Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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FP5
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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abba ha scritto:
AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
Il Cosenza fu radiato perché Luca Pagliuso decise di non formalizzare l'iscrizione alla serie c perché a noi toccava la b per diritto divino. Il Cosenza Calcio 1914 spa fu radiato perché non fu iscritto a nessun campionato, non per pregiudizi e misure preventive. Sono passati 13 anni e ancora ci provate a far passare la storia del povero Pagliuso perseguitato, chi costanza c'aviti
e questa verità assoluta chi te la dà?


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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
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La storia, il fatto che il Cosenza non potè beneficiare dei ripescaggi dalla c alla b semplicemente perché non era iscritto alla serie c e quindi ci mancava il primo requisito richiesto. Anzi, a dirla proprio completa, il Cosenza non era iscritto proprio a nessun campionato, tanto che poi riuscimmo a ripartire dalla d rubando il titolo del castrovillari e quell'anno il 1914 non giocò proprio, nè in serie b, nè in serie c (dove sarebbe dovuto restare se la vostra teoria del complotto avesse un minimo di fondamento) mentre l'anno dopo ci fu il famosissimo derby (che non ci sarebbe dovuto essere se la vostra teoria della radiazione preventiva a favore della fiorentina avesse un minimo di fondamento logico).
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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La storia, il fatto che il Cosenza non potè beneficiare dei ripescaggi dalla c alla b semplicemente perché non era iscritto alla serie c e quindi ci mancava il primo requisito richiesto. Anzi, a dirla proprio completa, il Cosenza non era iscritto proprio a nessun campionato, tanto che poi riuscimmo a ripartire dalla d rubando il titolo del castrovillari e quell'anno il 1914 non giocò proprio, nè in serie b, nè in serie c (dove sarebbe dovuto restare se la vostra teoria del complotto avesse un minimo di fondamento) mentre l'anno dopo ci fu il famosissimo derby (che non ci sarebbe dovuto essere se la vostra teoria della radiazione preventiva a favore della fiorentina avesse un minimo di fondamento logico).
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Nessuno nega che quell'anno ci fu un disegno per favorire subdolamente la Fiorentina ma la società che ne pagò le conseguenze non fu la nostra, che non aveva rispettato i requisiti di iscrizione in C1 ma il Martina che avendo perso la finale play-off era la squadra che per graduatoria era in testa e gli spettava la promozione sul campo...
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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Che ha fatto tutta sta ciroma per sedurre Lentini. Ovviamente il tutto si è realizzato grazie a Gioacchini che faceva la spia dal Virginia e a Manfedini che ha prestato a Piperno i buoni sconto dell'iperstanda pi vruscià u Castrovillari
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

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Oberdan_80 ha scritto:
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AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
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La storia, il fatto che il Cosenza non potè beneficiare dei ripescaggi dalla c alla b semplicemente perché non era iscritto alla serie c e quindi ci mancava il primo requisito richiesto. Anzi, a dirla proprio completa, il Cosenza non era iscritto proprio a nessun campionato, tanto che poi riuscimmo a ripartire dalla d rubando il titolo del castrovillari e quell'anno il 1914 non giocò proprio, nè in serie b, nè in serie c (dove sarebbe dovuto restare se la vostra teoria del complotto avesse un minimo di fondamento) mentre l'anno dopo ci fu il famosissimo derby (che non ci sarebbe dovuto essere se la vostra teoria della radiazione preventiva a favore della fiorentina avesse un minimo di fondamento logico).
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Nessuno nega che quell'anno ci fu un disegno per favorire subdolamente la Fiorentina ma la società che ne pagò le conseguenze non fu la nostra, che non aveva rispettato i requisiti di iscrizione in C1 ma il Martina che avendo perso la finale play-off era la squadra che per graduatoria era in testa e gli spettava la promozione sul campo...
si ma prima dovevi eliminare il Cosenza, e poi fare il torto al Martina. Dovevi prima liberare il posto in B.
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da FP5 »

marcello77 ha scritto:
FP5 ha scritto:
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AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da abba »

[/quote] si ma prima dovevi eliminare il Cosenza, e poi fare il torto al Martina. Dovevi prima liberare il posto in B.[/quote]

Di questo piccolo, insignificante dettaglio se n'è occupata la famiglia Caricchio
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da marcello77 »

FP5 ha scritto:
marcello77 ha scritto:
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AndreA Roma ha scritto:Ragazzi mi dispiace ma non è così il Cosenza e' stato preventivamente radiato perché pagliuso fu accusato di associazione mafiosa e tutti i suoi beni furono sequestrati . Così i potenti decisero di radiare il Cosenza favorendo poi la Fiorentina . Ora se applicassimo quello che hanno fatto al Cosenza tanti anni fa anche il Crotone dei fratelli vrenna sarebbe radiato visto che la dia gli vuole sequestrare i beni . Ora a prescindere del bene o del male che ha fatto pagliuso lui secondo la giustizia alla fine è stato assolto mentre il Cosenza ha subito preventivamente quello che oggi nessuna squadra di calcio subirebbe . Perché all'epoca il Cosenza non fu commissariato così da non essere cancellato ? Perché quel posto liberato favori' la florentia Viola diventata Fiorentina ? Perché il Crotone oggi non è fallito visto che ai fratelli vrenna piove una accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ? Fu o non fu secondo voi una manovra per buttarci fuori dal calcio che conta ?
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Su questo forum ci sono due regole basilari.
Non sono ammessi fascisti e pagliusiani.
Sono ammessi anche i catanzaresi, ma i pagliusiani no.
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Stadio nuovo e comodo? Macché...

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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da Nube di Tempesta »

Vi riassumo in poche righe la vicenda del 2003. Ribadisco ancora una volta che tutto quello che dico lo so per certo e lo so per aver studiato approfonditamente la vicenda, anche parlandone coi miei colleghi Lubrano di Roma e visionando gli incartamenti, avendo scritto la mia tesi di laurea in giurisprudenza (in diritto amministrativo) proprio sull'argomento.

Primo, Pagliuso, figlio e co. non ci hanno iscritto per tempo al campionato di C1, sostenendo che a noi spettava la serie B "come alle altre tre ripescate", salvo poi rendersi conto che stavano facendo una fesseria e tentare un'iscrizione all'ultimo momento (su suggerimento di Aliberti presidente della Salernitana). Iscrizione effettuata nei termini, in effetti, ma con fidejussione spedita in originale in ritardo di 20 ore (per tempo fu mandata solo una copia).
La fidejussione ci era stata prima concessa e poi negata all'ultimo momento da una banca di Palermo. Il ritardo nella spedizione dell'originale fu dovuto alla corsa a capofitto a cercare all'ultimo momento un altro istituto di credito (che trovarono a Dipignano).
Va detto che, contrariamente al regolamento, ad altre società fu consentito di iscriversi alla serie C con assegni anziché fidejussioni. Certo queste altre società (se non ricordo male l'Albigese era una) non avevano avuto visite dell'antimafia in sede. Erano, per così dire, meno appestate.

Secondo, il ritardo della fidejussione fu il motivo principale per avviare nei nostri confronti la procedura di radiazione e venimmo estromessi da tutti i campionati. Seguì poi l'estate bollente del 2003, coi ripescaggi, le polemiche, le guerre, e quell'infuocato consiglio federale di fine agosto che doveva decidere le 24 partecipanti alla serie B allargata. Va ricordato che per portare la serie B a 24 squadre occorse un decreto del governo, visto che la FIGC non ha l'autonomo potere di cambiare format dei campionati (e ammettere la Valle d'Aosta in deroga anche se non ha lo stadio... ma questo è un altro discorso).
Noi ci contendemmo l'ultimo posto disponibile con Florentia Viola e Martina Franca.
Lì entrarono in campo i giochi politici. Lasciando stare i pugliesi, che erano in corsa solo formalmente ma che nessuno prese in considerazione, si poteva scegliere l'una o l'altra soluzione. Ripescare la Florentia (intanto diventata Fiorentina) considerando noi ormai radiati e quindi irrecuperabili, oppure considerare nulla la nostra retrocessione della stagione prima e di conseguenza anche la nostra radiazione, perché annullando la retrocessione non avremmo avuto alcun obbligo all'iscrizione in C1 e soprattutto alla fidejussione (presso la Lega di A e B vantavamo dei crediti).
Fu scelta la prima soluzione, come tutti sanno.
Gran parte del PD nazionale spinse in favore della Fiorentina (i telefoni dei partecipanti al consiglio federale furono roventi in quel giorno di agosto). La figura della Catizone, sindaco di Cosenza ma anche esponente PD, resterà sempre nella nebbia. Ha seguito la linea del partito o ha difeso la squadra della città? Non si saprà mai, ma certo il suo comportamento anche successivo ha instillato il dubbio in molti cosentini.
A nostro favore si schierò di sicuro Gasparri, telefonando anche lui durante il consiglio e prendendo le nostre parti, ma fece purtroppo parte di una minoranza di peso politico complessivamente inferiore. A tutta la Lega faceva troppo gola recuperare in B (e poi subito in A) una piazza come Firenze e i soldi dei Della Valle.
La cosa importante da sottolineare è che a questo punto, in consiglio federale, la scelta fu politica e non giuridica. Giuridicamente, come ho scritto sopra, anche la nostra riammissione sarebbe stata del tutto lecita e legittima, se solo si fosse voluto considerare il tutto un blocco delle retrocessioni e non una serie di ripescaggi.

Terzo, l'estate dei ricorsi al TAR.
Quell'anno il governo corse incontro alla FIGC varando il sopra citato decreto legge 230/2003 (poi convertito dal parlamento nella legge 280/2003) che assegnava la competenza per materia al TAR Lazio di tutte le diatribe amministrative riguardanti il calcio; si voleva evitare da allora in poi che giudici compiacenti e tifosi, membri dei vari TAR "sotto casa", facessero prevalere il tifo e favorissero le squadre che facevano ricorso riammettendole al campionato e sconvolgendo l'andamento della FIGC; quello che era successo con il Catania e i suoi vari ricorsi al TAR catanese, che aveva dato la stura a tutti i guai di quella estate, aveva aperto una ferita dolorosissima.
Anche noi ricorremmo al TAR.
Il TAR Lazio, udienza di marzo 2004, ci riammise alla FIGC, annullando la nostra radiazione per gravissimi vizi procedurali (tanto che da allora la procedura di radiazione è stata cambiata) e sancendo per sentenza il nostro "diritto sportivo" alla serie C. La FIGC ricorse al Consiglio di Stato, ottenendo a suo dire una attenuazione della sentenza; l'organo superiore sancì che la federazione dovesse trattare il nostro caso come quelli analoghi.
Ora, in quell'epoca e negli anni immediatamente precedenti i casi analoghi erano stati quelli, ad esempio, del Monza e del Foggia: entrambe sanzionate per le nostre stesse inadempienze, fallite, ed entrambe mantenute nello stesso campionato di competenza con nuove società, salvando il titolo sportivo della città. A maggior ragione si doveva procedere quindi analogamente per una società che non era nemmeno fallita e quindi si doveva iscrivere alla C1 il Cosenza Calcio 1914 spa; invece la FIGC scelse di attuare una vecchia norma (risalente addirittura agli anni 80) e di far perdere alla città due categorie, inserendo il vecchio Cosenza nei ranghi del CND (mentre al Cosenza FC l'anno prima era stata data addirittura l'Eccellenza e poté disputare l'Interregionale solo acquistando il titolo del Castrovillari che stava fallendo).
Questa decisione della FIGC poteva essere impugnata di nuovo davanti al TAR, portando i precedenti di Monza e Foggia come esempi per pretendere la C1, ma quel Cosenza 1914 era strangolato da debiti di serie B (Pagliù...!!!) con introiti da serie D, e quindi fallì prima ancora solo di concepire questa possibilità.

Questa, in sintesi, la storia.
Ognuno si faccia la sua idea di chi aveva torto e chi ragione e di come agirono i vari personaggi. Io non dico nulla e assumo le vesti del mero testimone.
Magari mettete questo post in alto perché non e posso più di scrivere questa storia ogni volta.
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da marcello77 »

Nube di Tempesta ha scritto:Vi riassumo in poche righe la vicenda del 2003. Ribadisco ancora una volta che tutto quello che dico lo so per certo e lo so per aver studiato approfonditamente la vicenda, anche parlandone coi miei colleghi Lubrano di Roma e visionando gli incartamenti, avendo scritto la mia tesi di laurea in giurisprudenza (in diritto amministrativo) proprio sull'argomento.

Primo, Pagliuso, figlio e co. non ci hanno iscritto per tempo al campionato di C1, sostenendo che a noi spettava la serie B "come alle altre tre ripescate", salvo poi rendersi conto che stavano facendo una fesseria e tentare un'iscrizione all'ultimo momento (su suggerimento di Aliberti presidente della Salernitana). Iscrizione effettuata nei termini, in effetti, ma con fidejussione spedita in originale in ritardo di 20 ore (per tempo fu mandata solo una copia).
La fidejussione ci era stata prima concessa e poi negata all'ultimo momento da una banca di Palermo. Il ritardo nella spedizione dell'originale fu dovuto alla corsa a capofitto a cercare all'ultimo momento un altro istituto di credito (che trovarono a Dipignano).
Va detto che, contrariamente al regolamento, ad altre società fu consentito di iscriversi alla serie C con assegni anziché fidejussioni. Certo queste altre società (se non ricordo male l'Albigese era una) non avevano avuto visite dell'antimafia in sede. Erano, per così dire, meno appestate.

Secondo, il ritardo della fidejussione fu il motivo principale per avviare nei nostri confronti la procedura di radiazione e venimmo estromessi da tutti i campionati. Seguì poi l'estate bollente del 2003, coi ripescaggi, le polemiche, le guerre, e quell'infuocato consiglio federale di fine agosto che doveva decidere le 24 partecipanti alla serie B allargata. Va ricordato che per portare la serie B a 24 squadre occorse un decreto del governo, visto che la FIGC non ha l'autonomo potere di cambiare format dei campionati (e ammettere la Valle d'Aosta in deroga anche se non ha lo stadio... ma questo è un altro discorso).
Noi ci contendemmo l'ultimo posto disponibile con Florentia Viola e Martina Franca.
Lì entrarono in campo i giochi politici. Lasciando stare i pugliesi, che erano in corsa solo formalmente ma che nessuno prese in considerazione, si poteva scegliere l'una o l'altra soluzione. Ripescare la Florentia (intanto diventata Fiorentina) considerando noi ormai radiati e quindi irrecuperabili, oppure considerare nulla la nostra retrocessione della stagione prima e di conseguenza anche la nostra radiazione, perché annullando la retrocessione non avremmo avuto alcun obbligo all'iscrizione in C1 e soprattutto alla fidejussione (presso la Lega di A e B vantavamo dei crediti).
Fu scelta la prima soluzione, come tutti sanno.
Gran parte del PD nazionale spinse in favore della Fiorentina (i telefoni dei partecipanti al consiglio federale furono roventi in quel giorno di agosto). La figura della Catizone, sindaco di Cosenza ma anche esponente PD, resterà sempre nella nebbia. Ha seguito la linea del partito o ha difeso la squadra della città? Non si saprà mai, ma certo il suo comportamento anche successivo ha instillato il dubbio in molti cosentini.
A nostro favore si schierò di sicuro Gasparri, telefonando anche lui durante il consiglio e prendendo le nostre parti, ma fece purtroppo parte di una minoranza di peso politico complessivamente inferiore. A tutta la Lega faceva troppo gola recuperare in B (e poi subito in A) una piazza come Firenze e i soldi dei Della Valle.
La cosa importante da sottolineare è che a questo punto, in consiglio federale, la scelta fu politica e non giuridica. Giuridicamente, come ho scritto sopra, anche la nostra riammissione sarebbe stata del tutto lecita e legittima, se solo si fosse voluto considerare il tutto un blocco delle retrocessioni e non una serie di ripescaggi.

Terzo, l'estate dei ricorsi al TAR.
Quell'anno il governo corse incontro alla FIGC varando il sopra citato decreto legge 230/2003 (poi convertito dal parlamento nella legge 280/2003) che assegnava la competenza per materia al TAR Lazio di tutte le diatribe amministrative riguardanti il calcio; si voleva evitare da allora in poi che giudici compiacenti e tifosi, membri dei vari TAR "sotto casa", facessero prevalere il tifo e favorissero le squadre che facevano ricorso riammettendole al campionato e sconvolgendo l'andamento della FIGC; quello che era successo con il Catania e i suoi vari ricorsi al TAR catanese, che aveva dato la stura a tutti i guai di quella estate, aveva aperto una ferita dolorosissima.
Anche noi ricorremmo al TAR.
Il TAR Lazio, udienza di marzo 2004, ci riammise alla FIGC, annullando la nostra radiazione per gravissimi vizi procedurali (tanto che da allora la procedura di radiazione è stata cambiata) e sancendo per sentenza il nostro "diritto sportivo" alla serie C. La FIGC ricorse al Consiglio di Stato, ottenendo a suo dire una attenuazione della sentenza; l'organo superiore sancì che la federazione dovesse trattare il nostro caso come quelli analoghi.
Ora, in quell'epoca e negli anni immediatamente precedenti i casi analoghi erano stati quelli, ad esempio, del Monza e del Foggia: entrambe sanzionate per le nostre stesse inadempienze, fallite, ed entrambe mantenute nello stesso campionato di competenza con nuove società, salvando il titolo sportivo della città. A maggior ragione si doveva procedere quindi analogamente per una società che non era nemmeno fallita e quindi si doveva iscrivere alla C1 il Cosenza Calcio 1914 spa; invece la FIGC scelse di attuare una vecchia norma (risalente addirittura agli anni 80) e di far perdere alla città due categorie, inserendo il vecchio Cosenza nei ranghi del CND (mentre al Cosenza FC l'anno prima era stata data addirittura l'Eccellenza e poté disputare l'Interregionale solo acquistando il titolo del Castrovillari che stava fallendo).
Questa decisione della FIGC poteva essere impugnata di nuovo davanti al TAR, portando i precedenti di Monza e Foggia come esempi per pretendere la C1, ma quel Cosenza 1914 era strangolato da debiti di serie B (Pagliù...!!!) con introiti da serie D, e quindi fallì prima ancora solo di concepire questa possibilità.

Questa, in sintesi, la storia.
Ognuno si faccia la sua idea di chi aveva torto e chi ragione e di come agirono i vari personaggi. Io non dico nulla e assumo le vesti del mero testimone.
Magari mettete questo post in alto perché non e posso più di scrivere questa storia ogni volta.
A mio parere e per quanto ricordo, hai scritto alcune inesattezze.
Ora ho poco tempo, spero tra stasera e domani di poter replicare.
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da marcello77 »

Nube di Tempesta ha scritto:Vi riassumo in poche righe la vicenda del 2003. Ribadisco ancora una volta che tutto quello che dico lo so per certo e lo so per aver studiato approfonditamente la vicenda, anche parlandone coi miei colleghi Lubrano di Roma e visionando gli incartamenti, avendo scritto la mia tesi di laurea in giurisprudenza (in diritto amministrativo) proprio sull'argomento.

Primo, Pagliuso, figlio e co. non ci hanno iscritto per tempo al campionato di C1, sostenendo che a noi spettava la serie B "come alle altre tre ripescate", salvo poi rendersi conto che stavano facendo una fesseria e tentare un'iscrizione all'ultimo momento (su suggerimento di Aliberti presidente della Salernitana). Iscrizione effettuata nei termini, in effetti, ma con fidejussione spedita in originale in ritardo di 20 ore (per tempo fu mandata solo una copia).
La fidejussione ci era stata prima concessa e poi negata all'ultimo momento da una banca di Palermo. Il ritardo nella spedizione dell'originale fu dovuto alla corsa a capofitto a cercare all'ultimo momento un altro istituto di credito (che trovarono a Dipignano).
Va detto che, contrariamente al regolamento, ad altre società fu consentito di iscriversi alla serie C con assegni anziché fidejussioni. Certo queste altre società (se non ricordo male l'Albigese era una) non avevano avuto visite dell'antimafia in sede. Erano, per così dire, meno appestate.

Secondo, il ritardo della fidejussione fu il motivo principale per avviare nei nostri confronti la procedura di radiazione e venimmo estromessi da tutti i campionati. Seguì poi l'estate bollente del 2003, coi ripescaggi, le polemiche, le guerre, e quell'infuocato consiglio federale di fine agosto che doveva decidere le 24 partecipanti alla serie B allargata. Va ricordato che per portare la serie B a 24 squadre occorse un decreto del governo, visto che la FIGC non ha l'autonomo potere di cambiare format dei campionati (e ammettere la Valle d'Aosta in deroga anche se non ha lo stadio... ma questo è un altro discorso).
Noi ci contendemmo l'ultimo posto disponibile con Florentia Viola e Martina Franca.
Lì entrarono in campo i giochi politici. Lasciando stare i pugliesi, che erano in corsa solo formalmente ma che nessuno prese in considerazione, si poteva scegliere l'una o l'altra soluzione. Ripescare la Florentia (intanto diventata Fiorentina) considerando noi ormai radiati e quindi irrecuperabili, oppure considerare nulla la nostra retrocessione della stagione prima e di conseguenza anche la nostra radiazione, perché annullando la retrocessione non avremmo avuto alcun obbligo all'iscrizione in C1 e soprattutto alla fidejussione (presso la Lega di A e B vantavamo dei crediti).
Fu scelta la prima soluzione, come tutti sanno.
Gran parte del PD nazionale spinse in favore della Fiorentina (i telefoni dei partecipanti al consiglio federale furono roventi in quel giorno di agosto). La figura della Catizone, sindaco di Cosenza ma anche esponente PD, resterà sempre nella nebbia. Ha seguito la linea del partito o ha difeso la squadra della città? Non si saprà mai, ma certo il suo comportamento anche successivo ha instillato il dubbio in molti cosentini.
A nostro favore si schierò di sicuro Gasparri, telefonando anche lui durante il consiglio e prendendo le nostre parti, ma fece purtroppo parte di una minoranza di peso politico complessivamente inferiore. A tutta la Lega faceva troppo gola recuperare in B (e poi subito in A) una piazza come Firenze e i soldi dei Della Valle.
La cosa importante da sottolineare è che a questo punto, in consiglio federale, la scelta fu politica e non giuridica. Giuridicamente, come ho scritto sopra, anche la nostra riammissione sarebbe stata del tutto lecita e legittima, se solo si fosse voluto considerare il tutto un blocco delle retrocessioni e non una serie di ripescaggi.

Terzo, l'estate dei ricorsi al TAR.
Quell'anno il governo corse incontro alla FIGC varando il sopra citato decreto legge 230/2003 (poi convertito dal parlamento nella legge 280/2003) che assegnava la competenza per materia al TAR Lazio di tutte le diatribe amministrative riguardanti il calcio; si voleva evitare da allora in poi che giudici compiacenti e tifosi, membri dei vari TAR "sotto casa", facessero prevalere il tifo e favorissero le squadre che facevano ricorso riammettendole al campionato e sconvolgendo l'andamento della FIGC; quello che era successo con il Catania e i suoi vari ricorsi al TAR catanese, che aveva dato la stura a tutti i guai di quella estate, aveva aperto una ferita dolorosissima.
Anche noi ricorremmo al TAR.
Il TAR Lazio, udienza di marzo 2004, ci riammise alla FIGC, annullando la nostra radiazione per gravissimi vizi procedurali (tanto che da allora la procedura di radiazione è stata cambiata) e sancendo per sentenza il nostro "diritto sportivo" alla serie C. La FIGC ricorse al Consiglio di Stato, ottenendo a suo dire una attenuazione della sentenza; l'organo superiore sancì che la federazione dovesse trattare il nostro caso come quelli analoghi.
Ora, in quell'epoca e negli anni immediatamente precedenti i casi analoghi erano stati quelli, ad esempio, del Monza e del Foggia: entrambe sanzionate per le nostre stesse inadempienze, fallite, ed entrambe mantenute nello stesso campionato di competenza con nuove società, salvando il titolo sportivo della città. A maggior ragione si doveva procedere quindi analogamente per una società che non era nemmeno fallita e quindi si doveva iscrivere alla C1 il Cosenza Calcio 1914 spa; invece la FIGC scelse di attuare una vecchia norma (risalente addirittura agli anni 80) e di far perdere alla città due categorie, inserendo il vecchio Cosenza nei ranghi del CND (mentre al Cosenza FC l'anno prima era stata data addirittura l'Eccellenza e poté disputare l'Interregionale solo acquistando il titolo del Castrovillari che stava fallendo).
Questa decisione della FIGC poteva essere impugnata di nuovo davanti al TAR, portando i precedenti di Monza e Foggia come esempi per pretendere la C1, ma quel Cosenza 1914 era strangolato da debiti di serie B (Pagliù...!!!) con introiti da serie D, e quindi fallì prima ancora solo di concepire questa possibilità.

Questa, in sintesi, la storia.
Ognuno si faccia la sua idea di chi aveva torto e chi ragione e di come agirono i vari personaggi. Io non dico nulla e assumo le vesti del mero testimone.
Magari mettete questo post in alto perché non e posso più di scrivere questa storia ogni volta.
Così velocemente, ricordo che la nostra radiazione non fu solo per la fidejussione, ma anche e soprattutto per l'enorme massa debitoria (circa 50 miliardi di vecchie lire) e per la mancanza di circa 10 - 15 liberatorie sugli stipendi, necessarie per l'iscrizione in serie C1 (se non sbaglio non firmarono Sala, Salvioni, Srnicek, Stankevicius ed altri che ora non ricordo).
Il Martina Franca non era in corsa solo formalmente, ma per il regolamento federale. Era la squadra con il miglior piazzamento tra le partecipanti ai play-off ed aveva pieno diritto ad essere ripescata in serie B. La Fiorentina rubò il posto a loro e non a noi ed infatti, ricordo perfettamente che la squadra non scese in campo per protesta, nelle prime due giornate del campionato 2003/2004.
La storia, poi, che la Catizone spinse per la Fiorentina è una balla colossale, creata ad arte dai servi del solo ed unico messia (ovviamente non mi riferisco a te).
A proposito, all'epoca il PD non esisteva e ce lo vedo a Gasparri che perona la nostra causa, senza tirare in ballo la pericolosità di qualche terrorista islamico.
Sulla sentenza del TAR di marzo 2004, ricordo solo che il TAR non riammise il Cosenza in C1, ma disse solamente che la FIGC non ci doveva radiare, ma semplicemente trovare un'altra collocazione nei vari campionati..........come infatti avvenne con la partecipazione del Pagliuso Calcio al campionato di serie D nel 2004/2005.
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Re: Stadio "Gigi Marulla": problemi e soluzioni.

Messaggio da Nube di Tempesta »

marcello77 ha scritto:
Così velocemente, ricordo che la nostra radiazione non fu solo per la fidejussione, ma anche e soprattutto per l'enorme massa debitoria (circa 50 miliardi di vecchie lire) e per la mancanza di circa 10 - 15 liberatorie sugli stipendi, necessarie per l'iscrizione in serie C1 (se non sbaglio non firmarono Sala, Salvioni, Srnicek, Stankevicius ed altri che ora non ricordo).
Infatti ho scritto che la mancata fidejussione fu il motivo principale (mi ricordo che il problema per ottenere la liberatoria di Srnicek e Stankevicius era che erano tornati in patria e chini 'i jìa ricoglìa cchiù. Tra l'altro fu l'ennesimo fischio per fiasco preso dai Pagliuso, che non sapevano o avevano dimenticato che proprio da quell'anno le liberatorie andavano presentate per tutta la stagione mentre loro le avevano solo fino ad aprile, come prescriveva il regolamento precedente).
marcello77 ha scritto:Il Martina Franca non era in corsa solo formalmente, ma per il regolamento federale. Era la squadra con il miglior piazzamento tra le partecipanti ai play-off ed aveva pieno diritto ad essere ripescata in serie B. La Fiorentina rubò il posto a loro e non a noi ed infatti, ricordo perfettamente che la squadra non scese in campo per protesta, nelle prime due giornate del campionato 2003/2004.
Il che significa essere in corsa solo formalmente. Non sono stati mai nemmeno presi in considerazione e lo sappiamo bene tutti. Lo sanno anche a Martina.
marcello77 ha scritto:La storia, poi, che la Catizone spinse per la Fiorentina è una balla colossale, creata ad arte dai servi del solo ed unico messia (ovviamente non mi riferisco a te).
A proposito, all'epoca il PD non esisteva e ce lo vedo a Gasparri che perona la nostra causa, senza tirare in ballo la pericolosità di qualche terrorista islamico.
Telefonò Gasparri anche per tornaconto personale / restituzione di favore ecc., visto che era stato eletto in un collegio nostrano. Sulla Catizone continuo a non esprimere giudizi. Vero è che andò da Carraro per perorare la causa del neonato Cosenza FC e disse testualmente "ci va bene qualunque categoria", che è un atteggiamento quantomeno ingenuo e poco intelligente. Diciamo che se avesse soldi da buttare mi piacerebbe giocare a poker contro di lei.
marcello77 ha scritto:Sulla sentenza del TAR di marzo 2004, ricordo solo che il TAR non riammise il Cosenza in C1, ma disse solamente che la FIGC non ci doveva radiare, ma semplicemente trovare un'altra collocazione nei vari campionati..........come infatti avvenne con la partecipazione del Pagliuso Calcio al campionato di serie D nel 2004/2005.
Il TAR disse testualmente che il Cosenza aveva diritto al titolo sportivo di Serie C (C1 o C2 non specificato) essendo invalidata la sua radiazione. Fu il Consiglio di Stato ad annacquare questo passaggio e a ordinare alla FIGC semplicemente di comportarsi col Cosenza come fatto nei casi analoghi. Ricordo ancora che i casi analoghi più recenti erano Monza e Foggia: società fallite, società nuove subentranti, titolo sportivo "della città" salvo e categoria mantenuta. A maggior ragione doveva valere per una società NON fallita.
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