Clamoroso articolo sulla Provincia
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Clamoroso articolo sulla Provincia
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Re: Clamoroso articolo sulla Provincia
questo è poco ma sicuro e si sa da tempo che è stato architettato da poteri forti anche magari con coinvolgimento di personaggi noti (parere personale)
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Re: Clamoroso articolo sulla Provincia
Padre Fedele è stato incastrato da Chiesa politici e poliziotti Dava troppo fastidio.
Chi ha ispirato le spedizioni a Roma di Stefano Dodaro? E cosa ci faceva allo Sco per parlare con la suora?
Dopo otto anni di sofferenza che lo hanno messo a dura prova, Padre Fedele Bisceglia è stato ampiamente riabilitato. I processi-farsa celebrati dalla Procura di Cosenza e dalla Corte d’Appello di Catanzaro, con le loro relative sentenze, sono stati clamorosamente annullati dalla Cassazione. Ora si è in attesa della celebrazione di un nuovo processo.
L’attendibilità di Suor Gaetana “Tania” Alesci (e pensare che c’è ancora chi non cita per intero il nome di questa bugiarda matricolata!) quando afferma di essere stata violentata da Padre Fedele è diventata simile a quella di Isabella Internò quando afferma che Denis Bergamini si è suicidato. E i cosentini sanno bene a cosa ci riferiamo e quante sofferenze ci sta ancora portando questa incredibile vicenda di malagiustizia. Nel breve volgere di pochi mesi, è stato smontato pezzo per pezzo il suo castello di bugie: si pensi che la suora, per avvalorare il suo atteggiamento di vittima sacrificale, aveva denunciato altri tentativi di violenza poi risultati falsi. E sono stati assolti due romeni che erano stati accusati di aver partecipato a una violenza sessuale contro di lei.
Il fatto sarebbe avvenuto nel giugno del 2005, proprio nell’ultimo giorno di permanenza della suora all’Oasi Francescana, prima della sua partenza, e mentre le consorelle preparavano i bagagli. La suora aveva raccontato che i due romeni l’avevano attirata fuori dalla struttura e, insieme a due italiani, l’avevano portata in una campagna di Donnici, dove poi uno degli italiani avrebbe abusato della suora. Che poi sarebbe stata riaccompagnata, senza che le sue consorelle notassero alcuna stranezza, presso l’Oasi Francescana. La suora non aveva saputo dire chi fossero i due romeni, che pur frequentavano la struttura, e avrebbe riferito che si trattava di alcuni cinquantenni. Poi però li aveva riconosciuti da alcune fotografie mostratele dalla polizia. Ma i due, all’epoca, non erano certo cinquantenni. Insomma, un cumulo di menzogne.
E non solo: il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Claudio Curreli ed il giudice delle indagini preliminari dello stesso Tribunale Francesco Branda sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Salerno a seguito della denuncia presentata da padre Fedele Bisceglia. L’accusa è gravissima: abuso d’ufficio.
Quanto basta per cercare una spiegazione “politica” a quanto gli è accaduto. Perché quel delitto-peccato di cui è accusato da Gaetana Alesci, delitto di stupro singolo e di gruppo, non solo non l’ha commesso ma, come continua a ripetere da otto anni, non l’ ha mai pensato. L’indagato non è solo un semplice sacerdote: è polivalente, poliedrico e il buon Dio gli ha misteriosamente elargito un grande carisma.
Non si sta giudicando un personaggio qualsiasi, ma un uomo dato in pasto all’opinione pubblica per uno pseudo delitto serio e grave. A nessuno sfugge il clamore suscitato ancor prima che fosse condotto in carcere.
Alle 6 del mattino del 23 gennaio 2006 tutti i poliziotti comunicavano via telefonino con le rispettive mogli, fidanzate o amanti per farsi aggiornare delle notizie date dai mass media mentre gli ultrà accorsi increduli all’ Oasi Francescana erano sgomenti per queste scene.
Padre Fedele Bisceglia è stato messo in carcere perché il poliziotto Stefano Dodaro, notoriamente vicino a una bene individuata casta politica, tanto da aver incassato un incarico dirigenziale da parte della Giunta regionale solo pochi mesi prima di arrestarlo, ha condotto e orchestrato questa storia in modo a dir poco oscuro.
Cosa ci faceva Dodaro allo Sco di Roma a raccogliere la testimonianza della suora? Chi l’ha informato? E perché è andato proprio lui? Ha ricevuto qualche preciso ordine da parte di una classe politica che vedeva Padre Fedele come il fumo negli occhi perché aveva realizzato una struttura gioiello come l’Oasi con i soldi dei cosentini? E perché ha consegnato, misteriosamente e fuori da ogni logica, il plico che lo dipingeva come un criminale al magistrato Curreli dopo soli due giorni e contro ogni disposizione del Codice di procedura penale? E dove sta scritto che a un poliziotto, per quanto potente e “politicizzato” come il signor Dodaro, sia consentito di “invitare” un giudice (guarda caso lo stesso che ha indagato sui no global...) a emanare disposizioni restrittive? Forse perché ha scritto (o forse sarebbe meglio dire gli hanno scritto...) un libro sulla mafia? O forse perché si faceva vedere, con la gentile consorte, alle conferenze di qualche cardinale a Roma? Queste cose ancora oggi, e sinceramente non capiamo perché, non si possono sapere.
Ma il problema è che il pm Curreli non solo ha ascoltato il signor Dodaro ma ha anche prodotto una lunga requisitoria al gip Ferrucci, che poi ha firmato l’ arresto. Un’ altra brillante operazione scatenata dalle stesse logiche politiche che avevano animato il can can contro i no global. Perché la Procura di Cosenza, notoriamente porto delle nebbie quando c’è da indagare sui potenti, diventa eccezionalmente attiva quando c’è da perseguire la sinistra antagonista. Questo processo è passato alla storia come il processo dell’ infamia, il processo diabolico incentrato su una suora bugiarda, imbeccata da personaggi squallidi di una certa inqualificabile ma sicuramente ben definita lobby di potere, nella quale la Chiesa ha giocato un ruolo fondamentale. La Chiesa non è questa ma è ben altra cosa. La gente ama la Chiesa dei veri pastori, dei santi, dei saggi e dei martiri. La Chiesa dei Giuda bisognerebbe smascherarla, combatterla e vincerla. E prima o poi ci sarà qualcuno che chiederà un conto salatissimo. Padre Fedele si è reso conto soltanto dopo quanto gli è accaduto di aver toccato questioni troppo delicate per la politica e per la Chiesa. Voleva aiutare l’ Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’ A iello, voleva tirarlo fuori da una tragica storia ben prima che venisse fuori quello che oggi sappiamo tutti.
Ha difeso i bambini rom della famosa inchiesta “Spezzacatene”, di cui è stato l’ ispiratore principale. Ma soprattutto ha creato il “miracolo” dell’ Oasi francescana, nata dalla collaborazione con gli ultrà del Cosenza. Sono riusciti a metterla su in un anno e mezzo. Una struttura unica nel suo genere, che per funzionalità dei servizi è stata definita la più interessante d’ Europa.
Questi motivi hanno scatenato il complotto ai suoi danni, affidato chiaramente a quei “servitori” dello Stato che pensano soltanto ai loro sporchi interessi.
Gabriele Carchidi - www.laprovinciadicosenza.it - 15/01/2015.
Chi ha ispirato le spedizioni a Roma di Stefano Dodaro? E cosa ci faceva allo Sco per parlare con la suora?
Dopo otto anni di sofferenza che lo hanno messo a dura prova, Padre Fedele Bisceglia è stato ampiamente riabilitato. I processi-farsa celebrati dalla Procura di Cosenza e dalla Corte d’Appello di Catanzaro, con le loro relative sentenze, sono stati clamorosamente annullati dalla Cassazione. Ora si è in attesa della celebrazione di un nuovo processo.
L’attendibilità di Suor Gaetana “Tania” Alesci (e pensare che c’è ancora chi non cita per intero il nome di questa bugiarda matricolata!) quando afferma di essere stata violentata da Padre Fedele è diventata simile a quella di Isabella Internò quando afferma che Denis Bergamini si è suicidato. E i cosentini sanno bene a cosa ci riferiamo e quante sofferenze ci sta ancora portando questa incredibile vicenda di malagiustizia. Nel breve volgere di pochi mesi, è stato smontato pezzo per pezzo il suo castello di bugie: si pensi che la suora, per avvalorare il suo atteggiamento di vittima sacrificale, aveva denunciato altri tentativi di violenza poi risultati falsi. E sono stati assolti due romeni che erano stati accusati di aver partecipato a una violenza sessuale contro di lei.
Il fatto sarebbe avvenuto nel giugno del 2005, proprio nell’ultimo giorno di permanenza della suora all’Oasi Francescana, prima della sua partenza, e mentre le consorelle preparavano i bagagli. La suora aveva raccontato che i due romeni l’avevano attirata fuori dalla struttura e, insieme a due italiani, l’avevano portata in una campagna di Donnici, dove poi uno degli italiani avrebbe abusato della suora. Che poi sarebbe stata riaccompagnata, senza che le sue consorelle notassero alcuna stranezza, presso l’Oasi Francescana. La suora non aveva saputo dire chi fossero i due romeni, che pur frequentavano la struttura, e avrebbe riferito che si trattava di alcuni cinquantenni. Poi però li aveva riconosciuti da alcune fotografie mostratele dalla polizia. Ma i due, all’epoca, non erano certo cinquantenni. Insomma, un cumulo di menzogne.
E non solo: il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Claudio Curreli ed il giudice delle indagini preliminari dello stesso Tribunale Francesco Branda sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Salerno a seguito della denuncia presentata da padre Fedele Bisceglia. L’accusa è gravissima: abuso d’ufficio.
Quanto basta per cercare una spiegazione “politica” a quanto gli è accaduto. Perché quel delitto-peccato di cui è accusato da Gaetana Alesci, delitto di stupro singolo e di gruppo, non solo non l’ha commesso ma, come continua a ripetere da otto anni, non l’ ha mai pensato. L’indagato non è solo un semplice sacerdote: è polivalente, poliedrico e il buon Dio gli ha misteriosamente elargito un grande carisma.
Non si sta giudicando un personaggio qualsiasi, ma un uomo dato in pasto all’opinione pubblica per uno pseudo delitto serio e grave. A nessuno sfugge il clamore suscitato ancor prima che fosse condotto in carcere.
Alle 6 del mattino del 23 gennaio 2006 tutti i poliziotti comunicavano via telefonino con le rispettive mogli, fidanzate o amanti per farsi aggiornare delle notizie date dai mass media mentre gli ultrà accorsi increduli all’ Oasi Francescana erano sgomenti per queste scene.
Padre Fedele Bisceglia è stato messo in carcere perché il poliziotto Stefano Dodaro, notoriamente vicino a una bene individuata casta politica, tanto da aver incassato un incarico dirigenziale da parte della Giunta regionale solo pochi mesi prima di arrestarlo, ha condotto e orchestrato questa storia in modo a dir poco oscuro.
Cosa ci faceva Dodaro allo Sco di Roma a raccogliere la testimonianza della suora? Chi l’ha informato? E perché è andato proprio lui? Ha ricevuto qualche preciso ordine da parte di una classe politica che vedeva Padre Fedele come il fumo negli occhi perché aveva realizzato una struttura gioiello come l’Oasi con i soldi dei cosentini? E perché ha consegnato, misteriosamente e fuori da ogni logica, il plico che lo dipingeva come un criminale al magistrato Curreli dopo soli due giorni e contro ogni disposizione del Codice di procedura penale? E dove sta scritto che a un poliziotto, per quanto potente e “politicizzato” come il signor Dodaro, sia consentito di “invitare” un giudice (guarda caso lo stesso che ha indagato sui no global...) a emanare disposizioni restrittive? Forse perché ha scritto (o forse sarebbe meglio dire gli hanno scritto...) un libro sulla mafia? O forse perché si faceva vedere, con la gentile consorte, alle conferenze di qualche cardinale a Roma? Queste cose ancora oggi, e sinceramente non capiamo perché, non si possono sapere.
Ma il problema è che il pm Curreli non solo ha ascoltato il signor Dodaro ma ha anche prodotto una lunga requisitoria al gip Ferrucci, che poi ha firmato l’ arresto. Un’ altra brillante operazione scatenata dalle stesse logiche politiche che avevano animato il can can contro i no global. Perché la Procura di Cosenza, notoriamente porto delle nebbie quando c’è da indagare sui potenti, diventa eccezionalmente attiva quando c’è da perseguire la sinistra antagonista. Questo processo è passato alla storia come il processo dell’ infamia, il processo diabolico incentrato su una suora bugiarda, imbeccata da personaggi squallidi di una certa inqualificabile ma sicuramente ben definita lobby di potere, nella quale la Chiesa ha giocato un ruolo fondamentale. La Chiesa non è questa ma è ben altra cosa. La gente ama la Chiesa dei veri pastori, dei santi, dei saggi e dei martiri. La Chiesa dei Giuda bisognerebbe smascherarla, combatterla e vincerla. E prima o poi ci sarà qualcuno che chiederà un conto salatissimo. Padre Fedele si è reso conto soltanto dopo quanto gli è accaduto di aver toccato questioni troppo delicate per la politica e per la Chiesa. Voleva aiutare l’ Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’ A iello, voleva tirarlo fuori da una tragica storia ben prima che venisse fuori quello che oggi sappiamo tutti.
Ha difeso i bambini rom della famosa inchiesta “Spezzacatene”, di cui è stato l’ ispiratore principale. Ma soprattutto ha creato il “miracolo” dell’ Oasi francescana, nata dalla collaborazione con gli ultrà del Cosenza. Sono riusciti a metterla su in un anno e mezzo. Una struttura unica nel suo genere, che per funzionalità dei servizi è stata definita la più interessante d’ Europa.
Questi motivi hanno scatenato il complotto ai suoi danni, affidato chiaramente a quei “servitori” dello Stato che pensano soltanto ai loro sporchi interessi.
Gabriele Carchidi - www.laprovinciadicosenza.it - 15/01/2015.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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