A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
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A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
ENORME INCENDIO AL CAMPO NOMADI, VIGILI AL LAVORO DA OLTRE DUE ORE
COSENZA - Sono cinque i mezzi dei vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio divampato all'interno del campo rom.
Il fumo ha invaso l'intero quartiere Gergeri e le aree che costeggiano la baraccopoli. La dinamica dei fatti non è ancora stata accertata anche se, dai primi rilievi, pare che ie fiamme abbiano avvolto le baracche a causa del vento che avrebbe fatto migrare sulle abitazioni il fuoco appiccato per bruciare alcuni rifiuti....
http://www.quicosenza.it/le-notizie-del ... re-due-ore
COSENZA - Sono cinque i mezzi dei vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio divampato all'interno del campo rom.
Il fumo ha invaso l'intero quartiere Gergeri e le aree che costeggiano la baraccopoli. La dinamica dei fatti non è ancora stata accertata anche se, dai primi rilievi, pare che ie fiamme abbiano avvolto le baracche a causa del vento che avrebbe fatto migrare sulle abitazioni il fuoco appiccato per bruciare alcuni rifiuti....
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Venerdì scorso è andato in onda un servizio sulla situazione di degrado di alcuni quartieri cosentini (non solo il villaggio rom) sul settimanale di rai uno. Tra le altre cose, si parlava proprio del rischio incendi... Ecco un'altra delle mancanze totali di occhiuto, che sbandierava in pompa magna il suo interesse per la situazione nell'unica (credo) occasione in cui si è fatto vedere e prontamente immortalare da quelle parti...
Spero solo che non ci siano feriti, anche se il via vai di sirene sentite stamattina mi fa pensare male
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Con la mascherina ed in primo pianoabba ha scritto:Venerdì scorso è andato in onda un servizio sulla situazione di degrado di alcuni quartieri cosentini (non solo il villaggio rom) sul settimanale di rai uno. Tra le altre cose, si parlava proprio del rischio incendi... Ecco un'altra delle mancanze totali di occhiuto, che sbandierava in pompa magna il suo interesse per la situazione nell'unica (credo) occasione in cui si è fatto vedere e prontamente immortalare da quelle parti...
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
[youtube]JfiQRZdQBzI[/youtube] quante bello lui
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
ora vediamo cosa farà questo sindaco;si devono aspettare sempre le tragedie
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
lo ha già detto che fa, ha firmato l'ordinanza di sgombero, che di questi tempi va di modaoriginalbruzy ha scritto:ora vediamo cosa farà questo sindaco;si devono aspettare sempre le tragedie
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Ma un pò di tempo fa (mi sembra l'anno scorso), non aveva detto di voler realizzare dei nuovi alloggi per queste persone???
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
La notte di chi ha perso tutto.
Gli sfollati saranno ospitati in un albergo requisito dal Comune di Cosenza, altri resteranno nelle baracche rimaste integre o in auto.
L’arrivo della sera rende ogni cosa drammaticamente surreale. La puzza di bruciato non ha lasciato quel che resta del campo rom andato in fiamme a metà mattinata e i bambini si inseguono giocando tra lamiere contorte e carcasse annerite. Tutti sono in attesa di qualcosa e la tradizionale capacità di adattarsi del popolo rom è duramente messa alla prova. Qualcuno di loro a distanza di ore dall’incendio commenta che poteva essere una tragedia, quasi a consolarsi di una condizione che è sicuramente sventurata, mentre da sotto il ponticello che è sempre stato una sorte di confine tra la città vera e quella fatiscente delle baracche, si intravedono i lampeggianti azzurri dei mezzi della Protezione civile. Portano un gruppo elettrogeno, per fare luce, e subito dopo ecco 250 pasti. Sono stati cucinati dall’Oasi francescana e distribuiti da una Onlus di Mendicino. Niente tendopoli, verrà allestita una tensostruttura, ma ci vorrà almeno una giornata di lavoro. Per questa notte il Comune ha requisito il Ferro Hotel, una struttura praticamente mai utilizzata e comunque in disuso che sta dentro quella grande cattedrale nel deserto che è la nuova stazione ferroviaria di Cosenza. Un gruppo dormirà lì, un altro in un agriturismo. Altri rom non hanno invece voluto abbandonare il campo e si faranno ospitare da chi ha ancora una baracca. Fin quando c’è stata luce molti giovani sono stati impegnati nella ricerca di poche cose da salvare e portare con sé, mentre questa mattina una bambina tristissima si abbracciava alla sua maestra, venuta a vedere cosa fosse accaduto, dicendole che non sarebbe più potuta andare a scuola perché il fuoco si era preso lo zaino e i quaderni. Ad aiutare questa comunità ferita sono tutte le sfaccettature del volontariato cosentino, dai maestri della Scuola del vento, la cui casetta di legno è stata distrutta dal fuoco, al Moci, passando per il volontariato cattolico. Tutte persone da sempre in prima linea sul fronte rom. Oggi che ancora una volta la tragedia è stata sfiorata, la città dovrebbe aprirsi a una riflessione sull’origine di questa situazione, mentre sui social network spuntano preoccupanti commenti razzisti. Perché prendersela con i perdenti tra i perdenti è sempre stato un gioco facile.
Michele Giacomantonio - http://www.corrieredellacalabria.it - 3 Giugno 2014.
La Cosenza razzista, perbenista e benpensante non si smentisce.
Ovviamente, la domenica tutti in chiesa a battersi il petto.
Gli sfollati saranno ospitati in un albergo requisito dal Comune di Cosenza, altri resteranno nelle baracche rimaste integre o in auto.
L’arrivo della sera rende ogni cosa drammaticamente surreale. La puzza di bruciato non ha lasciato quel che resta del campo rom andato in fiamme a metà mattinata e i bambini si inseguono giocando tra lamiere contorte e carcasse annerite. Tutti sono in attesa di qualcosa e la tradizionale capacità di adattarsi del popolo rom è duramente messa alla prova. Qualcuno di loro a distanza di ore dall’incendio commenta che poteva essere una tragedia, quasi a consolarsi di una condizione che è sicuramente sventurata, mentre da sotto il ponticello che è sempre stato una sorte di confine tra la città vera e quella fatiscente delle baracche, si intravedono i lampeggianti azzurri dei mezzi della Protezione civile. Portano un gruppo elettrogeno, per fare luce, e subito dopo ecco 250 pasti. Sono stati cucinati dall’Oasi francescana e distribuiti da una Onlus di Mendicino. Niente tendopoli, verrà allestita una tensostruttura, ma ci vorrà almeno una giornata di lavoro. Per questa notte il Comune ha requisito il Ferro Hotel, una struttura praticamente mai utilizzata e comunque in disuso che sta dentro quella grande cattedrale nel deserto che è la nuova stazione ferroviaria di Cosenza. Un gruppo dormirà lì, un altro in un agriturismo. Altri rom non hanno invece voluto abbandonare il campo e si faranno ospitare da chi ha ancora una baracca. Fin quando c’è stata luce molti giovani sono stati impegnati nella ricerca di poche cose da salvare e portare con sé, mentre questa mattina una bambina tristissima si abbracciava alla sua maestra, venuta a vedere cosa fosse accaduto, dicendole che non sarebbe più potuta andare a scuola perché il fuoco si era preso lo zaino e i quaderni. Ad aiutare questa comunità ferita sono tutte le sfaccettature del volontariato cosentino, dai maestri della Scuola del vento, la cui casetta di legno è stata distrutta dal fuoco, al Moci, passando per il volontariato cattolico. Tutte persone da sempre in prima linea sul fronte rom. Oggi che ancora una volta la tragedia è stata sfiorata, la città dovrebbe aprirsi a una riflessione sull’origine di questa situazione, mentre sui social network spuntano preoccupanti commenti razzisti. Perché prendersela con i perdenti tra i perdenti è sempre stato un gioco facile.
Michele Giacomantonio - http://www.corrieredellacalabria.it - 3 Giugno 2014.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
si è sparsa la voce tra la gente che é stato un incendio voluto dai rom stessi per avere delle nuove case. La voce è un po razzista fomentata da chi una casa non c'è l'ha ed è cosentino di nascita.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
la voce prima che razzista è folle, per due semplici motivi:originalbruzy ha scritto:si è sparsa la voce tra la gente che é stato un incendio voluto dai rom stessi per avere delle nuove case. La voce è un po razzista fomentata da chi una casa non c'è l'ha ed è cosentino di nascita.
1) dando fuoco alle proprie case, si rischia di morirci dentro... non so se il gioco vale la candela (similitudine pessima, lo so)
2) I cosentini di nascita che una casa non ce l'hanno, sono stati in qualche modo aiutati dalle istituzioni? Tra gli sgomberati di via minzoni c'erano cosentini da duecento generazioni, non mi pare che il comune li abbia aiutati.
Qua siamo al far west tra i poveri, e vigliacchi infami che trovano la forza miracolosamente dietro una tastiera e danno (s)fiato alle fogne che li mangiano
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
però smettiamola con questa moda che chi si batte il petto in Chiesa la domenica é razzista, é un copia incolla che da fastidio.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
ma vedi che marcello ha scritto il contrario di quello che hai detto tu mo: non che chi si batte il petto in chiesa è razzista ma che molti di quelli che oggi scrivono e dicono cose razziste (quindi sono razzisti) poi la domenica si battono il petto in chiesa per purificarsi la coscienza (anche preventivamente forse)originalbruzy ha scritto:però smettiamola con questa moda che chi si batte il petto in Chiesa la domenica é razzista, é un copia incolla che da fastidio.
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
Giuvà, un mi fa 'ncazzà. Propriu ara mmersa ha capitu :%) :%)abba ha scritto:ma vedi che marcello ha scritto il contrario di quello che hai detto tu mo: non che chi si batte il petto in chiesa è razzista ma che molti di quelli che oggi scrivono e dicono cose razziste (quindi sono razzisti) poi la domenica si battono il petto in chiesa per purificarsi la coscienza (anche preventivamente forse)originalbruzy ha scritto:però smettiamola con questa moda che chi si batte il petto in Chiesa la domenica é razzista, é un copia incolla che da fastidio.
Cosenza ha degli aspetti assolutamente vomitevoli.
Pronti a scagliarsi contro gli zingari che vivono nelle baracche, perchè portano malattie, rubano nelle nostre case, ci portano via il lavoro, non pagano le tasse (e per 20 anni hanno votato che invitava ad evadere le tasse) ed altri concetti degni del miglior Borghezio.
Per altro, omertà assoluta su qualsiasi aspetto mafioso, sempre a 90° verso il cinghiale di turno, incivile e maleducato alla guida e nei parcheggi, abbandona in maniera indiscriminata ed incivile i rifiuti in ogni parte della città per non fare la raccolta differenziata.
Cosenza è anche (e forse soprattutto) questa.
P.S. Grazie abba per la precisazione
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Re: A fuoco la baraccopoli ROM sul fiume Crati
marcè la penso come te,grazie abba. ;)
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