originalzagor ha scritto: martedì 15 novembre 2022, 10:21
io il Cosenza lo seguo e credo che lo seguirò fno alla morte, perchè non riesco a non seguirlo.
Detto ciò, le valutazioni sulla squadra, a livello tecnico-tattico, di prestazioni, di possibilità di salvarsi, ecc... non possono essere fatte, da ME, che vivo dall'interno le situazioni che sono CAUSA di tutto ciò che accade, in modo amorfo e asettico, perchè MENTIREI A ME STESSO, sapendo di mentire.
Le valutazioni vanno fatte a tutto tondo, in base agli elementi che hai in mano, se vivi a Basilea e tifi Cosenza guardi la partita e fai le tue valutazioni tecnico-tattiche senza sapere cosa c'è dietro... ma io che vivo qui e conosco tutto ciò che provoca gli effetti di un Cosenza ABUSIVO in B, non posso mettermi il prosciutto sugli occhi e, ti dico di più, da tifoso LIBERO non VOGLIO farlo e mai lo farei, al contrario di molti tifosi prezzolati del presidente e del suo cerchio magico che si cibano delle briciole da "scutulata i misale".
Il cancro del Cosenza calcio è Guarascio, intes come soggetto che gestisce una società in modo inappropriato per il core business dell'impresa, che persegue un oggetto sociale diverso rispetto a quello proprio delle società calcistiche... quello che lui agogna (profitto) è generalmente una conseguenza della gestione programmata di una società, qui diventa, invece, l'obiettivo cui arrivare attraverso la gestione sociale a tanto (e solo a questo) orientata.
Il male di Cosenza è una tifoseria asfittica, prona, sempre pronta ad accontentarsi del giochino (serie B) accettando tutte le schifezze che accadono in danno della squadra e della stessa tifoseria, insultata anche davanti ai media da un sogetto ca mi vrigognassa puru a ci parrà.
Apriamo gli occhi ed invece di fare filosofia spiccia, cerchiamo, TUTTI, di raddrizzare la spina dorsale, la DIGNITA' non ha prezzo.
Rispetto il tuo punto di vista, probabilmente si, chi vive a Cosenza è più sfiduciato rispetto a chi sta fuori, per i quali il Cosenza calcio rappresenta uno dei pochi punti di contatto con la propria città d’origine.
Ma a prescindere da questo, quello che io non condivido è la distinzione tra pro e contro, anche perché le semplificazioni non mi piacciono in nessun ambito.
Quindi personalmente, se si può dire seguo una terza via e dato che come te non riuscirei a staccarmi dal Cosenza mi concentro maggiormente sugli aspetti calcistici, anche perché non riuscirei a guardare una partita di calcio senza poter valutare se un terzino fa una diagonale corretta o un allenatore un cambio azzeccato, solo perché c’è Guarascio (del quale, per inciso, condivido il tuo giudizio).
Poi, se avessi la tua comprensibile e giustificata acredine, probabilmente non riuscirei neanche a guardare il risultato della partita sul web, ma è il mio modo di vedere le cose (che ad esempio utilizzo nella politica: pur mantenendo la residenza in Calabria, non ho mai espresso e mai esprimerò preferenze per cariche locali e a malapena so chi è il sindaco di Cosenza e il presidente della regione - e la politica la seguo attivamente).
D’altronde, se avessi dovuto valutare le modalità gestionali della società per avvicinarmi al Cosenza, non avrei mai potuto diventarne tifoso.
Non l’ho scelto di tifare per i lupi, per fortuna è capitato e non me lo faccio rovinare dal proprietario di turno (perché di questo sono abbastanza convinto, il Cosenza un proprietario normale difficilmente potrà averlo).
Non ho dignità? Non ho spina dorsale? Boh sinceramente sono valori che valuto rispetto ad altro che al modo di seguire una squadra di calcio, che resta sempre e comunque un fatto marginale nella vita di un uomo.
Ad ogni modo è sempre piacevole confrontarmi con te.