Nube di Tempesta ha scritto:Del limon il succo è amaro quando d'oro non è più
La sua scorza ben rugosa che già assume un'altra tinta,
Assai più aspro è il suggimento se il limone è rossoblu
Mentre in campo Calderini sta facendo corsa e finta
Dribbla uno, dribbla un altro e l'umiliazione è troppa,
Finché campi più non scordi 'sto mercoledì di coppa.
Ci ha provato Cappellacci a non darti dispiacere
Lui che ama prender gol già nel primo quarto d'ora;
Ma se trova Morosini la sinistra del portiere
L'esultanza tua scomposta muore già alla sua aurora,
Quando in area Calderini è fermato in malo modo
E De Angelis dagli undici già in gola ti fa il nodo.
Raccontavi in settimana che il tuo derby non esiste,
Che passeggi per Cosenza e non hai più rivalità,
Ma col tempo che trascorre ti si fa lo sguardo triste
Fino a quando, in curva opposta, gli abitanti di città
Ti scatenano jestime appena riesci ad intravedere
Il Blu oltremare e lo Scarlatto delle lor sciarpe & bandiere.
Parton fischi, morti e santi, embolìe ed ajadina
Che qualcun del conigliume rischia di lasciar le penne:
Meno male che tranquillo la bandiera cosentina
ti lasciava, e indifferente: altro che odio perenne...
Come toro al solo rosso, quando vedi quei colori
perdi lume di ragione, a momenti quasi muori.
Intanto in campo la partita si va facendo ecatombale
Per le quaglie starnazzanti dei Lupi ormai in balìa:
Il secondo e dopo il terzo partono per farti male
Dal sinistro di Sassano, lui ch'è destro, arrassusìa.
Vien dal Teramo e finora mai pallon avea toccato:
Ma apposta per il derby quest'estate l'ho ingaggiato.
Il suo primo è una zampata che dal limite saetta
E s'infila all'angolino finché il fegato tuo schiatta,
L'assist man è Bertolucci, la partita sua perfetta,
E fino a ieri credevamo che giocasse con ciabatta.
Il secondo godo a sangue, è il limone ch'è più amaro:
Perché la rete che si gonfia è proprio sotto la Capraro.
E' lì che scendi nell'abisso ed il fegato ti esplode,
Sbianchi, poi diventi verde, e stanotte mò chi dorme?
Mentre io che esulto canto e al'urna sciolgo questa ode
Il tuo incubo peggiore sta assumendo queste forme
Di un ridente pomeriggio che per te è notte scura,
Un tranquìl mercoledì che per te è di paura.
Orsù cugino, che poi passa e torna sangue nelle vene;
Chi sia tu lo si sapeva quando già nonno era vecchio:
Tu che canti "son trent'anni che da noi nessuno viene"
Però un coro di tal guisa dovresti fartelo allo specchio...
Tu al succo del limone, 'u sapìamu 'i chira vota,
Sempre tosto hai preferito quello dolce alla carota.
Sai che c'è, cugì? Sei togo, mica io ti voglio male,
Mi fai pure tenerezza mò che sfili quatto quatto
E adesso il trainer tuo lo vorresti all'ospedale:
Passo pure sopra, ormai, a quel dì dell'ottantaquattro.
Una cosa sola al dito mi son legato questa sera:
Non ti dico a me l'invito... però almeno bomboniera!
Lo stesso auguri e conigli maschi, t'u pigghiasti 'u bouquet?
E a proposito di balli, feste, torte e ricorrenza:
Simmaco, buon compleanno! Le candeline sono tre
E cento ancor di questi giorni con gli auguri del Cosenza.
La partita ancor la guardi? Peggio, sul bagnato piove,
Io traccheggio maramaldo mentre tu mi resti in nove.
Salta tutto e cambi coro, e al tuo folle condottiero
gli jestimi gli stramorti di trentasei generazioni:
"tu riposi i titolari proprio al derby, o Moriero?"
...Tu per non essere da meno riposar fai gli striscioni.
E così nel tuo pollaio, in quel vecchio brutto fosso
Non rimane uno straccio che ricordi il giallorosso.
Ma non per questo c'è silenzio, l'aria certo non è muta,
Non per questo in gallinaio non garriscono bandiere:
Dove ieri ti sposasti c'è tuo cugin che ti saluta
E il dolor è che di peggio mò ti tocca di vedere...
Proprio sotto il muso tuo, che ti va storto u cahé,
Tripudiando in rossoblu c'è un trenino in curva est.
UP
con gli auguri ai cugini catanzaresi di una pronta salita in serie B dopo la loro facile vittoria di domenica prossima, già certa
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