Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

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Stella
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Stella »

stefano1992 ha scritto:Berlusconi libero! Non ci avrete mai come volete voi, sporchi cccomunisti :sord

A me non fa paura Berlusconi, fondamentalmente è un essere finito da anni. A me fa paura, schifo e rabbia, chi ha avuto il coraggio di votarlo, per l'ennesima volta, e gli esponenti del suo partito: gente senza nessuna dignità e amor proprio. Gente disposta a tutto pur di salvare quello.
È proprio vero che all'italiano piace il Capo, il leader, il Presidente, il cavaliere. Ma vaff*, bastardi.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da stefano1992 »

Stella ha scritto:
stefano1992 ha scritto:Berlusconi libero! Non ci avrete mai come volete voi, sporchi cccomunisti :sord

A me non fa paura Berlusconi, fondamentalmente è un essere finito da anni. A me fa paura, schifo e rabbia, chi ha avuto il coraggio di votarlo, per l'ennesima volta, e gli esponenti del suo partito: gente senza nessuna dignità e amor proprio. Gente disposta a tutto pur di salvare quello.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Stella »

stefano1992 ha scritto:
Stella ha scritto:
stefano1992 ha scritto:Berlusconi libero! Non ci avrete mai come volete voi, sporchi cccomunisti :sord

A me non fa paura Berlusconi, fondamentalmente è un essere finito da anni. A me fa paura, schifo e rabbia, chi ha avuto il coraggio di votarlo, per l'ennesima volta, e gli esponenti del suo partito: gente senza nessuna dignità e amor proprio. Gente disposta a tutto pur di salvare quello.
È proprio vero che all'italiano piace il Capo, il leader, il Presidente, il cavaliere. Ma vaff*, bastardi.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Lupo 72 »

Dalla Pannella alla brace (Marco Travaglio).
Da Il Fatto Quotidiano del 04/09/2013.


L’impannellamento di B., complice anche il sigaro allucinogeno che sabato il sempre lucido leader radicale gli fumava vistosamente in faccia durante la firma dei referendum, produce effetti ogni giorno più psichedelici. Per comodità del lettore, riepiloghiamo lo stato dell’arte dell’Operazione Salva-nano, sempre più pregna di argomenti e precedenti giuridici grazie alla straordinaria gara di solidarietà ingaggiata dal mondo accademico, giornalistico e naturalmente politico, con particolare trasporto da parte del Pd.

Grazia, grazietta e grazia al caz*.
Il sempre informato Corriere della Sera comunica che i figli di primo e – pare – anche di secondo letto avrebbero convinto il ritroso Cainano a concedere, bontà sua, a Napolitano la grazia di concedergli la grazia. Resta da capire chi presenterà l’apposita domanda in carta bollata. Il quotidiano Libero s’è portato avanti col lavoro e ha pubblicato il testo, mancante solo della firma. L’avvocato Paniz s’è detto disponibile ad apporvi la sua, ma gli è stato fatto notare che non è un soggetto qualificato, cioè non c’entra una cippa. Franco Corbelli, leader del sedicente movimento per i diritti civili, ha bruciato tutti sul tempo e ha inoltrato una sua domanda al Quirinale, che però l’avrebbe accolta con un incuriosito “Corbelli chi?”. A questo punto, disperso Ghedini, si ipotizza che la firmi Franco Coppi. O in alternativa Franco Nero.

Nicolazzi azzi azzi.
Il sempre solerte quotidiano il Messaggero , per sostenere la grazia napolitana non solo per la pena detentiva, ma anche per quella accessoria, è andato a scovare il cosiddetto “precedente Nicolazzi”: l’ex leader e ministro socialdemocratico fu condannato a 5 anni per concussione per le carceri d’oro, poi tre anni fa ottenne dal Quirinale la revoca dell’interdizione perpetua dall’elettorato attivo. Cioè poté ricominciare a votare. Naturalmente Nicolazzi non c’entra una mazza con B., visto che fu condannato in Cassazione nel 1994, scontò interamente la pena e fu graziato solo nel 2010 (16 anni dopo), dopodiché tornò a votare, non a essere votato. Ma tutto fa brodo.

Il cattivo sergente.
Secondo Repubblica , “alcuni esperti di diritto europeo del Pd avrebbero confermato che, sul piano della giurisprudenza della Corte di Strasburgo, un eventuale ricorso di B. potrebbe trovare accoglienza” in base a un formidabile precedente: quello “del sergente Engel dell’esercito olandese, che nel 1971 si fece qualche giorno di galera per non essersi fatto trovare a letto durante un congedo per malattia. Norma penale o regolamento militare? I giudici di Strasburgo optarono per considerare le norme nella loro natura ‘ontologicamente penale’, al di là della denominazione data dallo Stato nazionale e dal diritto interno. E diedero ragione al soldato olandese”. In realtà le cose andarono un po’ diversamente: 42 anni fa il sergente olandese fa il malato immaginario, viene beccato, lo processano, lo condannano, lo arrestano. Lui ricorre a Strasburgo perché il reato per cui è stato condannato e arrestato non c’era ancora quando lui lo commise: fu introdotto in seguito. Dunque non poteva sapere che, facendo il malato immaginario, sarebbe finito in tribunale e in galera. La Corte condanna l’Olanda a risarcirlo e, già che c’è, precisa quando una norma è penale e quando no in base alla gravità della condotta e della sanzione. Dunque Engel c’entra come i cavoli a merenda con B., che frodò il fisco quando il delitto di frode fiscale esisteva già da alcuni secoli. È la legge Severino che non esisteva ancora, ma è una norma amministrativa, non penale, dunque la questione dell’irretroattività non si pone. Ma non si butta via niente. Allo studio anche i precedenti di un maresciallo lituano, di un capitano ucraino, di un alpino engadinese e di un brigadiere calabrese.

Sturmtruppen.
Ingolositi dal precedente Engel, i giuristi del Pd, d’intesa con i giureconsulti del Pdl, stanno compulsando le annate delle Sturmtruppen di Bonvi. Già trovate diverse analogie con il caso B., il Kafalieren Preciutikaten assistito da due avvocati: Otto Ghedinen, geniale inventore come il semaforo per bloccare i carriarmati nemici o la formula dell’“utilizzatore finale” di prostitute; e “Distrattonen” Franz Coppi, che anziché il nemico colpisce regolarmente l’illustre cliente e alla fine salta in aria sul campo minato da lui stesso allestito. Inutile spiegare le funzioni della “mignotten pubblichen”, presente ad Arcore in ben più numerosi esemplari. Molto realistico anche il Medichen o Doktoren, laureato in veterinaria, che propina al paziente una pozione magica per renderlo invisibile: ottima alternativa nel caso in cui le cose in giunta e al Quirinale si mettessero male.

La dottoressa ci sta col colonnello.
Ulteriori spunti sul precedente Engel sarebbero giunti ai giureconsulti di Arcore dal loro consulente pro veritate Luciano Violante, ispirato dal celebre capolavoro La dottoressa ci sta col colonnello: vi si narra la triste vicenda del col. Anacleto Punzone, medico del distretto militare mirabilmente interpretato da Lino Banfi, concupito dalla collega professoressa Eva Russell (Nadia Cassini), ma purtroppo affetto da impotenza e dunque costretto a ricorrere a un trapianto penico con la materia prima fornita suo malgrado dal soldato superdotato Arturo Mazzancolla (Alvaro Vitali), peraltro invano a causa di un inopinato rigetto proprio nel momento del bisogno. Quanto basta, secondo Violante, per affermare che il principio di retroattività, che parrebbe palese a vedere Nadia Cassini, è chiaramente smentito in punta di diritto dalla mancata riuscita retroattiva del trapianto d’organo. Dunque la legge Severino non si applica a Berlusconi. Insomma, è fatta


Franco corbè :bad: :bad: :bad: :bad: che pena
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Opus »

Franco Corbè chi???

:ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da marcello77 »

Opus ha scritto:Franco Corbè chi???

:ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
Dopo la difesa di Pagliuso, non poteva mancare quella del piduista di Arcore.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da chiarenzo71 »

Opus ha scritto:

Ma che paese siamo se abbiamo affidato la scrittura della legge elettorale nazionale a un personaggio del genere?
Nessuna speranza.....

Immagine
Infatti il soggetto in questione ha sempre voluto rivendicare la paternità di questa "genialata" definendola da subito PORCATA (ribattezzata simpaticamente PORCELLUM), cioè manifestazione di volontà scaturente da un porco.........
POCA CUMBIDENZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Chini vò capire capiscia...............
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Opus »

marcello77 ha scritto: Dopo la difesa di Pagliuso, non poteva mancare quella del piduista di Arcore.

Ma sai lui è garantista....il suo credo è "TUTTI SONO INNOCENTI FINO AL 127° GRADO DI GIUDIZIO".

Ovviamente il suo "tutti" è inteso non ai poveri cristi......il povero cristo è colpevole anche prima di aver commesso il fatto....
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Opus »

Santanchè: "Le sentenze non vanno rispettate"
Così la parlamentare del Pdl a margine della conferenza stampa tenuta a Milano per illustrare le ragioni dell'adesione del partito ai referendum radicali. "Certo che le sentenze non vanno rispettate - ha affermato - vanno criticate, quando abbiamo un collegio di giudici tutti di magistratura democratica, di che parliamo?".



A me u ricorso ara multa du vigile mi l'ha bocciatu 'nu giudice di magistratura democratica, chi fazzu, nun pagu u stessu?
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da marcello77 »

Due calabresi decideranno sul destino di Berlusconi. E uno è stato socio dell'avvocato del Cavaliere.

Uno dei due è Nico D'Ascola, avvocato di fiducia di Scopelliti: in passato fu anche socio dello studio romano di Niccolò Ghedini. L'altra è Doris Lo Moro, magistrato e dirigente del Pd. In comune hanno radici familiari che affondano nel partito socialista. Ma sembrano destinati a dividersi sul voto per la decadenza.

Il destino Berlusconi passa anche per la Calabria. Tra i 23 membri della giunta per le elezioni del Senato che il prossimo 9 settembre dovrà decidere sulla decadenza del Cavaliere ci sono due calabresi che rappresentano l’8,70 % della forza complessiva della commissione. Sono la senatrice Doris Lo Moro, 58 anni, di Lamezia Terme, magistrato, già assessore regionale alla sanità. E’ un dirigente del Pd e verosimilmente voterà per la decadenza dell’ex premier: posizione che ha tra l'altro espresso chiaramente. L’altro, del Pdl, è il senatore Nico D’Ascola, 59 anni, di Reggio Calabria, avvocato penalista, legale di fiducia del governatore Scopelliti e in passato anche socio dello studio capitolino di Niccolò Ghedini, l'avvocato difensore di Berlusconi. Verosimilmente, quindi, D'Ascola voterà per la non decadenza dell’ex premier. Uno pro e l’altro contro, quindi.
Dunque, la Calabria ha una rappresentanza di prim’ordine, due esperti giuridici che non faranno tappezzeria ma argomenteranno secondo scienza e coscienza. I due condividono una storia in comune. Entrambi sono figli di socialisti. Il padre di Doris, professore, è stato candidato alla Camera dei deputati nel collegio della Calabria nel 1963 per il Partito socialista italiano il cui leader era Pietro Nenni. Il padre di Nico, avvocato anch'egli come il figlio, si candidò nel decennio successivo al Senato della Repubblica nel collegio di Reggio Calabria per il Partito socialista italiano il cui leader era Giacomo Mancini. A quel tempo i socialisti reggini erano stati messi al bando dai boia chi molla. La sede del Psi di via Torrione fu bruciata più volte dai rivoltosi. I socialisti non trovavano candidati neppure a pagarli d’oro. Per loro si candidò l’avvocato D’Ascola senior che prese una barca di voti.

Il Quotidiano della Calabria del 5 settembre 2013.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da stefano1992 »

Ok, è salvo. La Lo Moro è quanto più di ridicolo ci possa essere. A Martirano non è stata capace di rispondere a delle semplici domande sulla sanità e sul problema dei rifiuti in calabria, tentando di sviare perennemente il discorso.
E bravo Silvietto.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da marcello77 »

Sondaggi elettorali, Berlusconi condannato e il Pdl vola: “Si riprende i voti”.

Perché con un leader con un piede fuori dal Senato e con una sentenza definitiva per frode al fisco sulle spalle il partito continua a crescere? Secondo gli esperti i motivi sono molti: una base fidelizzata (a prescindere dall'attualità), il ritorno degli ex delusi. E l'impalpabilità del Pd. Ma per qualcuno per il Popolo della Libertà, al contrario, potrebbe essere la vigilia del crollo definitivo.

I voti tornano all’ovile perché le alternative (Scelta Civica, Movimento Cinque Stelle) hanno deluso e – nonostante il Pdl – Silvio Berlusconi è una sicurezza. Intanto i voti restano e aumentano perché il Pdl è Berlusconi e viceversa: gli elettori del Cavaliere lo sceglierebbero anche se rapinasse un supermercato in diretta televisiva. E poi la fenomenale abilità politica dell’uomo (che ha portato al trionfo dell’abolizione dell’Imu, tema elettorale imposto da lui stesso a tutti gli altri). E su tutto, infine, l’impalpabilità della concorrenza: cercasi Pd. Sono le risposte che sondaggisti e sociologi danno a una domanda che potrebbe forse valere per un intero ventennio: come cavolo è mai possibile che il Popolo delle Libertà – un partito che ha un leader condannato in via definitiva per frode fiscale, con un piede fuori dal Senato, con la “agibilità politica” apparentemente ridotta al lumicino – continui a veleggiare nei sondaggi? Antonio Noto, Renato Mannheimer e Roberto Weber parlano con il fattoquotidiano.it e non si dimostrano per niente sorpresi.

Si tratta di un’ascesa che, se raffrontata ai dati dell’autunno scorso, fa rimanere a bocca aperta. Il Pdl era un partito moribondo alla fine del 2012, quando stancamente parlava di primarie e di successione di un leader che pareva volersi accontentare di ruolo di padre nobile. Il partito arrancava nei sondaggi tra il 15 e il 17. Poi tornò in campo il Cavaliere che lo trascinò al sorprendente pareggio acciuffato nel giro di due mesi. E ora? Le rilevazioni più recenti parlano di un partito in invidiabile salute: al 27%, decimale più, decimale meno. Secondo Ipr Marketing è al 27,5, secondo Swg è al 27,9, tanto per citare due sondaggi tra i più recenti. A febbraio – solo 6 mesi fa – il Pdl arrivò al 21 per cento. E’ l’unico partito che aumenta sensibilmente, insieme a Sinistra Ecologia e Libertà che evidentemente raccoglie qualcosa di ciò che perde il Pd che sarebbe intorno al 24-25 per cento e cioè paralizzato.

Il ritorno dell’elettore
Prima spiegazione della nuova vita del partito di Berlusconi: tornano gli elettori che avevano provato a cambiare strada. Lo spiega Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing: “Scelta Civica perde metà del suo consenso, dall’8 al 4%, il Movimento Cinque Stelle cala più o meno del 6″. Gli elettori, spiega Noto, si sono accorti che il partito di Monti non esiste: “Non condiziona le decisioni del governo, non ha un leader forte e carismatico: insomma, non rappresenta un’alternativa”. Dall’altra parte coloro che hanno provato a votare Grillo hanno fatto presto a non riconoscersi in alcune battaglie dei “grillini”. “Non c’è un giudizio politico sul governo – riflette Noto – Ma è un momento di riattrazione dell’elettorato ancora deluso”. Ma nella delusione scelgono ancora l’unica sicurezza: Berlusconi.

L’elettore fedelissimo (a prescindere)
Di lato a questa spiegazione che fotografa il momento ce n’è una storica, che – si può dire – si ripresenta ciclicamente. “L’affezione tra la base del Pdl e Berlusconi – dice Renato Mannheimer, guida dell’Ispo – Raramente la vediamo in altri partiti. Anzi, possiamo dire che non c’è in questi termini. Quando domandiamo agli elettori di Berlusconi se è colpevole o innocente, l’80% è sempre con lui. C’è una forte identificazione con il leader e d’altra parte l’abbiamo visto con la campagna elettorale durante la quale è riuscito a recuperare una grande mole di consensi”. Conferma Roberto Weber, fondatore e presidente per trent’anni di Swg (dal primo settembre ha lasciato ogni carica): “Ci sono profili valoriali, antropologici e culturali diversi tra i vari elettorali. E’ una valutazione non di merito, ma una constatazione. Su alcuni aspetti una parte dell’elettorato è più sensibile e un’altra molto meno. E’ una distinzione che non nasce oggi: è secolare”.

Le notizie non contano (e nemmeno le condanne)
Le notizie non contano. L’attualità non pesa quasi niente sulle opinioni. “Il 36% delle persone che abbiamo intervistato si è detto favorevole a dare un’agibilità politica a Berlusconi. Ebbene, questi si sono dichiarati tutti elettori di centrodestra” spiega Noto. Weber chiarisce: “I media hanno un’importanza rilevante, ma esiste un humus che prescinde dalle notizie di attualità”. In più, secondo Weber, c’è una divaricazione sempre più pronunciata tra le sfere di fattualità, quella della rappresentazione e quella del percepito: “In altri momenti e in altri Paesi le tre sfere si sovrappongono – spiega – Qui, invece, le distanze sembrano dilatarsi. La rappresentazione è sempre quella di un Paese in declino e ha un effetto su quanto percepiscono le persone”.

L’Imu (ovvero l’abilità politica del Cavaliere)
Nessuno poi deve dimenticarsi – a prescindere dal curriculum giudiziario non invidiabile – dell’abilità politica dell’ex presidente del Consiglio. “E’ fenomenale” dice Weber. Prendiamo l’Imu. “Avrà certamente un appeal – dice l’ex presidente di Swg – su un elettorato che in questi casi reagisce subito. Non solo: accanto a questo bisogna ricordare la sua capacità di dettare l’agenda”. Fu Berlusconi a introdurre l’Imu come principale tema della campagna elettorale, e tutti dietro. E ora l’abolizione dell’imposta sugli immobili è stata cancellata almeno per il 2013: promessa mantenuta, successo politico acclarato. “Peserà tanto nelle prossime rivelazioni – prosegue Mannheimer – L’abolizione è ovviamente piaciuta alla base del Pdl. E’ vista come una vittoria di Berlusconi e i suoi elettori lo capiscono”. Anche se, secondo i dati su una domanda specifica, i dati di Ipr dicono cose leggermente diverse: “Il 60% degli intervistati ha risposto che avrebbe preferito che fossero abbassate le tasse sul lavoro”.

L’insostenibile leggerezza del Pd
Tutti sono d’accordo. Il Pdl vince perché il Pd non si trova. Innanzitutto è in aumento l’astensione. “Noi l’abbiamo calcolata al 30%, a febbraio era al 25 – afferma Antonio Noto – E questo colpisce soprattutto il Pd” che ha un elettorato solitamente più fidelizzato e non “pesca” da altre aree, men che meno da quella di centrodestra. Parla di “debolezza” Mannheimer: “Le fratture interne non attirano l’elettorato che invece vuole certezze – dice – Sappiamo che le divisioni ci sono anche all’interno del Pdl, ma all’esterno ne esce un’immagine più salda”. Punto di vista simile quello di Weber: “C’è un limite di offerta nel centrosinistra: non riesce mai ad attirare altre aree elettorali. Quello che viene proposto non è sufficiente”.

Pdl? A rischio crollo. Se il Pd offre una “concorrenza forte”
Una via d’uscita il Pd ce l’ha e corrisponde anche con la possibile discesa del Pdl, nonostante i numeri da sballo di queste settimane. Tanto che Weber arriva a dire di “non aver mai visto il centrodestra messo così male”. L’ex presidente di Swg infatti spiega che – anche grazie a movimenti come quello dei Cinque Stelle – la “forma mentale dell’elettore è cambiata”. Quindi i partiti principali potranno riassumere, sì, pezzi di elettorato perduti. Ma questi continueranno a portare avanti le istanze di cambiamento e rinnovamento dal di dentro. Ecco che qui si inserisce l’unica opportunità che ha il Pd per fare uno scatto in avanti, perché “ora sono tutti contenti solo perché Grillo non cresce, ma non è questo il punto”. Neanche il ritorno a Forza Italia (che a destra vedono come il completamento della rinascita dell’avventura berlusconiana) potrebbe reggere, secondo Weber, il colpo di una “concorrenza forte” da parte del centrosinistra. Tradotto: Matteo Renzi. “Se invece l’offerta resta la stessa, Berlusconi se la potrà ancora cavare”.

Diego Pretini - Il Fatto Quotidiano del 5 settembre 2013.

Vi prego, non venitemi a dire che una buona parte dell'elettorato berlusconiano è composta da tele-rincoglioniti o da completi idioti :bad:
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Opus »

marcello77 ha scritto: Vi prego, non venitemi a dire che una buona parte dell'elettorato berlusconiano è composta da tele-rincoglioniti o da completi idioti :bad:

Il che dimostra che il problema dell'Italia non è Berlusconi ma gli itagliani. Lui è solo la punta dell'iceberg di un popolo non di santi, navigatori e poeti ma di 'mbrugliuni, evasori e fricaturi.
Un esempio banale. Quando vedete un'offerta (tipo al supermercato, alla banca, al negozio,ecc.) quanti di voi si chiedono "ADDUI 'STA A FRICATURA?"
Se in tanti si fanno questa domanda, dimostra che siamo messi male.
Questa è l'Italia, questi sono gli italiani.
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

Messaggio da Lupo 72 »

Rimozione forzata (Marco Travaglio).
Da Il Fatto Quotidiano del 06/09/2013.

Quella depositata ieri dalla Corte d’appello di Palermo a carico di Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, è la quarta sentenza in nome del popolo italiano a mettere nero su bianco che nel 1974, cioè agli albori della sua resistibile ascesa di imprenditore, Silvio Berlusconi stipulò un patto d’acciaio con Cosa Nostra attraverso il suo (di Cosa Nostra e di B.) intermediario palermitano. L’avevano già sostenuto, oltre ai pm Ingroia e Gozzo e al gup Scaduto, i tre giudici del Tribunale che l’avevano condannato a 9 anni, il pg Gatto che aveva chiesto la conferma della condanna, i tre giudici di Corte d’appello che l’avevano confermata riducendo la pena a 7 anni, i 5 giudici di Cassazione che l’avevano annullata solo per il periodo 1977-’82. Ora, su richiesta del pg Patronaggio, l’hanno ribadito altri tre giudici di appello. In totale 19 magistrati di funzioni, sedi e correnti diverse hanno accertato che 40 anni fa B. iniziò la sua carriera con un patto con la mafia. E non occorre più nemmeno la Cassazione per rendere definitiva questa verità processuale, ormai irrevocabile dalla sentenza di parziale rinvio del maggio 2012: “A seguito della sentenza della Cassazione è stato definitivamente accertato che Dell’Utri, Berlusconi, Cinà, Bontade e Teresi (gli ultimi tre sono boss mafiosi, ndr) avevano siglato un patto in base al quale l’imprenditore milanese avrebbe effettuato il pagamento di somme di denaro a Cosa Nostra per ricevere in cambio protezione”. Eppure da 15 mesi giornali e politici, salvo rare eccezioni, fanno finta di nulla.
E intanto l’uomo del patto con la mafia è stato architrave del governissimo Monti, si è ricandidato alle elezioni, ha raccolto il 22% dei voti, è stato più volte ricevuto al Quirinale con tutti gli onori, è stato invitato da Bersani a indicare il candidato Pdl-Pd per il Colle (Marini), ha avuto in dono la testa dell’odiato Prodi da 101 (o forse 120) appositi franchi tiratori Pd, ha ottenuto la riconferma di Napolitano, ha strappato l’agognato governissimo, ha pure scelto il premier che preferiva (il nipote di Gianni Letta), è divenuto il partner prediletto del Pd (che in compenso schifa Di Pietro e Ingroia) e ora viene implorato da tutti i poteri che contano, ma soprattutto da Pd e Quirinale, perché non abbandoni la maggioranza e resti fedele a Letta nipote, mentre giuristi à la carte e scudi umani dell’inciucio lavorano per salvarlo da una legge che impone la sua decadenza da senatore. “Resta con noi, non ci lasciar” detto – avete capito bene – a colui che nel 1974 incontrò nel suo ufficio di Foro Buonaparte a Milano “Dell’Utri, Gaetano Cinà, Stefano Bontade, Mimmo Teresi, Francesco Di Carlo”, prima dell’“assunzione di Vittorio Mangano presso Villa Casati ad Arcore…”, suggellando “il patto di protezione” con i vertici della mafia. “In virtù di tale patto i contraenti (Cosa Nostra da una parte e Berlusconi dall’altra) e il mediatore contrattuale (Dell’Utri), legati tra loro da rapporti personali, hanno conseguito un risultato concreto e tangibile, costituito dalla garanzia della protezione personale dell’imprenditore mediante l’esborso di somme di denaro che Berlusconi ha versato a Cosa Nostra tramite Dell’Utri che, mediando i termini dell’accordo, ha consentito che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere sul territorio mediante l’ingresso nelle proprie casse di ingenti somme di denaro”. Una simbiosi andata “avanti nell’arco di un ventennio”. Questi fatti ormai consacrati da una sentenza definitiva, ma già noti da tempo, sono scomparsi dalla scena politico-mediatica. Tant’è che ancora ieri Polito El Drito, sul Corriere , pregava in ginocchio B. di restare fedele al governo “nell’interesse degli italiani”. Non volendo o potendo rimuoverlo dalla politica nell’interesse degli italiani, si rimuovono quei fatti nell’interesse suo e si racconta che è nell’interesse nostro. Come recita un vecchio proverbio catalano: ci pisciano in testa e ci dicono che piove.


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GIGI MARULLA NEL CUORE!!! 28/08/2016 catanzaro - COSENZA 0-3
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Re: Berlusconi, storia dell’evasore-corruttore

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Piazzapulita, Esposito nell’intervista non parlò dell’ex premier Berlusconi.

Non c’è alcun riferimento diretto a Silvio Berlusconi e alla sua conoscenza del sistema illecito di acquisto dei diritti tv in Fininvest. Nessuna domanda esplicita sulle motivazioni della sentenza Mediaset. Ieri ‘Piazzapulita’ (La7) ha mandato in onda nuovi stralci dell’audio integrale della telefonata tra il presidente della sezione feriale della Cassazione che ha condannato Berlusconi, Antonio Esposito, e il giornalista autore dello scoop dell’estate: Antonio Manzo de Il Mattino. Esposito, anche nei nuovi scampoli di registrazione svelati ieri non anticipa mai il contenuto della motivazione che stava stendendo con i colleghi del processo Mediaset. Al vecchio amico giornalista, il presidente si rivolge più con il tono del professore che con quello della ‘fonte’ in vena di rivelazioni. Esposito spiega perché il processo Berlusconi è stato assegnato alla sezione feriale e per dimostrare che non c’è stato alcun accanimento verso il leader del Pdl, ricorda a Manzo che nella stessa udienza erano state decise altre cause che si trovavano esattamente nelle stesse condizioni di quella di Berlusconi. In realtà la registrazione integrale, acquisita dalla Procura Generale della Cassazione nell’ambito dell’istruttoria amministrativa avviata su richiesta del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, titolare del-l’azione disciplinare, non è stata trasmessa nemmeno ieri.La conversazione in tutto dura 34 minuti e tuttora, nonostante lo scoop di Piazza pulita, ne restano ignoti una trentina. Il 6 agosto scorso, il quotidiano partenopeo aveva pubblicato l’intervista titolando: “‘Berlusconi condannato perché sapeva’”. Dopo la smentita di Antonio Esposito, il quotidiano pubblicò sul sito internet una parte della telefonata: il minuto e mezzo relativo al passaggio cruciale sul ‘non poteva non sapere’. Nella telefonata non c’era la domanda esplicita (presente invece nell’intervista de Il Mattino) sulla motivazione della condanna di Berlusconi. Esposito aveva effettivamente detto le parole riportate tra virgolette, ma in risposta a un quesito diverso, non specifico sul caso Mediaset, ma generico sul principio usato in tante sentenze. Ieri Piazza Pulita ha fatto ascoltare altri passi della telefonata. Esposito ne esce indenne . Nessuna traccia di riferimenti espliciti alle motivazioni della condanna contro Berlusconi. Il punto delicato sul quale si dovranno esprimere il Csm e la Procura Generale resta quindi sempre lo stesso: il giudice Esposito, quando parla di una motivazione futura da stendere si riferisce al caso Mediaset? E, in ogni caso, siamo di fronte a una mancanza dal punto di vista disciplinare? Per risolvere il dubbio, la Procura Generale ha chiesto al Mattino di consegnare l’audio integrale della telefonata. E il direttore de Il Mattino Alessandro Barbano, che pure non ha mai pubblicato l’audio rinunciando a uno scoop, non ha esitato a consegnarlo ai magistrati. La registrazione integrale potrebbe essere acquisita anche dal Csm dove è stata avviata lo scorso 5 agosto una seconda istruttoria nei confronti di Esposito da parte della prima Commissione. Se ‘Piazzapulita’ ha pubblicato i passaggi più importanti, Esposito può dormire sonni tranquilli.

di Marco Lillo - http://tv.ilfattoquotidiano.it - 10 settembre 2013.

video di Gisella Ruccia.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... -b/244135/
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!