Ospite clivense ha scritto: ↑giovedì 22 luglio 2021, 15:49
e infatti la covisoc valuta in base a quei criteri.
poi entra in gioco le regole governative che accantonano quelle sportive, se il collegio valuta che siamo in regola e l'ae non fa storie(perchè a loro interessa al 31/12) ci rimettono dentro.
come successo con Juve-napoli, come il trust della Salernitana... regole sportive valgono finche non contrastano quelle governative, siamo pur sempre in una situazione di emergenza
Provo a dirti la mia.
Le norme Covid, che sono entrate in vigore un anno e mezzo fa, non hanno sospeso i pagamenti del piano rateale che il Chievo aveva stipulato con l'Agenzia, tanto che lo stesso Chievo non si difende dicendo "non abbiamo pagato perché le norme Covid consentivano di non pagare e quindi non siamo decaduti", ma dice "si è vero siamo decaduti dai piani rateali perché non abbiamo pagato".
Chiarito questo, le norme Covid consentono ai contribuenti decaduti dai piani come il Chievo, di stipulare un nuovo piano rateale a condizioni agevolate, e nelle more sospendono le azioni esecutive.
il Chievo quindi dice "abbiamo ancora tempo per stipulare un nuovo piano, e comunque non ci sono state notificate le cartelle".
Ora, capisci bene che non c'è nessun contrasto tra una norma che dice "ti consento di stipulare un nuovo piano entro il 31/12" e una norma che dice "entro il 28/6 presentami un piano approvato".
Poiché il Chievo questa norma la conosceva, così come il 28 giugno ha presentato istanza di piano rateale, poteva (
doveva) farlo il 28 maggio per avere una risposta in tempo.
La tanto citata Juve - Napoli, presentava queste caratteristiche qui: la norma statale diceva "se hai un contatto con un positivo, su disposizione dell'asl devi stare in isolamento" e la norma federale invece "se hai un contatto con un positivo, sotto il controllo dell'asl puoi allenarti e andare in trasferta".
Capisci bene che qui il contrasto c'è. E in ogni caso, il Coni non ha detto prevale la norma statale (perché altrimenti il protocollo Figc andava abolito), ma semplicemente che il Napoli era tenuto a rispettare un provvedimento autoritativo dell'asl e che non aveva colpa se l'asl li aveva bloccati (questo perché la corte d'appello federale aveva detto "il napoli, chiedendo all'asl come comportarsi, si è messo nelle condizioni di non poter rispettare il protocollo e quindi ha colpe").
Quanto alla situazione di emergenza, l'unico istituto giuridico dovrebbe essere la causa di forza maggiore, vale a dire "non abbiamo pagato perché una situazione imprevedibile ci ha resi assolutamente impossibilitati a farlo".
Capisci bene che una situazione che perdura da un anno e mezzo non è un evento imprevedibile, e una società che paga senza problemi milioni di euro di stipendi non è assolutamente impossibilitata a pagare le tasse.
Detto questo, non dico che il ricorso verrà respinto al 100%, ma almeno evitiamo di dire che il Coni dovrà decidere se prevale la norma federale su quella statale (che comunque l'ha detto in centinaia di casi) e se c'è una situazione emergenziale.
Il Coni dovrà dire se il termine del 28/6 è perentorio e se il Chievo a quella data ha a) pagato tutti i debiti IVA; b) presentato un piano rateale valido; c) promosso una causa non temeraria nei confronti dell'Agenzia.