Da tifoso di strada ( che è un onore) penso: quel titolo è mio è tuo è di car89 è di tutti!!!!! Non è di sua proprietà!!!! Non è di sua proprietà anche perché , per sua stessa ammissione, lui non è tifoso del Cosenza. Tra hobby e passione c'è un abisso.vurpilu ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 22:28 Frasca', sempre prezioso. Se nn ricordo male c'è giurisprudenza (ma penso solo di primo grado) che a fronte delle azioni della curatela fallimentare volte al recupero dei parametri di giocatori di società calcistiche professionistiche fallite, ha rigettato le richieste in quanto, fra l'altro, quei valori nn sono tuoi a prescindere la lo sono se e finché nn ti revocano l'affiliazione.
La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
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- Oberdan_80 (lunedì 29 marzo 2021, 22:50) • vurpilu (lunedì 29 marzo 2021, 22:50) • originalzagor (lunedì 29 marzo 2021, 23:07) • lupo1970 (martedì 30 marzo 2021, 19:25)
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Si, il titolo sportivo attiene all'ordinamento sportivo, che è parallelo rispetto a quello statale.Frascale67 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 22:13 Tribunale di Napoli Sezione VII 25/2/2010 Preso. Scoppa Rel. Perrino.
"..il titolo sportivo pur facendo capo, in modo personalissimo ed esclusivo, soltanto alla società che l'ha conquistato, non si sostanzia in una condizione giuridica di vantaggio alla società attribuita dall'ordinamento generale, ma è una qualità inerente lo status della società all'interno dell'ordinamento settoriale sportivo.".." il titolo sportivo non può essere considerato un bene ai sensi dell'art. 810 cc". Infatti in ogni bilancio di qualsivoglia società sportiva, il titolo sportivo non viene mai imputato a bilancio.
Cosa mi porta a dedurre tutto ciò? Caro presidente la tua società esiste in quanto è titolare di un titolo sportivo, conquistato sul campo e riconosciuto dalla FIGC, che non può essere considerato tuo.
Dico na scemenza? Probabilmente. Ma quando si scrive qui sopra non siamo né medici né avvocati né commercialisti né imprenditori né contadini né filososi. Siamo tifosi. Certo ognuno mette a disposizione la propria umile esperienza per valutare un fatto, ma il nostro intendimento, anche quindi il mio, non è quello di criticare scelte imprenditoriali o di evidenziare fatti poco chiari perché "ni vulimu fa' i spiarti" al contrario non vogliamo farci prendere per i fondelli, vogliamo focalizzare l'attenzione sul vero problema che purtroppo è sempre quel pesce che puzza dalla testa.
E infatti è incedibile, tranne in caso di fallimento della società professionistica a determinate condizioni (ad esempio è successo a Vicenza e forse anche a Catanzaro).
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Ricordando, tra l’altro, che proprio lui, il titolo sportivo, l’ha avuto gratis...
Le società di calcio saranno anche di diritto privato, ma poi, quando falliscono, i titoli sportivi sono rimessi nelle mani dei sindaci (che col diritto privato non hanno nulla a che fare). Infine, le società vengono affiliate alla FIGC, che a sua volta afferisce al CONI, ente pubblico. Se così è, evidentemente l’interesse pubblico deve avere necessariamente voce in capitolo anche su un bene che (almeno per quanto attiene al titolo sportivo) non può assolutamente essere considerato privato.
Le società di calcio saranno anche di diritto privato, ma poi, quando falliscono, i titoli sportivi sono rimessi nelle mani dei sindaci (che col diritto privato non hanno nulla a che fare). Infine, le società vengono affiliate alla FIGC, che a sua volta afferisce al CONI, ente pubblico. Se così è, evidentemente l’interesse pubblico deve avere necessariamente voce in capitolo anche su un bene che (almeno per quanto attiene al titolo sportivo) non può assolutamente essere considerato privato.
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Caro Ferro, prima o poi saranno costretti cu ri cavuzi ari manu a mettere mano alle leggi vigenti, fatte e volute, fra l'altro, da quell'asino giallorozzo di Massimo Mauro (poi si offendono se uno rimpiange Cicciolina onorevole..) e da una classe politica che all'epoca credeva che il riformismo fosse scimmiottare il mondo anglosassone, senza alcuna idea strategica di politica industriale x il Paese, ciò che ha contribuito al declino del Paese. Si potrebbe pensare ad una governance sul modello societario tedesco, dove nel cda al posto dei lavoratori (come in Germania) siedano i tifosi. Ripeto mi pare sommamente ingiusto vedere tutto nell'ottica di quello che il nostro amato concittadino Stefano Rodotà definiva il "terribile diritto" cioè il diritto di proprietà nella sua connotazione di dominio privatistico pieno, completo e assoluto del proprietario. Del resto anche nella giurisprudenza si fa sempre più spazio la categoria dei beni comuni (Rodotà stava lavorando a modifica codice civile ma la morte lo colse).Ferro da Milano ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 2:22 Ricordando, tra l’altro, che proprio lui, il titolo sportivo, l’ha avuto gratis...
Le società di calcio saranno anche di diritto privato, ma poi, quando falliscono, i titoli sportivi sono rimessi nelle mani dei sindaci (che col diritto privato non hanno nulla a che fare). Infine, le società vengono affiliate alla FIGC, che a sua volta afferisce al CONI, ente pubblico. Se così è, evidentemente l’interesse pubblico deve avere necessariamente voce in capitolo anche su un bene che (almeno per quanto attiene al titolo sportivo) non può assolutamente essere considerato privato.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
E sfatiamo anche un falso mito: nn è l'Europa che ci ha mai chiesto o ci chiede di "privatizzare" (da noi svendere al primo paraculo amico dei politici) i beni e i servizi cn valenza sociale. Il trattato UE è ispirato ad un liberalismo sì, ma sociale.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Lupo1984 ha scritto: lunedì 29 marzo 2021, 20:03 Ti risponderà che nel bilancio ci sono entrate e uscite (cit.).
Scherzi a parte potrebbe essere una buona idea. La prima domanda da porre sarebbe:
"Presidente, da un'attenta analisi dei conti societari si evince che a fronte di un risparmio maniacale sul lato sportivo che ha contraddistinto il Suo operato da quando è amministratore del Cosenza Calcio, certificato dai budget più bassi della categoria che annualmente mette a disposizione dei Suoi collaboratori, si registra probabilmente uno spreco in altri settori, dove i costi per servizi e oneri diversi di gestione rappresentano quasi la metà delle uscite societarie e risultano essere di gran lunga superiori rispetto a società che hanno costi più consistenti. Ci può fornire delucidazioni in merito?
Lei ha sempre sostenuto che il pane si fa con la farina che si ha ma non crede che, alla luce di tutto ciò, se applicasse lo stesso principio di contenimento dei costi, per carità legittimo, anche su queste voci di spesa potrebbe destinare più risorse nella costruzione della rosa e sostanzialmente essere più competitivi rispetto alle nostre più dirette rivali?
A gamba tesa
Questo è l'unica cosa di cui deve dare veramente conto:
in altri termini, piu diretti, I SORDI DELLA SOCIETA' ADD'I SSU?
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
In attesa di riforme più incisive, si può e si deve creare un sistema di controllo più immediato ed approfondito sulla consistenza patrimoniale del/dei soci e sui conti aziendali.vurpilu ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 8:45 Caro Ferro, prima o poi saranno costretti cu ri cavuzi ari manu a mettere mano alle leggi vigenti, fatte e volute, fra l'altro, da quell'asino giallorozzo di Massimo Mauro (poi si offendono se uno rimpiange Cicciolina onorevole..) e da una classe politica che all'epoca credeva che il riformismo fosse scimmiottare il mondo anglosassone, senza alcuna idea strategica di politica industriale x il Paese, ciò che ha contribuito al declino del Paese. Si potrebbe pensare ad una governance sul modello societario tedesco, dove nel cda al posto dei lavoratori (come in Germania) siedano i tifosi. Ripeto mi pare sommamente ingiusto vedere tutto nell'ottica di quello che il nostro amato concittadino Stefano Rodotà definiva il "terribile diritto" cioè il diritto di proprietà nella sua connotazione di dominio privatistico pieno, completo e assoluto del proprietario. Del resto anche nella giurisprudenza si fa sempre più spazio la categoria dei beni comuni (Rodotà stava lavorando a modifica codice civile ma la morte lo colse).
Poche cose:
Il bilancio di una società calcistica si apre il primo luglio e si chiude il 30 giugno dell'anno successivo;
Vietati i finanziamenti infruttiferi temporanei dei soci alla società. Il proprietario, se ci crede, la capitalizza.
Capitale sociale minimo di 1/5 del probabile giro d'affari.
In sede di sottoscrizione di versamento in c/ o futuro c/ aumento di c.s. il versamento deve essere fatto contestualmente alla sottoscrizione, non come fanno a Cosenza.
Le fideiussioni: vietate quelle estere. Solo italiane.
Perché le società devono andare in Romania in Bulgaria in Danimarca a farsi rilasciare le fideiussioni che, nella maggioranza dei casi, sono solo carta straccia?
Dalla B in giù un tetto agli ingaggi congruo rispetto al fatturato medio che andrai a fare.
Queste sono solo delle che, allo scrivente ignorante, sono venute in mente adesso.
Non ci vuole molto per iniziare a cambiare.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Si, ma non si è tutelato, da Paese a Paese nella stessa maniera, questo deve essere ben chiaro, eh?vurpilu ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 8:58 E sfatiamo anche un falso mito: nn è l'Europa che ci ha mai chiesto o ci chiede di "privatizzare" (da noi svendere al primo paraculo amico dei politici) i beni e i servizi cn valenza sociale. Il trattato UE è ispirato ad un liberalismo sì, ma sociale.
Ricordo benissimo quando L'Eni stava acquisendo regolarmente una delle più grandi aziende d'energia Francese, cosa che l'avrebbe resa il quinto gruppo energetico mondiale, ed il Governo transalpino impedì la cosa scorrettamente "inventandosi" una cordata interna con l'Unione che chiamata in causa si voltò colpevolmente dall'altra parte, invece di fare valere le "regole" del mercato !
Alcune privatizzazioni in Italia sono state fatto da politici cialtroni e venduti, ma in alcuni casi con il "placet" dell'Unione che invece non ci doveva essere.
Noi siamo idioti, ma fuori le regole non le rispettano come si tende a far credere...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Frascale, sai che non succedera'.Frascale67 ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 9:37 In attesa di riforme più incisive, si può e si deve creare un sistema di controllo più immediato ed approfondito sulla consistenza patrimoniale del/dei soci e sui conti aziendali.
Poche cose:
Il bilancio di una società calcistica si apre il primo luglio e si chiude il 30 giugno dell'anno successivo;
Vietati i finanziamenti infruttiferi temporanei dei soci alla società. Il proprietario, se ci crede, la capitalizza.
Capitale sociale minimo di 1/5 del probabile giro d'affari.
In sede di sottoscrizione di versamento in c/ o futuro c/ aumento di c.s. il versamento deve essere fatto contestualmente alla sottoscrizione, non come fanno a Cosenza.
Le fideiussioni: vietate quelle estere. Solo italiane.
Perché le società devono andare in Romania in Bulgaria in Danimarca a farsi rilasciare le fideiussioni che, nella maggioranza dei casi, sono solo carta straccia?
Dalla B in giù un tetto agli ingaggi congruo rispetto al fatturato medio che andrai a fare.
Queste sono solo delle che, allo scrivente ignorante, sono venute in mente adesso.
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Almeno fino a quando alcuni gruppi "protetti" non ne trarranno il giusto beneficio, per loro ovviamente...
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Concordo e sottoscrivo. Io parlato del Trattato nn di come lo hanno applicato e distorto in Europa.Bia ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 9:43 Si, ma non si è tutelato, da Paese a Paese nella stessa maniera, questo deve essere ben chiaro, eh?
Ricordo benissimo quando L'Eni stava acquisendo regolarmente una delle più grandi aziende d'energia Francese, cosa che l'avrebbe resa il quinto gruppo energetico mondiale, ed il Governo transalpino impedì la cosa scorrettamente "inventandosi" una cordata interna con l'Unione che chiamata in causa si voltò colpevolmente dall'altra parte, invece di fare valere le "regole" del mercato !
Alcune privatizzazioni in Italia sono state fatto da politici cialtroni e venduti, ma in alcuni casi con il "placet" dell'Unione che invece non ci doveva essere.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Caro Frascale, io x professione mi sn imbattuto nel fenomeno delle garanzie estere, ho ricevuto pesanti minacce di morte x me e la famiglia. Roba che quando portavo la bambina all'asilo, mi guardavo spesso alle spalle.Frascale67 ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 9:37 In attesa di riforme più incisive, si può e si deve creare un sistema di controllo più immediato ed approfondito sulla consistenza patrimoniale del/dei soci e sui conti aziendali.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
vurpilu ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 10:06 Concordo e sottoscrivo. Io parlato del Trattato nn di come lo hanno applicato e distorto in Europa.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Piu che un tetto agli ingaggi, metterei un tetto massimo del monte ingaggi in percentuale sui diritti tv e mutualità:Frascale67 ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 9:37 In attesa di riforme più incisive, si può e si deve creare un sistema di controllo più immediato ed approfondito sulla consistenza patrimoniale del/dei soci e sui conti aziendali.
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Perché le società devono andare in Romania in Bulgaria in Danimarca a farsi rilasciare le fideiussioni che, nella maggioranza dei casi, sono solo carta straccia?
Dalla B in giù un tetto agli ingaggi congruo rispetto al fatturato medio che andrai a fare.
Queste sono solo delle che, allo scrivente ignorante, sono venute in mente adesso.
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Incassi piu o meno 6 mln in B? Ecco il monte ingaggi lordo non può superare (per esempio) il 100% di quei ricavi.
In questo modo puoi permetterti o 11 crack e completi la rosa con i Primavera, o con 20 giocatori equivalenti, oppure con un mix...sta a te società regolarti.
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Re: La "polpetta avvelenata" del Cosenza Calcio
Il salary cup l'avevo proposto io tempo fa.cirujeda ha scritto: martedì 30 marzo 2021, 11:06 Piu che un tetto agli ingaggi, metterei un tetto massimo del monte ingaggi in percentuale sui diritti tv e mutualità:
Incassi piu o meno 6 mln in B? Ecco il monte ingaggi lordo non può superare (per esempio) il 100% di quei ricavi.
In questo modo puoi permetterti o 11 crack e completi la rosa con i Primavera, o con 20 giocatori equivalenti, oppure con un mix...sta a te società regolarti.
Il fatto Cirujeda, è che tutti questi fallimenti annunciati "a orologeria" mi fanno capire che questa regola (che sarebbe sicuramente di salvaguardia) non si vuole applicare volutamente.
Troppi interessi collaterali che non lo permettono......
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