Cosenza vs Lecco 3-0 - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
-
- Veterano
- Messaggi: 5908
- Iscritto il: venerdì 19 dicembre 2008, 10:53
- Genere: Non Binario
- Località: esattamente là
- Ha ringraziato: 256 volte
- Sei stato ringraziato: 1219 volte
Cosenza vs Lecco 3-0 - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Pre Partita
Tabellino
COSENZA: Micai; Cimino ( 35′ st Rispoli), Meroni, Venturi, D’Orazio (17′ st Fontanarosa); Calò, Praszelik (17′ Voca), Marras, Tutino, Mazzocchi (17′ st Canotto), Forte (23′ st Florenzi). A disp. : Lai, Marson, Sgarbi, Martino, Voca, Viviani, Arioli, Crespi, Zilli. All. : Caserta
LECCO: Saracco; Battistini, Celjak ( 1′ st Lemmens), Caporale; Guglielmotti (18′ Crociata), Ionita, Degli Innocenti (1′ st Tordini), Sersanti (29′ st Giudici), Lepore; Novakovich, Buso (18′ st Eusepi). A disp. : Bonadeo, Donati, Tenkorang, Marrone, Agostinelli, Pinzauti, Di Stefano. All. : Foschi
ARBITRO: Davide Ghersini di Genova. Assistenti: Carbone di Napoli, Luciani di MIlano. IV ufficiale: Mirabella di Napoli. VAR: Marinelli di Tivoli. AVAR: Gualtieri di Asti.
MARCATORI: 4′ pt Forte (C), 25′ pt Marras, 5′ st Forte
NOTE: Spettatori: 6.212 , abbonamenti emessi: 790 , quota abbonati: €10.235, tifosi squadra ospite: 123. Espulsi: -. Ammoniti: Praszelik (C), D’Orazio (C), Crociata (L), Caporale (L), Tordini(L) . Angoli: 4 -3. Recupero: 2′ pt – 6′ st
Highlights
Post Partita
Tabellino
COSENZA: Micai; Cimino ( 35′ st Rispoli), Meroni, Venturi, D’Orazio (17′ st Fontanarosa); Calò, Praszelik (17′ Voca), Marras, Tutino, Mazzocchi (17′ st Canotto), Forte (23′ st Florenzi). A disp. : Lai, Marson, Sgarbi, Martino, Voca, Viviani, Arioli, Crespi, Zilli. All. : Caserta
LECCO: Saracco; Battistini, Celjak ( 1′ st Lemmens), Caporale; Guglielmotti (18′ Crociata), Ionita, Degli Innocenti (1′ st Tordini), Sersanti (29′ st Giudici), Lepore; Novakovich, Buso (18′ st Eusepi). A disp. : Bonadeo, Donati, Tenkorang, Marrone, Agostinelli, Pinzauti, Di Stefano. All. : Foschi
ARBITRO: Davide Ghersini di Genova. Assistenti: Carbone di Napoli, Luciani di MIlano. IV ufficiale: Mirabella di Napoli. VAR: Marinelli di Tivoli. AVAR: Gualtieri di Asti.
MARCATORI: 4′ pt Forte (C), 25′ pt Marras, 5′ st Forte
NOTE: Spettatori: 6.212 , abbonamenti emessi: 790 , quota abbonati: €10.235, tifosi squadra ospite: 123. Espulsi: -. Ammoniti: Praszelik (C), D’Orazio (C), Crociata (L), Caporale (L), Tordini(L) . Angoli: 4 -3. Recupero: 2′ pt – 6′ st
Highlights
Post Partita
- Questi utenti hanno ringraziato l'autore Vilienza
- frax (mercoledì 4 ottobre 2023, 11:13) • THE FAN (mercoledì 4 ottobre 2023, 11:24)
- Reputazione: 9.09%
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
-
- Veterano
- Messaggi: 5747
- Iscritto il: lunedì 28 gennaio 2008, 22:37
- Genere: Seleziona
- Località: One Of These Days
- Ha ringraziato: 2511 volte
- Sei stato ringraziato: 1173 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
- Questi utenti hanno ringraziato l'autore THE FAN per il post:
- Vilienza (mercoledì 4 ottobre 2023, 12:55)
- Reputazione: 4.55%
My football team, my city, my life!!!
-
- Veterano
- Messaggi: 15645
- Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2005, 10:34
- Genere: Seleziona
- Località: Fourmiles
- Ha ringraziato: 7142 volte
- Sei stato ringraziato: 1760 volte
-
- Veterano
- Messaggi: 15645
- Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2005, 10:34
- Genere: Seleziona
- Località: Fourmiles
- Ha ringraziato: 7142 volte
- Sei stato ringraziato: 1760 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
La strada che possiamo percorrere
Quella contro il Lecco è forse la più importante tra le partite affrontate finora. Dopo la vittoria all’ultimo tuffo contro il Pisa, si tratta della vera prova di maturità per il Cosenza. Una squadra che ha ancora tanto da imparare, ma tutti gli strumenti per riuscirci
Andrea Marotta - 4 Ottobre 2023 7:26
In questi giorni il mio matrimonio gira la boa dei dieci anni. È la mia relazione più lunga nel tempo, dopo quella col Cosenza. Sapete che non è una battuta.
Sara e io arrivammo al matrimonio dopo sei anni di fidanzamento e convivenza, con due figlie (il terzo sbocciò poco dopo) e in fondo ai dieci mesi peggiori della nostra vita. Nessuno si stupì, dunque, quando al mattino della cerimonia la bimba più grande si svegliò con un febbrone da cavallo, mentre la secondogenita ributtò il latte addosso al mio bellissimo abito (sembrava una scena di Quelo, giuro). Tutto questo mentre si scatenava su Firenze un temporale da tregenda (fino al giorno prima e dal giorno dopo, invece, sole a catinelle). Eppure, nella mia memoria, quella giornata ha solo tanta luce: quella dei parenti e degli amici che c’erano (e ci sono ancora, anche chi non c’è più); quella nostra, che ridevamo sotto il nubifragio, coperti da un ombrello arcobaleno.
Tra le tante cose che imparato con mia moglie la più importante, forse, è il valore del tempo. Sapere quand’è il momento di stringere i denti e quello di lasciar scivolare. Di stare vicini e allontanarsi. Di aspettare e di essere impazienti. Di rassegnarsi e di lottare. Prima, per me esisteva una sola strada nelle cose.
Una delle cose che, invece, lei mi ha sempre rinfacciato è stato di averle tenuta nascosta a lungo l’importanza del Cosenza per me. Eppure, negli anni, è diventata una preziosissima analista delle vicende rossoblù. Sabato scorso, per esempio, a partita conclusa (e adrenalina scesa) (la mia, ovvio) mi ha detto che negli anni scorsi una partita come questa l’avreste persa. E aveva dannatamente ragione.
Potremmo ringraziare Sant’Eugenio da Parenti e chiuderla lì, ma ricorderete bene che lo scrissi già alla fine del calcio mercato che questa sarebbe stata una stagione diversa. E che noi, la piazza, il tifo, gli addetti ai lavori, dobbiamo essere diversi pure noi. È tutta una questione di tempo.
Quella di Caserta è cioè una squadra che sta crescendo a strappi e accelerazioni. Come i bambini che, all’improvviso, camminano: ce l’avevano dentro, quel bisogno, ma non lo sapevano. Come accade agli inizi delle storie d’amore: quando corri a prendere l’ultimo treno perché quel weekend lo stai aspettando da settimane.
Il primo strappo è stato il blitz di Palermo. La sconfitta con la Cremonese è stata catalogata da molti come passo falso oppure giustificata con la forza dell’organico a disposizione di Stroppa. E, secondo me, sono due mezze verità. Esattamente come quel che è accaduto durante i minuti di recupero a Pisa: il passaggio dalla disperazione all’estasi in duecento secondi. Noi non eravamo ancora pronti a vincere una partita come quella contro i grigiorossi. Eravamo invece perfettamente in grado di riacciuffare una gara all’ultimo secondo (è infatti già accaduto con Sassuolo e Sudtirol).
Come canta il Boss, è davvero come entrare in un giardino segreto. Perché, in fin dei conti, questa è una squadra totalmente nuova – proprio come nuovi ci scoprimmo mia moglie e io dopo il matrimonio: quello che io, prima, giudicavo soltanto un rito borghese. È nuovo Voca, nel suo ruolo di incursore tra mediana e trequarti. È nuovo Meroni, nonostante fosse diventato leader della difesa già nello scorso girone di ritorno. È nuovo Florenzi, finalmente al rientro dopo una stagione a singhiozzo e un intervento delicato. È nuovo Calò in cabina di regia – o, meglio, è nuova la squadra che ha intorno e che lo segue, a differenza di quella balbettante di un anno fa. Sono nuovi, ovviamente, tutti i nuovi arrivi. Anche Tutino, tornato a Cosenza in un momento cruciale della sua carriera e con la voglia di spaccare il mondo.
Di questa novità fanno parte anche ruoli e compiti che Caserta ha assegnato a molti calciatori e i margini di crescita dei più giovani (Zuccon, Cimino, Fontanarosa, oltre a un Crespi ancora tutto da scoprire).
E quando una cosa ha una storia comune alle spalle, ma al tempo stesso è pure nuova, è sempre difficile capirla, inquadrarla – ed è difficile anche capirsi, inquadrarsi per la cosa stessa. Il Cosenza, per esempio, ha imparato a prendere il controllo di una gara e a rilasciarlo quando serve, ma non ancora a gestire una partita. Sa come colpire e rimontare, ma non ha ancora imparato a mandare ko un avversario.
E la cosa che io trovo sconvolgente è che colmare tutte queste mancanze rientra perfettamente nello sviluppo prossimale di questa squadra. Cioè sono cose che questo Cosenza può imparare. Ho quasi paura a scrivere cosa mi ricorda tutto questo – e non commetterò l’errore di scriverlo, come pure di pensarlo. Ma il punto è che abbiamo gli uomini e l’allenatore in grado di farlo. Questa, per dirne una, è una formazione che può aggredire con Canotto e Marras per sessanta minuti, non cavarne un ragno dal buco e allora affidare l’attacco finale a Florenzi e Mazzocchi. Quante volte abbiamo avuto una formazione così?
In una situazione del genere, come in un matrimonio, ci sono due pericoli: credersi indispensabili e ritenersi inutili. Ovvero: caricarsi il mondo sulle spalle, perché è troppo importante, o lasciarselo scivolare, perché non conta più niente. Nel primo ritratto riconosco il bene e il (pochissimo) male di Tutino in questo primo scorcio di stagione. Vedo la sua determinazione; vedo invece meno la leggerezza con cui ha risolto tante situazioni scomode in passato. Intuisco il peso che si porta dietro (quello di dover dimostrare, sentirne la responsabilità) e vorrei dirgli di scrollarselo presto di dosso. L’arrivo di giocatori come Forte, Canotto e via dicendo non toglie un grammo e un millimetro ad altezza e peso specifico a un gesto bellissimo come quello di tornare qui dove era stato felice. E nemmeno al suo talento. Anzi. Quegli arrivi lo devono alleggerire e farlo galoppare come sul prato dell’Adriatico. Come quando in un matrimonio ti rendi conto che le promesse pronunciate davanti a tutti, in realtà, le avevi già dentro – e, allora, c’è mica da aver paura di cosa penseranno gli altri, se a un certo punto la tua foto di famiglia non somiglierà a quella del Mulino Bianco.
Tra le ultime quattro partite, forse quella con il Lecco è la più importante – e voi ora mi darete del matto. E invece è così. Perché non c’è il campanello d’allarme di una Cremonese in arrivo a tenere alta l’attenzione, come fu dopo Palermo. C’è invece il fanalino di coda, zero vittorie e dunque è facile che faccia capolino nella testa (nostra e dei calciatori) l’idea di una mezza scampagnata. La costruzione di una squadra, invece, passa proprio da momenti fondanti come questo. Riesci a battere il Lecco? Sei così consapevole della tua forza da riuscire a non sottovalutarlo? Allora sei maturo. Allora sei pronto alla doppia trasferta ligure dopo la sosta (Samp e Spezia). Questa è una stagione di strappi di crescita, ma anche di piccoli passi e piedi ben piantati quando serve. Mia moglie e io lo sappiamo bene – e mica solo noi, siamo mica la coppia più bella del mondo. Non sai mai dove ti porta davvero il viaggio che stai facendo. Perché, mentre tracci la strada che puoi percorrere, sta già cambiando la persona che la percorrerà.
https://www.cosenzachannel.it/2023/10/0 ... no-marras/
merita, merita tantissimo
Quella contro il Lecco è forse la più importante tra le partite affrontate finora. Dopo la vittoria all’ultimo tuffo contro il Pisa, si tratta della vera prova di maturità per il Cosenza. Una squadra che ha ancora tanto da imparare, ma tutti gli strumenti per riuscirci
Andrea Marotta - 4 Ottobre 2023 7:26
In questi giorni il mio matrimonio gira la boa dei dieci anni. È la mia relazione più lunga nel tempo, dopo quella col Cosenza. Sapete che non è una battuta.
Sara e io arrivammo al matrimonio dopo sei anni di fidanzamento e convivenza, con due figlie (il terzo sbocciò poco dopo) e in fondo ai dieci mesi peggiori della nostra vita. Nessuno si stupì, dunque, quando al mattino della cerimonia la bimba più grande si svegliò con un febbrone da cavallo, mentre la secondogenita ributtò il latte addosso al mio bellissimo abito (sembrava una scena di Quelo, giuro). Tutto questo mentre si scatenava su Firenze un temporale da tregenda (fino al giorno prima e dal giorno dopo, invece, sole a catinelle). Eppure, nella mia memoria, quella giornata ha solo tanta luce: quella dei parenti e degli amici che c’erano (e ci sono ancora, anche chi non c’è più); quella nostra, che ridevamo sotto il nubifragio, coperti da un ombrello arcobaleno.
Tra le tante cose che imparato con mia moglie la più importante, forse, è il valore del tempo. Sapere quand’è il momento di stringere i denti e quello di lasciar scivolare. Di stare vicini e allontanarsi. Di aspettare e di essere impazienti. Di rassegnarsi e di lottare. Prima, per me esisteva una sola strada nelle cose.
Una delle cose che, invece, lei mi ha sempre rinfacciato è stato di averle tenuta nascosta a lungo l’importanza del Cosenza per me. Eppure, negli anni, è diventata una preziosissima analista delle vicende rossoblù. Sabato scorso, per esempio, a partita conclusa (e adrenalina scesa) (la mia, ovvio) mi ha detto che negli anni scorsi una partita come questa l’avreste persa. E aveva dannatamente ragione.
Potremmo ringraziare Sant’Eugenio da Parenti e chiuderla lì, ma ricorderete bene che lo scrissi già alla fine del calcio mercato che questa sarebbe stata una stagione diversa. E che noi, la piazza, il tifo, gli addetti ai lavori, dobbiamo essere diversi pure noi. È tutta una questione di tempo.
Quella di Caserta è cioè una squadra che sta crescendo a strappi e accelerazioni. Come i bambini che, all’improvviso, camminano: ce l’avevano dentro, quel bisogno, ma non lo sapevano. Come accade agli inizi delle storie d’amore: quando corri a prendere l’ultimo treno perché quel weekend lo stai aspettando da settimane.
Il primo strappo è stato il blitz di Palermo. La sconfitta con la Cremonese è stata catalogata da molti come passo falso oppure giustificata con la forza dell’organico a disposizione di Stroppa. E, secondo me, sono due mezze verità. Esattamente come quel che è accaduto durante i minuti di recupero a Pisa: il passaggio dalla disperazione all’estasi in duecento secondi. Noi non eravamo ancora pronti a vincere una partita come quella contro i grigiorossi. Eravamo invece perfettamente in grado di riacciuffare una gara all’ultimo secondo (è infatti già accaduto con Sassuolo e Sudtirol).
Come canta il Boss, è davvero come entrare in un giardino segreto. Perché, in fin dei conti, questa è una squadra totalmente nuova – proprio come nuovi ci scoprimmo mia moglie e io dopo il matrimonio: quello che io, prima, giudicavo soltanto un rito borghese. È nuovo Voca, nel suo ruolo di incursore tra mediana e trequarti. È nuovo Meroni, nonostante fosse diventato leader della difesa già nello scorso girone di ritorno. È nuovo Florenzi, finalmente al rientro dopo una stagione a singhiozzo e un intervento delicato. È nuovo Calò in cabina di regia – o, meglio, è nuova la squadra che ha intorno e che lo segue, a differenza di quella balbettante di un anno fa. Sono nuovi, ovviamente, tutti i nuovi arrivi. Anche Tutino, tornato a Cosenza in un momento cruciale della sua carriera e con la voglia di spaccare il mondo.
Di questa novità fanno parte anche ruoli e compiti che Caserta ha assegnato a molti calciatori e i margini di crescita dei più giovani (Zuccon, Cimino, Fontanarosa, oltre a un Crespi ancora tutto da scoprire).
E quando una cosa ha una storia comune alle spalle, ma al tempo stesso è pure nuova, è sempre difficile capirla, inquadrarla – ed è difficile anche capirsi, inquadrarsi per la cosa stessa. Il Cosenza, per esempio, ha imparato a prendere il controllo di una gara e a rilasciarlo quando serve, ma non ancora a gestire una partita. Sa come colpire e rimontare, ma non ha ancora imparato a mandare ko un avversario.
E la cosa che io trovo sconvolgente è che colmare tutte queste mancanze rientra perfettamente nello sviluppo prossimale di questa squadra. Cioè sono cose che questo Cosenza può imparare. Ho quasi paura a scrivere cosa mi ricorda tutto questo – e non commetterò l’errore di scriverlo, come pure di pensarlo. Ma il punto è che abbiamo gli uomini e l’allenatore in grado di farlo. Questa, per dirne una, è una formazione che può aggredire con Canotto e Marras per sessanta minuti, non cavarne un ragno dal buco e allora affidare l’attacco finale a Florenzi e Mazzocchi. Quante volte abbiamo avuto una formazione così?
In una situazione del genere, come in un matrimonio, ci sono due pericoli: credersi indispensabili e ritenersi inutili. Ovvero: caricarsi il mondo sulle spalle, perché è troppo importante, o lasciarselo scivolare, perché non conta più niente. Nel primo ritratto riconosco il bene e il (pochissimo) male di Tutino in questo primo scorcio di stagione. Vedo la sua determinazione; vedo invece meno la leggerezza con cui ha risolto tante situazioni scomode in passato. Intuisco il peso che si porta dietro (quello di dover dimostrare, sentirne la responsabilità) e vorrei dirgli di scrollarselo presto di dosso. L’arrivo di giocatori come Forte, Canotto e via dicendo non toglie un grammo e un millimetro ad altezza e peso specifico a un gesto bellissimo come quello di tornare qui dove era stato felice. E nemmeno al suo talento. Anzi. Quegli arrivi lo devono alleggerire e farlo galoppare come sul prato dell’Adriatico. Come quando in un matrimonio ti rendi conto che le promesse pronunciate davanti a tutti, in realtà, le avevi già dentro – e, allora, c’è mica da aver paura di cosa penseranno gli altri, se a un certo punto la tua foto di famiglia non somiglierà a quella del Mulino Bianco.
Tra le ultime quattro partite, forse quella con il Lecco è la più importante – e voi ora mi darete del matto. E invece è così. Perché non c’è il campanello d’allarme di una Cremonese in arrivo a tenere alta l’attenzione, come fu dopo Palermo. C’è invece il fanalino di coda, zero vittorie e dunque è facile che faccia capolino nella testa (nostra e dei calciatori) l’idea di una mezza scampagnata. La costruzione di una squadra, invece, passa proprio da momenti fondanti come questo. Riesci a battere il Lecco? Sei così consapevole della tua forza da riuscire a non sottovalutarlo? Allora sei maturo. Allora sei pronto alla doppia trasferta ligure dopo la sosta (Samp e Spezia). Questa è una stagione di strappi di crescita, ma anche di piccoli passi e piedi ben piantati quando serve. Mia moglie e io lo sappiamo bene – e mica solo noi, siamo mica la coppia più bella del mondo. Non sai mai dove ti porta davvero il viaggio che stai facendo. Perché, mentre tracci la strada che puoi percorrere, sta già cambiando la persona che la percorrerà.
https://www.cosenzachannel.it/2023/10/0 ... no-marras/
merita, merita tantissimo
- Questi utenti hanno ringraziato l'autore cirujeda
- car89 (mercoledì 4 ottobre 2023, 12:22) • THE FAN (mercoledì 4 ottobre 2023, 12:31)
- Reputazione: 9.09%
B O I C o o p !
-
- Veterano
- Messaggi: 3792
- Iscritto il: domenica 17 aprile 2005, 18:48
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 415 volte
- Sei stato ringraziato: 419 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Con una vittoria saliremo da 1.375 punti a partita a 1.555 con una previsione alla 38 esima che passerebbe da 52.25 a 59.11pt.
-
- Veterano
- Messaggi: 3868
- Iscritto il: lunedì 10 gennaio 2011, 18:28
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 534 volte
- Sei stato ringraziato: 1276 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Come sempre concordo con quanto scrive.cirujeda ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2023, 11:39 https://www.cosenzachannel.it/2023/10/0 ... no-marras/
merita, merita tantissimo
Soprattutto su un passaggio che riprende quello di cui parlavamo qualche giorno fa: Questa sarà una stagione diversa e noi, la piazza, il tifo, gli addetti ai lavori, dobbiamo essere diversi pure noi.
-
- Veterano
- Messaggi: 15645
- Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2005, 10:34
- Genere: Seleziona
- Località: Fourmiles
- Ha ringraziato: 7142 volte
- Sei stato ringraziato: 1760 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Mi sento di concordare in pieno però, siccome ritengo tu possa darmi una mano a chiarire meglio questo passaggio, come dovremmo essere diversi?
In che modo dovremo processare questa novità?
Perchè a me in prima battuta verrebbe da dire di evitare di spostare la pressione dalla e sulla società allo staff tecnico/giocatori:
però lasciare "liberi" i giocatori potrebbe portare qualcuno di loro a prendere alla leggera questa stagione, che tutto sommato una salvezza è il traguardo che la piazza si aspetta e che di riffa o di raffa si hanno le potenzialità per riuscirci a sforzo ridotto.
Ecco, non vorrei si possa creare una situazione in cui con il minimo sindacale si sfanghi la stagione.
B O I C o o p !
-
- Veterano
- Messaggi: 3868
- Iscritto il: lunedì 10 gennaio 2011, 18:28
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 534 volte
- Sei stato ringraziato: 1276 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Per come la vedo io, non è una stagione in cui serve esercitare pressione.cirujeda ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2023, 15:23 Mi sento di concordare in pieno però, siccome ritengo tu possa darmi una mano a chiarire meglio questo passaggio, come dovremmo essere diversi?
In che modo dovremo processare questa novità?
Perchè a me in prima battuta verrebbe da dire di evitare di spostare la pressione dalla e sulla società allo staff tecnico/giocatori:
però lasciare "liberi" i giocatori potrebbe portare qualcuno di loro a prendere alla leggera questa stagione, che tutto sommato una salvezza è il traguardo che la piazza si aspetta e che di riffa o di raffa si hanno le potenzialità per riuscirci a sforzo ridotto.
Ecco, non vorrei si possa creare una situazione in cui con il minimo sindacale si sfanghi la stagione.
Gli anni passati la pressione era tutta rivolta verso la società, giustamente, perché ogni anno affrontava il campionato con una squadra inadatta, ed era quindi semplice cementarsi attorno al gruppo per aiutarlo ad andare oltre i propri limiti.
E giocare a Cosenza poteva quasi essere un alibi: posso far poco in questa squadra, se riesco sono un eroe, se fallisco, cos'altro potevo fare?
Quest'anno è diverso, la squadra la pressione già ce l'ha internamente, perché è composta da un allenatore e da giocatori che non possono permettersi di vivere (o rivivere) una stagione annaspando.
E non hanno l'alibi di poter dire "che altro potevamo fare?".
Poi, come dice Marotta, sicuramente questa squadra deve fare dei passaggi di crescita sotto diversi profili.
Dove porteranno questi passi nessuno può saperlo, ma se indosso i panni del tifoso della squadra X e non quelli del Cosenza, non ho problemi a dire che questa squadra può e deve giocarsela per andare a fare i play-off.
Cosa può fare l'ambiente?
Sempre per come la vedo io, niente e tutto.
Cercare di non arrovellarsi con calcoli, aspettative, ansie, frustrazioni, ma al contrario avere entusiasmo e voglia di vivere una stagione quantomeno bella e divertente, che questa squadra può fare e che era quello che negli anni passati non si poteva fare.
E forse per questo noto che ancora si fa molta fatica.
Sicuramente sabato è un test importante, e la squadra lo sa.
Ma non è un test importante solo per la squadra.
-
- Veterano
- Messaggi: 1132
- Iscritto il: martedì 24 aprile 2018, 0:09
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 446 volte
- Sei stato ringraziato: 456 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Per quanto riguarda quello che puo' fare il pubblico mi sento di dire che I fatti di Brescia hanno evindenziato e rimarcato ulteriormente come non si possano sostenere 2 curve e molta gente non va allo stadio per questa divisione che sta segnando uno dei periodi piu bui del tifo cosentino. (non se ne puo piu).
Altri hanno spergiurato che con guarascio non torneranno allo stadio e con l'aumento dei prezzi dei biglietti continuano su questa linea, aggiungo che neanche sarebbe stato normale anni di contestazione (ultimo anno seguendo solo in trasferta, protesta che ha dato i suoi frutti) e poi ritornare come se niente fosse. Ci vorra' tempo per questi ultimi
Altri hanno spergiurato che con guarascio non torneranno allo stadio e con l'aumento dei prezzi dei biglietti continuano su questa linea, aggiungo che neanche sarebbe stato normale anni di contestazione (ultimo anno seguendo solo in trasferta, protesta che ha dato i suoi frutti) e poi ritornare come se niente fosse. Ci vorra' tempo per questi ultimi
-
- Veterano
- Messaggi: 1042
- Iscritto il: domenica 26 febbraio 2012, 14:59
- Genere: Seleziona
- Ha ringraziato: 2 volte
- Sei stato ringraziato: 96 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Cosa può fare l'ambiente?....andiamo un passo per volta, sabato nonostante giocheremo con l'ultima in classifica il pubblico dovrebbe essere quello delle grandi occasioni proprio per contrastare quello che potrebbe essere un calo psicologico che quindi porterebbe i nostri lupi a sottovalutare il Lecco. La classifica si costruisce turno dopo turno e quello di sabato non è meno importante della prossima trasferta a Genova. In serie B non esistono partite semplici, ogni match è una battaglia da vincere e lo dimostra il fatto che statisticamente nessuna squadra nella storia ha mai concluso un campionato ad 1 punto. Prima o poi il Lecco i suoi punti li farà, sicuramente non basteranno a salvarlo dalla retrocessione, ma li farà e sta a noi, inteso come squadra ma anche come pubblico impedire che ciò possa accadere alla prossima.
-
- Veterano
- Messaggi: 15645
- Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2005, 10:34
- Genere: Seleziona
- Località: Fourmiles
- Ha ringraziato: 7142 volte
- Sei stato ringraziato: 1760 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Ma l'entusiasmo difficilmente lo alimenterai se diventerà una stagione altalenante tra picchi e tonfi. Anzi probabilmente sarebbe proprio lo scenario peggiore: qualcuno degli assenti si trincererà ancora di più nell'ammutinamento, qualcuno speranzoso della prima ora si convincerà che nonostante i mezzi buoni a disposizione a noi non ci è dato nemmeno sognarli i playoff, qualcuno altro continuerà a partecipare al rituale ma senza tanto mordente.car89 ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2023, 15:54 Per come la vedo io, non è una stagione in cui serve esercitare pressione.
Gli anni passati la pressione era tutta rivolta verso la società, giustamente, perché ogni anno affrontava il campionato con una squadra inadatta, ed era quindi semplice cementarsi attorno al gruppo per aiutarlo ad andare oltre i propri limiti.
E giocare a Cosenza poteva quasi essere un alibi: posso far poco in questa squadra, se riesco sono un eroe, se fallisco, cos'altro potevo fare?
Quest'anno è diverso, la squadra la pressione già ce l'ha internamente, perché è composta da un allenatore e da giocatori che non possono permettersi di vivere (o rivivere) una stagione annaspando.
E non hanno l'alibi di poter dire "che altro potevamo fare?".
Poi, come dice Marotta, sicuramente questa squadra deve fare dei passaggi di crescita sotto diversi profili.
Dove porteranno questi passi nessuno può saperlo, ma se indosso i panni del tifoso della squadra X e non quelli del Cosenza, non ho problemi a dire che questa squadra può e deve giocarsela per andare a fare i play-off.
Cosa può fare l'ambiente?
Sempre per come la vedo io, niente e tutto.
Cercare di non arrovellarsi con calcoli, aspettative, ansie, frustrazioni, ma al contrario avere entusiasmo e voglia di vivere una stagione quantomeno bella e divertente, che questa squadra può fare e che era quello che negli anni passati non si poteva fare.
E forse per questo noto che ancora si fa molta fatica.
Sicuramente sabato è un test importante, e la squadra lo sa.
Ma non è un test importante solo per la squadra.
Su una cosa però si può e si dovrebbe cercare nell'immediato: serenità.
Partecipare sapendo che partiamo finalmente alla pari e che non servono intercessioni improbabili per vincere semplicemente, anzi serenamente, una partita.
Può sembrare un po crudo ma la vedo così: non siamo più in trincea, ma siamo in campo aperto ben equipaggiati.
Cosa potrebbe succederci di così grave?
Al piu scinnimu, come abbiamo già fatto due stagioni fa
B O I C o o p !
-
- Veterano
- Messaggi: 2847
- Iscritto il: domenica 22 maggio 2005, 20:39
- Genere: Maschile
- Località: Rende
- Ha ringraziato: 1161 volte
- Sei stato ringraziato: 1266 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Cosa può fare il pubblico ? Pretendere entro 2 anni che sto PEZZENT* metta i soldi e l'organizzazione necessaria per portarci in serie A solo e dico solo per rimediare agli anni di figure di M E R * * che ci ha fatto coddrare sentendoci pure chiamati ingrati... MA MINIMO MINIMO !
-
- Veterano
- Messaggi: 15645
- Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2005, 10:34
- Genere: Seleziona
- Località: Fourmiles
- Ha ringraziato: 7142 volte
- Sei stato ringraziato: 1760 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Per il momento ha messo mezzo mln in piu nel budget e ad occhio un altro mezzo lo perde per il minutaggio under inferiore alla passata stagione.Peppe75 ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2023, 17:25 Cosa può fare il pubblico ? Pretendere entro 2 anni che sto PEZZENT* metta i soldi e l'organizzazione necessaria per portarci in serie A solo e dico solo per rimediare agli anni di figure di M E R * * che ci ha fatto coddrare sentendoci pure chiamati ingrati... MA MINIMO MINIMO !
Per un Presidente sarebbe un piccolo passo e pure molto TARDIVO (arrivato infatti solo al sesto anno consecutivo di B).
Per un Prenditore come Guarascio sembra un bel passo avanti.
Organizzazione? Mo ni vù troppo...ma unn'è ca vulissi jì veramente in A?!?
B O I C o o p !
-
- Veterano
- Messaggi: 5032
- Iscritto il: giovedì 20 settembre 2007, 15:50
- Genere: Seleziona
- Località: cusenza
- Ha ringraziato: 36 volte
- Sei stato ringraziato: 406 volte
Re: Cosenza vs Lecco - pre, live e post partita - sab. 07/10/2023 h14.00
Inutile parlare di risultati ecc Cosenza è così , il pubblico viene solo per partite di cartello e se il tempo è buono ma nn deve fare né troppo caldo né troppo freddo... lo zoccolo duro è 5000, il resto tifano Juventus e venanu quando li cummena