far volare via, trascinando noialtri, le carte, i disegni e i bambini sghignazzanti.
Per un quinquennio nella casetta in legno abbiamo realizzato attività ludiche, ricreative e didattiche. Al suo interno si sono svolti pubblici dibattiti, conferenze stampa, incontri con gli studenti scolastici e universitari in visita al campo rom. Gli abitanti del villaggio vi hanno celebrato battesimi e funerali. Due anni fa, dopo il primo grosso incendio avvenuto nel villaggio, la baracca-scuola è stata abitata da alcuni sfollati per diversi mesi. Adesso è ridotta a un mucchietto di cenere. L’incendio fortuito, che ha cancellato tre quarti della baraccopoli, si è propagato in pochi istanti. Sospinto da un maledetto vento di ponente che in quel momento spirava, ha distrutto in un lampo anche la Scuola del Vento.
Adesso siamo troppo impegnati a capire quale sarà la sorte delle centinaia di persone rimaste senza il tetto di cartone e lamiera sotto il quale vivevano. Presto troveremo anche il tempo di individuare e denunciare pubblicamente le responsabilità politiche di questa situazione, come sempre abbiamo fatto. E dedicheremo anche un po’ delle nostre energie a chiedere conto, con la parola e le azioni, agli infami avvoltoi neonazisti che stanno approfittando di questa disgrazia per riempire le reti telematiche con il loro delirio xenofobo contro i rom. Nel nostro territorio andremo a cercare uno per uno, casa per casa, sia loro sia quelli che con questa gentaglia intessono relazioni sul web e fuori.
Per il momento preferiamo concentrare le forze nel tentativo di restituire vita alla Scuola del Vento. E siamo sicuri che ancora una volta il compagno Eolo, da sempre nomade per natura e vocazione, arriverà da levante.
Cosenza, giugno 2014, riva sinistra del fiume Crati.
La Scuola del Vento
http://www.coessenza.org/news829-Torner ... te-829.htm
A me sono uscite le lacrime, altri non riusciranno a tacere nemmeno di fronte alla tristezza dei bambini :bad:
giovedì 5 giugno - Lo scheletro della stufa a basso consumo s’intravede ancora, in mezzo a mucchi di cenere fumante. Era l'orgoglio della nostra scuola, la prova concreta che ci si può riscaldare consumando poco e senza inquinare. Delle vecchie suppellettili riciclate non resta niente. Le pareti in legno sono ridotte a un perimetro di polvere nera. Puzza di plastica bruciata t’invade l’anima. “Scola di vvento no c’è più…”. Sono i bambini a darcene notizia, prima di riuscire a farci largo tra le autobotti dei pompieri. È la prima cosa che dicono, con le lacrime agli occhi. Non ci raccontano delle loro baracche distrutte. Il primo loro pensiero, nei nostri riguardi, è per la Scuola del Vento devastata dalle fiamme.
L’avevamo costruita insieme, cinque anni fa, nella baraccopoli di Vaglio Lise. Direttore dei lavori fu il compianto signor Domitri Rostas, deceduto pochi giorni dopo l’inaugurazione, colto da un malore in una gelida alba, mentre stava andando a lavorare.
Il suo nome era Scuola del Vento perché, prima di costruirla, proprio in quel luogo montavamo nel campo rom un gazebo che in una sera d’estate un piacevole ma dispettoso vento di levante si è divertito a far volare via, trascinando noialtri, le carte, i disegni e i bambini sghignazzanti.
Per un quinquennio nella casetta in legno abbiamo realizzato attività ludiche, ricreative e didattiche. Al suo interno si sono svolti pubblici dibattiti, conferenze stampa, incontri con gli studenti scolastici e universitari in visita al campo rom. Gli abitanti del villaggio vi hanno celebrato battesimi e funerali. Due anni fa, dopo il primo grosso incendio avvenuto nel villaggio, la baracca-scuola è stata abitata da alcuni sfollati per diversi mesi. Adesso è ridotta a un mucchietto di cenere. L’incendio fortuito, che ha cancellato tre quarti della baraccopoli, si è propagato in pochi istanti. Sospinto da un maledetto vento di ponente che in quel momento spirava, ha distrutto in un lampo anche la Scuola del Vento.
Adesso siamo troppo impegnati a capire quale sarà la sorte delle centinaia di persone rimaste senza il tetto di cartone e lamiera sotto il quale vivevano. Presto troveremo anche il tempo di individuare e denunciare pubblicamente le responsabilità politiche di questa situazione, come sempre abbiamo fatto. E dedicheremo anche un po’ delle nostre energie a chiedere conto, con la parola e le azioni, agli infami avvoltoi neonazisti che stanno approfittando di questa disgrazia per riempire le reti telematiche con il loro delirio xenofobo contro i rom. Nel nostro territorio andremo a cercare uno per uno, casa per casa, sia loro sia quelli che con questa gentaglia intessono relazioni sul web e fuori.
Per il momento preferiamo concentrare le forze nel tentativo di restituire vita alla Scuola del Vento. E siamo sicuri che ancora una volta il compagno Eolo, da sempre nomade per natura e vocazione, arriverà da levante.
Cosenza, giugno 2014, riva sinistra del fiume Crati.
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http://www.coessenza.org/news829-Torner ... te-829.htm
A me sono uscite le lacrime, altri non riusciranno a tacere nemmeno di fronte alla tristezza dei bambini :bad:
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
avrei preferito non pubblicare questo link, ma bisogna vedere la realtà http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/ ... liti-foto/abba ha scritto:Ovvio che i cosentini siamo tutti buoni e onesti e i furti li fanno solo i rom. Ci sono statistiche inequivocabili in merito: ogni furto è colpa dei rom, ogni stupro è colpa dei rom (della rom, nel caso di ieri, visto che gli stupratori erano cosentini e la colpa non può certo essere loro), ogni scippo è colpa dei rom, le tangenti le prendono i rom, gli evasori sono rom...CoSeNzAbRuZiA ha scritto:Si ma prima che arrivassero loro nessuno ti infastidiva in continuazione davanti i supermercati, le poste, le banche e ovunque.Poi c'è un dato di fatto che sono aumentati i furti negli appartamenti, dei tombini, del rame ecc ecc
Per curiosità, come mai ti danno tanto fastidio i rom seduti all'uscita delle banche (che non mi risulta abbiano mai costretto qualcuno a dargli i soldi con la forza, altrimenti sai che titoloni...) e non citi nemmeno di sfuggita i parcheggiatori abusivi? Perchè è più facile prendersela con gli ultimi che con i tuasti? O quello che senti non è fastidio, ma piuttosto imbarazzo perchè c'è gente meno fortunata che deve umiliarsi e farsi offendere per provare a campare?
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Ma guarda che nessuno sostiene che i rom non commettono crimini. Il punto è un'altro.originalbruzy ha scritto:avrei preferito non pubblicare questo link, ma bisogna vedere la realtà http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/ ... liti-foto/
Perchè generalizzare???
E soprattutto, perchè questo odio e questo senso di legalità non viene anche manifestato verso altri crimini (ben più gravi e frequenti) commessi giornalmente da gente italiana, che spesso porta la giacca e la cravatta???
Per chiudere, voglio ricordare che l'Italia è il paese che ha esportato la mafia e l'illegalità in tutto il mondo.
Non cerchiamo di fare gli angioletti, perchè siamo da sempre un popolo di M E R * *.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
penso che la gente odi i rom come i lombardi e i piemontesi hanno odiato i calabresi per esportazione di mafia. É proprio questo il punto
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
1)Questa è una tua citazione-affermazione.abba ha scritto:Ovvio che i cosentini siamo tutti buoni e onesti e i furti li fanno solo i rom. Ci sono statistiche inequivocabili in merito: ogni furto è colpa dei rom, ogni stupro è colpa dei rom (della rom, nel caso di ieri, visto che gli stupratori erano cosentini e la colpa non può certo essere loro), ogni scippo è colpa dei rom, le tangenti le prendono i rom, gli evasori sono rom...CoSeNzAbRuZiA ha scritto:Si ma prima che arrivassero loro nessuno ti infastidiva in continuazione davanti i supermercati, le poste, le banche e ovunque.Poi c'è un dato di fatto che sono aumentati i furti negli appartamenti, dei tombini, del rame ecc ecc
Per curiosità, come mai ti danno tanto fastidio i rom seduti all'uscita delle banche (che non mi risulta abbiano mai costretto qualcuno a dargli i soldi con la forza, altrimenti sai che titoloni...) e non citi nemmeno di sfuggita i parcheggiatori abusivi? Perchè è più facile prendersela con gli ultimi che con i tuasti? O quello che senti non è fastidio, ma piuttosto imbarazzo perchè c'è gente meno fortunata che deve umiliarsi e farsi offendere per provare a campare?
2)Danno "fastidio" come i parcheggiatori abusivi, ma tale tread è improntato su i ROM, non vedo tread su i parcheggiatori.
In ogni modo ti invito a fare un giro nelle periferie ( e non solo) delle città del nord. Gente esasperata. Non è questione ROM generico, è una feccia minore di loro, ma in percentuale più numerosa delle altre etnie. Non vedo ai semafori ad esempio bambine con le pance piene, con le carrozzine, neonati sballottati...
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
In realtà il topic è incentrato su un fatto ben preciso, l'incedio nel campo nomadi di Cosenza, non sull'etnia rom...CoSeNzAbRuZiA ha scritto: 1)Questa è una tua citazione-affermazione.
2)Danno "fastidio" come i parcheggiatori abusivi, ma tale tread è improntato su i ROM, non vedo tread su i parcheggiatori.
In ogni modo ti invito a fare un giro nelle periferie ( e non solo) delle città del nord. Gente esasperata. Non è questione ROM generico, è una feccia minore di loro, ma in percentuale più numerosa delle altre etnie. Non vedo ai semafori ad esempio bambine con le pance piene, con le carrozzine, neonati sballottati...
La "deriva" che ha preso dipende dal fatto che nemmeno di fronte a questa enorme tragedia si riesce a superare il razzismo quotidiano. E già solo parlare dei rom, generalizzando ogni discorso, è un'espressione di razzismo
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Il vendoliano che vuole schedare i rom.
Lo sfogo sui social di Giovanni Cipparrone, eletto nella lista di Sel al Comune di Cosenza: «Basta abusi, aspettiamo da anni il censimento».
Uno pensa alle battaglie della sinistra per la conquista dei diritti degli esclusi e poi legge quel che scrive il consigliere Giovanni Cipparrone, eletto nella lista di Sel al comune di Cosenza e capisce che qualcosa non va. Infatti Cipparrone ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook, diventata anche per lui come per molti veicolo di comunicazione politica, un post che riguarda la recente decisione del sindaco Occhiuto di realizzare finalmente l'annunciata tendopoli per i rom presso la stazione di Vaglio Lise. Contro questa scelta Cipparrone avvisa che ci sarà una dura battaglia: «Basta abusi, aspettiamo da anni il censimento».
Parlando direttamente ai cittadini del popoloso quartiere di Cosenza il consigliere comunale, che evidentemente lì raccoglie numerosi consensi, spiega che la decisione del sindaco è inaccettabile e che lui la considera un abuso. Vale la pena di rammentare che prima dell'estate un incendio ha distrutto gran parte del villaggio rom posto lungo il fiume e che molte famiglie sono ora ospitate presso il Ferro Hotel della stazione. Una soluzione che non può protrarsi per sempre e da Palazzo dei Bruzi sin da subito fu promessa la costruzione entro pochi giorni di un villaggio composto da tensostrutture. Da quell'annuncio sono passati mesi, ma ora dall'amministrazione comunale arriva la notizia che sono stati stanziati oltre 40mila euro per affidare in cottimo fiduciario la costruzione della tendopoli. Decisione che evidentemente non piace al consigliere che milita nel partito di Vendola e che con il suo post sul social network getta l'allarme tra gli abitanti del quartiere di fronte al quale sorgerà il villaggio.
Lo scritto di Cipparrone scatena prevedibili commenti che svelano una pericolosità già avvertita da tempo, dando il via a una serie di risposte sulla sua bacheca che risultano molto preoccupanti. Infatti i suoi simpatizzanti non hanno esitato a replicare al suo post con frasi che rivelano una tutt'altro che silenziosa intolleranza razzista. Nei commenti pubblicati – e successivamente rimossi dallo stesso consigliere comunale – sulla sua bacheca virtuale si passa disinvoltamente dal «dobbiamo essere tutti uniti per cacciarli, troppa confidenza», fino al «sarò il primo a metterci fuoco.... Basta rom, basta marocchini». L'avvertimento minaccioso prende corpo attraverso diverse sfumature. Alcuni commenti restano vaghi, come chi avverte che «non staremo a guardare...e succederà qualcosa che non vogliamo...», mentre altri assai più risoluti avvisano che «se ne devono andare non solo da via Popilia, li dobbiamo cacciare da tutta Cosenza», promettendo in caso contrario l'inizio di una «guerriglia». La discussione assume anche note ambientaliste quando arriva il commento di chi, considerando evidentemente i rom umanità spazzatura, afferma che «non se ne parla proprio, raccogliamo le firme se è necessario o altro. Ma hanno preso via Popilia per una discarica?». Il consigliere di Sinistra, ecologia e libertà pare dimenticare in un colpo solo le battaglie per l'integrazione delle etnie minoritarie e per l'estensione del diritto a una vita dignitosa per tutti.
Michele Giacomantonio - http://www.corrieredellacalabria.it - 18 Settembre 2014.
Lo sfogo sui social di Giovanni Cipparrone, eletto nella lista di Sel al Comune di Cosenza: «Basta abusi, aspettiamo da anni il censimento».
Uno pensa alle battaglie della sinistra per la conquista dei diritti degli esclusi e poi legge quel che scrive il consigliere Giovanni Cipparrone, eletto nella lista di Sel al comune di Cosenza e capisce che qualcosa non va. Infatti Cipparrone ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook, diventata anche per lui come per molti veicolo di comunicazione politica, un post che riguarda la recente decisione del sindaco Occhiuto di realizzare finalmente l'annunciata tendopoli per i rom presso la stazione di Vaglio Lise. Contro questa scelta Cipparrone avvisa che ci sarà una dura battaglia: «Basta abusi, aspettiamo da anni il censimento».
Parlando direttamente ai cittadini del popoloso quartiere di Cosenza il consigliere comunale, che evidentemente lì raccoglie numerosi consensi, spiega che la decisione del sindaco è inaccettabile e che lui la considera un abuso. Vale la pena di rammentare che prima dell'estate un incendio ha distrutto gran parte del villaggio rom posto lungo il fiume e che molte famiglie sono ora ospitate presso il Ferro Hotel della stazione. Una soluzione che non può protrarsi per sempre e da Palazzo dei Bruzi sin da subito fu promessa la costruzione entro pochi giorni di un villaggio composto da tensostrutture. Da quell'annuncio sono passati mesi, ma ora dall'amministrazione comunale arriva la notizia che sono stati stanziati oltre 40mila euro per affidare in cottimo fiduciario la costruzione della tendopoli. Decisione che evidentemente non piace al consigliere che milita nel partito di Vendola e che con il suo post sul social network getta l'allarme tra gli abitanti del quartiere di fronte al quale sorgerà il villaggio.
Lo scritto di Cipparrone scatena prevedibili commenti che svelano una pericolosità già avvertita da tempo, dando il via a una serie di risposte sulla sua bacheca che risultano molto preoccupanti. Infatti i suoi simpatizzanti non hanno esitato a replicare al suo post con frasi che rivelano una tutt'altro che silenziosa intolleranza razzista. Nei commenti pubblicati – e successivamente rimossi dallo stesso consigliere comunale – sulla sua bacheca virtuale si passa disinvoltamente dal «dobbiamo essere tutti uniti per cacciarli, troppa confidenza», fino al «sarò il primo a metterci fuoco.... Basta rom, basta marocchini». L'avvertimento minaccioso prende corpo attraverso diverse sfumature. Alcuni commenti restano vaghi, come chi avverte che «non staremo a guardare...e succederà qualcosa che non vogliamo...», mentre altri assai più risoluti avvisano che «se ne devono andare non solo da via Popilia, li dobbiamo cacciare da tutta Cosenza», promettendo in caso contrario l'inizio di una «guerriglia». La discussione assume anche note ambientaliste quando arriva il commento di chi, considerando evidentemente i rom umanità spazzatura, afferma che «non se ne parla proprio, raccogliamo le firme se è necessario o altro. Ma hanno preso via Popilia per una discarica?». Il consigliere di Sinistra, ecologia e libertà pare dimenticare in un colpo solo le battaglie per l'integrazione delle etnie minoritarie e per l'estensione del diritto a una vita dignitosa per tutti.
Michele Giacomantonio - http://www.corrieredellacalabria.it - 18 Settembre 2014.
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