NICOLA SCARPAVECCHIA
alla faccia del patto di riservatezza... te strazza




Funziona così. Facciamo un esempio. C'è la holding che chiameremo H che possiede il 100% delle quote di due società, che chiameremo E e C. La società E lavora esclusivamente negli appalti pubblici continuativi, in questi, quando vengono aggiudicati alla società E (come a tutti, in tutta l'Italia), deve presentare una marea di documentazione che confermano le autodichiarazioni fatte in sede di partecipazione, fra la documentazione c'è la c.d. "congruità". Cos'è? Diciamo che un appalto di 50 milioni a base d'asta, la società E se lo aggiudica per 45 milioni. Bene, la società E deve dimostrare con i prezzi e spaccottando tutto l'appalto che il prezzo presentato è congruo, IVI COMPRESO UN UTILE, magari basso, ma che non deve scendere al di sotto del 5%. Per questo la società E ogni anno porta un utile, magari basso ma sempre un utile. La società C è una società che notoriamente opera in un settore dove le perdite sono quasi la regola e chiude ogni anno con una perdita anche consistente. La holding H a fine anno fa il c.d. bilancio consolidato, cioè mette insieme molti, non tutti, ma molti valori e della società E e della società C. Compresi i risultati, utile per la E di (esempio) 3 milioni e perdita per la società C di 3 milioni. Risultato? Zero. Non pago nessuna nessuna imposta sul reddito, perchè dovrei, io holding, pagare 600 k per la società E che porta un utile ma non pago perchè la perdita della società C azzera l'utile e mi consente di non pagare. Ma, attenzione. Da qui nasce un debito della società E nei confronti della holding H, che deve (dovrebbe) pagare, ED UN CREDITO, REALE, della società C nei confronti della holding H, perchè la sua perdita gli ha permesso di non pagare le imposte della società E. Da qui poi, nascono le zozzerie e le movimentazioni fittizie fra società E e società C per elidere e cassare debiti di E e crediti di C e, in special modo, portare spese "a nonna" che fanno si che la società C porti ogni santo anno una perdita, e, da qui, in ultimo, nascono gli "altri oneri diversi di gestione".originalzagor ha scritto: martedì 4 marzo 2025, 22:50 ci possono essere anche debiti a fronte di opere o movimentazioni fittizie... come anche garanzie sui debiti della holding
Frascale67 ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 8:48 Funziona così. Facciamo un esempio. C'è la holding che chiameremo H che possiede il 100% delle quote di due società, che chiameremo E e C. La società E lavora esclusivamente negli appalti pubblici continuativi, in questi, quando vengono aggiudicati alla società E (come a tutti, in tutta l'Italia), deve presentare una marea di documentazione che confermano le autodichiarazioni fatte in sede di partecipazione, fra la documentazione c'è la c.d. "congruità". Cos'è? Diciamo che un appalto di 50 milioni a base d'asta, la società E se lo aggiudica per 45 milioni. Bene, la società E deve dimostrare con i prezzi e spaccottando tutto l'appalto che il prezzo presentato è congruo, IVI COMPRESO UN UTILE, magari basso, ma che non deve scendere al di sotto del 5%. Per questo la società E ogni anno porta un utile, magari basso ma sempre un utile. La società C è una società che notoriamente opera in un settore dove le perdite sono quasi la regola e chiude ogni anno con una perdita anche consistente. La holding H a fine anno fa il c.d. bilancio consolidato, cioè mette insieme molti, non tutti, ma molti valori e della società E e della società C. Compresi i risultati, utile per la E di (esempio) 3 milioni e perdita per la società C di 3 milioni. Risultato? Zero. Non pago nessuna nessuna imposta sul reddito, perchè dovrei, io holding, pagare 600 k per la società E che porta un utile ma non pago perchè la perdita della società C azzera l'utile e mi consente di non pagare. Ma, attenzione. Da qui nasce un debito della società E nei confronti della holding H, che deve (dovrebbe) pagare, ED UN CREDITO, REALE, della società C nei confronti della holding H, perchè la sua perdita gli ha permesso di non pagare le imposte della società E. Da qui poi, nascono le zozzerie e le movimentazioni fittizie fra società E e società C per elidere e cassare debiti di E e crediti di C e, in special modo, portare spese "a nonna" che fanno si che la società C porti ogni santo anno una perdita, e, da qui, in ultimo, nascono gli "altri oneri diversi di gestione".
Diciamo che il fallimento del cosenza conviene a molti....a guarascio (tramite tdl) e a chi subentra che gestisce a costo zero il "mondo " cosenza...REAL ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 10:28 Ma chi le ha inventate le holding? Qualcuno certamente con scopi non virtuosi. Vabbè, lasciamo perdere.
Riguardo a quanto scritto da cs nel cuore e riportato anche ieri sera dalla lavannara ( se vera naturalmente) un'ipotesi per la riottosita' di qualcuno del comune può dipendere , a mio parere, da quei famigerati 7 milioni della regione ( ricordate a giugno 2025? La curva ?). Un paventato timore che il "progetto " salti se si insinuasse qualcuno con mezzi propri, consulenti propri, ingegneri e maestranze e materiali di altra provenienza...
Come un dottore che spera in un epidemia per fare più visite e soldi.Rossoverdeblu ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 13:06 Diciamo che il fallimento del cosenza conviene a molti....a guarascio (tramite tdl) e a chi subentra che gestisce a costo zero il "mondo " cosenza...
Speroni ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 14:41 Ma se Guarascio non ha mai speso una lira per il Cosenza, come fa ad avere debiti ingenti a parte quelli con l'erario attualmente rateizzati???
A quanto si può arrivare con i mancati pagamenti a steward, o a dipendenti vari (al di fuori dai tesserati) o a qualche fornitore di Acqua o cibo, cancelleria e campi da gioco???
Se i debiti con l'erario arrivano a circa 5 milioni, come si può pensare che le altre voci sopra menzionate possano generare debiti milionari? Già pensare che, se sommiamo tutto, si arriva ad 1 milione di euro, a mio avviso significherebbe sovrastimare il debito.
Sinceramente, da profano, credo che ci siano magheggi anche per gonfiare la massa debitoria del Cosenza Calcio al fine di bilanciare gli utili delle altre società della holding.
Ma non è in contrasto con ciò che dico io... con gli incarichi affidati a queste professionalità vengono gonfiati i debiti della società...Rossoverdeblu ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 15:16 Sei COMPLETAMENTE fuori strada e non hai capito come funziona il mondo del calcio. I debiti del cosenza calcio possono essere verso tante professionalità che operano (per modo di dire...) per il Cosenza stesso: amministratore delegato, studi legali,ecc....
Il Cosenza calcio è una macchina che genera ricavi per 13/14 milioni di euro all'anno, 6-7 dei quali finiscono in incarichi, oneri diversi....
...e ancora a gente crida ari ciucci ca vulanu!Frascale67 ha scritto: mercoledì 5 marzo 2025, 8:48 Funziona così. Facciamo un esempio. C'è la holding che chiameremo H che possiede il 100% delle quote di due società, che chiameremo E e C. La società E lavora esclusivamente negli appalti pubblici continuativi, in questi, quando vengono aggiudicati alla società E (come a tutti, in tutta l'Italia), deve presentare una marea di documentazione che confermano le autodichiarazioni fatte in sede di partecipazione, fra la documentazione c'è la c.d. "congruità". Cos'è? Diciamo che un appalto di 50 milioni a base d'asta, la società E se lo aggiudica per 45 milioni. Bene, la società E deve dimostrare con i prezzi e spaccottando tutto l'appalto che il prezzo presentato è congruo, IVI COMPRESO UN UTILE, magari basso, ma che non deve scendere al di sotto del 5%. Per questo la società E ogni anno porta un utile, magari basso ma sempre un utile. La società C è una società che notoriamente opera in un settore dove le perdite sono quasi la regola e chiude ogni anno con una perdita anche consistente. La holding H a fine anno fa il c.d. bilancio consolidato, cioè mette insieme molti, non tutti, ma molti valori e della società E e della società C. Compresi i risultati, utile per la E di (esempio) 3 milioni e perdita per la società C di 3 milioni. Risultato? Zero. Non pago nessuna nessuna imposta sul reddito, perchè dovrei, io holding, pagare 600 k per la società E che porta un utile ma non pago perchè la perdita della società C azzera l'utile e mi consente di non pagare. Ma, attenzione. Da qui nasce un debito della società E nei confronti della holding H, che deve (dovrebbe) pagare, ED UN CREDITO, REALE, della società C nei confronti della holding H, perchè la sua perdita gli ha permesso di non pagare le imposte della società E. Da qui poi, nascono le zozzerie e le movimentazioni fittizie fra società E e società C per elidere e cassare debiti di E e crediti di C e, in special modo, portare spese "a nonna" che fanno si che la società C porti ogni santo anno una perdita, e, da qui, in ultimo, nascono gli "altri oneri diversi di gestione".