Presentazione alla comunità

[cirujeda]

Nemmeno noi siamo calabresi

[cirujeda]

T'accattu e ti vinnu ca mancu tinni accurgi.
Cit. Papà natu e crisciutu ara ficuzza.

[Accattone]

Intanto Xavier (o HTT1) visto che vuoi scrivere un articolo, puoi mettere il link di qualche pezzo che hai scritto in passato?
Giusto per capire un pò. In fondo non sappiamo quanto di effettivamente vero ci sia in quello che dici, senza qualche scritto.
Il capitolo delle curve progressiste nel calcio mi interessa. Metti il link anche di quello, grazie.

Ciao Bia, spero ti abbia interessato il capitolo tratto da The Roaring Red Front. Peccato che io non abbia trovato il modo di inviarlo in .pdf

[Brigata rossoblu]

Benvenuto.

[Cinghiale83]

Nemmeno noi siamo calabresi

La frase che racchiude tutto

[Bia]

Ciao Bia, spero ti abbia interessato il capitolo tratto da The Roaring Red Front. Peccato che io non abbia trovato il modo di inviarlo in .pdf

Caro Xavier, hai fatto un bel pastrocchio di disinformazione!
TI DOVRESTI VERGOGNARE DI AVER SCRITTO QUESTE FALSITA'!
https://sanktpauli.fr/entretien-avec-da ... ocqnvPsc4g

Hai solo dato voce ai soliti falsi personaggi che infestano da troppo tempo la nostra amata città, facendosi passare come angeli della carità.
In privato ti spiegherò meglio come hai reso solo più grande una ingiustizia, celebrando i soliti sguatteri.

[librelsalvador]

Argomento molto interessante, non è facile far comprendere all esterno le varie motivazioni del nostro essere ultrà e antifascisti se non ci si rivolge a persone con un minimo di memoria storica, non si può dare colpa all amico francese se danno spazio a giornalisti e quindi colleghi che hanno un peso specifico prossimo allo zero sulla piazza e sono solo fumo e niente arrosto. È naturale che l' articolo sul libro sia di una superficialità quasi disarmante se la possibilità di far conoscere ad un pubblico più ampio la vera ragione del nostro essere di "sinistra" viene affidata a chi si è trovato magari un tavolo apparecchiato (disconoscendo che in Curva Sud nei primi '80 c' era uno striscione con il simbolo SS e una croce di malta) ribaltando una realtà invece fatta di laboratori sociali importanti, magari pretenziosi o radical chic che comunque hanno permesso che Cosenza rimanesse ciò che è sempre stata, libera e mmiskata. Finisco con l' invito dell amico francese di approfondire l'argomento Cosenza, magari da chi nonostante frequenti una o l' altra Curva, possa essere equidistante e orgoglioso della nostra appartenenza e identità