Assolutamente d accordo. Poi non mi sembra nemmeno corretto dire, per porcate subite in un passato molto diverso da quello da ora, che nel Coni debbano commettere non un ingiustizia, UN VERO E PROPRIO REATO PER DARE RAGIONE A CAMPEDELLI? MA CHI SE LO INCULA ormai lo hanno mollato i buoi sono usciti e festa finita se volevano salvarlo dovevano o potevano farlo prima, adesso non lo possono piu fare è tutto pubblico e pergiunta il cs può accedere agli atti .. un fissiamu.car89 ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 1:12 La verità è che il Chievo è spacciato perché non è in condizioni di finire la stagione e dopo averli salvati più volte non se lo possono più permettere.
La storia dei piani rateali è solo la scusa per farli fuori, e non mi sorprenderebbe una mossa a tavolino di Campedelli in tal senso.
Lo scorso anno ho seguito il ricorso del Trapani e si leggevano pareri di giornalisti, addetti ai lavori, professionisti, che erano pronti a scommettere sull'accoglimento.
Hanno addirittura messo in campo Guido Alpa, leggi Giuseppe Conte, e alla fine il Coni li ha demoliti.
Quando arrivi li sei segnato, c'è poco da fare.
Ok che è un organo particolare, ma gli interessi del ricorrente sono sempre cedevoli rispetto a che gli sta di fronte.
Basta vigilare su quello che accadrà negli atti introduttivi.
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Re: SERIE B 2021/2022
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Re: SERIE B 2021/2022
Ragazzi comunque vi voglio dire una cosa, che depone mooolto molto a sfavore del chievo... ho letto le motivazioni di tutte le squadre escluse... cioè... è INCREDIBILE la fermezza e la disciplina che si richiede per l'iscrizione ai campionati, la gran parte delle società sono state escluse per debiti di pochi mesi fa o al massimo di 2 anni... altro che l'iva dal 2014... cioè il chievo era fuori proprio da tantissimi requisiti... addirittura se leggete le eslusioni di novara e carpi loro sì che possono essere incazzati. E' stata messa in piedi dalla figc una modalità cosi stringente che se sbagli anche di pochi mesi, o sbagli anche un adempiemento (un codice tributo), SEI MORTO. leggeteveli, ve lo consiglio vivamente e capirete perchè il chievo è già in 3a categoria... se salvano il chievo le devono salvare proprio tutte e allora è meglio ca chiudanu a covisoc perchè salta la federazione. perchè tutte e 5 sono TUTTE in condizioni 100 volte migliori di quelle del chievo... non possono fare nulla più, secondo me il coni potrebbe anche su quasi tutte decidere di non pronunicarsi proprio essendo solo ente di legittimità e non di merito (come ben ripeortato dall'articolo del DOT) salta il banco... campedè, è finita, vati curca!!! FORZA LUPIIIII
https://www.figc.it/media/143617/15-nov ... ga-pro.pdf
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- frank ockk (sabato 17 luglio 2021, 6:46) • lupo1970 (sabato 17 luglio 2021, 7:22)
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Re: SERIE B 2021/2022
Assolutamente diabolico il meccanismo per il quale, il Chievo o una squadra qualsiasi, che non rispetti e decada irrimediabilmente dalla rateazione 'concessa" da AdE, sia considerato dalla Federazione IN REGOLA nel momento in cui lo stesso residuo debito passa in carico ad Equitalia, alla quale chiede ed ottiene una nuova dilazione.
Non può essere che il regolamento della Federazione sia interpretato così.
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Re: SERIE B 2021/2022
A proposito dei debiti 2014,2015,ecc alla Federazione e ial Coni sono al corrente che il Chievo è inadempiente rispetto agli obblighi assunti l'anno scorso di questi tempi per avere l'iscrizione al campionato 2020/21? Lo sanno che i pagamenti del 28 giugno sono una sceneggiata napoletana?
Certo che sono al correntee e spero che il Coni ne tenga conto in sede di valutazione del ricorso.La Federazione mi è sembrata morbida nelle motivazioni...
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Re: SERIE B 2021/2022
Quindi stai dicendo che giocheremo contro la Turris?frank ockk ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 6:44 Assolutamente diabolico il meccanismo per il quale, il Chievo o una squadra qualsiasi, che non rispetti e decada irrimediabilmente dalla rateazione 'concessa" da AdE, sia considerato dalla Federazione IN REGOLA nel momento in cui lo stesso residuo debito passa in carico ad Equitalia, alla quale chiede ed ottiene una nuova dilazione.
Non può essere che il regolamento della Federazione sia interpretato così.
Guarà, daspami sa bella capocchiaaaaa!!!
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Re: SERIE B 2021/2022
Ricordatevi cioè che disse il presidente della reggiana a proposito dell'importanza di arrivare quartultimi. Dobbiamo, quando accadono determinate cose, pensare che nelle segrete stanze le situazioni le sanno molto prima che accadano.car89 ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 1:12 La verità è che il Chievo è spacciato perché non è in condizioni di finire la stagione e dopo averli salvati più volte non se lo possono più permettere.
La storia dei piani rateali è solo la scusa per farli fuori, e non mi sorprenderebbe una mossa a tavolino di Campedelli in tal senso.
Lo scorso anno ho seguito il ricorso del Trapani e si leggevano pareri di giornalisti, addetti ai lavori, professionisti, che erano pronti a scommettere sull'accoglimento.
Hanno addirittura messo in campo Guido Alpa, leggi Giuseppe Conte, e alla fine il Coni li ha demoliti.
Quando arrivi li sei segnato, c'è poco da fare.
Ok che è un organo particolare, ma gli interessi del ricorrente sono sempre cedevoli rispetto a che gli sta di fronte.
Basta vigilare su quello che accadrà negli atti introduttivi.
Penso che chi prima lo salvava ogni anno adesso lo vuole morto perché non è più uno strumento ma un peso imbarazzante.
Non mi meraviglierei affatto se tra qualche mese ci sia qualche tintinnio.
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Re: SERIE B 2021/2022
Ai legali del Cs dico di farsi aiutare nella lettura delle carte da amici dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e da quelli di Equitalia.
Io che, rispetto al primo, sono familiare dico di prestare attenzione all'IVA 2019, dove mi sembra strano che ci sia la cartella di pagamento già notificata da Equitalia. Se cosi fosse, ci sarebbe solo la rateazione di AdE per la quale la Federazione ha acclarato l'intervenuta e irrimediabile revoca ex legge della rateazione. Quindi, al 28 giugno il Chievo non poteva era in regola con il Fisco rispetto all'IVA 2019.
Io che, rispetto al primo, sono familiare dico di prestare attenzione all'IVA 2019, dove mi sembra strano che ci sia la cartella di pagamento già notificata da Equitalia. Se cosi fosse, ci sarebbe solo la rateazione di AdE per la quale la Federazione ha acclarato l'intervenuta e irrimediabile revoca ex legge della rateazione. Quindi, al 28 giugno il Chievo non poteva era in regola con il Fisco rispetto all'IVA 2019.
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Re: SERIE B 2021/2022
No, Car89 mi ha fornito la parte del regolamento della Federazione e dalla lettura io capisco che bisogna tenere conto solo dei rapporti, rateazione comprese, con l'Agenzia delle Entrate . Purtroppo, chi della Federazione legge il regolamento (che sarà persona diversa da quella che l'ha scritto), mescola l'AdE con Equitalia, e per forza di cose, si arriva al meccanismo diabolico che ho rappresentato.emmeadiddru ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 7:41 Quindi stai dicendo che giocheremo contro la Turris?
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Re: SERIE B 2021/2022
La stampa locale dovrebbe martellare circa l"aspetto che il Chievo almeno da un triennio, millanta di essere in regola con l'IVA 2014 ma puntualmente,ogni anno, presenta alla Federazione un accordo con Equitalia diverso da quello dell'anno prima perché il precedente lo aveva, subito dopo aver ottenuto l'iscrizione al campionato, largamente disatteso.frank ockk ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 7:38 A proposito dei debiti 2014,2015,ecc alla Federazione e ial Coni sono al corrente che il Chievo è inadempiente rispetto agli obblighi assunti l'anno scorso di questi tempi per avere l'iscrizione al campionato 2020/21? Lo sanno che i pagamenti del 28 giugno sono una sceneggiata napoletana?
Certo che sono al correntee e spero che il Coni ne tenga conto in sede di valutazione del ricorso.La Federazione mi è sembrata morbida nelle motivazioni...
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Re: SERIE B 2021/2022
L’Arena
Il calcio o lo Stato?
Alessandro De Pietro
Fonte: L’Arena
“La normativa federale da una parte, quella civilistica dall’altra. Il calcio o lo Stato? Il Collegio di Garanzia del Coni, probabilmente già venerdì prossimo, dirà se ha avuto ragione il Consiglio della Figc ad escludere il Chievo dalla Serie B o il Chievo. Convinto di aver trovato col fisco un corretto punto d’incontro per quei mancati pagamenti neanche richiesti dall’Agenzia delle Entrate nel periodo di piena pandemia. Quando il Chievo qualcosa ha comunque versato, passo ulteriore per ribadire la volontà di mettersi in regola fino in fondo ed assottigliare il debito.
Nessun particolare scossone giovedì, nessuna ulteriore botta. Tutto previsto, senza neanche troppo attendere. Era chiaro che la Federcalcio avrebbe soltanto ratificato le conclusioni della Covisoc che mercoledì a sua volta non ha fatto altro che rimanere coerente con la sua prima decisione di otto giorni fa. Non poteva toccare troppe corde il Chievo, considerato che l’unico campo di gara era la documentazione prodotta al momento di inviare la domanda di iscrizione. Senza poter agire nel merito. La vera partita inizia adesso.
Avanti tutta Ai piani alti di via Galvani, come detto, nessuno si è fatto trovare impreparato e, a stretto giro, è arrivata la replica sotto forma di nota ufficiale: «Ac Chievoverona prende atto della decisione del Consiglio federale della Figc», si legge «e, ribadendo di aver operato in linea con le normative vigenti e federali per l’iscrizione al campionato di Serie B 21/22 e annuncia di essere già al lavoro per il ricorso al Collegio di garanzia del Coni». Zero a zero.
Di precedenti simili non ce ne sono molti. E la materia è in continua evoluzione, così come varie possono essere anche le interpretazioni. Complesso il quadro. Deciderà il Coni ma stavolta sulla base di un reclamo vero in cui il Chievo potrà argomentare ogni punto e soprattutto produrre elementi nuovi dimostrando di essere nel giusto al di là dei paletti rigidi della Figc. Due giorni di tempo per inoltrare il ricorso in via telematica, lavoro già iniziato prima del prevedibile verdetto di giovedì. Praticamente scontato. Nessuno nella sede di via Galvani s’era fatto troppe illusioni.
Palla al Collegio, già testato in questi mesi. Federcalcio e Stato di recente sono stati di fronte anche nel contenzioso fra Juventus e Napoli, quando il Coni annullò la sentenza della Corte d’appello federale e decise che la partita si sarebbe dovuta giocare dopo che la giustizia sportiva diede al Napoli un punto di penalizzazione e la sconfitta per 3-0 a tavolino, assente sul campo lo scorso 4 ottobre perché bloccato da un provvedimento dell’Asl in periodo di emergenza Covid.
Il caso del Chievo andrà approfondito fino in fondo, tenendo conto dei termini più stringenti della Figc rispetto a quelli più morbidi del fisco. Persa la prima battaglia, non la guerra. Preparato il Chievo a dover andare al Collegio. Margini ce n’è ma bisognerà sfruttarli tutti. E in poco tempo.
Storia in sospeso. Ancora una volta in bilico il Chievo, già tre anni fa per il processo sulle plusvalenze col Cesena. Attaccato dal calcio per quel giochino che in fin dei conti è pratica di molti. Per quelle valutazioni gonfiate che valgono titoloni ma che poi si spengono pian piano. Uscito dalla mischia caracollante nel 2018 il Chievo ma ancora in piedi, senza pagar troppo dazio se non tre punti dopo i tanti errori anche della Procura federale. Non esiste pronunciamento cumulativo, sommatoria di tanti punti di domanda a molti dei quali il Chievo una risposta l’ha comunque data.
In sospeso un patrimonio tecnico notevole, con una rosa che vale dai quindici ai venti milioni ma proiezioni in decisa crescita visti i tanti giovani di proprietà. Tutti svincolati se il Chievo dovesse perdere il titolo sportivo insieme a 92 anni di storia e 17 campionati di Serie A, una partecipazione ai preliminari di Champions e le incursioni in Coppa Uefa. Quando il Chievo sapeva stare ben al di sopra della soglia della salvezza, senza mai rischiare davvero a parte qualche rara eccezione. Per tutti la Favola d’Italia, il piccolo quartiere capace di andare a testa alta contro le grandi d’Italia vincendo a San Siro e rompendo certi poteri d’alta classifica. Altri tempi, ma la linea è rimasta continua. Senza mai spezzarsi, a differenza di molte altre grandi piazze. Il rischio c’è, anche per il Chievo. Ma al Coni sul tavolo ci saranno altre carte.“
Il calcio o lo Stato?
Alessandro De Pietro
Fonte: L’Arena
“La normativa federale da una parte, quella civilistica dall’altra. Il calcio o lo Stato? Il Collegio di Garanzia del Coni, probabilmente già venerdì prossimo, dirà se ha avuto ragione il Consiglio della Figc ad escludere il Chievo dalla Serie B o il Chievo. Convinto di aver trovato col fisco un corretto punto d’incontro per quei mancati pagamenti neanche richiesti dall’Agenzia delle Entrate nel periodo di piena pandemia. Quando il Chievo qualcosa ha comunque versato, passo ulteriore per ribadire la volontà di mettersi in regola fino in fondo ed assottigliare il debito.
Nessun particolare scossone giovedì, nessuna ulteriore botta. Tutto previsto, senza neanche troppo attendere. Era chiaro che la Federcalcio avrebbe soltanto ratificato le conclusioni della Covisoc che mercoledì a sua volta non ha fatto altro che rimanere coerente con la sua prima decisione di otto giorni fa. Non poteva toccare troppe corde il Chievo, considerato che l’unico campo di gara era la documentazione prodotta al momento di inviare la domanda di iscrizione. Senza poter agire nel merito. La vera partita inizia adesso.
Avanti tutta Ai piani alti di via Galvani, come detto, nessuno si è fatto trovare impreparato e, a stretto giro, è arrivata la replica sotto forma di nota ufficiale: «Ac Chievoverona prende atto della decisione del Consiglio federale della Figc», si legge «e, ribadendo di aver operato in linea con le normative vigenti e federali per l’iscrizione al campionato di Serie B 21/22 e annuncia di essere già al lavoro per il ricorso al Collegio di garanzia del Coni». Zero a zero.
Di precedenti simili non ce ne sono molti. E la materia è in continua evoluzione, così come varie possono essere anche le interpretazioni. Complesso il quadro. Deciderà il Coni ma stavolta sulla base di un reclamo vero in cui il Chievo potrà argomentare ogni punto e soprattutto produrre elementi nuovi dimostrando di essere nel giusto al di là dei paletti rigidi della Figc. Due giorni di tempo per inoltrare il ricorso in via telematica, lavoro già iniziato prima del prevedibile verdetto di giovedì. Praticamente scontato. Nessuno nella sede di via Galvani s’era fatto troppe illusioni.
Palla al Collegio, già testato in questi mesi. Federcalcio e Stato di recente sono stati di fronte anche nel contenzioso fra Juventus e Napoli, quando il Coni annullò la sentenza della Corte d’appello federale e decise che la partita si sarebbe dovuta giocare dopo che la giustizia sportiva diede al Napoli un punto di penalizzazione e la sconfitta per 3-0 a tavolino, assente sul campo lo scorso 4 ottobre perché bloccato da un provvedimento dell’Asl in periodo di emergenza Covid.
Il caso del Chievo andrà approfondito fino in fondo, tenendo conto dei termini più stringenti della Figc rispetto a quelli più morbidi del fisco. Persa la prima battaglia, non la guerra. Preparato il Chievo a dover andare al Collegio. Margini ce n’è ma bisognerà sfruttarli tutti. E in poco tempo.
Storia in sospeso. Ancora una volta in bilico il Chievo, già tre anni fa per il processo sulle plusvalenze col Cesena. Attaccato dal calcio per quel giochino che in fin dei conti è pratica di molti. Per quelle valutazioni gonfiate che valgono titoloni ma che poi si spengono pian piano. Uscito dalla mischia caracollante nel 2018 il Chievo ma ancora in piedi, senza pagar troppo dazio se non tre punti dopo i tanti errori anche della Procura federale. Non esiste pronunciamento cumulativo, sommatoria di tanti punti di domanda a molti dei quali il Chievo una risposta l’ha comunque data.
In sospeso un patrimonio tecnico notevole, con una rosa che vale dai quindici ai venti milioni ma proiezioni in decisa crescita visti i tanti giovani di proprietà. Tutti svincolati se il Chievo dovesse perdere il titolo sportivo insieme a 92 anni di storia e 17 campionati di Serie A, una partecipazione ai preliminari di Champions e le incursioni in Coppa Uefa. Quando il Chievo sapeva stare ben al di sopra della soglia della salvezza, senza mai rischiare davvero a parte qualche rara eccezione. Per tutti la Favola d’Italia, il piccolo quartiere capace di andare a testa alta contro le grandi d’Italia vincendo a San Siro e rompendo certi poteri d’alta classifica. Altri tempi, ma la linea è rimasta continua. Senza mai spezzarsi, a differenza di molte altre grandi piazze. Il rischio c’è, anche per il Chievo. Ma al Coni sul tavolo ci saranno altre carte.“
30 Giugno 2011: Torneremo...
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
19/07/2015
...LE BANDIERE NON MUOIONO MAI.
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3 Agosto 2021: B simu torna.
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Re: SERIE B 2021/2022
La volontà di pagare? Pagare in autonomia 1/72 del debito è chiamata volontà di pagare? Di questo passo ci vogliono 71 anni per chiudere il debito
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Re: SERIE B 2021/2022
Comunque da più fonti risulta che "una carta " da presentare al Coni il chievo l'avrebbe.
Guarà, daspami sa bella capocchiaaaaa!!!
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Re: SERIE B 2021/2022
La bilancia politica. In un piatto c'è il Chievo: parco giocatori di 20-25 milioni di euro, proprio centro sportivo del valore di 5 milioni di euro, ha lo staff societario e tecnico al completo, ha una rete di osservatori, ha sempre omaggiato i procuratori. Nell'altro piatto c'è il Cosenza: parco giocatori del valore di 800 mila euro, non ha proprie strutture, non ha un DG e nemmeno un DS, non ha una rete di osservatori, non ha mai omaggiato un procuratore, ha un presidente avversato da tutti.
Voi direte ma il Chievo è pieno di debiti, ma chi non ce li ha.
Se la battaglia sarà politica il Chievo rimarrà in B e il Cosenza in C.
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CA TI VO CADA A LINGUA QUANNU LICCHI U cul* A GUARASCIU!
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Re: SERIE B 2021/2022
E allora se hanno una "carta" la presentassero....mahemmeadiddru ha scritto: sabato 17 luglio 2021, 8:45 Comunque da più fonti risulta che "una carta " da presentare al Coni il chievo l'avrebbe.