CUCS un mito che vive da 38 anni

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marcello77
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CUCS un mito che vive da 38 anni

Messaggio da marcello77 »

Un mito che vive da 38 anni: Commando Ultrà Curva Sud.

Il 9 gennaio 1977 è nato il C.U.C.S. Le parole di Bongi, colui che propose il nome.

Il 9 gennaio 1977 è nato il Commando Ultrà Curva Sud. Sono passati trentotto anni da quel giorno in cui è stato fondato un nuovo modo di tifare Roma, di dichiararle amore eterno. Sorto dalla fusione di tanti piccoli gruppi che popolavano la Curva Sud, il C.U.C.S. ha unito sotto un’unica bandiera quel settore dello stadio. E non solo. Dopo una votazione è stato scelto il nome che aveva proposto Antonio Bongi e con cui è noto ancora oggi in Italia e in tutta Europa. “Con il Commando abbiamo realizzato qualcosa che avrebbe fatto la storia del tifo, ma allora non lo sapevamo ancora”, ha affermato Bongi. Nel Roma-Sampdoria del 9 gennaio 1977 (gara vinta 3-0 dai giallorossi grazie alla rete di Musiello ed alla doppietta di Di Bartolomei) è stato esposto lo stiscione del Commando per la prima volta. “Quella – ha continuato Bongi – era una Roma che aveva bisogno di incitamento continuo. Quel giorno (9 gennaio ’77, ndr) c’erano pochi tamburi, poche bandiere. Poi è cresciuto. C’erano ragazzi di ogni ceto e gruppo politico. C’era tanta politica in quei tempi, era difficile riunire in Curva destra e sinistra, ma abbiamo tifato e lavorato in questo senso per fare una bella Curva”. Erano gli anni settanta, gli anni di piombo, ma soprattutto “era un altro calcio, un altro modo di vivere la partita, allo stadio si arrivava prestissimo, niente biglietti nominali e tornelli” e la polita per quei novanta minuti veniva messa in disparte: c’era solo la Roma. Il Commando, ricorda ancora Bongi, “era un gruppo che non ha avuto eguali. Hanno provato anche a copiarlo perchè era qualcosa di completamente nuovo nel panorama del tifo europeo: tutta la tifoseria unita in un unico gruppo”.
Tifo continuo, senza sosta, a cantare dal primo al novantesimo minuto per dare forza alla Roma e intimorire l’avversario. La Roma come una grande famiglia: “Eravamo molto uniti, società, squadra e tifoseria. Molti giocatori – ha proseguito il suo racconto Bongi – sono stati tesserati dal Commando, tra cui Di Bartolomei, ma anche il presidente Dino Viola”. Anche se proprio Viola all’inizio rimase perplesso dalla denominazione ‘Commando’, un nome secondo lui troppo forte; propose dunque che si chiamassero ‘I ragazzi della Sud’. Venne usato anche il nome ‘Torcida Giallorossa’ (tradotto: tifoseria giallorossa) con questo richiamo al Brasile, con la bandiera dello stato sudamericano tra le due parole, e soprattutto a quella Roma brasiliana con i vari Falcao, Cerezo.
Tra le coreografie indimenticabili il derby del ‘Ti Amo’ che “Racchiudeva in due parole l’amore verso la squadra”, e poi “l’impresa di impacchettare lo stadio di giallorosso con fasce giallorosse dall’alto verso il basso”, in occasione del Roma-Juve dell’ ’86 (3-0 Graziani, Pruzzo, Cerezo): “Un’organizzazione perfetta, non c’era mai riuscito nessuno” ha ricordato con orgoglio Bongi ripensando anche ad un Dino Viola in piedi al cospetto di uno stadio così. E poi ancora nell’ ’85, la sconfitta contro il Bayern ai quarti di Coppa delle Coppe. Nel libro “CUCS – Commando Ultrà Curva Sud 12 anni di storia, immagini, passioni e follie di uno dei gruppi ultrà più famosi d’Italia” questa partita viene raccontata così: “Circa al quarto d’ora della ripresa e’ partito da noi del CUCS un canto particolare: “Che sarà sarà, noi sempre ti sosterrem, ovunque ti seguirem che sara’ sara’…” All’inizio siamo in pochi a cantarlo, e’naturale e’un canto nuovo e non tutti lo conoscono. Ma ecco che questo canto sta coinvolgendo sempre piu’ gente, 5, 10 minuti, tutta la curva si e’ ormai alzata in piedi a cantare “che sarà sarà”, ed allora via! Leviamoci le sciarpe dal collo, non e’ quello il loro posto anche se fa freddo, ed alziamole al cielo: un tripudio di sciarpe giallorosse uno sventolio frenetico di bandiere. Abbiamo visto gente in mezzo a noi cantare con la rabbia dei vent’anni, sciarpe aperte al cielo e piangere ma non per il dispiacere, bensi’per la commozione e per l’orgoglio di appartenere a una curva del genere. 20 minuti di che sara’ sara’ ed ormai qualche lacrima l’abbiamo versata tutti. GOL! Ha segnato Nela, un boato cosi’neanche in coppa dei campioni ed allora su’ ricominciamo con il nostro canto. Poco importa che Koegl abbia segnato il 2-1 per il Bayern, noi non ce ne siamo neanche accorti. Ecco, la partita e’ finita e la curva sud ha vinto ancora”. Lattek, allenatore di quel Bayern, ha poi detto di essere rimasto sconvolta da quanto accaduto all’Olimpico, Lerby, giocatore danese di quella stessa formazione bavarese, ha dichiarato: “E’ stata una cosa entusiasmante, questo è stato lo spettacolo di folla più bello, più vero che io abbia mai visto. Non lo scorderò mai”.
Ma il ricordo va anche al Roma-Torino del 15 maggio del 1983 che conegnò lo scudetto ai giallorossi, “siamo arrivati allo stadio prestissimo”, e al Roma-Liverpool dell’anno seguente. Tra gioie e dolori, la cosa speciale era “fare parte di quella Roma”. Ed anche se ora le cose sono cambiate, e le più giovani generazioni lo conoscono solo grazie ai racconti di chi ne ha fatto parte, nel cuore di chi ha vissuto il Commando c’è la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande ed eterno.

Guendalina Galdi - http://www.forzaroma.info - 9 gennaio 2015.
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originalbruzy
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Re: CUCS un mito che vive da 38 anni

Messaggio da originalbruzy »

Non sono 38 anni se non esiste più in curva.
Via Popilia Chè!
Scut77
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Re: CUCS un mito che vive da 38 anni

Messaggio da Scut77 »

Mecojoni!
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abba
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Re: CUCS un mito che vive da 38 anni

Messaggio da abba »

Ha ragione il formellese
FE FE FEDAYN
Lode a te
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missing76
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Re: CUCS un mito che vive da 38 anni

Messaggio da missing76 »

Tutto il mondo sa che ora giallorossa è la sua maglia
quando segnerà sotto la curva ce fa la mitraglia
tutto il mondo sa si chiama gabriel omar batistuta
e lo sappiamo che è un grande campione
e lo chiamiamo il re leone....
Aru cul*.....