Raid punitivi al villaggio rom
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Raid punitivi al villaggio rom
«Viviamo nel terrore»: lettera dei rom ai cosentini dopo i raid punitivi su cui indaga la procura.
Botte, insulti e addirittura un'incursione in auto con un uomo investito: dopo l'escalation di violenza in città è stata aperta un'inchiesta affidata alla polizia. Ma intanto gli abitanti del villaggio sulla riva del fiume Crati scrivono alla città: «Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato?».
COSENZA - «Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato a comprare il pane per i vostri figli? Siete mai stati accusati di una cosa che non avete fatto? A noi tutto questo succede da ormai un mese». La comunità rom che vive nel villaggio di Vaglio Lise, alle porte di Cosenza, ha deciso di rivolgersi alla città con una lettera aperta, dopo l'escalation di violenza subita nei giorni scorsi. La procura, nei giorni scorsi, ha deciso di fare luce sulla vicenda e ha affidato alla polizia un'indagine sui pestaggi.
«Ogni volta che usciamo dal villaggio per andare a fare la spesa, su via Popilia veniamo aggrediti, picchiati, insultati da persone che dicono di volersi vendicare per aver subito dei furti» scrivono ora i rom nella loro lettera che, sottolineano, è rivolta a chi ce l'ha con loro, «più che al resto della cittadinanza ed a quanti nel quartiere ci hanno sempre dato affetto e ospitalità»: «Chiediamo a questi giovani se secondo loro è giusto che a pagare debbano essere padri di famiglia innocenti, uomini che si alzano all’alba ogni giorno per andare a vendere aquiloni e collanine sulle spiagge. Ai giovani che si aggirano intorno alle nostre baracche, armati di pistole, benzina e mazze da baseball vorremmo chiedere se a loro sia mai capitato di essere picchiati, perseguitati, incarcerati ingiustamente». E aggiungono: «Ogni giorno viviamo nel terrore. E di notte non dormiamo, perché temiamo che qualcuno possa incendiare le nostre baracche, far del male ai nostri bambini».
Raccontano anche che una settimana fa, mentre passava davanti ad una chiesa, un abitante del campo rom, un uomo che vive a Cosenza da quasi dieci anni e mai si è macchiato del minimo reato, è stato investito da una macchina. Dalla macchina sono scesi due giovani che, invece di soccorrerlo, si sono accaniti su di lui a colpi di mazze, spaccandogli la testa. «Alle istituzioni chiediamo sicurezza - è l'appello dei rom -. Ai parenti ed agli amici di questi giovani che fanno le ronde, chiediamo di parlare con loro, spiegare che l’uso della violenza è sempre sbagliato, e che attaccare gli innocenti solo in base alle loro origini etniche, è un crimine contro l’umanità».
Le indagini intanto proseguono e intenzione della Procura di Cosenza è dare un nome agli aggressori. Impresa non tanto facile e per questo ci si avvarrà anche della visione di alcuni video ripresi dalle telecamere di sicurezza posizionate lungo le strade dove si sono materializzati alcuni dei pestaggi. Ritorna alla ribalta, però, il problema dell'integrazione in città: nei giorni scorsi era montata una protesta dei cittadini di Casali, che chiedono l’allontanamento delle famiglie rom dal palazzetto dello sport, nel quale il Comune di Cosenza le ha sistemate da quattordici mesi, dopo un incendio che distrusse molte baracche a Vaglio Lise. Doveva essere un alloggio temporaneo, ma i rom sono ancora lì, con la struttura sportiva (un tempo molto frequentata) diventata un grande stanzone, che ospita quindici nuclei familiari. In teoria dovrebbero abbandonare la struttura, in quanto l’emergenza è di fatto scaduta.
Il Quotidiano della Calabria del 5 settembre 2013.
E quindi anche a Cosenza, dopo la marcia fascista dei boia chi molla reggitani, sono arrivati i raid e le spedizioni punitive.
La Cosenza ospitale, antifascista e solidale è solo un lontano ricordo.......
Botte, insulti e addirittura un'incursione in auto con un uomo investito: dopo l'escalation di violenza in città è stata aperta un'inchiesta affidata alla polizia. Ma intanto gli abitanti del villaggio sulla riva del fiume Crati scrivono alla città: «Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato?».
COSENZA - «Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato a comprare il pane per i vostri figli? Siete mai stati accusati di una cosa che non avete fatto? A noi tutto questo succede da ormai un mese». La comunità rom che vive nel villaggio di Vaglio Lise, alle porte di Cosenza, ha deciso di rivolgersi alla città con una lettera aperta, dopo l'escalation di violenza subita nei giorni scorsi. La procura, nei giorni scorsi, ha deciso di fare luce sulla vicenda e ha affidato alla polizia un'indagine sui pestaggi.
«Ogni volta che usciamo dal villaggio per andare a fare la spesa, su via Popilia veniamo aggrediti, picchiati, insultati da persone che dicono di volersi vendicare per aver subito dei furti» scrivono ora i rom nella loro lettera che, sottolineano, è rivolta a chi ce l'ha con loro, «più che al resto della cittadinanza ed a quanti nel quartiere ci hanno sempre dato affetto e ospitalità»: «Chiediamo a questi giovani se secondo loro è giusto che a pagare debbano essere padri di famiglia innocenti, uomini che si alzano all’alba ogni giorno per andare a vendere aquiloni e collanine sulle spiagge. Ai giovani che si aggirano intorno alle nostre baracche, armati di pistole, benzina e mazze da baseball vorremmo chiedere se a loro sia mai capitato di essere picchiati, perseguitati, incarcerati ingiustamente». E aggiungono: «Ogni giorno viviamo nel terrore. E di notte non dormiamo, perché temiamo che qualcuno possa incendiare le nostre baracche, far del male ai nostri bambini».
Raccontano anche che una settimana fa, mentre passava davanti ad una chiesa, un abitante del campo rom, un uomo che vive a Cosenza da quasi dieci anni e mai si è macchiato del minimo reato, è stato investito da una macchina. Dalla macchina sono scesi due giovani che, invece di soccorrerlo, si sono accaniti su di lui a colpi di mazze, spaccandogli la testa. «Alle istituzioni chiediamo sicurezza - è l'appello dei rom -. Ai parenti ed agli amici di questi giovani che fanno le ronde, chiediamo di parlare con loro, spiegare che l’uso della violenza è sempre sbagliato, e che attaccare gli innocenti solo in base alle loro origini etniche, è un crimine contro l’umanità».
Le indagini intanto proseguono e intenzione della Procura di Cosenza è dare un nome agli aggressori. Impresa non tanto facile e per questo ci si avvarrà anche della visione di alcuni video ripresi dalle telecamere di sicurezza posizionate lungo le strade dove si sono materializzati alcuni dei pestaggi. Ritorna alla ribalta, però, il problema dell'integrazione in città: nei giorni scorsi era montata una protesta dei cittadini di Casali, che chiedono l’allontanamento delle famiglie rom dal palazzetto dello sport, nel quale il Comune di Cosenza le ha sistemate da quattordici mesi, dopo un incendio che distrusse molte baracche a Vaglio Lise. Doveva essere un alloggio temporaneo, ma i rom sono ancora lì, con la struttura sportiva (un tempo molto frequentata) diventata un grande stanzone, che ospita quindici nuclei familiari. In teoria dovrebbero abbandonare la struttura, in quanto l’emergenza è di fatto scaduta.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Che schifo
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Una ferita al cuore leggere queste cose, grazie Marcè per la segnalazione, non ne sapevo nulla, chi brutta fine...
"Proprio per queste origini, il popolo bruzio viene descritto come un popolo di guerrieri, rude e bellicoso. La storia ce li tramanda come un popolo che ha fatto della sua potenza bellica e della voglia di indipendenza e libertà la sua grandezza."
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Spero che in questo caso più che mai generalizzare sia sbagliato... Spero, ma ho tanta paura che non sia così :bad:marcello77 ha scritto:E quindi anche a Cosenza, dopo la marcia fascista dei boia chi molla reggitani, sono arrivati i raid e le spedizioni punitive.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Probabilmente nell'agire è sbagliato generalizzare, ma nelle intenzioni o nel desiderio generalizzare non credo sia così sbagliato.abba ha scritto:Spero che in questo caso più che mai generalizzare sia sbagliato... Spero, ma ho tanta paura che non sia così :bad:marcello77 ha scritto:E quindi anche a Cosenza, dopo la marcia fascista dei boia chi molla reggitani, sono arrivati i raid e le spedizioni punitive.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
che tristezzaE quindi anche a Cosenza, dopo la marcia fascista dei boia chi molla reggitani, sono arrivati i raid e le spedizioni punitive.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Su questo hai ragione. Non più di 10 giorni fa ho avuto una discussione tremenda (per i contenuti, non per i toni che sono stranamente riuscita a mantenere bassi) con un ragazzo che conosco da anni e che ho sempre ritenuto essere una brava persona. E non credo nemmeno che sia solo lavaggio del cervello dei vari tg asserviti, perchè con me non ha mai funzionato, quindi deve esserci terreno fertile per attecchiremarcello77 ha scritto:Probabilmente nell'agire è sbagliato generalizzare, ma nelle intenzioni o nel desiderio generalizzare non credo sia così sbagliato.abba ha scritto:Spero che in questo caso più che mai generalizzare sia sbagliato... Spero, ma ho tanta paura che non sia così :bad:marcello77 ha scritto:E quindi anche a Cosenza, dopo la marcia fascista dei boia chi molla reggitani, sono arrivati i raid e le spedizioni punitive.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Giusto per chiarire qualche mente...
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
free space ha scritto:Giusto per chiarire qualche mente...
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Adduè via polilia?
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
il fatto che ci siano cretini che vogliono farsi giustizia da soli prendendosela con gente inerme non significa che tutti sono razzisti. Io sono per la giustizia anche privata, ma solo ed esclusivamente quando sei sicuro che hai chebeccato la persona giusta. Anche a rossano lo scorso anno è successa una cosa del genere e la cosa mi ha dato fastidio poichè c'è andata di mezzo gente innocente, c'è stata una sorta di giustizia sommaria però alla "ndo coio coio". quest'anno però le cose sono cambiate e devo dire che l'iniziativa mi è piaciuta: dopo decine di furti soprattutto in alcune contrade, gli abitanti si sono organizzati in ronde. bhè sinceramente non so se ne hanno beccato qualcuno, italiano o straniero che fosse, ma se lo hanno fatto e gli hanno rotto le ossa sono contento.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Io personalmente non lo penso e non l'ho mai pensato.free space ha scritto:Giusto per chiarire qualche mente...
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E' chiaro che chi ha compiuto le intimidazioni non rappresenta il quartiere, come non rappresenta la città.
Ho aperto il topic soltanto per discutere dei fatti.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
Che discorso intelligente.pasqualelaurenzano ha scritto:il fatto che ci siano cretini che vogliono farsi giustizia da soli prendendosela con gente inerme non significa che tutti sono razzisti. Io sono per la giustizia anche privata, ma solo ed esclusivamente quando sei sicuro che hai chebeccato la persona giusta. Anche a rossano lo scorso anno è successa una cosa del genere e la cosa mi ha dato fastidio poichè c'è andata di mezzo gente innocente, c'è stata una sorta di giustizia sommaria però alla "ndo coio coio". quest'anno però le cose sono cambiate e devo dire che l'iniziativa mi è piaciuta: dopo decine di furti soprattutto in alcune contrade, gli abitanti si sono organizzati in ronde. bhè sinceramente non so se ne hanno beccato qualcuno, italiano o straniero che fosse, ma se lo hanno fatto e gli hanno rotto le ossa sono contento.
Degno del miglior Calderoli.
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Re: Raid punitivi al villaggio rom
marcello77 ha scritto:Io personalmente non lo penso e non l'ho mai pensato.free space ha scritto:Giusto per chiarire qualche mente...
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