Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Noni.Squall ha scritto:A me sembrano false...
Un riferimento a caso: http://www.meteoweb.eu/2015/03/allerta- ... to/405640/
My Problem Child.
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Ho solo questo file.Toquinho ha scritto:non si legge!
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
E il san vito è di nuovo senza luce. Meno male che la partita è stata rinviata a giovedìmarcello77 ha scritto:
Lode a te
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
La partita del 2011 strana e scontata.
Quando in una infuocata e paradossale conferenza stampa Nicola Adamo annuncia che il “Pd” versione ufficiale, stranamente coincidente con la sua posizione in quei mesi, non riconosce la candidatura di Enzo Paolini a sindaco di Cosenza siamo all’epilogo finale di una guerra intestina tra “compagni” che ha lasciato il segno in città. Il segno e anche un Comune perché poi Nicola Adamo e i suoi ricandidano Salvatore Perugini a sindaco, quel tanto che dovevano fare per non far vincere Enzo Paolini, a quei tempi il candidato di frontiera di Mario Oliverio e Carlo Guccione. Impossibilitato a vincere Salvatore Perugini, e nonostante c’avesse anche incredibilmente creduto, è servito strumentalmente in campo per contare i limiti di Paolini così da consegnare Palazzo dei Bruzi a Mario Occhiuto. Dopo un primo turno da “posizionamento” segue un ballottaggio all’ultimo sangue, e all’ultima ingiuria, tra l’architetto e l’avvocato ma è ormai troppo tardi in quella tarda primavera del 2011 per smettere di pensar male. Chi aveva sostenuto Perugini al primo turno al ballottaggio è andato al mare, se fuori città. Se rimasto in zona sappiamo bene per chi ha votato.
Il regno dell’architetto illuminato al vertice del Palazzo di città nasce da qui, da questa guerra intestina tra il gruppo Adamo da una parte e quello Oliverio-Guccione dall’altra. E nasce anche dall’aver saputo conquistare attorno a sé, quattro anni fa, l’investimento elettorale dei Gentile che si sono sentiti coinvolti e tutelati dalla presenza altolocata della figlia di Pino, Katya, nel progetto. Il resto di questo rapporto, quello tra il sindaco e la griffe dei Gentile, è storia tristemente nota e purtroppo spesso anche debordante rispetto al circuito classico della politica. Sono volate parole, denunce, conseguenze politiche e pratiche anche molto gravi tra i due blocchi e il culmine della “cacciata” di Katya dal Comune è solo iconograficamente rappresentativo della realtà. Impossibile ripercorrere le tappe e la sostanza di questa fragorosa frattura, è un capitolo a parte della storia di questa città. Ma vale la pena qui ricordare l’astuzia tattica del sindaco che in campagna elettorale, nel 2011, ha usato argomenti e prospettive evidentemente irresistibili anche per una famiglia sgamata come quella dei Gentile.
Cruciale e singolare assai quella stagione, la stagione del 2011. E sempre molto astuto il sindaco. Quattro anni fa ha saputo avere dalla sua parte i Gentile e tutto sommato anche Adamo, sia pure indirettamente. E quando a pochi giorni dal ballottaggio tutto sembrava portare dalla parte di Paolini, in clamorosa rimonta nel ceto cosiddetto borghese della città, ecco Occhiuto conquistare l’ultimo chilometro del consenso grazie a un profilo più mite e mai aggressivo anche quando dall’altra parte arrivano gli argomenti più “bassi” a contrastarlo. C’è persino chi è disposto a scommettere che è lì che Paolini ha perso la partita, quando s’è deciso di alzare così tanto i toni del confronto da portarli a un livello di bassezza estrema. Occhiuto non ha risposto per le rime, ha scelto un profilo diverso, e ha finito per convincere gli ultimi indecisi.
Nella guerra intestina e all’ultimo sangue (così sembrava allora) tra Oliverio e Guccione da una parte e Adamo dall’altra ci ha inzuppato il pane, Occhiuto. Lo stesso ha fatto con i Gentile, totalmente dalla sua allora. Lo scontro non l’ha mai alzato e il suo carattere ha fatto il resto. Sempre scaltro, il sindaco, ad approfittare delle debolezze e dei limiti degli altri. Seguno gli anni del suo mandato ed è troppo presto per i titoli di coda, ora come ora non serve. Si dirà dei cantieri (forse troppi?) da una parte o delle “gesta” da sinistra vera nei quartieri più popolari meglio di quanto non hanno fatto Catizone e Perugini ma sono discorsi che al momento valgono poco. Resta, ora come allora, la scaltrezza del sindaco che non a caso pochi giorni fa ha individuato un’altra mossa. Gareggerà ancora, nel 2016, ma con liste civiche. Fuori dai partiti. Non vuole sigle né bandiere, gli interessano i cosentini, così dice. Ma deve averla individuata un’altra frattura da qualche parte, un’altra ancora. Dentro quello che si chiama ancora centrodestra ma soprattutto dentro il Pd e il suo circondario. Come è prassi da queste parti. E si piazza lì, in mezzo. L’architetto mite e astuto è pronto, pronto a prendere pezzi in fuga e a rimisurarsi con il consenso che gli darà un voto anche per quanto fatto in questi cinque anni. Anzi forse soprattutto per questo.
http://www.laprovinciadicosenza.it - 08/04/2015.
Quando in una infuocata e paradossale conferenza stampa Nicola Adamo annuncia che il “Pd” versione ufficiale, stranamente coincidente con la sua posizione in quei mesi, non riconosce la candidatura di Enzo Paolini a sindaco di Cosenza siamo all’epilogo finale di una guerra intestina tra “compagni” che ha lasciato il segno in città. Il segno e anche un Comune perché poi Nicola Adamo e i suoi ricandidano Salvatore Perugini a sindaco, quel tanto che dovevano fare per non far vincere Enzo Paolini, a quei tempi il candidato di frontiera di Mario Oliverio e Carlo Guccione. Impossibilitato a vincere Salvatore Perugini, e nonostante c’avesse anche incredibilmente creduto, è servito strumentalmente in campo per contare i limiti di Paolini così da consegnare Palazzo dei Bruzi a Mario Occhiuto. Dopo un primo turno da “posizionamento” segue un ballottaggio all’ultimo sangue, e all’ultima ingiuria, tra l’architetto e l’avvocato ma è ormai troppo tardi in quella tarda primavera del 2011 per smettere di pensar male. Chi aveva sostenuto Perugini al primo turno al ballottaggio è andato al mare, se fuori città. Se rimasto in zona sappiamo bene per chi ha votato.
Il regno dell’architetto illuminato al vertice del Palazzo di città nasce da qui, da questa guerra intestina tra il gruppo Adamo da una parte e quello Oliverio-Guccione dall’altra. E nasce anche dall’aver saputo conquistare attorno a sé, quattro anni fa, l’investimento elettorale dei Gentile che si sono sentiti coinvolti e tutelati dalla presenza altolocata della figlia di Pino, Katya, nel progetto. Il resto di questo rapporto, quello tra il sindaco e la griffe dei Gentile, è storia tristemente nota e purtroppo spesso anche debordante rispetto al circuito classico della politica. Sono volate parole, denunce, conseguenze politiche e pratiche anche molto gravi tra i due blocchi e il culmine della “cacciata” di Katya dal Comune è solo iconograficamente rappresentativo della realtà. Impossibile ripercorrere le tappe e la sostanza di questa fragorosa frattura, è un capitolo a parte della storia di questa città. Ma vale la pena qui ricordare l’astuzia tattica del sindaco che in campagna elettorale, nel 2011, ha usato argomenti e prospettive evidentemente irresistibili anche per una famiglia sgamata come quella dei Gentile.
Cruciale e singolare assai quella stagione, la stagione del 2011. E sempre molto astuto il sindaco. Quattro anni fa ha saputo avere dalla sua parte i Gentile e tutto sommato anche Adamo, sia pure indirettamente. E quando a pochi giorni dal ballottaggio tutto sembrava portare dalla parte di Paolini, in clamorosa rimonta nel ceto cosiddetto borghese della città, ecco Occhiuto conquistare l’ultimo chilometro del consenso grazie a un profilo più mite e mai aggressivo anche quando dall’altra parte arrivano gli argomenti più “bassi” a contrastarlo. C’è persino chi è disposto a scommettere che è lì che Paolini ha perso la partita, quando s’è deciso di alzare così tanto i toni del confronto da portarli a un livello di bassezza estrema. Occhiuto non ha risposto per le rime, ha scelto un profilo diverso, e ha finito per convincere gli ultimi indecisi.
Nella guerra intestina e all’ultimo sangue (così sembrava allora) tra Oliverio e Guccione da una parte e Adamo dall’altra ci ha inzuppato il pane, Occhiuto. Lo stesso ha fatto con i Gentile, totalmente dalla sua allora. Lo scontro non l’ha mai alzato e il suo carattere ha fatto il resto. Sempre scaltro, il sindaco, ad approfittare delle debolezze e dei limiti degli altri. Seguno gli anni del suo mandato ed è troppo presto per i titoli di coda, ora come ora non serve. Si dirà dei cantieri (forse troppi?) da una parte o delle “gesta” da sinistra vera nei quartieri più popolari meglio di quanto non hanno fatto Catizone e Perugini ma sono discorsi che al momento valgono poco. Resta, ora come allora, la scaltrezza del sindaco che non a caso pochi giorni fa ha individuato un’altra mossa. Gareggerà ancora, nel 2016, ma con liste civiche. Fuori dai partiti. Non vuole sigle né bandiere, gli interessano i cosentini, così dice. Ma deve averla individuata un’altra frattura da qualche parte, un’altra ancora. Dentro quello che si chiama ancora centrodestra ma soprattutto dentro il Pd e il suo circondario. Come è prassi da queste parti. E si piazza lì, in mezzo. L’architetto mite e astuto è pronto, pronto a prendere pezzi in fuga e a rimisurarsi con il consenso che gli darà un voto anche per quanto fatto in questi cinque anni. Anzi forse soprattutto per questo.
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Ci sono poche donne nel Comune di Cosenza: il Tar azzera la giunta Occhuito.
Il Tribuna ha di fatto annullato la nuova giunta Occhiuto, varata lo scorso 2 dicembre, per aver disatteso gli obblighi del 40% di donne nell'esecutivo, introdotto nel 2014 dalla legge Delrio
CATANZARO - La decisione è arrivata ieri, quando il Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro ha annullato la giunta comunale di Cosenza, varata dal sindaco Occhiuto lo scorso 2 Dicembre, per aver disatteso gli obblighi del 40% di donne in giunta nei comuni con più di 3.000 abitanti, la cosiddetta legge Delrio introdotta nel 2014. Il Tar ha così accolto il ricorso presentato dall'avvocato Maria Stella Ciarletta, Consigliera di Parità' della Regione e dell'Associazione regionale WWW-WhatWomenWant - La Calabria vista dalle donne. 
"I provvedimenti confermano tutte le motivazioni del ricorso accogliendolo in toto ha commentato la Ciarletta. Il Tar ha accolto la tesi in base alla quale la Giunta e' illegittima per difetto assoluto di motivazione. Il provvedimento con cui il Sindaco del Comune di Cosenza ha rideterminato la composizione della Giunta comunale non garantisce il rispetto delle proporzioni di genere normativamente stabilite. Anzi, esso non fa alcun riferimento alla normativa entrata in vigore nel 2014 per cui difetta di motivazione sul punto. L'obbligo del 40 per cento di donne in giunta per i Comuni sopra i tremila abitanti, introdotto dalla legge Delrio - continua Ciarletta - è inequivocabile e richiede un ulteriore impegno per i sindaci per garantire la piena realizzazione dei principi della rappresentanza paritaria, ad oggi disattesi sul territorio calabrese, e non solo. Si tratta di una regola di diritto, che in quanto tale va rispettata di fonte alla ricorrente esclusione delle donne dalle giunte locali. La sentenza di ieri sera segue quelle emesse dal medesimo Tribunale Amministrativo che, all'inizio di quest'anno, avevano annullato, sempre su ricorso dell'Ufficio, le Giunte dei Comuni di Montalto Uffugo, Vaccarizzo Albanese, Torano e Rombiolo. Tuttavia in questo caso il Tar si e' spinto oltre, affermando la piena applicabilità' della legge del Rio nell'adozione di tutti i provvedimenti che vadano ad incidere sulla composizione delle Giunte comunali. Le pari opportunità' sono dunque un principio di diritto vincolante e obbligatorio e non una mera formula di stile per impreziosire i testi legislativi. Questa sentenza conferma e rinsalda dieci anni di lavoro come consigliera di parità' della Calabria. La rete costruita con le donne di WhatWomenWant ha sostenuto il ricorso, credendoci Sin dal primo momento e dimostrando che quando le risorse femminili si uniscono raggiungono grandi risultati".
Il PD all'attacco del sindaco Occhiuto - "Di certo il sindaco Occhiuto non avrebbe mai immaginato un fine settimana come questo, dove in due giorni ha ricevuto due sberle giudiziarie che non fanno altro che confermare le nostre tesi e cioè che per amministrare una città in maniera corretta non bisogna solo spendere e spandere, ma si dovrebbe usare il metodo del buon padre di famiglia che tiene a cuore le sorti dei propri figli che per un sindaco sono i propri cittadini”. Lo afferma, in una nota, il vice capogruppo del Partito Democratico di Cosenza Marco Ambrogio che aggiunge: “siamo sempre stati preoccupati del modus amministranti dello stesso sindaco, che ha sin dalle prime battute di consiliatura dato prova della sua assoluta inaffidabilità sotto il profilo del rispetto delle regole. Ieri, la bocciatura per le nomine in Provincia, oggi il sonoro bis del TAR per il mancato rispetto delle nomine in giunta secondo la Legge Del Rio. Dunque, Occhiuto è costretto a rimettere mani per l’ennesima volta alla sua giunta, inserendo almeno quattro donne. A questo punto, tanti saranno i grattacapi per il primo cittadino che negli ultimi tempi per non essere mandato a casa dai suoi stessi consiglieri, ha dovuto elargire prebende nominando degli assessori che di politica non avevano mai sentito parlare”.
LA RISPOSTA DI OCCHIUTO:
“Nessun azzeramento di giunta. La decisione del TAR ha annullato una delibera, la n.7421 del dicembre 2014, con la quale sono stati nominati assessori Massimo Bozzo e Domenico Luciani.” Lo precisa il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in riferimento agli articoli pubblicati questa mattina sulla stampa. “In attesa di ricevere la notifica del provvedimento adottato dal Tar e di determinarci in ordine alla eventualità di proporre successive azioni di impugnativa – continua Occhiuto - la Giunta proseguirà la sua attività. In ogni caso, gli altri assessori, nominati precedentemente all’atto deliberativo del dicembre 2014, restano regolarmente in carica. Premesso – ha detto ancora il primo cittadino – che siamo estremamente favorevoli a che le donne siano coinvolte nei processi decisionali, mi preme ricordare che, nel 2011, quando sono stato eletto Sindaco, pur non esistendo ancora un obbligo sancito dalla normativa, ho nominato ben cinque donne nell’esecutivo, assicurando una percentuale addirittura superiore a quella prevista oggi dalla legge Delrio. In un momento successivo, quando si è trattato di rimodulare gli incarichi di giunta, avviando un’interlocuzione più diretta con i partiti, come avviene abitualmente nella fase finale del mandato, ho dovuto prendere atto, mio malgrado, di una mancata disponibilità a mantenere lo stesso numero di presenze femminili”.
Simona Gambaro - http://www.quicosenza.it - 11/04/2015.
Il Tribuna ha di fatto annullato la nuova giunta Occhiuto, varata lo scorso 2 dicembre, per aver disatteso gli obblighi del 40% di donne nell'esecutivo, introdotto nel 2014 dalla legge Delrio
CATANZARO - La decisione è arrivata ieri, quando il Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro ha annullato la giunta comunale di Cosenza, varata dal sindaco Occhiuto lo scorso 2 Dicembre, per aver disatteso gli obblighi del 40% di donne in giunta nei comuni con più di 3.000 abitanti, la cosiddetta legge Delrio introdotta nel 2014. Il Tar ha così accolto il ricorso presentato dall'avvocato Maria Stella Ciarletta, Consigliera di Parità' della Regione e dell'Associazione regionale WWW-WhatWomenWant - La Calabria vista dalle donne. 
"I provvedimenti confermano tutte le motivazioni del ricorso accogliendolo in toto ha commentato la Ciarletta. Il Tar ha accolto la tesi in base alla quale la Giunta e' illegittima per difetto assoluto di motivazione. Il provvedimento con cui il Sindaco del Comune di Cosenza ha rideterminato la composizione della Giunta comunale non garantisce il rispetto delle proporzioni di genere normativamente stabilite. Anzi, esso non fa alcun riferimento alla normativa entrata in vigore nel 2014 per cui difetta di motivazione sul punto. L'obbligo del 40 per cento di donne in giunta per i Comuni sopra i tremila abitanti, introdotto dalla legge Delrio - continua Ciarletta - è inequivocabile e richiede un ulteriore impegno per i sindaci per garantire la piena realizzazione dei principi della rappresentanza paritaria, ad oggi disattesi sul territorio calabrese, e non solo. Si tratta di una regola di diritto, che in quanto tale va rispettata di fonte alla ricorrente esclusione delle donne dalle giunte locali. La sentenza di ieri sera segue quelle emesse dal medesimo Tribunale Amministrativo che, all'inizio di quest'anno, avevano annullato, sempre su ricorso dell'Ufficio, le Giunte dei Comuni di Montalto Uffugo, Vaccarizzo Albanese, Torano e Rombiolo. Tuttavia in questo caso il Tar si e' spinto oltre, affermando la piena applicabilità' della legge del Rio nell'adozione di tutti i provvedimenti che vadano ad incidere sulla composizione delle Giunte comunali. Le pari opportunità' sono dunque un principio di diritto vincolante e obbligatorio e non una mera formula di stile per impreziosire i testi legislativi. Questa sentenza conferma e rinsalda dieci anni di lavoro come consigliera di parità' della Calabria. La rete costruita con le donne di WhatWomenWant ha sostenuto il ricorso, credendoci Sin dal primo momento e dimostrando che quando le risorse femminili si uniscono raggiungono grandi risultati".
Il PD all'attacco del sindaco Occhiuto - "Di certo il sindaco Occhiuto non avrebbe mai immaginato un fine settimana come questo, dove in due giorni ha ricevuto due sberle giudiziarie che non fanno altro che confermare le nostre tesi e cioè che per amministrare una città in maniera corretta non bisogna solo spendere e spandere, ma si dovrebbe usare il metodo del buon padre di famiglia che tiene a cuore le sorti dei propri figli che per un sindaco sono i propri cittadini”. Lo afferma, in una nota, il vice capogruppo del Partito Democratico di Cosenza Marco Ambrogio che aggiunge: “siamo sempre stati preoccupati del modus amministranti dello stesso sindaco, che ha sin dalle prime battute di consiliatura dato prova della sua assoluta inaffidabilità sotto il profilo del rispetto delle regole. Ieri, la bocciatura per le nomine in Provincia, oggi il sonoro bis del TAR per il mancato rispetto delle nomine in giunta secondo la Legge Del Rio. Dunque, Occhiuto è costretto a rimettere mani per l’ennesima volta alla sua giunta, inserendo almeno quattro donne. A questo punto, tanti saranno i grattacapi per il primo cittadino che negli ultimi tempi per non essere mandato a casa dai suoi stessi consiglieri, ha dovuto elargire prebende nominando degli assessori che di politica non avevano mai sentito parlare”.
LA RISPOSTA DI OCCHIUTO:
“Nessun azzeramento di giunta. La decisione del TAR ha annullato una delibera, la n.7421 del dicembre 2014, con la quale sono stati nominati assessori Massimo Bozzo e Domenico Luciani.” Lo precisa il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in riferimento agli articoli pubblicati questa mattina sulla stampa. “In attesa di ricevere la notifica del provvedimento adottato dal Tar e di determinarci in ordine alla eventualità di proporre successive azioni di impugnativa – continua Occhiuto - la Giunta proseguirà la sua attività. In ogni caso, gli altri assessori, nominati precedentemente all’atto deliberativo del dicembre 2014, restano regolarmente in carica. Premesso – ha detto ancora il primo cittadino – che siamo estremamente favorevoli a che le donne siano coinvolte nei processi decisionali, mi preme ricordare che, nel 2011, quando sono stato eletto Sindaco, pur non esistendo ancora un obbligo sancito dalla normativa, ho nominato ben cinque donne nell’esecutivo, assicurando una percentuale addirittura superiore a quella prevista oggi dalla legge Delrio. In un momento successivo, quando si è trattato di rimodulare gli incarichi di giunta, avviando un’interlocuzione più diretta con i partiti, come avviene abitualmente nella fase finale del mandato, ho dovuto prendere atto, mio malgrado, di una mancata disponibilità a mantenere lo stesso numero di presenze femminili”.
Simona Gambaro - http://www.quicosenza.it - 11/04/2015.
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Posso dire che mettere delle soglie minime per le donne è umiliante?
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
lo puoi pure gridareToquinho ha scritto:Posso dire che mettere delle soglie minime per le donne è umiliante?
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
http://www.newsdicalabria.com/politica/ ... cchiuto-54
Sole 24 Ore, a Cosenza cresce il consenso di Occhiuto: 54%
L’ottimo risultato che viene fuori dal sondaggio IPR Marketing pubblicato sul Sole 24 Ore conferma la buona politica attuata dall’Amministrazione Occhiuto che, nella graduatoria di gradimento, passa dal precedente 83esimo posto del gennaio 2014, con la percentuale del 47,5%, all’attuale 50esimo posto con il 54% di punti percentuale per quanto riguarda i consensi ottenuti”. Lo dichiara Massimo Commodaro, capogruppo in Consiglio comunale fra i banchi di ‘Mario Occhiuto Sindaco’. “Tale riscontro – aggiunge – è motivo di orgoglio per l’intera città e non soltanto per la lettura politica relativa alla maggioranza di governo. Fra l’altro, Occhiuto risulta essere il primo fra tutti i sindaci calabresi, se si esclude Giuseppe Falcomatà (quarto classificato) che certamente ha a suo vantaggio l’ottimismo e la fiducia che comporta la recente elezione a Sindaco di Reggio Calabria. Per Occhiuto – prosegue Commodaro – si tratta di un successo importante che esprime la consapevolezza dei cittadini nei riguardi del buon governo svolto. Cosenza in questi ultimi cinque anni ha avuto un indubbio miglioramento sul piano dei servizi, delle offerte culturali e turistiche oltre che sul piano urbanistico. Il dato che emerge da quest’ultimo sondaggio ci inorgoglisce proprio perché, a differenza di altre realtà amministrative, il trend positivo del sindaco Occhiuto è in continua crescita“.
Sole 24 Ore, a Cosenza cresce il consenso di Occhiuto: 54%
L’ottimo risultato che viene fuori dal sondaggio IPR Marketing pubblicato sul Sole 24 Ore conferma la buona politica attuata dall’Amministrazione Occhiuto che, nella graduatoria di gradimento, passa dal precedente 83esimo posto del gennaio 2014, con la percentuale del 47,5%, all’attuale 50esimo posto con il 54% di punti percentuale per quanto riguarda i consensi ottenuti”. Lo dichiara Massimo Commodaro, capogruppo in Consiglio comunale fra i banchi di ‘Mario Occhiuto Sindaco’. “Tale riscontro – aggiunge – è motivo di orgoglio per l’intera città e non soltanto per la lettura politica relativa alla maggioranza di governo. Fra l’altro, Occhiuto risulta essere il primo fra tutti i sindaci calabresi, se si esclude Giuseppe Falcomatà (quarto classificato) che certamente ha a suo vantaggio l’ottimismo e la fiducia che comporta la recente elezione a Sindaco di Reggio Calabria. Per Occhiuto – prosegue Commodaro – si tratta di un successo importante che esprime la consapevolezza dei cittadini nei riguardi del buon governo svolto. Cosenza in questi ultimi cinque anni ha avuto un indubbio miglioramento sul piano dei servizi, delle offerte culturali e turistiche oltre che sul piano urbanistico. Il dato che emerge da quest’ultimo sondaggio ci inorgoglisce proprio perché, a differenza di altre realtà amministrative, il trend positivo del sindaco Occhiuto è in continua crescita“.
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
tutti a parlare sempre e solo di occhiuto, ma mai nessuno che nomini bozzo. è anche merito suo se la millefoglie è cussì bona!
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Vilienza ha scritto:tutti a parlare sempre e solo di occhiuto, ma mai nessuno che nomini bozzo. è anche merito suo se la millefoglie è cussì bona!
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Re: Il sindaco di Cosenza(Occhiuto)cosa ha fatto fino ad oggi?
Quote rosa, il Consiglio di Stato sospende l'annullamento della Giunta di Cosenza.
A sollecitare la decisione, attraverso ricorso, gli assessori Bozzo e Luciani.
A distanza di poco più di una settimana dalla decisone del Tar della Calabria che aveva "annullato il rimpasto della Giunta di Cosenza, il Presidente della V sez. del Consiglio di Stato ha firmato il decreto di sospensione dell'esecutività della sentenza in via cautelare affinchè, in attesa dello svolgimento della camera di consiglio - la giunta possa continuare a svolgere le sue funzioni istituzionali nella sua integrale composizione". Lo afferma la consigliera regionale di parità, Maria Stella Ciarletta. Il Consiglio di Stato ha fissato la discussione per l'udienza del 5 Maggio. "Non mi sorprende - aggiunge Ciarletta - che sia stato proposto appello, né che lo abbiano fatto gli assessori Bozzo e Luciani, quando abbiamo iniziato questa battaglia ero consapevole che la posta in gioco era alta. Anzi, la mancata applicazione della legge Delrio si è rivelata l'occasione per scoprire i nervi di una questione tutta politica: la conservazione del potere maschile che resiste anche di fronte ad una legge dello Stato ed una sfilza di sentenze favorevoli. Rimane la perplessità sulle motivazioni di un provvedimento cautelare adottato per garantire lo svolgimento delle funzioni istituzionali della giunta su un ricorso presentato da due soli assessori, i quali hanno agito nel proprio interesse senza che vi sia stato, ad oggi, l'appello del sindaco Occhiuto, unico titolato ad agire in tal senso quale rappresentante legale del Comune. Mi riservo ogni ulteriore osservazione alla lettura dell'atto di appello, di cui non ho ancora avuto l'occasione di leggere i contenuti, avendo ricevuto prima il decreto di sospensione". "Questa - prosegue - non è l'unica particolarità di un appello fatto in tempo record, mentre il sindaco dichiarava proprio il giorno prima in Consiglio comunale di valutare l'esecuzione della sentenza, ma non voglio credere alle coincidenze e proseguirò ancora più determinata nella battaglia in favore della rappresentanza femminile".
http://www.quicosenza.it - 22/04/2015.
Vergognosi alcuni siti d'informazione (o meglio disinformazione), tra cui quello di Pippo Gatto. Nei giorni scorsi neanche due righe per la decisione del TAR ed oggi a in prima file per la sospensione.
Minzolini era un dilettante.
A sollecitare la decisione, attraverso ricorso, gli assessori Bozzo e Luciani.
A distanza di poco più di una settimana dalla decisone del Tar della Calabria che aveva "annullato il rimpasto della Giunta di Cosenza, il Presidente della V sez. del Consiglio di Stato ha firmato il decreto di sospensione dell'esecutività della sentenza in via cautelare affinchè, in attesa dello svolgimento della camera di consiglio - la giunta possa continuare a svolgere le sue funzioni istituzionali nella sua integrale composizione". Lo afferma la consigliera regionale di parità, Maria Stella Ciarletta. Il Consiglio di Stato ha fissato la discussione per l'udienza del 5 Maggio. "Non mi sorprende - aggiunge Ciarletta - che sia stato proposto appello, né che lo abbiano fatto gli assessori Bozzo e Luciani, quando abbiamo iniziato questa battaglia ero consapevole che la posta in gioco era alta. Anzi, la mancata applicazione della legge Delrio si è rivelata l'occasione per scoprire i nervi di una questione tutta politica: la conservazione del potere maschile che resiste anche di fronte ad una legge dello Stato ed una sfilza di sentenze favorevoli. Rimane la perplessità sulle motivazioni di un provvedimento cautelare adottato per garantire lo svolgimento delle funzioni istituzionali della giunta su un ricorso presentato da due soli assessori, i quali hanno agito nel proprio interesse senza che vi sia stato, ad oggi, l'appello del sindaco Occhiuto, unico titolato ad agire in tal senso quale rappresentante legale del Comune. Mi riservo ogni ulteriore osservazione alla lettura dell'atto di appello, di cui non ho ancora avuto l'occasione di leggere i contenuti, avendo ricevuto prima il decreto di sospensione". "Questa - prosegue - non è l'unica particolarità di un appello fatto in tempo record, mentre il sindaco dichiarava proprio il giorno prima in Consiglio comunale di valutare l'esecuzione della sentenza, ma non voglio credere alle coincidenze e proseguirò ancora più determinata nella battaglia in favore della rappresentanza femminile".
http://www.quicosenza.it - 22/04/2015.
Vergognosi alcuni siti d'informazione (o meglio disinformazione), tra cui quello di Pippo Gatto. Nei giorni scorsi neanche due righe per la decisione del TAR ed oggi a in prima file per la sospensione.
Minzolini era un dilettante.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!