L'anno da Munnizza

[Bia]

Da varie fonti di profeti e personaggi che hanno vaticinato il futuro, il 2023 dovrebbe essere un anno strano.
Negli ultimi anni non sono mancate le grandi lezioni per il genere umano: dal punto di vista geopolitico, geoclimatico e pandemico, eventi capaci di mettere a repentaglio il futuro dell'umanità si sono presentati puntuali a un appuntamento che non avevamo, almeno in parte, neppure previsto.
Ci stiamo avvicinando alla fine del mondo? Non esattamente, almeno secondo uno dei più grandi astrologi.

Si, proprio lui. Stando agli esperti delle sue Profezie, Nostradamus riteneva che il 2023 avrebbe coinciso con l'inizio di una nuova era.
In altre parole, l'anno 2023 segnerebbe un momento sacro, favorevole e allo stesso tempo pericoloso nella storia dell'umanità, destinato a portare sia disastri che rivelazioni.

E' L'ANNO DA MUNNIZZA!

Leggete il testo della sua "Centuria" cosa dice. La traduzione è approssimativa, ma fedele.

Q1
Delle aquile spennate provano a spiccare il volo
Sul Lupo sepolto da cumuli di munnezza (Munesse in francese)
Mentre il mondo, sgomento, ritrova delle lucide e nere buste
Dal volto rincagnato di un maligno folletto.

Q2
Ne ricopre il mondo l'arcigna creatura
il cui deretano dorato emette flatulenze
che impestano congiurati a lui ostili
nella città la cui saliva è abbondante.

Q3
Si copre il cielo di nuvole nere
Esala il cielo l'ultimo respiro
di fiori e speranze ormai appassite
per tempi bui e puzzolenti.

[Ferro da Milano]

Ma anche Dante, anticipava nella Divin Commedia…

«Genù Satàn, Genù Satàn aleppe!,
cominciò Pasca con la voce chioccia;
e quel savio gentil, che tutto seppe,
disse per confortarmi: Non ti noccia
la tua paura; ché, poder ch'elli abbia,
non ci torrà lo scender questa roccia.»

Molti di coloro i quali hanno tentato di dare un’interpretazione alle parole sibilline del sommo poeta, non hanno trovato uniformità di lettura. Tuttavia costoro risultano comunque più o meno concordi nell'affermare che trattasi di una sorta di imprecazione di meraviglia e indignazione, che si potrebbe tradurre a grandi linee come: "Per il Genuzzo dell'Inferno, cosa vedono i miei occhi?", manifestando così lo stupore e la contrarietà nel vedere un mortale nel mondo degli Inferi. Ergo, più che l’anno della munnizza, si può dire che si stia parlando della discesa nel regno di Satana: cioè, SIMU SCISI!

[Bia]

Ma anche Dante, anticipava nella Divin Commedia…

«Genù Satàn, Genù Satàn aleppe!,
cominciò Pasca con la voce chioccia;
e quel savio gentil, che tutto seppe,
disse per confortarmi: Non ti noccia
la tua paura; ché, poder ch'elli abbia,
non ci torrà lo scender questa roccia.»

Molti di coloro i quali hanno tentato di dare un’interpretazione alle parole sibilline del sommo poeta, non hanno trovato uniformità di lettura. Tuttavia costoro risultano comunque più o meno concordi nell'affermare che trattasi di una sorta di imprecazione di meraviglia e indignazione, che si potrebbe tradurre a grandi linee come: "Per il Genuzzo dell'Inferno, cosa vedono i miei occhi?", manifestando così lo stupore e la contrarietà nel vedere un mortale nel mondo degli Inferi. Ergo, più che l’anno della munnizza, si può dire che si stia parlando della discesa nel regno di Satana: cioè, SIMU SCISI!

[Frascale67]

Il primo nato a Cosenza, un quarto d'ora dopo la mezzanotte, di cognome fa GUARASCIO.
Mi tremano le gambe.

[DarkGOD]

Il primo nato a Cosenza, un quarto d'ora dopo la mezzanotte, di cognome fa GUARASCIO.
Mi tremano le gambe.

[emmeadiddru]

[THE FAN]