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cirujeda ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 9:26
la mia infatti era una provocazione.
La Pec in uscita dell'AdE è a disposizione di quasi tutti i funzionari. Una volta che un provvedimento e' stato firmato dal Direttore o dal suo delegato, il funzionario responsabile della pratica protocolla il provvedimento e contestualmente (stessa applicazione) lo trasmette al destinatario tramite Pec.
Da quando c'è il Covid, con lo smartworking, questa operazione si può fare da casa quindi anche alle 19 o alle 20 (non ricordo). Dopo tale ora, volendo si può fare lo stesso, anche se le raccomandazioni da parte dell'Agenzia Centrale sono quelle che il lavoro in Smart può iniziare alle 7:15 e finire al massimo alle 20 mi pare.
Questi utenti hanno ringraziato l'autore frank ockk per il post:
car89 ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 9:39
Ma che documento possono produrre?
Qui siamo in sede di ricorso avverso un provvedimento.
Ed è con quel provvedimento che si devono confrontare e che devono superare.
E quel provvedimento dice chiaramente che non hanno pagato debiti erariali, sono decaduti da un piano e non ne hanno presentato uno nuovo.
Si salvano solo se dimostrano che:
- Avevano depositato entro il 28 prova dei pagamenti integrali e la Covisoc non li ha considerati
- Avevano depositato entro il 28 gli accordi di rateizzazione e la Covisoc non li ha considerati
- Depositano un accordo rateale (comprensivo di tutti i debiti) perfezionatosi in tempo utile per essere depositato, ma giunto al Chievo dopo la deadline per esclusiva colpa dell’agenzia.
Stop.
Esatto, tutti e tre i punti però... parliamo di fantascienza pura. Io non è che sono ottimista, sono realista. Questi sono totalmente spacciati. Totalmente
car89 ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 9:39
Ma che documento possono produrre?
Qui siamo in sede di ricorso avverso un provvedimento.
Ed è con quel provvedimento che si devono confrontare e che devono superare.
E quel provvedimento dice chiaramente che non hanno pagato debiti erariali, sono decaduti da un piano e non ne hanno presentato uno nuovo.
Si salvano solo se dimostrano che:
- Avevano depositato entro il 28 prova dei pagamenti integrali e la Covisoc non li ha considerati
- Avevano depositato entro il 28 gli accordi di rateizzazione e la Covisoc non li ha considerati
- Depositano un accordo rateale (comprensivo di tutti i debiti) perfezionatosi in tempo utile per essere depositato, ma giunto al Chievo dopo la deadline per esclusiva colpa dell’agenzia.
Stop.
Questo in un mondo perfetto. Ma noi stiamo ipotizzando che il Collegio di Garanzia voglia aiutare un po' il Chievo. Per cui, se quest'ultimo presentasse un piano di rateazione regolarmente protocollato il 28 giugno, il Cosenza deve essere pronto a contestare nel merito eventuali vizi di quel documento.
Solo un avvocato di 4 soldi ,nello svolgimento del dibattimento, si limiterebbe a dire che il documento non può essere valutato perché non prodotto nei termini.
Oberdan_80 ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 9:25
da almeno 15 giorni
Obe, per favore per il bene del ns Cosenza, indaga se il pagamento del 28 giugno, per IVA 2019, sia stato fatto con f24 codice tributo 9001.
Se sì, è impossibile che il Chievo avesse un provvedimento di rateazione concesso da Equitalia. E se ce l'avessero significherebbe che hanno fatto una manfrina difficilmente camuffabile.
Ultima modifica di frank ockk il sabato 17 luglio 2021, 10:17, modificato 1 volta in totale.
Nella sentenza di ieri si dice in modo molto netto e chiaro che il famoso "documento", comprovante il nuovo accordo di rateizzazione, è stato chiesto dalla covisoc alla agenzia della entrate, alla quale questo accordo non risulta.
Markol ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 10:08
Nella sentenza di ieri si dice in modo molto netto e chiaro che il famoso "documento", comprovante il nuovo accordo di rateizzazione, è stato chiesto dalla covisoc alla agenzia della entrate, alla quale questo accordo non risulta.
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E finalmente... bravo, addirittura si sono premurati di verificare, evidentemente la covisoc per il suo ruolo può contattare facilmente ade. La sentenza è scritta benissimo devo dire e traspare anche che la covisoc gli abbia voluto far capire che non devono fare i furbi... nel senso che hanno controbattuto benissimo alle ridicole e deliranti tesi difensive. Non hanno nulla. È finita x loro
Markol ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 10:08
Nella sentenza di ieri si dice in modo molto netto e chiaro che il famoso "documento", comprovante il nuovo accordo di rateizzazione, è stato chiesto dalla covisoc alla agenzia della entrate, alla quale questo accordo non risulta.
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L'Agenzia delle Entrate non sa un caz* di ciò che fa Equitalia (ovviamente mi riferisco alle rateazioni concesse da quest'.ultime)
Per cui, non vorrei che la Federazione faccia confusione
frank ockk ha scritto:
L'Agenzia delle Entrate non sa un caz* di ciò che fa Equitalia (ovviamente mi riferisco alle rateazioni concesse da quest'.ultime)
Per cui, non vorrei che la Federazione faccia confusione
Se c'è confusione nella sentenza di un ordine tecnico come la covisoc, allora meglio chiudere tutto e pensare davvero alla pallavolo femminile. Sarebbe una roba assurda.
Markol ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 10:16
Se c'è confusione nella sentenza di un ordine tecnico come la covisoc, allora meglio chiudere tutto e pensare davvero alla pallavolo femminile. Sarebbe una roba assurda.
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Te lo ripeto.
Per lo stesso debito, gli Uffici da sentire sono due: AdE e ARiscossione. Ora se la Federazione ha le risposte di entrambi gli uffici, siamo a posto. Ma se ha solo quella del primo Ufficio, e non quello del secondo , ha una risposta incompleta.