misasi ha scritto: giovedì 27 giugno 2024, 12:01
come SEMPRE non si riesce a fare un discorso chiaro e con logia ARISTOTELEA perchè ogni volta finisce a minestrone e a gara chi ce l'ha più lungo.
questa è l'affermazione che conteso:
"Negli ultimi sette anni il Cosenza, dopo Benevento e Crotone, è la società, per il suo target, che ha fatto meglio in Italia."
Ed infatti ho chiesto, senza avere risposta, in base a quali parametri scaturirebbe fuori un giudizio del genere.
perchè se dal punto di vista sociale benevento e crotone possono avere qualche affinità, le due società economicamente non sono lontanamente equiparabili.
Per quanto riguarda Salerno e Lecce, allo stesso modo dobbiamo discutere delle società o del tessuto sociale? e ne avrei da dire su entrambi, considerando che non vivo a Verona per cui so benissimo che non ci pregiamo di avere nessun distretto industriale.
Dal punto di vista della forza societaria di Salerno sappiamo tutto per i noti fatti degli utlimi anni; Lecce vive bene e fa scuola grazie ad un gruppo capeggiato da un signore che fattura poco meno di Guarascio.
Stiamo parlando di due città che quanto a centro urbano e provincia possono essere considerate alla stregua di Cosenza.
Diversamente, uscendo dall'ambito "geografico" facevo l'esempio dell'Empoli che con una società economicamente medio-piccola riesce a stare alla ribalta da anni.
Ma in realtà l'ho spiegato.
Per me, ma mi sembra abbastanza oggettivo, Cosenza non ha niente a che vedere con Lecce e Salerno, per non parlare di Empoli.....
E parlo, e l'ho detto, di capacità di una realtà, non delle società e della loro forza economica, perché queste sono sempre espressione di un contesto (anche il Citygroup che investe a Palermo è perché il contesto porta a fare quell'investimento, DeLa che compra il Bari e non la Reggina è perché il contesto porta a fare l'investimento, Sticchi Damiani che fa il capofila di un gruppo di imprenditori è il contesto che porta a fare quell'operazione).
E non mi va di fare il disfattista, soprattutto per rispetto di chi vive a Cosenza.
Ma è una città che non solo non offre niente, o quasi, da un punto di vista finanziario ed imprenditoriale, ma neanche commerciale (le migliori attività commerciali chiudono o si ridimensionano), turistico (basta provare a prendere un taxi o ad andare a un museo), ricettivo (non c'è un caffé storico che funzioni bene, i ristoranti buoni si contano su due dita, la sera esci e non c'è niente di interessante come offerta di intrattenimento).
We scorso ero a Lecce, la sera sembrava di stare a Miami se la paragono a Cosenza.
Quello che offre Cosenza è per lo più legato al terzo settore e per fortuna all'indotto dell'Università, che ci eleva un pò dalle altre realtà calabresi.
E in tutto ciò se vuoi andare in una città grande devi fare tre ore di macchina.
In questo contesto, che è simile, o vogliamo dire poco migliore, delle città che abbiamo nominato prima, fare sette anni consecutivi in serie B per me è un risultato importantissimo.