Nella notte suoni e canti, caroselli per le strade
li rimormora il Busento nel suo gorgo sonnolento
i colori dell'amore sotto un cielo che ricade
su un oceano di bandiere che stan dominando il vento:
blu e rosso, rosso e blu, non c'è altro, il mondo intero
ha dimenticato il resto, fosse pure bianconero.
Ma poi esiste, il mondo fuori? Qui soltanto c'è Cosenza,
non riconosciamo nulla che non sia la sacra culla
della Bruzia terra patria, di due fiumi a confluenza,
di Lentini, Codognato, Di Maria, Urban, Marulla,
di quei nomi che nel marmo ha scolpito la memoria
da stasera in compagnia di una nuova, eterna gloria
Sai, la mente mi ritorna a quando tutto è cominciato
a Sassano che fa uno-tre, t'u pigghiasti 'u cahé,
ma stavolta quel ricordo resta chiuso nel passato,
in quest'ode non li nomino, non c'è spazio qui perché
il trionfo me lo godo, non lo sporco con quel nome
che comunque ad ottobre spazzai via come un ciclone.
Nella notte canti e suoni, clacson, urla, anche la Musa
dice sì, "mò mi la vìantu, mò t'u ispiro nu concentu",
Uno a uno in dodicimila jestimannu a ra Fetusa:
"vida mò adduv'a di jì, vacci tu e ra Juventus",
così cantano all'apolide figlio e nipote di nessuno
che alla gloria di suo sangue ha preferito Italia 1.
Bianca luna che ora splendi sull'antica Capitale
di quel bruzio fiero regno, la tua luce fa disegno
di contrade, piazze, vie, dove un nuovo carnevale
tutta notte tira avanti, blu e rosso lascia il segno:
bianca luna, da lassù la città che sogna guarda -
a te ulula Re Lupo, sul suo petto ha la coccarda.
Canta, Lupo, canta gloria! Ché la gloria tu l'azzanni,
la fierezza tua immortale, dritto contro il maestrale,
non ti pesa il tempo andato, non ti pesano cent'anni,
altri cento vuoi di gloria, sfida eterna, ultimale,
canta, Lupo, la tua gente alza al cielo la bandiera
blu e rossa tra le stelle, blu e rossa è questa sera.
Dai Cosenza, è tutto vero: dell'Italia il firmamento
è inondato dei colori che ci vivono nei cuori,
dai Cosenza, è tutto vero: gonfia ancora questo vento
il vessillo rossoblu, fino a quando notte muore.
Domattina non lavora la città, e non si vergogna.
Questa notte è ancora nostra, questa notte Cosenza sogna.
La Coppa del Lupo
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La Coppa del Lupo
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- cirujeda (mercoledì 26 gennaio 2022, 15:16)
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Re: La Coppa del Lupo
Aru cul* i l'apolide che alla gloria di suo sangue ha preferito la Ladra Fitusa Franco-piemontese.
In Calabria solo lupi
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Re: La Coppa del Lupo
Da applausi come quella dopo il 4-1 rifilato al sinigaglia
COSENZA PREVALE
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
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Re: La Coppa del Lupo
Brà!!!!!!!!!!
POCA CUMBIDENZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Chini vò capire capiscia...............
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Re: La Coppa del Lupo
UPNube di Tempesta ha scritto: giovedì 23 aprile 2015, 1:24 Nella notte suoni e canti, caroselli per le strade
li rimormora il Busento nel suo gorgo sonnolento
i colori dell'amore sotto un cielo che ricade
su un oceano di bandiere che stan dominando il vento:
blu e rosso, rosso e blu, non c'è altro, il mondo intero
ha dimenticato il resto, fosse pure bianconero.
Ma poi esiste, il mondo fuori? Qui soltanto c'è Cosenza,
non riconosciamo nulla che non sia la sacra culla
della Bruzia terra patria, di due fiumi a confluenza,
di Lentini, Codognato, Di Maria, Urban, Marulla,
di quei nomi che nel marmo ha scolpito la memoria
da stasera in compagnia di una nuova, eterna gloria
Sai, la mente mi ritorna a quando tutto è cominciato
a Sassano che fa uno-tre, t'u pigghiasti 'u cahé,
ma stavolta quel ricordo resta chiuso nel passato,
in quest'ode non li nomino, non c'è spazio qui perché
il trionfo me lo godo, non lo sporco con quel nome
che comunque ad ottobre spazzai via come un ciclone.
Nella notte canti e suoni, clacson, urla, anche la Musa
dice sì, "mò mi la vìantu, mò t'u ispiro nu concentu",
Uno a uno in dodicimila jestimannu a ra Fetusa:
"vida mò adduv'a di jì, vacci tu e ra Juventus",
così cantano all'apolide figlio e nipote di nessuno
che alla gloria di suo sangue ha preferito Italia 1.
Bianca luna che ora splendi sull'antica Capitale
di quel bruzio fiero regno, la tua luce fa disegno
di contrade, piazze, vie, dove un nuovo carnevale
tutta notte tira avanti, blu e rosso lascia il segno:
bianca luna, da lassù la città che sogna guarda -
a te ulula Re Lupo, sul suo petto ha la coccarda.
Canta, Lupo, canta gloria! Ché la gloria tu l'azzanni,
la fierezza tua immortale, dritto contro il maestrale,
non ti pesa il tempo andato, non ti pesano cent'anni,
altri cento vuoi di gloria, sfida eterna, ultimale,
canta, Lupo, la tua gente alza al cielo la bandiera
blu e rossa tra le stelle, blu e rossa è questa sera.
Dai Cosenza, è tutto vero: dell'Italia il firmamento
è inondato dei colori che ci vivono nei cuori,
dai Cosenza, è tutto vero: gonfia ancora questo vento
il vessillo rossoblu, fino a quando notte muore.
Domattina non lavora la città, e non si vergogna.
Questa notte è ancora nostra, questa notte Cosenza sogna.
Cosenza-Como 1-0
Cosenza Campione d'Italia della Coppa Italia di serie C
Maschio bianco europeo etero
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