CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO
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CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO
Forse é saltato Occhiuto
Ultima modifica di Bruzy Style il domenica 7 febbraio 2016, 0:52, modificato 2 volte in totale.
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Re: CLAMOROSO
É quasi ufficiale... Che vergogna! Che infamata!
E mo lo stadio?
Ed il ponte di Calatrava?
Ed il parcheggio?
E mo lo stadio?
Ed il ponte di Calatrava?
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
I lavori in corso saranno ultimati.....lo stadio rimarrà un sogno.....
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
Purtroppo... Era l'unico che poteva realizzare davvero questo sogno dello stadio.lupo1970 ha scritto:I lavori in corso saranno ultimati.....lo stadio rimarrà un sogno.....
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
Sul giornale Iacchitè sono mesi che parlano della sua fine imminente, alla fine hanno avuto ragione
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
Su Iacchite hanno sempre parlato di un'inchiesta della DDA. Qui siamo di fronte ad una squallida manovra politica, orchestrata da Nicola Adamo, i fratelli Gentile, Ennio Morrone e Guccione.Toquinho ha scritto:Sul giornale Iacchitè sono mesi che parlano della sua fine imminente, alla fine hanno avuto ragione
Non sono un simpatizzante di Occhiuto, ma far cadere un sindaco a 4 mesi dalle elezioni è una manovra che rispecchia il livello politico di questa gente.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
veramente vergognosomarcello77 ha scritto:Su Iacchite hanno sempre parlato di un'inchiesta della DDA. Qui siamo di fronte ad una squallida manovra politica, orchestrata da Nicola Adamo, i fratelli Gentile, Ennio Morrone e Guccione.Toquinho ha scritto:Sul giornale Iacchitè sono mesi che parlano della sua fine imminente, alla fine hanno avuto ragione
Non sono un simpatizzante di Occhiuto, ma far cadere un sindaco a 4 mesi dalle elezioni è una manovra che rispecchia il livello politico di questa gente.
Via Popilia Chè!
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
Ma ora ritornano i bidoni della spazzatura come una volta in città?
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
La gente ( anche quella che odiava Occhiuto) é indignata. É stata proprio una porcata
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO
La cosa disgustosa è che l'hanno fatto per paura che da qui alle elezioni facesse qualche altro lavoro o lanciasse qualche altro progetto tipo lo stadio conquistando altri consensi. Hanno anteposto sacchette e poltrone agli interessi della comunità. Porci, sono solo la faccia incravattata della 'ndrangheta. Occhiuto potrà rivincere le elezioni o meno, ma l'hann'i cada i mani a chiunque osi votare questa gente.
Vai su Amazon.it, cerca OMBRA, autore Pierfrancesco Iorio, compralo a 2,99 € e recensiscilo con 5 stelle. Se ti servissero altri motivi, sappi che vi si parla malissimo di Catanzaro.
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO?
Ciao Marcello, non seguo la politica perchè a 40 anni ne ho le pal** piene, per me sono tutti uguali, ossia badano sempre e solo ai loro interessi o quantomeno è il loro principale obiettivo.marcello77 ha scritto:Su Iacchite hanno sempre parlato di un'inchiesta della DDA. Qui siamo di fronte ad una squallida manovra politica, orchestrata da Nicola Adamo, i fratelli Gentile, Ennio Morrone e Guccione.Toquinho ha scritto:Sul giornale Iacchitè sono mesi che parlano della sua fine imminente, alla fine hanno avuto ragione
Non sono un simpatizzante di Occhiuto, ma far cadere un sindaco a 4 mesi dalle elezioni è una manovra che rispecchia il livello politico di questa gente.
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Re: CLAMOROSO: É CADUTO OCCHIUTO
Cosenza, il Pd dà il benservito al “suo sindaco” di Forza Italia e dice sì alle primarie. Ma il renziano Lucio Presta non vuole correre.
La città calabrese si conferma capitale degli intrighi e laboratorio del partito della Nazione. Dopo la sfiducia al sindaco azzurro, eletto coi voti dem, si va verso la consultazione. Tiene l'intesa fra democrat, ncd e pezzi del partito di Berlusconi, ma l'agente dei vip non vuole saperne di partecipare.
Nicola Adamo e pezzi del Pd lo hanno eletto sindaco e Nicola Adamo e pezzi del Pd lo hanno mandato a casa. Tutto normale se non fosse che Mario Occhiuto, primo cittadino di Cosenza, non è un democrat ma è di Forza Italia. Il partito della Nazione funziona così e Cosenza si conferma la capitale calabrese degli intrallazzi, uno dei principali laboratori di come la politica può essere trasversale.
Prima di imbarcare tutti in vista delle elezioni comunali (da Ncd a storici esponenti di Forza Italia), il Partito democratico ha chiesto e ottenuto le dimissioni di 17 consiglieri per far cadere il sindaco Occhiuto e porre fine alla legislatura. La raccolta delle firme (sottoscritte davanti al notaio in attesa di essere consegnate domani al segretario comunale di Palazzo dei Bruzi) si è conclusa ieri sera tardi dopo un travaglio durato diverse settimane e sbloccato solo in seguito al tentativo fallito del Pd di non fare le primarie e imporre un candidato unitario.
Un tira e molla che ha minato la solidità dell’alleanza tra i fratelli Gentile dell’Ncd (l’ex assessore regionale Pino e il sottosegretario Tonino), il consigliere regionale Ennio Morrone di Forza Italia (attuale presidente della Commissione di Vigilanza), Nicola Adamo del Pd (marito della deputata Enza Bruno Bossio) e Carlo Guccione (il consigliere del Pd che ha preso più voti alle ultime regionali). A questi si aggiunge Giacomo Mancini, nipote dell’omonimo “Leone socialista ed ex assessore regionale della giunta Scopelliti ormai transitato nel partito della Nazione grazie a Denis Verdini.
Tutti contro il sindaco Mario Occhiuto che, nelle scorse settimane, ha annunciato di volersi ricandidare anche se orfano dei voti dei Gentile e di Adamo e soprattutto dopo il tradimento della sua stessa maggioranza.
La partita, però, è stata quella delle primarie che il Pd nazionale non voleva fare a Cosenza dove, invece, il segretario regionale Ernesto Magorno lavorava per una soluzione unitaria.
Tentativo che non è riuscito perché, a scatola chiusa, nessuno dei consiglieri comunali di maggioranza (tra cui il figlio di Ennio Morrone che è il presidente del Consiglio) avrebbe firmato le dimissioni senza la certezza di aver voce in capitolo sul candidato a sindaco.
Una poltrona vale un cambio di casacca. In Calabria come a Roma l’accordo è stato trovato e, annunciate le primarie per il 6 marzo, le firme sono state miracolosamente raccolte. Quali siano le condizioni della trattativa, iniziata con la nomina a sottosegretario di Tonino Gentile (Ncd) lo si capirà dall’esito delle consultazioni.
Occhiuto a casa e inizia la campagna per le comunali. Il clima di veleno che si respira in città può essere sintetizzato dall’intervista al Tgr Calabria in cui il sindaco dimissionato ha descritto l’intesa tra il Pd, Ncd e il gruppo Morrone un’operazione “di corruzione elettorale”.
Adesso sarà un po’ difficile per Renzi imporre come candidato a sindaco il manager dei vip Lucio Presta che, da mesi, ha annunciato di puntare al Palazzo dei Bruzi. Ben visto da premier e appoggiato da alcuni pezzi del Partito democratico cosentino, infatti, l’impresario di Benigni e di Bonolis ha già presentato la lista “Amo Cosenza” e non vuole assolutamente fare le primarie.
“Come faccio a farle se non sono del Pd?” va ripetendo in giro Presta, finito qualche anno fa sotto inchiesta per concussione nei confronti di alti dirigenti della Rai (oggi archiviata dalla Procura di Roma).
“Mi sono appassionato a un sogno – aveva affermato nei mesi scorsi – e non c’è nessuno che me lo leva. Possono farlo solo i cosentini non votandomi. Non ho nulla da farmi perdonare né dalla città né da altri. Ho 56 anni e voglio fare qualcosa per me. Se questo passa per il fare qualcosa per la città che mi ha dato i natali, io sarò pazzo di gioia”.
A chi lo invita a partecipare alle primarie per conquistare la candidatura dell’intero centrosinistra, Presta non ne vuole sapere e annuncia che, in settimana, inizierà a illustrare il suo programma: “Io vado avanti perché convinto della bontà della mia proposta”.
A non far dormire il Pd e i suoi alleati, però, non è Lucio Presta e le sue amicizie renziane. Sono piuttosto i verbali di alcuni pentiti della ‘ndrangheta di Cosenza che, ai magistrati della Dda di Catanzaro, hanno parlato di politica e di voti. E il rischio di un commissariamento per mafia durante la campagna elettorale o, peggio ancora, appena si insedierà il nuovo sindaco, provocherebbe più di qualche imbarazzo.
Lucio Musolino - Il Fatto Quotidiano del 07/02/2016.
La città calabrese si conferma capitale degli intrighi e laboratorio del partito della Nazione. Dopo la sfiducia al sindaco azzurro, eletto coi voti dem, si va verso la consultazione. Tiene l'intesa fra democrat, ncd e pezzi del partito di Berlusconi, ma l'agente dei vip non vuole saperne di partecipare.
Nicola Adamo e pezzi del Pd lo hanno eletto sindaco e Nicola Adamo e pezzi del Pd lo hanno mandato a casa. Tutto normale se non fosse che Mario Occhiuto, primo cittadino di Cosenza, non è un democrat ma è di Forza Italia. Il partito della Nazione funziona così e Cosenza si conferma la capitale calabrese degli intrallazzi, uno dei principali laboratori di come la politica può essere trasversale.
Prima di imbarcare tutti in vista delle elezioni comunali (da Ncd a storici esponenti di Forza Italia), il Partito democratico ha chiesto e ottenuto le dimissioni di 17 consiglieri per far cadere il sindaco Occhiuto e porre fine alla legislatura. La raccolta delle firme (sottoscritte davanti al notaio in attesa di essere consegnate domani al segretario comunale di Palazzo dei Bruzi) si è conclusa ieri sera tardi dopo un travaglio durato diverse settimane e sbloccato solo in seguito al tentativo fallito del Pd di non fare le primarie e imporre un candidato unitario.
Un tira e molla che ha minato la solidità dell’alleanza tra i fratelli Gentile dell’Ncd (l’ex assessore regionale Pino e il sottosegretario Tonino), il consigliere regionale Ennio Morrone di Forza Italia (attuale presidente della Commissione di Vigilanza), Nicola Adamo del Pd (marito della deputata Enza Bruno Bossio) e Carlo Guccione (il consigliere del Pd che ha preso più voti alle ultime regionali). A questi si aggiunge Giacomo Mancini, nipote dell’omonimo “Leone socialista ed ex assessore regionale della giunta Scopelliti ormai transitato nel partito della Nazione grazie a Denis Verdini.
Tutti contro il sindaco Mario Occhiuto che, nelle scorse settimane, ha annunciato di volersi ricandidare anche se orfano dei voti dei Gentile e di Adamo e soprattutto dopo il tradimento della sua stessa maggioranza.
La partita, però, è stata quella delle primarie che il Pd nazionale non voleva fare a Cosenza dove, invece, il segretario regionale Ernesto Magorno lavorava per una soluzione unitaria.
Tentativo che non è riuscito perché, a scatola chiusa, nessuno dei consiglieri comunali di maggioranza (tra cui il figlio di Ennio Morrone che è il presidente del Consiglio) avrebbe firmato le dimissioni senza la certezza di aver voce in capitolo sul candidato a sindaco.
Una poltrona vale un cambio di casacca. In Calabria come a Roma l’accordo è stato trovato e, annunciate le primarie per il 6 marzo, le firme sono state miracolosamente raccolte. Quali siano le condizioni della trattativa, iniziata con la nomina a sottosegretario di Tonino Gentile (Ncd) lo si capirà dall’esito delle consultazioni.
Occhiuto a casa e inizia la campagna per le comunali. Il clima di veleno che si respira in città può essere sintetizzato dall’intervista al Tgr Calabria in cui il sindaco dimissionato ha descritto l’intesa tra il Pd, Ncd e il gruppo Morrone un’operazione “di corruzione elettorale”.
Adesso sarà un po’ difficile per Renzi imporre come candidato a sindaco il manager dei vip Lucio Presta che, da mesi, ha annunciato di puntare al Palazzo dei Bruzi. Ben visto da premier e appoggiato da alcuni pezzi del Partito democratico cosentino, infatti, l’impresario di Benigni e di Bonolis ha già presentato la lista “Amo Cosenza” e non vuole assolutamente fare le primarie.
“Come faccio a farle se non sono del Pd?” va ripetendo in giro Presta, finito qualche anno fa sotto inchiesta per concussione nei confronti di alti dirigenti della Rai (oggi archiviata dalla Procura di Roma).
“Mi sono appassionato a un sogno – aveva affermato nei mesi scorsi – e non c’è nessuno che me lo leva. Possono farlo solo i cosentini non votandomi. Non ho nulla da farmi perdonare né dalla città né da altri. Ho 56 anni e voglio fare qualcosa per me. Se questo passa per il fare qualcosa per la città che mi ha dato i natali, io sarò pazzo di gioia”.
A chi lo invita a partecipare alle primarie per conquistare la candidatura dell’intero centrosinistra, Presta non ne vuole sapere e annuncia che, in settimana, inizierà a illustrare il suo programma: “Io vado avanti perché convinto della bontà della mia proposta”.
A non far dormire il Pd e i suoi alleati, però, non è Lucio Presta e le sue amicizie renziane. Sono piuttosto i verbali di alcuni pentiti della ‘ndrangheta di Cosenza che, ai magistrati della Dda di Catanzaro, hanno parlato di politica e di voti. E il rischio di un commissariamento per mafia durante la campagna elettorale o, peggio ancora, appena si insedierà il nuovo sindaco, provocherebbe più di qualche imbarazzo.
Lucio Musolino - Il Fatto Quotidiano del 07/02/2016.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!