Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
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Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Mi piacerebbe condividere con tutti Voi, amici del forum e fratelli rossoblù,
il ricordo più intimo che mi lega al Cosenza Calcio, fatto di profondo amore e che porterò sempre nel cuore.
Correva l'anno 1990 e ci apprestavamo a vivere la terza stagione consecutiva di serie B, quella del 1990-91, quella dello spareggio famoso di Pescara.
Era ancora vivo il ricordo dei primi due campionati appena trascorsi: Il primo, esaltante, stagione 1988-89, Bruno Giorgi allenatore, culminato con un 4° posto ex aequo con la Cremonese del forte Alviero Chiorri e la Reggina di Nevio Scala e segnato da quella infame classifica avulsa; il secondo, sofferente, stagione 1989-90, Gigi Simoni allenatore iniziale e Gianni Di Marzio allenatore finale, passato ai posteri per la scomparsa improvvisa del mai dimenticato Denis Bergamini..
Più di 1.200 km mi spinsero a raggiungere fortissimamente Bressanone e il ritiro del Cosenza Calcio..
Era l'anno in cui c'era la convinzione che si potesse lottare dal primo minuto della prima giornata per qualcosa di epico e mai realizzato prima..
Era lo "squadrone" costruito con un perfetto mix di gente esperta e giovani di belle speranze..
Come non ricordare i portieri Tony Vettore (dall'Ancona) e Ferro Tontini (dalla Roma), i difensori Paolo Tramezzani (dall'Inter), Andrea Bianchi (dall'Udinese), Andrea Di Cintio (dall'Atalanta), i centrocampisti Massimiliano Catena (dalla Reggiana), Angelo Aimo (dal Prato), Francesco Mileti (dal Brindisi), Guglielmo Coppola (dal Taranto), gli attaccanti Giuseppe Compagno (dall'Avellino) e Oberdan Biagioni (dal Monopoli)..
Appena arrivato, con la sciarpa al collo, ricordo di essere stato accolto in modo festoso dal grande Gianni Di Marzio, il quale, come segno di riconoscenza della mia fedeltà e per i tanti chilometri percorsi, mi donò il gagliardetto originale del Cosenza Calcio 1914, divenuto poi cimelio della mia vita.
Ricordo felice di quella esperienza fu anche una breve intervista che mi fece rilasciare l'allora inviato di Gazzetta del Sud Erminio Canova.
Entrai la prima volta al San Vito alla tenera età di 4 anni. Andai con la buonanima di mio nonno, grandissimo tifoso rossoblù. Alla sua morte, posi nella sua bara quel gagliardetto donatomi a Bressanone, al quale mai e poi mai avrei rinunciato, come segno del mio rispetto e del mio amore.
Il Cosenza è una storia d'amore che dura tutta la vita e che si tramanda da padre a figlio per sempre!
Forza Grande Vecchio Cuore Rossoblù.
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Correva l'anno 1990 e ci apprestavamo a vivere la terza stagione consecutiva di serie B, quella del 1990-91, quella dello spareggio famoso di Pescara.
Era ancora vivo il ricordo dei primi due campionati appena trascorsi: Il primo, esaltante, stagione 1988-89, Bruno Giorgi allenatore, culminato con un 4° posto ex aequo con la Cremonese del forte Alviero Chiorri e la Reggina di Nevio Scala e segnato da quella infame classifica avulsa; il secondo, sofferente, stagione 1989-90, Gigi Simoni allenatore iniziale e Gianni Di Marzio allenatore finale, passato ai posteri per la scomparsa improvvisa del mai dimenticato Denis Bergamini..
Più di 1.200 km mi spinsero a raggiungere fortissimamente Bressanone e il ritiro del Cosenza Calcio..
Era l'anno in cui c'era la convinzione che si potesse lottare dal primo minuto della prima giornata per qualcosa di epico e mai realizzato prima..
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Appena arrivato, con la sciarpa al collo, ricordo di essere stato accolto in modo festoso dal grande Gianni Di Marzio, il quale, come segno di riconoscenza della mia fedeltà e per i tanti chilometri percorsi, mi donò il gagliardetto originale del Cosenza Calcio 1914, divenuto poi cimelio della mia vita.
Ricordo felice di quella esperienza fu anche una breve intervista che mi fece rilasciare l'allora inviato di Gazzetta del Sud Erminio Canova.
Entrai la prima volta al San Vito alla tenera età di 4 anni. Andai con la buonanima di mio nonno, grandissimo tifoso rossoblù. Alla sua morte, posi nella sua bara quel gagliardetto donatomi a Bressanone, al quale mai e poi mai avrei rinunciato, come segno del mio rispetto e del mio amore.
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Doctor Hannibal ha scritto:Mi piacerebbe condividere con tutti Voi, amici del forum e fratelli rossoblù,
il ricordo più intimo che mi lega al Cosenza Calcio, fatto di profondo amore e che porterò sempre nel cuore.
Correva l'anno 1990 e ci apprestavamo a vivere la terza stagione consecutiva di serie B, quella del 1990-91, quella dello spareggio famoso di Pescara.
Era ancora vivo il ricordo dei primi due campionati appena trascorsi: Il primo, esaltante, stagione 1988-89, Bruno Giorgi allenatore, culminato con un 4° posto ex aequo con la Cremonese del forte Alviero Chiorri e la Reggina di Nevio Scala e segnato da quella infame classifica avulsa; il secondo, sofferente, stagione 1989-90, Gigi Simoni allenatore iniziale e Gianni Di Marzio allenatore finale, passato ai posteri per la scomparsa improvvisa del mai dimenticato Denis Bergamini..
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Appena arrivato, con la sciarpa al collo, ricordo di essere stato accolto in modo festoso dal grande Gianni Di Marzio, il quale, come segno di riconoscenza della mia fedeltà e per i tanti chilometri percorsi, mi donò il gagliardetto originale del Cosenza Calcio 1914, divenuto poi cimelio della mia vita.
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SANBRANCI', TOTO' ......... FACITINI SCIALA' ........ CE LO MERITIAMO!!!
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Doctor Hannibal ha scritto:Mi piacerebbe condividere con tutti Voi, amici del forum e fratelli rossoblù,
il ricordo più intimo che mi lega al Cosenza Calcio, fatto di profondo amore e che porterò sempre nel cuore.
Correva l'anno 1990 e ci apprestavamo a vivere la terza stagione consecutiva di serie B, quella del 1990-91, quella dello spareggio famoso di Pescara.
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Davvero un bel ricordo, sono quelle cose che alla fine ti rimangono...
"Proprio per queste origini, il popolo bruzio viene descritto come un popolo di guerrieri, rude e bellicoso. La storia ce li tramanda come un popolo che ha fatto della sua potenza bellica e della voglia di indipendenza e libertà la sua grandezza."
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
quando il cosenza va oltre lo sport...
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
grazie e complimenti a doctor hannibal per l'emozione che è riuscita a trasmetterci con i suoi ricordi (che sono un po anche i miei) e complimenti a salvi69 per l'avatar commemorativo di pilar cu ru bumminiaddru
ci ficiaru puru u treninu
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Sono io che ringrazio Voi tutti e che mi ONORO di essere UNO DI VOI!
Hai fatto benissimo Maurizio a ricordare, opportunamente, che oggi è la MARONNA del Pilerio!
Ho aperto un topic ad hoc!
Sarei al tempo stesso felice se ognuno riportasse in questa discussione il ricordo indelebile che lo lega al Cosenza Calcio!
Hai fatto benissimo Maurizio a ricordare, opportunamente, che oggi è la MARONNA del Pilerio!
Ho aperto un topic ad hoc!
Sarei al tempo stesso felice se ognuno riportasse in questa discussione il ricordo indelebile che lo lega al Cosenza Calcio!
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Doctor Hannibal ha scritto:Mi piacerebbe condividere con tutti Voi, amici del forum e fratelli rossoblù,
il ricordo più intimo che mi lega al Cosenza Calcio, fatto di profondo amore e che porterò sempre nel cuore.
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Entrai la prima volta al San Vito alla tenera età di 4 anni. Andai con la buonanima di mio nonno, grandissimo tifoso rossoblù. Alla sua morte, posi nella sua bara quel gagliardetto donatomi a Bressanone, al quale mai e poi mai avrei rinunciato, come segno del mio rispetto e del mio amore.
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Per tutto ma in particolare per la frase finale che ogni cosentino o della provincia dovrebbe fare sua..
FORZA LUPI SEMPRE!!!
COSENZA PREVALE
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Andrea Bianchi era un numero 10, il difensore (che arrivò l'anno dopo mi pare) era l'immenso Walter Bianchi, fluidificante mancino, sfortunatissimo (una carriera costellata da infortuni gravissimi, tra cui un coma per un incidente che coinvolse il pullman sociale del Verona quando lui giocava con gli scaligeri: tutti illesi tranne lui...), di una classe mostruosa, veniva dal Milan e valeva Maldini, tanto che ne avrebbe pareggiato la carriera se non gliene fossero capitate di ogni.
Mai più visto un terzino di quel livello. Era un giocatore da serie A di alta classifica quando serie A di alta classifica significava Gullit, Matthaus e Baggio.
Mai più visto un terzino di quel livello. Era un giocatore da serie A di alta classifica quando serie A di alta classifica significava Gullit, Matthaus e Baggio.
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Il Cosenza non è e non sarai mai una semplice passione sportiva.Doctor Hannibal ha scritto:Mi piacerebbe condividere con tutti Voi, amici del forum e fratelli rossoblù,
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Correva l'anno 1990 e ci apprestavamo a vivere la terza stagione consecutiva di serie B, quella del 1990-91, quella dello spareggio famoso di Pescara.
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Più di 1.200 km mi spinsero a raggiungere fortissimamente Bressanone e il ritiro del Cosenza Calcio..
Era l'anno in cui c'era la convinzione che si potesse lottare dal primo minuto della prima giornata per qualcosa di epico e mai realizzato prima..
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Come non ricordare i portieri Tony Vettore (dall'Ancona) e Ferro Tontini (dalla Roma), i difensori Paolo Tramezzani (dall'Inter), Andrea Bianchi (dall'Udinese), Andrea Di Cintio (dall'Atalanta), i centrocampisti Massimiliano Catena (dalla Reggiana), Angelo Aimo (dal Prato), Francesco Mileti (dal Brindisi), Guglielmo Coppola (dal Taranto), gli attaccanti Giuseppe Compagno (dall'Avellino) e Oberdan Biagioni (dal Monopoli)..
Appena arrivato, con la sciarpa al collo, ricordo di essere stato accolto in modo festoso dal grande Gianni Di Marzio, il quale, come segno di riconoscenza della mia fedeltà e per i tanti chilometri percorsi, mi donò il gagliardetto originale del Cosenza Calcio 1914, divenuto poi cimelio della mia vita.
Ricordo felice di quella esperienza fu anche una breve intervista che mi fece rilasciare l'allora inviato di Gazzetta del Sud Erminio Canova.
Entrai la prima volta al San Vito alla tenera età di 4 anni. Andai con la buonanima di mio nonno, grandissimo tifoso rossoblù. Alla sua morte, posi nella sua bara quel gagliardetto donatomi a Bressanone, al quale mai e poi mai avrei rinunciato, come segno del mio rispetto e del mio amore.
Il Cosenza è una storia d'amore che dura tutta la vita e che si tramanda da padre a figlio per sempre!
Forza Grande Vecchio Cuore Rossoblù.
Il Cosenza è parte della nostra vita, amore eterno. E' il sangue che ci scorre nelle vene.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Il mio ricordo più bello è legato,paradossalmente, alla delusione più brutta mai subita per il Cosenza, assieme a quella di Padova (li però rimediammo in un anno). Si tratta di Chievo-Cosenza; prima trasferta, avevo 17 anni e mi portò con se mio zio, ora emigrato in Germania ma che ogni domenica, al fischio finale mi chiama per commentare le partite. Di quel giorno ricordo tutto; non ho mai più provato tanta adrenalina in corpo e al gol di Adriano Fiore, chi c'è lo può confermare, ho visto gente di 60 anni e più, piangere come dei bambini. Quel giorno ho capito che non importa la categoria o l'avversario!!! Quando scendono in campo 11 maglie rossoblu il mio amore sarà incondizionato. C'mon Wolves.
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Non solo confermo, perché c'ero anch'io in curva, ma pur non essendo sessantenne ed ancora giovane, piansi anch'io per la forte gioia (non sembrava vero che si spalancassero le porte della A, per noi - ed infatti...) nel vedere entrare quella palla nella rete della porta avversaria che si trovava sotto la curva clivense, con Adrianuzzu Fiore che attraversó correndo tutto il campo per venire ad esultare sotto la nostra affollatissima curva!provinciared&blue ha scritto:Il mio ricordo più bello è legato,paradossalmente, alla delusione più brutta mai subita per il Cosenza, assieme a quella di Padova (li però rimediammo in un anno). Si tratta di Chievo-Cosenza; prima trasferta, avevo 17 anni e mi portò con se mio zio, ora emigrato in Germania ma che ogni domenica, al fischio finale mi chiama per commentare le partite. Di quel giorno ricordo tutto; non ho mai più provato tanta adrenalina in corpo e al gol di Adriano Fiore, chi c'è lo può confermare, ho visto gente di 60 anni e più, piangere come dei bambini. Quel giorno ho capito che non importa la categoria o l'avversario!!! Quando scendono in campo 11 maglie rossoblu il mio amore sarà incondizionato. C'mon Wolves.
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Ricordi belli, brutti...provo a scriverne qualcuno...
Ricordo i paccari ad un rende Cosenza credo primi anni 80 nella tribuna B del rende. Credo per uno striscione rossoblù che prese fuoco...è passato tanto tempo...ero bambino, mi cacai sotto.
Ricordo la trasferta a monopoli l'anno della promozione. File interminabili di bus al seguito...le pezze con ogni ben di dio. Entriamo in curva gomito a gomito con i monopolitani. È tutto tranquillo, sventolio di bandiere rossoblù e biancoverddi...all'improvviso entra un gruppo di ultras cosentini armati di bastoni: il caos! Gente di monopoli che volava nel fossato. Brutte scene.
Ricordo le trasferte di Lecce, Salerno, Reggio, dove un nostro tifoso in treno stava affucannu u questore...e poi lucca., Ancona, Angri (mazzacane a go go), Casarano, Piacenza, Locri...
Ho conosciuto allo stadio, ma ancor di più in trasferta, un mondo estremamente eterogeneo: bravi ragazzi, malati del Cosenza, chi non gliene fregava niente della partita, drogati, delinquenti, gente di M E R * * e persone fantastiche. Tutte legate da un filo comune: una umanità che non ho più incontrato in nessun luogo e in nessuna situazione.
Felice di aver dato e ricevuto in tante occasioni un abbraccio ad un gol a e da tanti sconosciuti. Un moto spontaneo di effimera ma gioiosa fratellanza. Evasione di un articolato, complesso spaccato sociale carico di problematiche personali che solo il Cosenza calcio ha unito negli ultimi 30 anni.
Ecco, forse è questo il ricordo che più mi accompagna nei miei 30 e più anni di stadio: l'abbraccio. All'amico, al viscido, al delinquente, allo strafottente, a chi è sempre stato solo.
Grazie Cosenza!
Ricordo i paccari ad un rende Cosenza credo primi anni 80 nella tribuna B del rende. Credo per uno striscione rossoblù che prese fuoco...è passato tanto tempo...ero bambino, mi cacai sotto.
Ricordo la trasferta a monopoli l'anno della promozione. File interminabili di bus al seguito...le pezze con ogni ben di dio. Entriamo in curva gomito a gomito con i monopolitani. È tutto tranquillo, sventolio di bandiere rossoblù e biancoverddi...all'improvviso entra un gruppo di ultras cosentini armati di bastoni: il caos! Gente di monopoli che volava nel fossato. Brutte scene.
Ricordo le trasferte di Lecce, Salerno, Reggio, dove un nostro tifoso in treno stava affucannu u questore...e poi lucca., Ancona, Angri (mazzacane a go go), Casarano, Piacenza, Locri...
Ho conosciuto allo stadio, ma ancor di più in trasferta, un mondo estremamente eterogeneo: bravi ragazzi, malati del Cosenza, chi non gliene fregava niente della partita, drogati, delinquenti, gente di M E R * * e persone fantastiche. Tutte legate da un filo comune: una umanità che non ho più incontrato in nessun luogo e in nessuna situazione.
Felice di aver dato e ricevuto in tante occasioni un abbraccio ad un gol a e da tanti sconosciuti. Un moto spontaneo di effimera ma gioiosa fratellanza. Evasione di un articolato, complesso spaccato sociale carico di problematiche personali che solo il Cosenza calcio ha unito negli ultimi 30 anni.
Ecco, forse è questo il ricordo che più mi accompagna nei miei 30 e più anni di stadio: l'abbraccio. All'amico, al viscido, al delinquente, allo strafottente, a chi è sempre stato solo.
Grazie Cosenza!
Guarà, daspami sa bella capocchiaaaaa!!!
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Re: Il ricordo più bello legato al Cosenza Calcio..
Ricordi più belli.....primi anni 80 con gol di Giansanti al 90' che acciuffava un pareggio insperato (non ricordo l'avversario)...poi la promozione in B con Di Marzio...con la citta letteralmente esplosa in un tripudio rosso blu...non c'era una saracinesca rimasta illesa....tutte pitturate con i nostri colori e con una B al centro, senza contare i balconi di ogni palazzo addobbati con striscioni di ogni genere!!!
Poi il gol di Gigi a Pescara che lo ha reso definitivamente IMMORTALE.... (quando noi non calpesteremo più questo suolo, i nostri discendenti potranno dire....mio papa, mio nonno, mio bisnonno ha vissuto al "tempo di Marulla".....)
Piu recentemente, come non citare l'anno scorso lo 0-3 rifilato ari Luard* che mi ripaga del 1-3 subito in casa verso la metà degli anni 80...
Infine .....nel periodo più buio della nostra storia quel 4-3 di una giornata uggiosa....sull'1-3 eravamo tutti convinti che alla fine ce l'avremmo fatta comunque:quella partita fu l'esempio di come dovrebbe essere il binomio squadra e tifo..tutti con il sangue agli occhi, 3/4 di curva in piedi ad urlare come indemoniati...pali- traverse- gol annullati..... caz*....sembrava una finale di Champions ...era un Cosenza-Angri...una semplice partita.... di 5 serie...la serie D.
Forza Cosenza
Poi il gol di Gigi a Pescara che lo ha reso definitivamente IMMORTALE.... (quando noi non calpesteremo più questo suolo, i nostri discendenti potranno dire....mio papa, mio nonno, mio bisnonno ha vissuto al "tempo di Marulla".....)
Piu recentemente, come non citare l'anno scorso lo 0-3 rifilato ari Luard* che mi ripaga del 1-3 subito in casa verso la metà degli anni 80...
Infine .....nel periodo più buio della nostra storia quel 4-3 di una giornata uggiosa....sull'1-3 eravamo tutti convinti che alla fine ce l'avremmo fatta comunque:quella partita fu l'esempio di come dovrebbe essere il binomio squadra e tifo..tutti con il sangue agli occhi, 3/4 di curva in piedi ad urlare come indemoniati...pali- traverse- gol annullati..... caz*....sembrava una finale di Champions ...era un Cosenza-Angri...una semplice partita.... di 5 serie...la serie D.
Forza Cosenza
N°9.......PER CHI FU RE DI COSENZA PIU' DI ALARICO.
Nessuna Solidarietà a chi per 40 anni, delle sassaiole ha fatto la sua attività, CZ M.E.R.X.X.
I coretti contro Bergamini non li dimentico oi M.e.r.x.x.
Козенца
Nessuna Solidarietà a chi per 40 anni, delle sassaiole ha fatto la sua attività, CZ M.E.R.X.X.
I coretti contro Bergamini non li dimentico oi M.e.r.x.x.
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