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Alla ripresa degli allenamenti nella settimana che preparerà la sfida di Melfi, in sala stampa si è presentato Giuseppe Statella. Queste le sue parole.
«Sono venuto qua per aiutare la squadra a salvarsi, poi abbiamo vinto anche la coppa Italia e adesso manca l’ultimo gradino per coronare i cinque mesi di duro lavoro. Ricordo brutto? Non ne ho, a Catanzaro magari avrei segnato e poi avremmo perso le altre, quindi meglio come è andata. Quando sbagli si vede tutto ingrandito, ma vincendo c’è positività. Il calcio è bello perché c’è sempre possibilità di riscattarsi. Giocare aiuta a fare sempre meglio, il mister mi ha dato fiducia e ho fatto vedere quello che posso dare. Più difficile giocare a Lega Pro che in serie B, lì c’è un po’ più di fraseggio. Andare a giocare ad Aversa, ad esempio, è più difficile che giocare a Bologna. Il futuro della squadra? Si parla tra di noi, una volta definitivi i rinnovi di mister e ds, dipenderà dal presidente. Come si vince? Facendo un gol di più degli avversari, meglio giocare male e portare a casa i tre punti. Raggiungere la Coppa Italia sarebbe un grande traguardo. Il Benevento? Volevamo vincere, non abbiamo fatto male. Poi loro hanno fatto il gol, hanno giocatori di altra categoria, ora dobbiamo pensare di andare a fare risultato a Melfi. Tanti mi hanno chiamato per farmi i complimenti, a Cosenza si sta bene. Il presidente è una persona seria, vediamo lui cosa vuole fare in futuro. Cosa mi aspetto? Le riconferma dell’ossatura della squadra e qualche innesto, sarebbe un buon punto di partenza e un’ottima base. Il mio arrivo? L’aria era tesa, poi si è risistemato tutto. Questa è una piazza esigente, per fortuna è durato pochissimo. Mister Roselli? Lo devo ringraziare, mi sta facendo giocare sempre e sto crescendo, mi ha voluto qui. Devo ringraziare anche il direttore, non lo conoscevo. Giocatore da consigliare per la prossima stagione? Cristiano Ronaldo. A parte gli scherzi, ho tanti amici e non faccio nomi, in società sanno chi prendere. Chi vorrei ancora? Cesca fa un lavoro fantastico, vorrei sempre giocare con uno come lui».