Rossoverdeblu ha scritto: ↑venerdì 19 luglio 2024, 6:45
Permettimi un piccolo passaggio su Marulla: la conferenza stampa riepilogativa poteva essere ina forma di comunicazione...per far capire ai tifosi intenzioni e operazioni; potrva essere un comunicato stampa, un rispondere ad alcune domande dei giornalisti....
Ma un DG cosa lo abbiamo preso a fare se è esattamente tutto uguale (ad oggi) a come lo era 2 mesi fa?
Il GRANDE, GRANDISSIMO errore che fai tu in buona fede è paragonare le dinamiche del cosenza a quelle, addirittura, di Inter,Milan, Juventus!
Lo dici tu stesso: veniamo da 13 anni di porcate....perché, tutto ad un tratto dovrebbero cambiare le dinamiche del cosenza calcio? Infatti non è cambiato assolutamente nulla e vi ostinate a negare ciò che è evidente anche ad un cieco: i migliori vanno via e vengono panchinari, retrocessi, scartine di ogni genere.
Fate i salti mortali poi per fare i democristiani: "come si fa a criticare senza averli visti in campo", "ancora siamo al 19 luglio", ecc.. ma sono 13 anni che arriviamo 4ultimi e retrocediamo e spareggiamo! Ogni santissimo anno i migliori vanno via, arrivano alcune bestie che non riescono a calciare un pallone a due metri, ed ogni anno "lì volete vedere prima giocare"? Dopo 13 anni!!!
Ma tu pensi che le cessioni di Meronj,Caló, Tutino, le non conferme di zuccon, mazzocchi, le prossime cessioni di Marras e Micai sono funzionali ad in progetto? E quale? Quelli di prendere il terzo portiere del Giugliano o di tesserare un 29enne che ha giocato 2 campionati discreti a francavilla? Veramente, ancora dopo 13 anni, veramente credete a ste sciocchezze?
Cosa è cambiato da quando è venuto Ursino? Cosa?
Avete per caso visto l'ombra di un calciatore decente acquistato? Sta litania del mercato che finisce il 1 settembre....tra 20 giorni comincia il campionato!!!!
Non abbiamo un attaccante, abbiamo la difesa del pergine Valsugana e a centrocampo siamo contati.
Cosa vi devono ancora fare? In cosa sperate?
Sui tifosi: il comportamento dei tifosi del cosenza è facilmente "leggibile" ed è normalissimo. La stragrande maggioranza dei tifosi,, dopo 3 partite rimane a casa e mi sento di dire che è la vera parte sana della tifoseria.
Rimangono quei tre/quattromila. Attenzione, in quest'ultima fetta di tifoseria c'è di tutto: quelli che non riescono a stare lontano dallo stadio e dal cosenza, ci sono i destinatari dei biglietti gratis, ci sono anche molti tifosi sxhifati che compiono un rito, quello di andare allo stadio con gli amici (che magari è l'unico svago dopo una settimana di lavoro). Tu tratti il tifoso, il calcio e lo stadio come se fossero un ristorante ( sei caro, si mangia male, non ci vengo piu).Ma la stragrande maggioranza allo stadio non va, perché IL COSENZA CALCIO FA SCHIFO! A Cosenza scompaiono le squadre e nessuno dice una sola caz* di parola!!! E a cosa serve Ursino?
Ma io non credo che nel “progetto” di Ursino ci sia la Serie A o chissà cosa. Per poter parlare di progetto e di cambiamento il Cosenza dovrebbe fare operazioni (non di mercato) che sembrano utopie:
-costruire un centro sportivo di proprietà
-acquisire definitivamente lo Stadio e fare quei lavori (dove possibile) di miglioramento della struttura
-investire sul settore giovanile, costruendo apposite strutture come una foresteria
-creare un merchandising che coinvolga l’intera provincia
Queste sono le basi elementari senza le quali non si può parlare di nessun progetto: andare in A e allenarsi alla Real Cosenza è ridicolo (esempio).
Certi ormai tutti che questi investimenti non ci saranno mai, rimane l’aspetto “tecnico” dove il Cosenza nei fatti non ha ambizioni diverse da quelle degli altri anni.
Quando io ti dico che è il primo anno di Ursino, so benissimo anche io che quella del cambiamento è una scusa per dire “salvezza e niente più”.
Sulle cessioni ripeto quello che ho detto più volte: si è cambiato allenatore e sono andati via giocatori che hanno fatto annate mediocri o appena sufficienti.
Per noi Calò non è un grande centrocampista perché è effettivamente il migliore che abbiamo avuto, ma perché abbiamo paura che dopo Calò possano tornare i simil Kanoutè, Prezioso e compagnia bella.
Idem vale per Meroni.
Tutino? Tutino è a Cosenza e se non arriva un’offerta all’altezza delle richieste societarie rimarrà e giocherà a Cosenza.
Sulla campagna acquisti ripeto non mi esprimo perché state criticando un modello che avete a lungo desiderato.
Se poi qui qualcuno crede che il Cosenza Calcio abbia la forza economica di prendere Tutino, Antonucci, Mazzocchi, Caligara pagando cartellini e ingaggi ad occhi chiusi, allora mi sa che anziché parlare di mercato, si sta parlando di fantamercato.
Noi dobbiamo accettare una verità che fa male: noi desideriamo la Serie A, la società no. La massima aspirazione di questa società è fare un campionato come l’anno scorso, in cui bene o male, tra alti e bassi, le ultime due giornate eri già in costume da bagno.
Sui tifosi sono d’accordo fino ad un certo punto: io abito a Roma e l’anno scorso mi sono fatto 7 partite da Roma pur di stare accanto alla squadra, dopo 8 anni consecutivi di Stadio tra C con 1000 persone e B con 2500.
Perché vado allo Stadio? Perché mi faccio 500 km andata e ritorno per questa squadra? Un po’ per tutti i motivi che hai detto tu: per tradizione, per amore, per svago, aggiungo io: perché è il momento in cui mi sento più cosentino e vicino alla mia terra.
Io chi non viene allo Stadio perché si è rotto le pal** di questa società lo stimo e lo ammiro e se ne avessi la capacità lo farei anche io, ma il resto che viene e non viene è semplicemente legato alla classifica, manco alla categoria.
Se si è terzultimi la squadra può stare sola con 2000 persone , se si fanno i playout invece ha bisogno di 20,000 persone?
Guarda ti faccio un esempio: in curva nord ci sono tanti ragazzi della mia età che quando giocavamo con il Trapani in Coppa Italia di C con 400 persone o con l’Akragas con 800 persone, erano al bar a farsi i fatti propri.
Mo sono tutti tifosi, critici di calcio e anche assidui contestatori societari, ma ad aprile con il Brescia (partita snodo della stagione) sai dove erano? Al mare e in Sila, perché era pasquetta.
Con il Catanzaro c’erano tutti eh, con il Bari e lo Spezia idem, ma nei momenti di vera difficoltà erano dove sono sempre stati: a casa.
Il Cosenza Calcio non è un ristorante, il Cosenza Calcio (almeno per me) è una fede, è un ideale, è un insieme di valori, di storie.
Quando credi in un ideale hai due opzioni:
-seguirlo ciecamente (come facciamo molti di noi qui) a prescindere dal Guarascio di turno che lo infanga.
-non seguirlo finché non c’è qualcuno che ne incarna gli ideali esattamente come vorremmo noi (come fanno molti di quelli che stanno a casa).
Per me non c’è l’opzione del: credo nell’ideale al derby, ma la grigliata con gli amici è più importante e il Cosenza quindicesimo è sacrificabile, poi torno a maggio quando c’è bel tempo.
“Eh ma la squadra gioca male, non c’è progetto, la classifica è brutta”
Benissimo, contestate, disertate o semplicemente state zitti e tifate, ma prendete una posizione.
Quando tu prendi una posizione hai il diritto di contestare, di criticare, non quando hai i valori e gli ideali a seconda della classifica.
Ultimi? Mai allo Stadio con questa società.
Vicini ai playoff? Tutti allo Stadio.
Al derby? Eh ma il derby è il derby (poi la partita dopo 4,000 anime).
Guarascio non ha un progetto, non ha ambizione, non ha comunicazione chiara di intenti perché (non solo per questo motivo) i primi a non avere le idee chiare su come si vuole e si dovrebbe amare una squadra di calcio purtroppo siamo noi (non tutti, ma il 70%).
Faccio sempre l’esempio della relazione: stiamo con una ragazza che non ci dà attenzioni, ma noi mica glielo facciamo notare o ci sediamo ad un tavolo a parlarne, nono, noi aspettiamo quella notte di amore passionale al mese per poter dire “ecco perché la amo, menomale che sono rimasto”.
In sintesi (per me): siamo un pubblico paraculo quanto il nostro presidente (sempre non tutti ovviamente).