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Il metro deve essere il tessuto economico della città che è una piccola del sud italia dove i giovani vanno via, abbiamo le aziende che oggi aprono e chiudono il giorno dopo, non offriamo più nulla e non abbiamo un sindaco né a Cosenza e né a rende.. che campicchia grazie a questa università! Poi concludo dicendo, parlate come se avessimo fatto la serie A negli anni nelle (quali sono?), oppure come se il Cosenza abbia sempre lottato per promozioni.. ma dove e quando? Storicamente abbiamo fatto sempre questi tipi di campionato, anche peggio! Sostanzialmente i risultati che ha raggiunto questo qui a Cosenza nei 110 anni non l’ha raggiunti nessuno (a veritá)!Rossoverdeblu ha scritto: ↑mercoledì 26 giugno 2024, 5:46 La D lho fatta pure io e penso almeno il 95% del forum.
Se il metro di paragone deve essere la D di 15 anni fa allora di cosa parliamo.....fa bene Guarascio....
Palesemente e non c'è nulla da ridere...misasi ha scritto: ↑mercoledì 26 giugno 2024, 10:08 Voca glielo lascio volentieri.
Antonucci sarebbe uno smacco clamoroso.
Meroni è un peccato davvero. Ottimo difensore, i numeri parlano chiarissimo (le statistiche ufficiali,sottolinerei...) ma basterebbe uno sguardo superficiale di uno spettatore occasionale per capirlo. C'è da dire che in due annoi si è assentato molto per problemi fisici non di poco conto.
Ah no...si era ammutinato...
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Condivido tutto ciò che hai scritto. Fermo restando che Calò proverei a trattenerlo non per altro, ma ha una qualità importante.Fabris ha scritto: ↑martedì 25 giugno 2024, 21:38 Non sono completamente d’accordo su questo morale pre mercato.
Innanzitutto, come detto da qualcun altro, non ergiamo a fenomeni giocatori che abbiamo criticato e che hanno difetti non indifferenti: Calò ha giocato gli ultimi due mesi su due anni, Meroni e Venturi sono due riserve di lusso, ma non titolari di livello per la Serie B.
Viali ha avuto il pregio di sistemare con il preparatore atletico la condizione atletica della squadra, ma non ha fatto vedere nessun gioco spumeggiante o cose del genere: ha beccato il momento positivo della stagione, ha beccato il momento d’oro di Tutino e ha incontrato varie squadre prossime al crollo in campionato (Bari, Palermo, Ascoli), soffrendo comunque ed evidenziando molti problemi già visti con Caserta.
Abbiamo chiesto a lungo la presenza di un DG e ora diciamo che è una presenza di facciata o peggio, un servo di Guarascio.
Abbiamo riscattato Tutino e anziché leggerlo come un investimento, lo stiamo interpretando come il pane al popolo in cambio del silenzio; a ciò aggiungo che contando ingaggi, commissioni, bonus e tasse parliamo di più di 2 milioni e mezzo.
Per anni abbiamo auspicato di seguire il modello del Cittadella, ora ci fa schifo anche solo l’idea di prendere giovani.
Parliamo di riconferma in toto di un gruppo squadra che ha passeggiato per 8 mesi e che non è detto che sia adatto alle idee del nuovo allenatore.
Storciamo il naso per Alvini, dimenticando che prima avevamo Viali che quando è arrivato abbiamo detto “ma chi è questo?” e dimenticando che le alternative erano i vari Bucchi, Zenga e compagnia cantante.
Critichiamo la scelta di lanciare una campagna abbonamenti a scatola chiusa: sui prezzi e le pressoché inesistenti agevolazioni sono d’accordo, sulle tempistiche non comprendo le critiche: in tutti i grandi club le campagne abbonamenti si lanciano prima del mercato.
Basta solo dire la verità: il cosentino non si vuole abbonare; io sono a Roma e ho fatto 7 partite casalinghe quest’anno, che contando treni e biglietti portano a cifre da stipendio mensile.
Finché sono stato a Cosenza non mi sono mai abbonato: mi piace cambiare settore, raramente mi capitava di non poter presenziare allo Stadio e facendo due conti alla mano il risparmio era pressoché nullo.
Per me quest’anno non è l’anno della Serie A o dei playoff; Cosenza non è da Serie A come società, come organico, come città, come stampa, come sindaco e come mentalità dei tifosi.
La nostra massima ambizione con questa società è una B (relativamente) tranquilla e spero che l’assetto societario che si sta delineando lo possa garantire.
Falliremo e retrocederemo? Prima o poi dovrà succedere e a volte anche le migliori intenzioni trascendono nel fallimento più totale.
Però per la prima volta faccio fatica a capire questo quantitativo esagerato di critiche e lamentele.
Abbiamo fatto i ponti a Noto per la gestione societaria a Catanzaro e in un mese, dopo una stagione da semifinale playoff, si sono dileguati allenatore, ds e dg e molti giocatori importanti hanno offerte di mercato alle quali sarà difficile rinunciare.
Nomi di mercato non ne sono usciti e vi prego non ditemi quelli di TifoCosenza, perché sulla base dei loro nomi Alvini non dovrebbe essere a Cosenza.
Il mercato finirà il 31 agosto e tireremo le somme; a dicembre vedremo come sarà andato il girone d’andata; a gennaio giudicheremo i rinforzi; a maggio piangeremo di gioia o di dolore o festeggeremo con disinteresse l’ennesima salvezza.
Ora bisogna stare zitti, godersi queste troppo poche settimane senza bestemmie e fidarci di Ursino e Delvecchio.
Leggo più critiche ora che sembriamo QUASI una società professionistica di calcio, di quante ne abbia lette in annate da sommossa popolare (mai arrivata)
Non sono piaciuti a nessuno, ma è indubbio che ci sia stato un passo in avanti, quantomeno l'anno scorso. Lato mercato si dovrebbe parlare a fine agosto.
ChapeauFabris ha scritto: ↑martedì 25 giugno 2024, 21:38 Non sono completamente d’accordo su questo morale pre mercato.
Innanzitutto, come detto da qualcun altro, non ergiamo a fenomeni giocatori che abbiamo criticato e che hanno difetti non indifferenti: Calò ha giocato gli ultimi due mesi su due anni, Meroni e Venturi sono due riserve di lusso, ma non titolari di livello per la Serie B.
Viali ha avuto il pregio di sistemare con il preparatore atletico la condizione atletica della squadra, ma non ha fatto vedere nessun gioco spumeggiante o cose del genere: ha beccato il momento positivo della stagione, ha beccato il momento d’oro di Tutino e ha incontrato varie squadre prossime al crollo in campionato (Bari, Palermo, Ascoli), soffrendo comunque ed evidenziando molti problemi già visti con Caserta.
Abbiamo chiesto a lungo la presenza di un DG e ora diciamo che è una presenza di facciata o peggio, un servo di Guarascio.
Abbiamo riscattato Tutino e anziché leggerlo come un investimento, lo stiamo interpretando come il pane al popolo in cambio del silenzio; a ciò aggiungo che contando ingaggi, commissioni, bonus e tasse parliamo di più di 2 milioni e mezzo.
Per anni abbiamo auspicato di seguire il modello del Cittadella, ora ci fa schifo anche solo l’idea di prendere giovani.
Parliamo di riconferma in toto di un gruppo squadra che ha passeggiato per 8 mesi e che non è detto che sia adatto alle idee del nuovo allenatore.
Storciamo il naso per Alvini, dimenticando che prima avevamo Viali che quando è arrivato abbiamo detto “ma chi è questo?” e dimenticando che le alternative erano i vari Bucchi, Zenga e compagnia cantante.
Critichiamo la scelta di lanciare una campagna abbonamenti a scatola chiusa: sui prezzi e le pressoché inesistenti agevolazioni sono d’accordo, sulle tempistiche non comprendo le critiche: in tutti i grandi club le campagne abbonamenti si lanciano prima del mercato.
Basta solo dire la verità: il cosentino non si vuole abbonare; io sono a Roma e ho fatto 7 partite casalinghe quest’anno, che contando treni e biglietti portano a cifre da stipendio mensile.
Finché sono stato a Cosenza non mi sono mai abbonato: mi piace cambiare settore, raramente mi capitava di non poter presenziare allo Stadio e facendo due conti alla mano il risparmio era pressoché nullo.
Per me quest’anno non è l’anno della Serie A o dei playoff; Cosenza non è da Serie A come società, come organico, come città, come stampa, come sindaco e come mentalità dei tifosi.
La nostra massima ambizione con questa società è una B (relativamente) tranquilla e spero che l’assetto societario che si sta delineando lo possa garantire.
Falliremo e retrocederemo? Prima o poi dovrà succedere e a volte anche le migliori intenzioni trascendono nel fallimento più totale.
Però per la prima volta faccio fatica a capire questo quantitativo esagerato di critiche e lamentele.
Abbiamo fatto i ponti a Noto per la gestione societaria a Catanzaro e in un mese, dopo una stagione da semifinale playoff, si sono dileguati allenatore, ds e dg e molti giocatori importanti hanno offerte di mercato alle quali sarà difficile rinunciare.
Nomi di mercato non ne sono usciti e vi prego non ditemi quelli di TifoCosenza, perché sulla base dei loro nomi Alvini non dovrebbe essere a Cosenza.
Il mercato finirà il 31 agosto e tireremo le somme; a dicembre vedremo come sarà andato il girone d’andata; a gennaio giudicheremo i rinforzi; a maggio piangeremo di gioia o di dolore o festeggeremo con disinteresse l’ennesima salvezza.
Ora bisogna stare zitti, godersi queste troppo poche settimane senza bestemmie e fidarci di Ursino e Delvecchio.
Leggo più critiche ora che sembriamo QUASI una società professionistica di calcio, di quante ne abbia lette in annate da sommossa popolare (mai arrivata)
Per me sarebbe importante riportare alla base, perchè ottimi rincalzi, Zuccon e Mazzocchi.sciuaddruu ha scritto: ↑martedì 25 giugno 2024, 22:29 Esatto. Gli elementi che sono stati costanti per tutto l anno e da cui bisognerebbe ripartire si contano sulle dite di una mano. Anche lo stesso Meroni con Caserta è stato spesso insufficiente e si è dimostrato valido solo dopo l arrivo di Camporese che ha aumentato la sua sicurezza.
Parliamo di un discreto difensore nulla di più. Se vogliamo fare il salto di qualità non possiamo rimpiangere Meroni.
Dei partenti tornati alla base per fine prestito, l unico che riporterei alla base è Antonucci. Tutti gli altri sono giocatori facilmente sostituibili.
cs86 ha scritto: ↑mercoledì 26 giugno 2024, 11:25 https://www.cosenzachannel.it/2024/06/2 ... 1719392101 sta arrivando![]()