Canto di Natale

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Nube di Tempesta
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Canto di Natale

Messaggio da Nube di Tempesta »

E' arrivata anche al ritorno la vigilia di Natale
Che non è una volta l'anno bensì due, però non sempre
Certe volte manco viene, e non è giammai uguale
E non puoi stare sicuro manco poi che sia a dicembre;
Altri anni vien tre volte, e non una che è troppa
Tu non sai quanto si gode nei mercoledì di Coppa.

Gli striscioni si ritirano, il Ceravolo che muore,
Due Sassano nei due angoli, ed il cielo che da indaco
Si colora rossoblu, la Capraro trafitta al cuore
...Nel dì del compleanno che festeggiava Simmaco.
Ma un ricordo così bello non è il dolce, è l'antipasto:
Torniamo in quel borgo, superando anche lo scasto.

E' arrivata Epifania anche al girone di ritorno;
E' arrivata e si celebra questo quindici febbraio,
Se all'andata meraviglia era il teatro di contorno
Al ritorno s'accontenta di un proscenio gallinaio,
Uno stadio ed una stia, anche qui è la differenza
Tra l'abisso e la cultura, Catanzaro e Cosenza.

Mò magari quello lì che va dicendo m'è cugino
N'altra volta mi si insìmmaca, poi capace che s'offende-
Sì, vabbè, io ti comprendo, mica sfotto il tuo destino,
Se ti sforzi alla fin fine quasi quasi vali Rende.
Sì, va bene, in fondo hai... uh... non so, il Politeama?
(Ma non devo esser crudele con chi mena vita grama)

E' tornato Carnevale, lì e qui, due volte l'anno
E si macera tensione mentre sale anche l'attesa
che per noi è tutta la vita, pure Pasqua e Capodanno
E anche lì, dall'altra parte, l'aria ormai già si fa tesa-
Dai, cugì, anche per te tra ricorrenze questa è inclusa
Che 'sta data è importante, come fosse un matrimon... (ops! Scusa)

Finalmente arriva il derby, e non conta altro al mondo,
Non esiste altra partita sopra tutta orbe terrestre
Che abbia questo fuoco dentro, sentimento sì profondo
Tanta rabbia e appartenenza, tanto orgoglio che riveste
Cento e poco più chilometri di autostrada a singhiozzo
Che dividono una Città da un villaggio sopra un cozzo.

Novembre dell'ottantaquattro, quello è, cugì, il problema,
E' che trenta anni dopo io non ho ancor dimenticato,
Quando vieni come allora accoltellato nella schiena
Non lo puoi proprio scordare, specie se lo sciagurato
Dice d'esserti cugino (ma di chi caz* sei figlio???)
E con te di differenza ha due orecchie da coniglio.

"Son trent'anni, son trent'anni, ma da noi non vengon mai",
Ci ripenso e ancor mi dico: forse canta per sé stesso,
Vabbè, sei catanzarese, però un limite lo avrai,
Ché la storia dei trent'anni puoi cantarla al tuo riflesso:
Ad aprile ottantacinque, il San Vito che ti sfida
Mentre tu ti fai la Pasqua ben nascosto giù al Lido...

Dai, cugì, meglio glissare, c'è domenica che arriva-
La domenica, lo stadio... or non ti sovvien qualcosa?
Folla, urla, telecamere, i colori e la partita (IVA?),
Tutto questo che ricorda, a che immagini si sposa?
Ma no, che pensi? Potrei mai sfottere te?
Ma rispondi a una domanda: ...t'u pigghiasti u bouquet?

...E tu che vieni da lontano -sei Ravaglia, o Magli, o Cori-
Tu che ignori ancora un poco cosa sia per noi il derby,
Tu il quindici avrai sulle tue spalle i miei colori,
Quelli che su nostre sciarpe sempre s'alzano superbi,
Quelli che mai ammainiamo in ogni campo ovunque sia,
non importa l'avversario, manco la categoria

Tu che vieni da lontano, tu ADESSO sei il Cosenza,
Tu rispondi dell'Amore, della Fierezza, del Rispetto
Che si deve alla mia maglia, da cent'anni vita immensa;
Tu sei il Lupo forte e fiero che ti ringhia sopra il petto.
"Vedi cosa devi fare", te lo dico in italiano,
per altre spiegazioni telefona a Sassano.

Dai ragazzi! Tutti insieme, senza avere mai paura,
Dai ragazzi! Siamo Lupi, coraggio non potrà mancarne,
Fate che chi ci sbarri il passo in quest'ostica avventura
Senta il gelo delle zanne impresso vivo nella carne!
Dai, ragazzi del Cosenza! Pronti per un'altra impresa,
Noi con voi, canto e cuore, la bandiera al vento tesa

Dai, ragazzi del Cosenza! Questo quindici febbraio
Tutta intera una provincia vi accompagnerà in battaglia,
Coloriamo in rossoblu del nemico il suo pollaio,
Combattete insieme a noi per l'onore della maglia.
E se al fischio della fine ci avrà arriso anche il destino,
Tornerà in curva est la folle gioia del trenino

Noi il cuore lo mettiamo, siate Lupi insieme a noi
Conoscete fino in fondo la fierezza Centenaria
Di chi ha visto in quei colori oltre un secolo di Eroi-
Quando il nostro immenso urlo già rimbomberà nell'aria
Voi sbranate palla e quaglie, questa è la nostra essenza:
Urlate un secolo di orgoglio:"siamo noi, siamo il Cosenza".
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cosenza83
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Re: Canto di Natale

Messaggio da cosenza83 »

:flag: Orgogliosi di essere COSENTINI :flag:
COSENZA PREVALE
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
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originalbruzy
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Re: Canto di Natale

Messaggio da originalbruzy »

È troppo longa mi fido ho messo mi piace
Via Popilia Chè!