Cittadella vs Cosenza 2-0 - pre, live e post partita - sabato 9/12/2023 h. 14.00

[misasi]

Ineccepibile.
Ma adesso in che punto siamo di questo percorso? In quello da difenderlo senza metterlo in discussione?
E lo dico pensando in primis a me stesso, che penso che gli errori di Caserta stanno limitando la crescita della squadra.

Oggi mi ha chiamato un amico che lavora nel calcio e mi ha chiesto se fossimo matti a Cosenza, una volta tanto che abbiamo una squadra che gioca bene a calcio, a voler cambiare allenatore alla prima difficoltà, senza particolari problemi di classifica.
Da fuori la visione è questa.

Secondo me la risposta sta tutta nel capire se esista davvero un percorso o no.
Diamo per assodato che qualcosa di diverso quest'anno è stato fatto.
Si può considerare davvero come l'anno zero dell'era guarascio? Alla fine tutto quello che in questi anni ci si aspettava era programmare e costruire un qualsiasi progetto tecnico dignitoso.
La rosa che è stata allestita è frutto quindi di un'idea precisa di costruire oppure è il risultato di una serie di circostanze concomitanti assieme magari alla scaltrezza del direttore sportivo?
Il problema di fondo è che i tifosi, la maggior parte, hanno imparato a conoscere il proprietario molto bene e la diffidenza che hanno è assolutamente legittima e si esprime anche nella scarsa presenza allo stadio che è l'altro tema di cui stiamo parlando in queste settimane.
Una società che avesse un po' di credibilità o volesse finalmente cominciare a costruirla, direbbe chiaramente cosa vuole fare e si saprebbe tutti attendere anche i tempi giusti.

[Peppe75]

Secondo me la risposta sta tutta nel capire se esista davvero un percorso o no.
Diamo per assodato che qualcosa di diverso quest'anno è stato fatto.
Si può considerare davvero come l'anno zero dell'era guarascio? Alla fine tutto quello che in questi anni ci si aspettava era programmare e costruire un qualsiasi progetto tecnico dignitoso.
La rosa che è stata allestita è frutto quindi di un'idea precisa di costruire oppure è il risultato di una serie di circostanze concomitanti assieme magari alla scaltrezza del direttore sportivo?
Il problema di fondo è che i tifosi, la maggior parte, hanno imparato a conoscere il proprietario molto bene e la diffidenza che hanno è assolutamente legittima e si esprime anche nella scarsa presenza allo stadio che è l'altro tema di cui stiamo parlando in queste settimane.
Una società che avesse un po' di credibilità o volesse finalmente cominciare a costruirla, direbbe chiaramente cosa vuole fare e si saprebbe tutti attendere anche i tempi giusti.

[car89]

Secondo me la risposta sta tutta nel capire se esista davvero un percorso o no.
Diamo per assodato che qualcosa di diverso quest'anno è stato fatto.
Si può considerare davvero come l'anno zero dell'era guarascio? Alla fine tutto quello che in questi anni ci si aspettava era programmare e costruire un qualsiasi progetto tecnico dignitoso.
La rosa che è stata allestita è frutto quindi di un'idea precisa di costruire oppure è il risultato di una serie di circostanze concomitanti assieme magari alla scaltrezza del direttore sportivo?
Il problema di fondo è che i tifosi, la maggior parte, hanno imparato a conoscere il proprietario molto bene e la diffidenza che hanno è assolutamente legittima e si esprime anche nella scarsa presenza allo stadio che è l'altro tema di cui stiamo parlando in queste settimane.
Una società che avesse un po' di credibilità o volesse finalmente cominciare a costruirla, direbbe chiaramente cosa vuole fare e si saprebbe tutti attendere anche i tempi giusti.

Non lo so.
Per come la vedo io, una società come il Cosenza, per quanto riguarda il parco giocatori, in una rosa di 25/26 dovrebbe avere 12/13 giocatori dai 24 ai 28 anni di proprietà e con contratti pluriennali non troppo pesanti, 2/3 over 30 con contratti max biennali, 4/5 under in prestito, un paio di giocatori considerati top player possibilmente in prestito e il resto provenienti dal vivaio.
Così ti fai una base da arricchire annualmente e non ti appesantisci troppo, cambiando ogni anno non più di 8/10 giocatori (che credo sia il numero minimo di calciatori che qualsiasi società di B cambia annualmente).
Poi se nasce un progetto pluriennale dipende sempre dai risultati e dalle prestazioni.

Se il Cosenza di quest'anno è stato costruito con questo criterio non lo so.
Mo non so nemmeno quanti giocatori vanno in scadenza a giugno e quanti sono in prestito, ma forse qualche passo in avanti si è fatto in questo.
Poi l'opinione mia è che hanno cercato di alzare di molto il livello dello scorso anno (che non era basso in difesa e a centrocampo) e poiché è difficile convincere giocatori importanti a venire a Cosenza, si sono basati molto sui rapporti personali dell'allenatore.
Ma è una mia idea, non so se hanno ragionato così.

Sul discorso del dire cosa si vuole fare, è li che si è creato il cortocircuito, perché a quello che hanno detto di voler fare, cioè un campionato tranquillo, poi è seguita una squadra che ogettivamente può ambire a qualcosa di più.

Ma per come la vedo io adesso gli obiettivi non c'entrano niente, perché c'è una squadra che fatica a stare in campo, a prescindere dall'obiettivo per il quale giochi, e va risolto sto problema prima di pensare al resto.
L'obiettivo poi al limite te lo costruisci col mercato di gennaio, ma dipende come ci arrivi.

Sulla diffidenza dei tifosi, ci mancherebbe che non sia legittima, visto tutto.
Il punto è come si manifesta e come ci si approccia alle difficoltà.
Un approccio corretto a qualunque aspetto della vita dovrebbe avere una pars destruens e una pars costruens, e noto che non sempre è così.

[cirujeda]

Secondo me la risposta sta tutta nel capire se esista davvero un percorso o no.
Diamo per assodato che qualcosa di diverso quest'anno è stato fatto.
Si può considerare davvero come l'anno zero dell'era guarascio? Alla fine tutto quello che in questi anni ci si aspettava era programmare e costruire un qualsiasi progetto tecnico dignitoso.
La rosa che è stata allestita è frutto quindi di un'idea precisa di costruire oppure è il risultato di una serie di circostanze concomitanti assieme magari alla scaltrezza del direttore sportivo?
Il problema di fondo è che i tifosi, la maggior parte, hanno imparato a conoscere il proprietario molto bene e la diffidenza che hanno è assolutamente legittima e si esprime anche nella scarsa presenza allo stadio che è l'altro tema di cui stiamo parlando in queste settimane.
Una società che avesse un po' di credibilità o volesse finalmente cominciare a costruirla, direbbe chiaramente cosa vuole fare e si saprebbe tutti attendere anche i tempi giusti.

chapeau

[Trotto2]

Secondo me la risposta sta tutta nel capire se esista davvero un percorso o no.
Diamo per assodato che qualcosa di diverso quest'anno è stato fatto.
Si può considerare davvero come l'anno zero dell'era guarascio? Alla fine tutto quello che in questi anni ci si aspettava era programmare e costruire un qualsiasi progetto tecnico dignitoso.
La rosa che è stata allestita è frutto quindi di un'idea precisa di costruire oppure è il risultato di una serie di circostanze concomitanti assieme magari alla scaltrezza del direttore sportivo?
Il problema di fondo è che i tifosi, la maggior parte, hanno imparato a conoscere il proprietario molto bene e la diffidenza che hanno è assolutamente legittima e si esprime anche nella scarsa presenza allo stadio che è l'altro tema di cui stiamo parlando in queste settimane.
Una società che avesse un po' di credibilità o volesse finalmente cominciare a costruirla, direbbe chiaramente cosa vuole fare e si saprebbe tutti attendere anche i tempi giusti.

Impeccabile.

[WereWolf]

sulla disaffezione del pubblico o scarsa fiducia sono d'accordo con Misasi. Storicamente, a mia memoria, dall'84 -85 in poi credo che solo un paio di volte la societa del Cosenza abbia palesemente puntato ad andare in A. Mi riferisco alla stagione con l'allenatore Gigi Simoni. Avevi preso lui solo per quello scopo anche perchè all'epoca era uno dei pochi che vantava diverse promozioni dalla B alla A......poi gli andò male ma quella stagione fu la prima in cui seriamente la società si prefisso il massimo obiettivo. Per il resto , da sempre, siamo stati abituati ai "non ci sono soldi", dobbiamo vendere i "pezzi migliori" per prendere poi scarpari. Tutto cio crea scarso interesse che invece andrebbe alimentato proprio perchè sei un Piccola Piazza che vive di risultati. Se fossimo bergamo, genoa, torino, bologna il problema pubblico non si porrebbe....LA serie A fatta anche in zona retrocessione ti porta gente allo stadio.L'esempio lampante di come poter ravvivare l'ambiente l'abbiamo visto ad inizio campionato......con solo PRESTITI (sulla carta di categoria) hai portato al marulla 8000-9000 persone.....badate bene...ho parlato di prestiti. Se una società programma seriamente ponendosi degli obiettivi e costruendo una squadra di proprieta (senza fare follie) sarebbe molto piu "attraente" agli occhi dei propri tifosi. Ma se la voglia di fare le cose per bene manca primariamente a chi gestisce il tutto......Se poi vogliamo fare i duri e puri dicendo che la squadra va seguita sempre , credetemi, abbiamo sbagliato città....Siamo quanto un quartiere popoloso di Napoli e abbiamo vissuto solo di sporadici episodi entusiasmanti....l'entusiasmo va costruito a monte, altrimenti ogni anno resteremo sempre i soliti 3000 caputuasti

[Ferro da Milano]

Sintesi della partita:

Programmazione (con la P maiuscola) 2 - arronzo 0

Non proviamoci nemmeno a fare un parallelo tra Cittadella e Cosenza perché entrambe le società costituiscono un unicum: noi letteralmente letteralmente vergognosi, loro di come si DEVE fare calcio, all’insegna della continuità, con una Società formata da persone di lunga data nel team, a partire dal presidente, passando per il Dg/Ds, per lo staff intero, un mister ed un modulo che sono lì da 20 anni (Gorini prima di diventare allenatore in prima era secondo di Venturato), allenatori che in questo arco temporale hanno ruotato, appena 4 (!), scouting sostenuto e finanziato pesantemente, settore giovanile dove i ragazzi non si devono pagare di tasca propria l’affitto della foresteria (ogni riferimento è puramente voluto!). Ed ho detto tutto. Ma come si fa a confrontare la nostra con una simile realtà? Loro sono un modello vincente, noi perdente, con ogni anno che si ricomincia daccapo con approssimazione e dilettantismo. Non scherziamo!

[WereWolf]

tra 15 minuti conferenza stampa di Gemmi in diretta facebook

[lupocosentino]

tra 15 minuti conferenza stampa di Gemmi in diretta facebook

Confermerà la massima fiducia a Caserta e dirà di andare allo stadio , nulla di nuovo tanto

[car89]

sulla disaffezione del pubblico o scarsa fiducia sono d'accordo con Misasi. Storicamente, a mia memoria, dall'84 -85 in poi credo che solo un paio di volte la societa del Cosenza abbia palesemente puntato ad andare in A. Mi riferisco alla stagione con l'allenatore Gigi Simoni. Avevi preso lui solo per quello scopo anche perchè all'epoca era uno dei pochi che vantava diverse promozioni dalla B alla A......poi gli andò male ma quella stagione fu la prima in cui seriamente la società si prefisso il massimo obiettivo. Per il resto , da sempre, siamo stati abituati ai "non ci sono soldi", dobbiamo vendere i "pezzi migliori" per prendere poi scarpari. Tutto cio crea scarso interesse che invece andrebbe alimentato proprio perchè sei un Piccola Piazza che vive di risultati. Se fossimo bergamo, genoa, torino, bologna il problema pubblico non si porrebbe....LA serie A fatta anche in zona retrocessione ti porta gente allo stadio.L'esempio lampante di come poter ravvivare l'ambiente l'abbiamo visto ad inizio campionato......con solo PRESTITI (sulla carta di categoria) hai portato al marulla 8000-9000 persone.....badate bene...ho parlato di prestiti. Se una società programma seriamente ponendosi degli obiettivi e costruendo una squadra di proprieta (senza fare follie) sarebbe molto piu "attraente" agli occhi dei propri tifosi. Ma se la voglia di fare le cose per bene manca primariamente a chi gestisce il tutto......Se poi vogliamo fare i duri e puri dicendo che la squadra va seguita sempre , credetemi, abbiamo sbagliato città....Siamo quanto un quartiere popoloso di Napoli e abbiamo vissuto solo di sporadici episodi entusiasmanti....l'entusiasmo va costruito a monte, altrimenti ogni anno resteremo sempre i soliti 3000 caputuasti

Ci tenevo a risponderti perché il tuo è uno dei pochi interventi ragionati che ho letto qui su quest’argomento (insieme a quello di Misasi).

Intervento assolutamente giusto e che condivido su tutto, tranne che sul discorso dei prestiti, perché si può programmare e fare bene anche con i prestiti remunerativi, ovviamente in quota contenuta (prova ne sia che se avessimo acquistato Forte, Canotto, Viviani e ci metto anche Tutino, saremmo stati felicissimi, ma ora avremmo seri problemi; e la storia che non rendono perché sono in prestito è quello, una storiella).

Per il resto hai descritto bene i limiti storici di questa piazza e l’animo del tifo, con tutti i suoi limiti.
Aggiungo che quello che giustamente si contesta non è la scarsa ambizione per andare in A, ma le basi di qualsiasi società professionistica: ambizione e programmazione, che in questi anni di B sono mancati del tutto, o quasi del tutto.

E sicuramente in questo contesto è impossibile far affezionare i simpatizzanti (e la colpa è solo di chi gestisce la società), mentre ho qualche dubbio che sia sufficiente a far disaffezionare un malato di Cosenza.

Ma a prescindere da questo, quando io dico che noto apatia e appiattimento mi riferisco a cosa si può e deve fare nell’attesa che arrivi una società che faccia tutto come si deve, sempre che arrivi, perché come hai detto tu non c’è praticamente mai stata e non vedo una città florida, tutt’altro.

Per come la vedo io, limitarsi a ripetere in loop le lacune della società è un discorso circolare, cioè che dove finisce ricomincia e non arriva mai ad un approdo, quindi è inutile.

E se alle prime difficoltà di una squadra che fino a due settimane fa andava bene e ora si è inceppata, si parla solo di Guarascio, per me questo è arrendersi, atteggiamento che noto in tantissime dinamiche della vita pubblica di Cosenza, e di gran parte del sud, dove le difficoltà e la mala gestione diventano spesso alibi e pretesto per non fare ciascuno il meglio che può fare.

Questo inevitabilmente genera un appiattimento che porta ogni componente a rendere meno di quello che potrebbe, e infatti sabato c’è una partita cruciale e non se ne parla.
Oltre che si tende a buttare nel calderone tante cose non suffragate dai fatti e totalmente dietrologiche, che non perseguono nessuno scopo.