LA VERA VERGOGNA DI IERI....

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pasqualelaurenzano
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da pasqualelaurenzano »

Perris ha scritto:
abba ha scritto:
Perris ha scritto:è che eravamo solo in sei nel settore ospiti,una trasferta a mezz'ora di macchina,una trasferta che dovevamo far tremare quello stadietto come gli altri anni. Io rispetto tutti e tutto,però per me viene prima l'amore verso questa maglia e questi colori. Ieri non sarebbe cambiato nulla ma almeno i nostri giocatori avrebbero sentito il nostro grido.

ORA DIVERTITEVI TUTTI AD INSULTARMI,BANNATEMI,CANCELLATEMI, MA IO RIMANGO DELL'IDEA CHE PER IL COSENZA BISOGNA ANCHE FARE QUALCOSA CHE NON CI PIACE. IO HO FATTO LA TESSERA,ANCHE SE NON CONDIVIDENDOLA, PER AMORE DEL COSENZA E POI GIà CON IL BIGLIETTO NOMINATIVO,CON I TORNELLI CHE TI FANNO LA FOTO QUANDO ENTRI,CON LE TELECAMERE NELLO STADIO PUNTATE IN CURVA CHE TI RIPRENDONO LE MUTANDE,SIAMO GIà SUPER SCHEDATI SENZA SAPERLO.

CMQ RINGRAZIO TUTTI. BRAVI A TUTTI :Bravo: :Bravo: :Bravo: :Bravo: :Bravo: :Bravo: :Bravo:

E' STATO BELLO FAR VEDERE IL NOSTRO SETTORE VUOTO A TUTTA ITALIA.
Premetto una cosa: nessuno qui è stato mai bannato o censurato per aver espresso un'opinione contraria a quella della "maggioranza" anche perchè trovarla una maggioranza in un forum composto da gente così diversa non è neppure una cosa facile... Tu il ban te lo meriteresti, perchè quello che scrivi sottintende cattiva fede da parte nostra e soprattutto un atteggiamento da censori che qui dentro non ha nessuno.
Detto questo, sapere che ieri eravate solo in sei mi riempie di orgoglio e di gioia
Di orgoglio, perchè è bello sapere che la maggior parte della mia città non si è piegata al ricatto subdolo e anticostituzionale della tessera
Di gioia forse non è neppure la parola adatta. Dovrei dire di ilarità, perchè è meraviglioso pensare che a cosenza i tesserati sono molto più di 6 (considerando che ci sono 140 abbonamenti) ma in trasferta nemmeno ci vanno. Altro che amore infinito e manfrine varie, la tessera per seguire la mia squadra ovunque... e poi a lamezia non partite? Voi che potete partire e amate così tanto il cosenza da mettervi a 90° zitti zitti e buoni buoni? La tessera con l'amore per il cosenza e con la possibilità di seguirlo sempre e comunque non c'entra nulla, spero che ora questo sia evidente e la smettiate di riempirvi la bocca con queste scuse, la tessera serve solo a farvi risparmiare perchè vi permette di farvi l'abbonamento. A vucca è na ricchizza...
Premetto io una cosa e poi la chiudo qui perchè ognuno ha la sua idea ed il mondo è bello per questo.
Io personalmente sono stato cancellato dal forum minimo 5 volte per aver espresso solo una mia idea politica,cmq lasciamo stare. Io invece vedo settori ospiti sempre più pieni in italia forse segno che molti si stanno abbassando come dite voi. Comunque rispetto la vostra idea e posso anche condividerla, ma sentire dire che vedere il settore ospiti di ieri vuoto,vi riempie di gioia, scusatemi ma è di una tristezza enorme.
Cmq chiudo qua. Forza lupi sempre.
Io vado allo stadio dall'88 e da quando ho iniziato a pagare ho quasi sempre fatto l'abbonamento,ma non per risparmiare ma per dare subito il mio contributo.
Un abbraccio a tutti e buon campionato.
ia aru postu tua, i bannerra :sord


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DarkGOD
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da DarkGOD »

da notare come la rai non abbia mai menzionato che non ci fossero tifosi del cosenza..non ha menzionato come la trasferta sia stata vietata a chi non era in possesso la tessera del tifoso..
chissà come mai .
servi dei servi..
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
Squall
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Squall »

Io quello che nn ho mai capito è il perchè il biglietto nominale, tre cellulari in tasca, profili facebook ecc. non rendono umanoidi allo stesso modo.........mentre la tessera si.
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Stella
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Stella »

Squall ha scritto:Io quello che nn ho mai capito è il perchè il biglietto nominale, tre cellulari in tasca, profili facebook ecc. non rendono umanoidi allo stesso modo.........mentre la tessera si.
perché il cellulare i miei amici che sono stati diffidati lo possono comprare, il profilo fb possono aprirlo, ecc ma la tessera del tifoso (e quindi le trasferte) i miei amici non possono farla.
E fare una cosa del genere (ad una persona che la sua "pena" l'ha già scontata) è ANTICOSTITUZIONALE
Una malattia che non va più via

La mia modesta funzione all'interno di questo forum è moderare gli altri, non me stesso (cit.)
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abba
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da abba »

Squall ha scritto:Io quello che nn ho mai capito è il perchè il biglietto nominale, tre cellulari in tasca, profili facebook ecc. non rendono umanoidi allo stesso modo.........mentre la tessera si.
A parte che prima di scrivere uno dovrebbe pensare anche a chi legge. Io ad esempio non ho nulla di quello che dici, a parte il biglietto nominale ed un cellulare che credo abbia 5 o 6 anni e uso solo se strettamente necessario. Detto questo, una persona che ha scontato la sua diffida può andare già il giorno dopo allo store e chiedere un biglietto nominale. Non può fare lo stesso con la tessera e questa è una cosa che non riesco ad accettare
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da corsiapreferenziale »

abba ha scritto:
Squall ha scritto:Io quello che nn ho mai capito è il perchè il biglietto nominale, tre cellulari in tasca, profili facebook ecc. non rendono umanoidi allo stesso modo.........mentre la tessera si.
A parte che prima di scrivere uno dovrebbe pensare anche a chi legge. Io ad esempio non ho nulla di quello che dici, a parte il biglietto nominale ed un cellulare che credo abbia 5 o 6 anni e uso solo se strettamente necessario. Detto questo, una persona che ha scontato la sua diffida può andare già il giorno dopo allo store e chiedere un biglietto nominale. Non può fare lo stesso con la tessera e questa è una cosa che non riesco ad accettare
La battaglia contro la tessera, però, era cominciata proprio perché era "una vergognosa schedatura". Ora il tiro si sposta solo sul fatto che i diffidati o ex tali non possono farla. Mi pare un segno di presa di posizione contraria a prescindere...
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Perris
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Perris »

Quindi se cambiano l'art. che impedisce a chi ha avuto diffide di fare la tdt, voi la fate? Quindi non siete contro la tessera a prescindere. Cmq noto che alcuni sono convinti di quello che dicono e parlano conoscendo le carte, molti altri invece seguono il pensiero della massa,senza essere davvero informati.

Se uno dice che non mi tessero perchè è una schedatura,ma nello stesso tempo dice che se tolgono quell'articolo anticostituzionale si tessera, mi sa che nella testa ha un pò di confusione.
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da abba »

corsiapreferenziale ha scritto:La battaglia contro la tessera, però, era cominciata proprio perché era "una vergognosa schedatura". Ora il tiro si sposta solo sul fatto che i diffidati o ex tali non possono farla. Mi pare un segno di presa di posizione contraria a prescindere...
l'articolo 9 è stato criticato fin dal primo giorno :wink:
Ora il tiro è rimasto solo su quello perchè nel frattempo la tessera è cambiata: non è più collegata necessariamente ad un istituto bancario e mi pare che sia stato tolto anche il chip che fungeva da satellitare
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abba
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da abba »

Perris ha scritto:Quindi se cambiano l'art. che impedisce a chi ha avuto diffide di fare la tdt, voi la fate? Quindi non siete contro la tessera a prescindere. Cmq noto che alcuni sono convinti di quello che dicono e parlano conoscendo le carte, molti altri invece seguono il pensiero della massa,senza essere davvero informati.

Se uno dice che non mi tessero perchè è una schedatura,ma nello stesso tempo dice che se tolgono quell'articolo anticostituzionale si tessera, mi sa che nella testa ha un pò di confusione.
Io i miei motivi li ho spiegati, non posso spiegare quelli degli altri nè tanto meno non ritenere validi i miei perché qualcuno usa argomenti non pertinenti.
Sul punto della schedatura, comunque, a mio parere resta un piccolo problema perchè biglietto e tessera non seguono le stesse procedure: con il biglietto, io vado al botteghino, si prendono dati e documenti e mi danno il biglietto; con la tessera i miei dati passano prima dalla questura per avere il nulla osta. Quello che ne fa la questura dopo averlo concesso o negato non è dato sapersi. Se veramente il nulla osta si basasse solo sui precedenti, non ci sarebbe bisogno di fare richiesta alla questura perché basterebbe creare un database dei diffidati o dei condannati per reati da stadio. Anzi, nemmeno crearlo, perchè ritengo che esista già, ma solo girarlo e renderlo visibile anche alle società che a quel punto potrebbero rilasciare le tessere direttamente, eliminando tutte le discrezionalità connesse soprattutto al fatto che rilascio e mantenimento della tdt dipendono dal rispetto di un codice etico che non è codificato in alcun modo
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Perris »

Si non ha più il chip e non è collegato ad un istituto bancario, veramente io ho ancora quella di carta,lasciamo stare.
Cmq leggendo su vari siti,l'art. 9 se messo in atto vieta a qualsiasi società sportiva di rilasciare biglietti nominativi o tessere del tifoso,a chi ha avuto diffide. Lo sò che sembra una minchiata,ma leggete un articolo sul sito del pisa,dove un avvocato risponde ai tifosi dell'aquila calcio.
Quindi se a Cosenza o in tutte le città,ragazzi che hanno scontato la diffida ricevono il biglietto nominativo, in teoria non potrebbero richiedere la tessera ma in pratica si. Nell'articolo che vi parlavo in precedenza,dice che le società sono state dotate di un programma che si collega con il CEN, dove controlla se un soggetto ha ricevuto diffide o meno e che da risposta in tempo reale. La cosa strana che lo stesso software viene utilizzato sia per il biglietto domenicale ma anche per la tessera.
Quindi in teoria con l'art. 9 un soggetto che ha avuto diffide,daspo ecc. non può assistere a nessuna manifestazione sportiva,ma in pratica poi si fa il contrario. Si vede che siamo in Italia. Cmq speriamo che lo modifichino subito,così possiamo vedere di nuovo i settori ospiti pieni.
Se riesco posto qualche spezzone dell'articolo che ho trovato sul sito del pisa.
Forza Lupi sempre.
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Perris »

abba ha scritto:
Perris ha scritto:Quindi se cambiano l'art. che impedisce a chi ha avuto diffide di fare la tdt, voi la fate? Quindi non siete contro la tessera a prescindere. Cmq noto che alcuni sono convinti di quello che dicono e parlano conoscendo le carte, molti altri invece seguono il pensiero della massa,senza essere davvero informati.

Se uno dice che non mi tessero perchè è una schedatura,ma nello stesso tempo dice che se tolgono quell'articolo anticostituzionale si tessera, mi sa che nella testa ha un pò di confusione.
Io i miei motivi li ho spiegati, non posso spiegare quelli degli altri nè tanto meno non ritenere validi i miei perché qualcuno usa argomenti non pertinenti.
Sul punto della schedatura, comunque, a mio parere resta un piccolo problema perchè biglietto e tessera non seguono le stesse procedure: con il biglietto, io vado al botteghino, si prendono dati e documenti e mi danno il biglietto; con la tessera i miei dati passano prima dalla questura per avere il nulla osta. Quello che ne fa la questura dopo averlo concesso o negato non è dato sapersi. Se veramente il nulla osta si basasse solo sui precedenti, non ci sarebbe bisogno di fare richiesta alla questura perché basterebbe creare un database dei diffidati o dei condannati per reati da stadio. Anzi, nemmeno crearlo, perchè ritengo che esista già, ma solo girarlo e renderlo visibile anche alle società che a quel punto potrebbero rilasciare le tessere direttamente, eliminando tutte le discrezionalità connesse soprattutto al fatto che rilascio e mantenimento della tdt dipendono dal rispetto di un codice etico che non è codificato in alcun modo
Sbagli,quando fai il biglietto,i tuoi dati vengono controllati come quando fai la tessera,informati e vedrai che ti sbagli,i nostri dati fanno lo stesso giro.
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da Perris »

Posto l'intero articolo di cui vi parlavo prima.
Tessera Del Tifoso: L’Avvocato Contucci Ci Aiuta A Capire.


Nei giorni scorsi il nostro forum è stato il teatro di una accesa discussione sulla tessera del tifoso (ora chiamata Fidelity Card o Supporters Card). La discussione era nata da un comunicato messo in rete dagli ultrà dell’Aquila che comunicava l’abbandono della “lotta” contro la tessera del tifoso motivando la scelta equiparando la tessera stessa al normale biglietto nominativo che ogni tifoso deve acquistare per entrare allo stadio, anche nelle partite casalinghe. Riassumendo la questione, secondo loro il tanto discusso articolo 9 (ovvero quello che prevede l’impossibilità di tesserarsi in caso di “Daspo” e nei cinque anni successivi) è applicabile anche ai normali biglietti e in teoria coloro che non possono tesserarsi non potrebbero neanche entrare allo stadio per vedere le gare casalinghe.
La cosa ci risultava un po’ strana, per quanto in teoria poteva anche essere plausibile, e abbiamo fatto una ricerca. In effetti abbiamo “scoperto” che gli ultras dell’Aquila avevano ragione e a confermarcelo è stato l’Avvocato romano Lorenzo Contucci, da sempre in prima linea per combattere questa assurda normativa.
Da noi interpellato, ecco cosa ci ha risposto:
“È esattamente così, lo vado ripetendo da anni. L’art. 9 vale sia sul biglietto che su qualsiasi tipo di tessera. Il fatto che non riescano ad applicarlo appieno e’ dovuto al fatto che le questure hanno poco personale per fare i controlli“
e aggiunge:
“Allego un articolo che chiarisce la questione, scritto proprio in occasione di un convegno cui partecipai a Pisa. Un saluto“
TESSERA DEL TIFOSO E VOUCHER: STORIA, CRITICITÀ, SUGGERIMENTI
Come è noto, il tentativo di limitare gli episodi di violenza negli stadi è di recente approdato al varo del programma “tessera del tifoso” o “fidelity card” che dir si voglia, sistema che punta a “fidelizzare” il tifoso di calcio e, allo stesso tempo, a controllarne i requisiti di ammissibilità in uno stadio in base alle sia pur confuse e contraddittorie norme vigenti.
Precedentemente alla introduzione del citato programma, per assistere alle partite in casa era necessario il biglietto nominativo o la tessera stagionale, mentre per quelle in trasferta il solo biglietto nominativo.
Sotto il profilo della sicurezza in ordine all’identità di chi acquista un biglietto, aspetti di criticità poteva e puo’ averli solo il biglietto nominativo, attesa l’ipotetica possibilità per il tifoso di acquistare un biglietto modificando il proprio nome o i propri dati anagrafici, mentre questo era ed e’ già più difficile con la tessera stagionale visto che il controllo viene svolto una tantum e che la sua cedibilita’ è ipotesi remota.
Ad una più ampia analisi, la vera novità in tema di sicurezza del controllo nominativo non è tanto la tessera del tifoso, quanto l’avvenuta applicazione pratica degli artt. 8 e 9 della Legge 4 aprile 2007 n. 41, che disciplinano le modalità di vendita dei titoli di accesso nei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive, nel senso che tale vendita è inibita a chiunque abbia avuto un “daspo” (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) ovvero una condanna per reati “da stadio”, anche solo in primo grado. In effetti tale norma, formalmente in vigore già dal febbraio 2007, ha avuto concreta applicazione solo a partire dalla stagione 2011-12, con il varo del sistema “questura on line”, che consente al rivenditore di verificare in tempo reale – grazie al collegamento con un terminale del Ministero degli Interni ubicatosi a Napoli – se il soggetto richiedente un tagliando di accesso sia gravato da motivi ostativi, nel quale caso il sistema non lo rilascia e invita il soggetto a rivolgersi alla propria Questura.
Come si vede, quindi, sotto il profilo della sicurezza, già il singolo titolo di accesso viene rilasciato a seguito di un controllo in tempo reale dei motivi ostativi, ma poiché è possibile che il tifoso possa comunque acquistarlo (nonostante il rivenditore abbia l’obbligo di visionare i documenti originali dell’acquirente) falsando i propri dati ovvero cederlo a terzi, così bypassando il sistema “questura on line”, si è stabilito con il decreto ministeriale n. 555 del 14 agosto 2009 a firma dell’ex ministro Roberto Maroni che per avere il titolo necessario per potersi recare in trasferta nel settore ospiti è necessaria la “tessera del tifoso”, in modo che sia sostanzialmente impossibile falsificare i dati e che quindi il controllo sulle ragioni ostative sia svolto in maniera più accurata.
Per “invogliare”, usiamo questo termine, i sostenitori di calcio a dotarsi della tessera, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive (nella sua accezione piu’ estesa, visto che al suo interno vi sono sia rappresentanti delle istituzioni sportive che societa’ di diritto privato come Ferrovie dello Stato S.p.A.) stabilì che la stessa era necessaria non solo per acquistare un titolo di accesso per il settore ospiti per le partite in trasferta, ma anche per acquistare un abbonamento stagionale.
E’ appena il caso di evidenziare come lo stesso Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, nel corso delle ultime stagioni, abbia individuato un numero sempre maggiore di incontri “a rischio”, giungendo a ritenere tali persino quelli che vedevano la presenza di tifoserie gemellate (ad esempio, Parma-Sampdoria) o competizioni in cui la rivalità “parasportiva” e’ totalmente nulla (ad esempio, Chievo-Roma). Di fatto quindi, mentre in precedenza l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive svolgeva una analisi, piu’ o meno corretta, dei reali profili di rischio di una partita, suggerendo ai Prefetti gli accorgimenti da adottare, nel recente passato e comunque fino alla stagione 2010/11 per la Serie A, la Serie B e la Lega Pro, lo stesso si è di fatto trasformato in una sorta di inappellabile giudice sportivo delle tifoserie, che – stravolgendo il concetto per tutti intuibile di “partita a rischio” – ritiene sia tale anche quella ove una delle due tifoserie si sia mal comportata in precedenza. Attualmente questo criterio valutativo e’ ancora utilizzato per le partite di serie D e di serie inferiori ove non vige il sistema “tessera del tifoso”: sempre a titolo esemplificativo, la tifoseria dell’Ancona e’ di fatto interdetta dal poter seguire la propria squadra in trasferta sine die, per via di alcun incidenti occorsi in passato.
Per altro verso, e’ sempre il caso di rilevare, anche partite di Lega Pro in cui vige il programma “tessera del tifoso” vengono fatte disputare fuori Regione e a porte chiuse, caso forse unico al mondo e che, in se’ e per se’, dimostra anche al meno attento come il sistema “tessera del tifoso” tutt’altro sia che la panacea di tutti i mali.
Comunque sia, questa radicale chiusura istituzionale, ormai incomprensibile alla maggior parte dei commentatori e dei tifosi (compresi coloro che inizialmente accolsero con favore l’iniziativa) ha avuto in realta’ la funzione strategica di preparare la strada alla stessa tessera del tifoso: il suo acquisto diviene una “agevolazione” (cfr. art. 8 della legge 41/2007) che consente di superare i divièti frapposti dallo stesso Osservatorio ormai alla quasi totalita’ delle partite, e quindi nella stessa sede si auspica che i tifosi aderiscano in massa al progetto per riacquistare le liberta’ perdute, tra cui persino quella di abbonarsi alle partite casalinghe della squadra del cuore.
LE RAGIONI DEL DISSENSO La tessera del tifoso è stata osteggiata, principalmente da parte delle tifoserie organizzate che per via della costante presenza negli stadi ne hanno subito percepito l’ingiustizia, per diverse ragioni:
1) per il modo con il quale è stata introdotta, recepito come ricattatorio e impositivo. Oltre a ciò, l’iniziativa non era stata ideata dalle società di calcio ma varata dal Ministero dell’Interno, quantunque di certo le varie leghe – per precisi interessi economici – abbiano fattivamente collaborato al progetto. Per finire, la tessera del tifoso era decisamente diversa dalle supporters card di altre realtà europee che non hanno neanche il biglietto nominativo e che comunque, per le membership cards emesse dalle societa’ calcistiche, hanno adottato un sistema premiale ancora non recepito dai club italiani (per fare un esempio, il tifoso più assiduo in trasferta viene agevolato concedendogli priorità per l’acquisto dei biglietti);
2) per la violazione della privacy, poi effettivamente dichiarata dal Garante in data 10 novembre 2010, in ordine alla modulistica predisposta dalla maggior parte delle societa’;
3) per il legame inscindibile – nella massima parte dei casi – tra tessera del tifoso e carta di credito ricaricabile, poi dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato in data 7 dicembre 2011 per pratica commerciale scorretta e susseguente conferma del T.A.R. Lazio, visto che il consenso del sottoscrittore non poteva definirsi libero e incondizionato per via dell’avvenuta privazione di abbonamento e trasferte se non in possesso della tessera: per altro, inizialmente, venne detto dalle Istituzioni che la “tessera del tifoso” sarebbe stata facoltativa, ma non venne da subito riferito ai tifosi che sarebbero stati privati di trasferte e abbonamento se non in possesso della tessera, il che – di fatto – trasformava la facoltatività in una implicita obbligatorietà, pena la sottrazione di cio’ che ai tifosi e’ più caro.
4) a seguito della “posa in opera” degli artt. 8 e 9 della legge 41/2007, visto che dal loro tenore letterale un soggetto che ha ricevuto un daspo o una condanna per reati da stadio non potrebbe più ricevere alcun titolo di accesso per le manifestazioni sportive vita natural durante, anche dopo la fine del daspo o dopo aver scontato la condanna, cosa questa che sembra palesemente ingiusta poiché, per fare un esempio, un assassino che ha scontato la sua pena può – giustamente – acquistare un biglietto per vedere la squadra del cuore ed anche la tessera del tifoso, mentre un ragazzo che ha acceso un fumogeno per festeggiare un gol della sua squadra e che per questo ha scontato il daspo (e ciò significa che lo stesso non è più ritenuto pericoloso dalla stessa questura) ed anche la condanna data dal giudice, non potrebbe piu’ farlo per l’intera vita, non solo per il calcio ma per qualsiasi altro sport.
Per tale ragione la massima parte delle tifoserie organizzate, ma anche moltissimi singoli tifosi, hanno deciso di non rinnovare i propri abbonamenti stagionali e di disertare le trasferte, e non certo per la sussistenza di ragioni ostative soggettive.
L’Osservatorio, in effetti, in due distinte determinazioni ha evidenziato la non correttezza della stesura attuale dell’art. 9, auspicando un intervento legislativo sul punto, fino ad oggi mancato. Oltre a ciò, recependo in parte le lamentele dei tifosi, ha chiarito come l’art. 9 debba essere interpretato nel senso che il divieto di vendita di titoli di accesso si applichi solo per i soggetti che hanno un daspo in corso e per coloro che sono stati condannati, anche solo in primo grado, per reati da stadio per la durata di cinque anni, da cui deve detrarsi ciò che si è eventualmente scontato con il daspo emesso per lo stesso episodio, anche se in data 8 ottobre 2012, con una lettera informale inviata al sottoscritto, e’ stato chiarito come tale detrazione si riferisca solo al periodo scontato prima della sentenza di condanna. Sul punto le tifoserie – a maggior ragione dopo tale ulteriore restrittiva interpretazione – evidenziano che tale lettura della norma non e’ ancora sufficiente poiche’ sarebbe necessario che tale divieto di vendita quinquennale, previsto in caso di condanna per reati da stadio, venga limitato solamente a chi non abbia già scontato il daspo per lo stesso episodio: poiché il daspo e’ una misura di prevenzione che colora di pericolosità “parasportiva” il suo destinatario, e’ evidente come alla sua scadenza il soggetto non sia più ritenuto pericoloso da parte della stessa Questura e che quindi non abbia alcun senso e sia totalmente vessatoria la previsione di una ulteriore inibizione a vita o, in base all’attuale interpretazione dell’Osservatorio, anche solo quinquennale che – di fatto – introduce un novo d.a.spo. pur in assenza di attuale pericolosita’.
IL CALO DEGLI ABBONAMENTI ED IL VARO DEL VOUCHER A fronte di un drastico calo degli abbonamenti, qualche societa’ di calcio ha deciso di approfondire le tematiche teste’ affrontate e gia’ sul finire della scorsa stagione ha varato un carnet di biglietti per più partite casalinghe.
Nella presente stagione, invece, l’A.S. Roma ha varato un carnet / abbonamento, anche detto voucher, che consente al tifoso di poter assistere a tutte le partite in casa e chiamato “AS Roma Club Home” con i medesimi requisiti di sicurezza richiesti dall’Osservatorio per la tessera del tifoso, tanto che può esserne considerato un equivalente.
Il sol fatto che il voucher sia stato varato di iniziativa dall’A.S. Roma – e, a dire il vero, anche con un iniziale dissenso dell’Osservatorio – ha fatto si che la squadra giallorossa – che aveva toccato il minimo storico di tessere stagionali nella stagione 2011/12 – abbia incrementato di circa 7000 unità i propri abbonamenti nella presente stagione.
A chi ha parlato di “effetto Zeman” è il caso di ricordare come sia assai significativa la circostanza per la quale la Curva Sud – che per la prima volta nella sua storia e per due stagioni consecutive non era andata esaurita in abbonamento, cosa accaduta in passato qualunque sia stato l’allenatore o i giocatori schierati e che si era addirittura dimezzata nelle presenze di abbonati – dalla stagione 2012/13 e’ nuovamente sold out.
Diverse altre societa’, come Lazio, Pescara, Sampdoria, Bologna, Venezia ed altre ancora hanno varato il proprio voucher/abbonamento, anch’esso con i requisiti di sicurezza richiesti dall’Osservatorio, beneficiando di un rinnovato entusiasmo da parte dei propri sostenitori che lo hanno sottoscritto.
LE PARTITE IN TRASFERTA Ciò che invece, incomprensibilmente, non è stato ancora modificato è il sistema di vendita dei biglietti per le partite in trasferta.
Fermo restando, infatti, che la verifica delle ragioni ostative in caso di emissione di un singolo biglietto potrebbe, con qualche astuzia, essere bypassato dal tifoso fornendo al rivenditore distratto dati anagrafici non corretti (cosa che peraltro può tranquillamente avvenire anche per le partite in casa, visto che l’acquisto del tagliando non è legato al possesso della tessera del tifoso) non è dato a questo punto comprendere per quale ragione il voucher rilasciato secondo i criteri dettati dal medesimo Osservatorio ed evidentemente maggiormente accettato dai moltissimi tifosi che hanno inteso acquistarlo, non possa costituire titolo idoneo per poter acquistare un biglietto per le partite in trasferta.
La perplessità, condivisa anche da Federsupporter – associazione spesso invitata dall’Osservatorio al suo tavolo in rappresentanza dei tifosi -, potrebbe aprire il fianco alla ovvia domanda: “Se il voucher e’ sostanzialmente uguale alla tessera del tifoso, per quale ragione i tifosi non sottoscrivono il programma “tessera del tifoso” che gli consentirebbe di acquistare anche i biglietti per le trasferte?”
La risposta è che – diciamolo pure – la tessera del tifoso è nata male, è stata propagandata peggio e sostanzialmente è parso a molti che sia stata imposta dal Ministero dell’Interno togliendo dei diritti da sempre acquisiti (possibilità di acquistare un abbonamento stagionale e un biglietto per le trasferte), per poi renderli “riacquistabili” sotto forma di tessera del tifoso legata a una carta revolving, oltretutto evidenziandola quale strumento di fidelizzazione a persone che – contrariamente ai fruitori di un supermercato qualunque – nella massima parte dei casi si ritengono fidelizzati a una squadra gia’ con la semplice nascita anagrafica e ne condividono, sotto ogni profilo, anche commerciale, le sorti sportive.
Questi tifosi – e non sono pochi – non vogliono pertanto saperne di dotarsi di tessera del tifoso e sembra – dati alla mano – che non vengano peraltro sostituiti da “nuovi tifosi” fidel-commercializzati, ne’ tantomeno dalle famiglie – evidentemente più interessati/e al prodotto televisivo che alla scomoda frequentazione degli stadi, tra difficoltà di acquisto di tagliandi, orari strampalati di disputa delle partite, prezzi elevati, servizi scadenti e via dicendo. Per la stragrande maggioranza delle societa’ di calcio, quindi, è avvenuta una ridotta fidelizzazione da parte dei propri sostenitori “da stadio” a fronte di una sfidelizzazione praticata con il mancato rinnovo degli abbonamenti e la diserzione delle trasferte, anche da parte di soggetti che avrebbero tutti i titoli per frequentarle: i tifosi “tesserati” di solito in trasferta non vanno, mentre quelli che – per scelta e non per il difetto dei requisiti soggettivi – non si sono tesserati, non possono andarci, venendo tout court e assai populisticamente/semplicisticamente tacciati di essere tifosi violenti per l’aver detto “no” alla tessera del tifoso.
Preso atto di cio’, possiamo notare come in tutti i moderni e fruibili stadi d’Europa i settori ospiti siano affollati e colorati, aggiungendo quel qualcosa in più allo spettacolo sportivo, mentre in Italia gli stessi sono nella massima parte dei casi desolatamente vuoti o più che semivuoti, dalla Serie A alla Lega Pro, con ovvia ricaduta sulla spettacolarità dell’evento, ormai assai simile, se non assolutamente peggiore per la molteplicità delle restrizioni, a cio’ che con minor spesa e maggior confort è possibile seguire comodamente da casa.
Visto che il carnet è stato ben recepito dalle tifoserie e che l’aumento degli abbonamenti stagionali è dovuto proprio all’introduzione di tale strumento e considerato che i requisiti di chi chiede di poter acquistare un titolo di accesso per le partite in trasferta sono ugualmente controllati, sia per i possessori della tessera del tifoso, sia per coloro che hanno acquistato il voucher, diviene a questo punto incomprensibile il mantenimento di un simile divieto da parte dell’Osservatorio e si è certi che con il dialogo tale chiusura possa essere rivista.
Del resto, anche qualora venisse adottata questa apparente parificazione, la tessera del tifoso così come ideata non perderebbe la caratteristica di “agevolazione”, visto che il costo del voucher stagionale è gia’ maggiore rispetto all’abbonamento legato alla tessera del tifoso e che quindi sarebbe sufficiente prevedere che, per le partite in trasferta, i tifosi “fidelizzati” con la tessera del tifoso paghino un prezzo inferiore rispetto a quelli “fidelizzati” con il voucher, per non perdere il vantaggio di averla a suo tempo sottoscritta.
Le societa’ calcistiche che, allo stato, non hanno ancora adottato il sistema del voucher, avrebbero a questo punto tutto l’interesse a farlo, perche’ lo stesso avrebbe una sicura richiesta e garantirebbe introiti anche maggiori rispetto all’abbonamento da stipulare con la tessera del tifoso, con cio’ mostrando – peraltro – una seria considerazione nei confronti di tifosi che hanno sempre seguito la squadra, nella buona e nella cattiva sorte.
La soluzione proposta, in conclusione, avrebbe i risultati che seguono: a) il tifoso non “fidelizzato” – per usare questo termine tanto caro ad alcuni quanto detestato da altri – con voucher o tessera del tifoso non potrebbe acquistare biglietti per le partite in trasferta, con ciò soddisfacendo la richiesta di sicurezza dell’Osservatorio e cesserebbero gli attuali fenomeni che vedono tifosi recarsi comunque in trasferta cercando in qualche modo di entrare, con conseguente riflesso sull’ordine pubblico; b) il tifoso piu’ costante nelle presenze allo stadio verrebbe invece ancor piu’ invogliato ad acquistare un voucher o la tessera del tifoso: nel primo caso per potersi recare in trasferta e per potersi abbonare – anche a maggior costo – pur di non avere la tessera del tifoso, nel secondo caso per avere il vantaggio economico che gia’ oggi ha, pagando un prezzo inferiore per biglietti e abbonamenti ed avere altre facilitazioni scelte dalla Società; c) il tifoso “occasionale” potrebbe comunque, per le partite in casa, acquistare il singolo biglietto, così come fa anche oggi, a costo maggiore rispetto a chi ha la tessera del tifoso, con conseguente vantaggio economico per il club.
Adottando questa semplicissima soluzione, praticabile ovviamente da tutte le societa’ che hanno inteso adottare un voucher con le medesime caratteristiche di sicurezza richieste dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, le presenze negli stadi non potranno che aumentare, adattandosi agli standard europei, in una rinnovata maturità delle stesse tifoserie organizzate e dei semplici tifosi di calcio, sui quali è maggiormente gravato il quinquennio di restrizioni che hanno reso meno piacevole, per non dire disagevole, il recarsi allo stadio.
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Concudiamo con una annotazione: si è letto che la nuova “supporters card” non è legata in alcun modo al controllo da parte delle forze dell’ordine ma è solo una formalità da parte delle società. NIENTE DI PIU’ FALSO. La differenza tra la “vecchia” tessera del tifoso e la nuova “supporters card”, oltre al fatto che la nuova tessera non è in alcun modo legata a circuiti bancari e non contiene il microchip di localizzazione RFID, sta semplicemente nel fatto che la prima era legata alla compilazione di un modulo che poi era la questura a dover controllare per dare o meno il consenso, mentre adesso ogni società è stata dotata di un software (prodotto dalla ditta Zucchetti) che interagisce in tempo reale con il CEN (Centro Elettronico Nazionale della Polizia di Stato). Nel momento esatto in cui il richiedente o meglio l’esercente inserisce i dati nel pc, il CEN autorizza o nega immediatamente l’emissione del titolo.
Speriamo di aver finalmente fatto chiarezza su una questione di cui tutti parlano ma sulla quale c’è ancora molta confusione.
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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

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Fatela finita e cercate di capire:
- è odioso che per andare a vedere, anche saltuarialmente e quando se ne ha voglia, una partita della propria squadra, si debba fara una sorta di tessera fedeltà, è un banale principio di libertà individuale, tanto il controllo è ormai capillare comunque
- è odioso che i prefetti inibiscano l'accesso alla stadio ai non possessori di questa sorta di lasciapassare dedicato, quindi, ai soli 'tifosi professionisti'
- è odioso il tentativo, palese, di dividere i tifosi in buoni e cattivi, es: i signori di lamezia protagonisti di episodi di inciviltà erano buoni o cattivi?
- è odioso che si cerchi, con ragionamenti apparentemente nobili di illustrare le bellezze e le opportunità di un sistema che magari non sarà schedatorio ma che è tragicamente indegno.
- è odioso che per andare a vedere una partita di calcio bisogna fare file di ore perchè i dati devono essere tutti controllati
- è odioso pensare che con simili sistemi si cambi la mentalità gretta di tanti senza, come contraltare, uccidere la spontaneità ed il divertimento di andare a vedere una partita di calcio.

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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da BloodRedBlue »

embedded ha scritto:Fatela finita e cercate di capire:
- è odioso che per andare a vedere, anche saltuarialmente e quando se ne ha voglia, una partita della propria squadra, si debba fara una sorta di tessera fedeltà, è un banale principio di libertà individuale, tanto il controllo è ormai capillare comunque
- è odioso che i prefetti inibiscano l'accesso alla stadio ai non possessori di questa sorta di lasciapassare dedicato, quindi, ai soli 'tifosi professionisti'
- è odioso il tentativo, palese, di dividere i tifosi in buoni e cattivi, es: i signori di lamezia protagonisti di episodi di inciviltà erano buoni o cattivi?
- è odioso che si cerchi, con ragionamenti apparentemente nobili di illustrare le bellezze e le opportunità di un sistema che magari non sarà schedatorio ma che è tragicamente indegno.
- è odioso che per andare a vedere una partita di calcio bisogna fare file di ore perchè i dati devono essere tutti controllati
- è odioso pensare che con simili sistemi si cambi la mentalità gretta di tanti senza, come contraltare, uccidere la spontaneità ed il divertimento di andare a vedere una partita di calcio.

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Re: LA VERA VERGOGNA DI IERI....

Messaggio da abba »

Perris ha scritto:Sbagli,quando fai il biglietto,i tuoi dati vengono controllati come quando fai la tessera,informati e vedrai che ti sbagli,i nostri dati fanno lo stesso giro.
I dati vengono controllati dalla società, tanto è vero che il biglietto è rilasciato immediatamente. Non mi hanno mai detto torna domani che dobbiamo vedere che ci dicono in questura nè tanto meno penso che ci sia un omino in questura che aspetta trepidante al pc che arrivi la richiesta di controllare tizio e caio e sia tra l'altro in grado di farlo in meno di 35 secondi.
Con la tessera non è la stessa cosa: la società invia un fax alla questura con i tuoi dati e loro fanno i controlli. Ora, se con i biglietti può controllare direttamente la società, perchè con la tessera devi avere un nulla osta se tanto u dati da verificare sono gli stessi?
Lode a te