Nozze gay, storica sentenza Usa
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Nozze gay, storica sentenza Usa
Nozze gay, storica sentenza Usa:
il matrimonio non è solo tra uomo e donna
La Corte Suprema abroga la legge federale riconoscendo anche a coniugi dello stesso sesso i benefici di cui godono mogli e mariti: "E' incostituzionale". Gioia su Twitter di Obama: "#love is love". Matrimoni parificati a quelli etero in 12 Stati
WASHINGTON - Con cinque voti a favore e quattro contrari, la Corte Suprema Usa ha bocciato la legge nota come The Defense of Marriage Act (DOMA) riconoscendo anche a coniugi dello stesso sesso i benefici federali di cui godono mogli e mariti americani. Tra questi quindi benefici tributari, sanitari e pensionistici.
La legge è stata definita una "deprivazione di libertà eque", incostituzionale perché viola il quinto emendamento sulla difesa delle libertà individuali. Decisivo il voto del giudice Anthony Kennedy che ha fatto la differenza schierandosi con i quattro giudici scelti dai democratici.
"L'amore è amore" è l'hashtag lanciato su Twitter dal presidente: "La sentenza di oggi sul Doma è un passo storico verso la #parità nei matrimoni", si legge nel messaggio del capo della Casa Bianca, che usa l'hashtag degli attivisti per le nozze gay e poi ne aggiunge uno nuovo: #love is love.
Nelle strade, fuori dalla Corte Suprema la sentenza dei 9 saggi è stata attesa in silenzio, poi è stata accolta da un boato di grida e applausi della folla emozionata. Ovunque bandiere con i colori del movimento gay e striscioni che da giorni attendevano la decisione finale. Anche il sindaco di New York Michael Bloomberg ha applaudito alla decisione: "La nostra storia è definita dall'allargamento dell'eguaglianza per tutti e la Corte - ha detto il sindaco - ci ha portato un passo più vicino". A New York è festa. All'interno dello Stonewall Inn, storico bar gay di Greenwich Village a Manhattan, è scoppiato il delirio.
Il Defense of Marriage Act approvato e dal Congresso e sottoscritto dall'allora presidente Bill Clinton il 21 settembre 1996 che tempo dopo l'ha definito un errore, da oggi decade. A spezzare il filo è stato il caso United States v. Windsor, arrivato da New York e sollevato da Edith "Edie" Windsor, ora 83enne, and Thea Spyer, residenti a New York, e sposate a Toronto, Ontario, dopo 40 anni di relazione dal giudice gay Harvey Brownstone. Thea Spyer morì due anni dopo le nozze, nel 2009, per sclerosi multipla. Il fisco americano applicando il DOMA, tassò l'eredità di Edie Windsor obbligandola a pagare 363 mila dollari. La tassa non sarebbe stata imposta se il suo coniuge fosse stato un uomo. L'anno scorso la Corte d'appello newyorkese ha bocciato la norma oggetto del contendere e oggi la Corte Suprema ha confermato la decisione.
Edie Winsor ha portato avanti la sua battaglia. "Ho difeso un principio, quello di fermare una grave discriminazione. Dimentichiamo il denaro - ha detto l'anziana signora- il matrimonio è ovunque nel mondo il simbolo dell'amore". "Se Thea fosse stata Theo - ha aggiunto - non avrei dovuto pagare. E' una terribile ingiustizia che non mi aspettavo dal mio Paese. Un errore che deve essere riparato".
Oggi la Corte suprema degli Stati Uniti doveva pronunciarsi anche sul divieto costituzionale della California sulle nozze gay, la cosiddetta 'Proposition 8', legge che in California ha vietato dal 2008 il matrimonio tra omosessuali. La decisione sulla Proposition 8 e stata rimandata a una Corte federale. I nove saggi hanno comunque proposto la strada dell'abolizione. La legge, approvata con un referendum, aveva scatenato battaglie e ricorsi legali. Nell'agosto del 2010 il Tribunale di Los Angeles aveva bocciato il quesito approvato dal referendum, definendo la Proposition 8 incostituzionale.
Di fatto la non-decisione odierna lascia intatta quella della nona Corte d'appello federale, che aveva annullato tale divieto. Secondo i giudici, coloro che avevano fatto appello difendendo tale norma non avevano il diritto di difenderla. E la Corte stessa dice di non avere autorità legale per pronunciarsi. La mossa assicura future battaglie legali e confusione, almeno nel breve termine. Molti esperti legali però si aspettano che coppie delle stesso sesso possano tornare all'altare nell'arco di qualche settimana.
Attualmente, gli Stati Usa che consentono matrimoni gay sono 12: Washington, Iowa, Minnesota, Delaware, Maryland, Connecticut, Main, Massachusetts, New Hampshire, New York, Rhode Island, Vermont. A questi si aggiunge la capitale del Paese, District of Columbia (DC).
Quelli che permettono le unioni civili sono California, Colorado, Hawaii, Nevada, Oregon, Illinois, Wisconsin, Maine, New Jersey, oltre a DC. Pur riconoscendo unioni civili, Colorado, Hawaii, Nevada, Oregon e Illinois vietano i matrimoni gay insieme al resto degli Stati americani non citati.
Le reazioni. L'ex presidente americano Bill Clinton e l'ex segretario di Stato Hillary Clinton plaudono alla Corte Suprema americana e alla sua decisione sul Defense of Marriage Act, firmato dallo stesso Clinton nel 1996. "Siamo incoraggiati anche dal fatto che l'uguaglianza possa tornare presto in California. Plaudiamo al duro lavoro degli avvocati che hanno combattuto senza sosta per questo giorno", hanno aggiunto. Dal cinema alla musica, omosessuali e etero, le star stanno festeggiando su Twitter la sentenza della Corte Suprema. Tra loro il regista liberal Michael Moore commenta: "Celebriamo". Quindi il cantante gay Ricky Martin: "DOMA è incostituzionale: giustizia per tutti!!!". La stella della Cnn, il cronista Piers Morgan: "Rip Bigotry", come dire "Bigotteria, Riposa in Pace". Alicia Keys: "Sono dalla parte giusta della storia. A favore dell'uguaglianza tra i matrimoni". Infine, il Premio Oscar, Ben Affleck: "Grande notizia dalla Corte Suprema: addio Doma e Prop8, ciao uguaglianza".
Su Google invece digitando la parola 'gay' sul motore di ricerca la casella di ricerca si illumina con i colori dell'arcobaleno, gli stessi della bandiera del Gay Pride. Celebrazioni anche su Facebook: sul social network spopola, sovraimposto alla foto degli utenti, il simbolo dell"uguale' in rosso e rosa della Human Right Campaign, immagine che a marzo, quando la Corte aveva cominciato a discutere il caso, aveva invaso la rete.
Vescovi Usa: "Giorno tragico". Un "giorno tragico per la Nazione" perché "la Corte Suprema ha sbagliato": questa la reazione dei vescovi Usa alle sentenze sulle nozze gay. "E' un giorno tragico per il matrimonio e per la nostra nazione", si legge nel comunicato della conferenza episcopale americana firmato dal presidente, l'arcivescovo di New York Timothy Dolan. Secondo l'arcivescovo di New York Timothy Dolan e l'arcivescovo di San Francisco Cordileone, "il governo federale dovrebbe rispettare la verità che il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna anche quando gli stati non lo fanno". Secondo i vescovi americani, "il bene di tutti, soprattutto dei nostri
figli, dipende da una società che si sforza di rispettare la verità del matrimonio. Ora è arrivato il momento di raddoppiare gli sforzi per rendere testimonianza a questa verità". Obama però ha risposto: "L'amministrazione è stata sempre rispettosa a come le istituzioni religiose definiscono e consacrano il matrimonio. Questa decisione, che riguarda solo le nozze civili, non cambia questo nostro atteggiamento", ha precisato.
il matrimonio non è solo tra uomo e donna
La Corte Suprema abroga la legge federale riconoscendo anche a coniugi dello stesso sesso i benefici di cui godono mogli e mariti: "E' incostituzionale". Gioia su Twitter di Obama: "#love is love". Matrimoni parificati a quelli etero in 12 Stati
WASHINGTON - Con cinque voti a favore e quattro contrari, la Corte Suprema Usa ha bocciato la legge nota come The Defense of Marriage Act (DOMA) riconoscendo anche a coniugi dello stesso sesso i benefici federali di cui godono mogli e mariti americani. Tra questi quindi benefici tributari, sanitari e pensionistici.
La legge è stata definita una "deprivazione di libertà eque", incostituzionale perché viola il quinto emendamento sulla difesa delle libertà individuali. Decisivo il voto del giudice Anthony Kennedy che ha fatto la differenza schierandosi con i quattro giudici scelti dai democratici.
"L'amore è amore" è l'hashtag lanciato su Twitter dal presidente: "La sentenza di oggi sul Doma è un passo storico verso la #parità nei matrimoni", si legge nel messaggio del capo della Casa Bianca, che usa l'hashtag degli attivisti per le nozze gay e poi ne aggiunge uno nuovo: #love is love.
Nelle strade, fuori dalla Corte Suprema la sentenza dei 9 saggi è stata attesa in silenzio, poi è stata accolta da un boato di grida e applausi della folla emozionata. Ovunque bandiere con i colori del movimento gay e striscioni che da giorni attendevano la decisione finale. Anche il sindaco di New York Michael Bloomberg ha applaudito alla decisione: "La nostra storia è definita dall'allargamento dell'eguaglianza per tutti e la Corte - ha detto il sindaco - ci ha portato un passo più vicino". A New York è festa. All'interno dello Stonewall Inn, storico bar gay di Greenwich Village a Manhattan, è scoppiato il delirio.
Il Defense of Marriage Act approvato e dal Congresso e sottoscritto dall'allora presidente Bill Clinton il 21 settembre 1996 che tempo dopo l'ha definito un errore, da oggi decade. A spezzare il filo è stato il caso United States v. Windsor, arrivato da New York e sollevato da Edith "Edie" Windsor, ora 83enne, and Thea Spyer, residenti a New York, e sposate a Toronto, Ontario, dopo 40 anni di relazione dal giudice gay Harvey Brownstone. Thea Spyer morì due anni dopo le nozze, nel 2009, per sclerosi multipla. Il fisco americano applicando il DOMA, tassò l'eredità di Edie Windsor obbligandola a pagare 363 mila dollari. La tassa non sarebbe stata imposta se il suo coniuge fosse stato un uomo. L'anno scorso la Corte d'appello newyorkese ha bocciato la norma oggetto del contendere e oggi la Corte Suprema ha confermato la decisione.
Edie Winsor ha portato avanti la sua battaglia. "Ho difeso un principio, quello di fermare una grave discriminazione. Dimentichiamo il denaro - ha detto l'anziana signora- il matrimonio è ovunque nel mondo il simbolo dell'amore". "Se Thea fosse stata Theo - ha aggiunto - non avrei dovuto pagare. E' una terribile ingiustizia che non mi aspettavo dal mio Paese. Un errore che deve essere riparato".
Oggi la Corte suprema degli Stati Uniti doveva pronunciarsi anche sul divieto costituzionale della California sulle nozze gay, la cosiddetta 'Proposition 8', legge che in California ha vietato dal 2008 il matrimonio tra omosessuali. La decisione sulla Proposition 8 e stata rimandata a una Corte federale. I nove saggi hanno comunque proposto la strada dell'abolizione. La legge, approvata con un referendum, aveva scatenato battaglie e ricorsi legali. Nell'agosto del 2010 il Tribunale di Los Angeles aveva bocciato il quesito approvato dal referendum, definendo la Proposition 8 incostituzionale.
Di fatto la non-decisione odierna lascia intatta quella della nona Corte d'appello federale, che aveva annullato tale divieto. Secondo i giudici, coloro che avevano fatto appello difendendo tale norma non avevano il diritto di difenderla. E la Corte stessa dice di non avere autorità legale per pronunciarsi. La mossa assicura future battaglie legali e confusione, almeno nel breve termine. Molti esperti legali però si aspettano che coppie delle stesso sesso possano tornare all'altare nell'arco di qualche settimana.
Attualmente, gli Stati Usa che consentono matrimoni gay sono 12: Washington, Iowa, Minnesota, Delaware, Maryland, Connecticut, Main, Massachusetts, New Hampshire, New York, Rhode Island, Vermont. A questi si aggiunge la capitale del Paese, District of Columbia (DC).
Quelli che permettono le unioni civili sono California, Colorado, Hawaii, Nevada, Oregon, Illinois, Wisconsin, Maine, New Jersey, oltre a DC. Pur riconoscendo unioni civili, Colorado, Hawaii, Nevada, Oregon e Illinois vietano i matrimoni gay insieme al resto degli Stati americani non citati.
Le reazioni. L'ex presidente americano Bill Clinton e l'ex segretario di Stato Hillary Clinton plaudono alla Corte Suprema americana e alla sua decisione sul Defense of Marriage Act, firmato dallo stesso Clinton nel 1996. "Siamo incoraggiati anche dal fatto che l'uguaglianza possa tornare presto in California. Plaudiamo al duro lavoro degli avvocati che hanno combattuto senza sosta per questo giorno", hanno aggiunto. Dal cinema alla musica, omosessuali e etero, le star stanno festeggiando su Twitter la sentenza della Corte Suprema. Tra loro il regista liberal Michael Moore commenta: "Celebriamo". Quindi il cantante gay Ricky Martin: "DOMA è incostituzionale: giustizia per tutti!!!". La stella della Cnn, il cronista Piers Morgan: "Rip Bigotry", come dire "Bigotteria, Riposa in Pace". Alicia Keys: "Sono dalla parte giusta della storia. A favore dell'uguaglianza tra i matrimoni". Infine, il Premio Oscar, Ben Affleck: "Grande notizia dalla Corte Suprema: addio Doma e Prop8, ciao uguaglianza".
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Già il nome "The Defense of Marriage Act" è una porcata...addirittura Defense ma difendere che??? ah dimenticavo, i problemi del mondo sono gli omosessuali!
ps. I Vescovi che dicono che é un giorno tragico (TRAGICO) li manderei lì dove i giorni sono davvero tragici.
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Altra dimostrazione di civiltà, che in Italia non avverrà mai finchè ci sarà il Vaticano s.p.a. a dettare legge.
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Sono d'accordo in parte.
Se due persone dello stesso sesso si amano e si fannu i caz** loru, va bene,come tutte le coppie etero del mondo.
Ma se gli danno in affido un bambino non sono d'accordo nemmeno allo 0,0000000000001% perché si va contro natura.
Se due persone dello stesso sesso si amano e si fannu i caz** loru, va bene,come tutte le coppie etero del mondo.
Ma se gli danno in affido un bambino non sono d'accordo nemmeno allo 0,0000000000001% perché si va contro natura.
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Meglio lasciarli a coppie etero che magari li menano, li vendono o ne abusano... Le stesse coppie etero che (evidentemente) li abbandonano, in alcuni casi in maniera oscena...keep style ha scritto:Sono d'accordo in parte.
Se due persone dello stesso sesso si amano e si fannu i caz** loru, va bene,come tutte le coppie etero del mondo.
Ma se gli danno in affido un bambino non sono d'accordo nemmeno allo 0,0000000000001% perché si va contro natura.
Ben venga andare contro natura, quando la natura dà a pezzi di sterco privilegi che alcuni esseri umani normali si sognano la notte
Lode a te
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Questa cosa della natura, perdonami, ma non riesco proprio a capirla. L'omosessualità non è una malattia, ergo è natura. Non sono mica nati in laboratorio. È una parola che cela molta omofobia( non mi sembra il tuo caso). Un pò come quando si parla di una vera riforma carceraria per una vera riabilitazione del detenuto e si risponde che prima viene la vita delle vittime. Cosi si rimanda solo il problema.
Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati(Bertolt Brecht)
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
che poi, anche il matrimonio è contro natura
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Mi permetto di correggerti, la monogamia è contro naturaVilienza ha scritto:che poi, anche il matrimonio è contro natura
"Proprio per queste origini, il popolo bruzio viene descritto come un popolo di guerrieri, rude e bellicoso. La storia ce li tramanda come un popolo che ha fatto della sua potenza bellica e della voglia di indipendenza e libertà la sua grandezza."
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Quando eravamo ragazzini, con gli amici dicevamo sempre: "Chiù ricchiuni ci su e miegliu è!! Meno concorrenza."
Non ho mai capito perchè quest'odio e quest'intolleranza. Ma cosa avranno mai fatto di male???
Non ho mai capito perchè quest'odio e quest'intolleranza. Ma cosa avranno mai fatto di male???
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
http://noisefromamerika.org/articolo/se ... o-semplice
Le sentenze della corte suprema USA sul matrimonio gay, in italiano semplice
8849
26 giugno 2013 • andrea moro
Si fa un po' di confusione, come è naturale su materie legalmente complesse, su cosa abbia deciso oggi la corte suprema americana sul matrimonio fra omosessuali. È facile semplificare giornalisticamente affermando che la corte suprema ha "legalizzato i matrimoni gay". Anche se il senso delle decisioni va nella direzione di affermare la legittimità dei matrimoni fra omosessuali, la sostanza delle decisioni è molto più limitata di quanto i proponenti di queste iniziative speravano. Nonostante questo, si tratta di decisioni epocali con conseguenze dirette sulla società americana.
Le decisioni riguardante i matrimoni fra omosessuali annunciate oggi erano due.
La prima (Windsor vs. United States) riguarda la costituzionalità del "Defense of Marriage Act", una legge federale in difesa del matrimonio (eterosessuale) approvata durante l'amministrazione Clinton. Tale legge stabiliva, nella parte qui rilevante, che alcuni benefici federali riguardanti le coppie sposate (benefici fiscali, per esempio), non si possono applicare a coppie sposate dello stesso sesso (il matrimonio negli Stati Uniti è regolato da leggi statali, e non federali, e oramai una dozzina di stati permette il matrimonio fra persone dello stesso sesso). Il caso è stato sollevato da Edith Windsor, che, rimasta vedova della sua compagna, si è vista recapitare una parcella di quasi 400mila dollari di tassa di successione, che non sarebbe stata dovuta se fosse stata sposata ad un maschio. In una decisione supportata dai quattro giudici "liberal" della corte (Ginsburg, Breyer, Sotomayor, e Kagan), oltre al voto pivotale di Anthony Kennedy, la corte ha ritenuto che questa legge fosse incostituzionale. Il risultato di questa decisione è che coppie sposate dello stesso sesso devono essere trattate secondo la legge federale esattamente come le coppie di sesso diverso. Si noti però che la sentenza non implica che il matrimonio omosessuale è stato legalizzato in tutti gli Stati dell'unione. Resta vero che la possibilità o meno per persone dello stesso sesso di sposarsi viene decisa Stato per Stato.
Più complesso il secondo caso Hollingsworth vs. Perry, che segue la complessa storia del matrimonio gay nello stato della California. Nel 2000 una legge ordinaria sentenziò l'illegalità del matrimonio omosessuale, legge presto dichiarata incostituzionale dalle corti statali di vario livello. Nel 2008 anche la corte suprema californiana dichiarò questa legge incostituzionale. Per ovviare a questa decisione, nello stesso anno tramite referendum propositivo costituzionale venne inserita nella costituzione dello stato californiano la cosidetta "Proposition 8" che stabiliva che il matrimonio potesse essere solo fra uomo e donna. Vale la pena notare che il referendum passò con il 52,25% di voti favorevoli nello stesso giorno in cui la California votava per Obama con il 61,1% dei voti; sono probabilmente numeri come questi che spiegano la timidezza e il ritardo con cui Obama si è schierato a favore dei matrimoni gay.
In ogni caso, dopo il passaggio della Proposition 8 non tardarono le sfide legali alla legge. In uno di questi casi, una coppia di donne citò in giudizio vari ufficiali civili dello stato della California per aver negato loro il diritto a sposarsi. Lo stato stesso si rifiutò di prendere posizione a favore dell'emendamento, così la difesa della Proposition 8 rimase nelle mani del comitato promotore. Sia la corte federale distrettuale che quella di appello stabilirono che Proposition 8 violava la costituzionale federale, invalidando l'emendamento e riaffermando la validità del matrimonio omosessuale nello stato della California (ma imponendo una moratoria di un anno sulla concessione di licenze matrimoniali a coppie dello stesso sesso).
Ai promotori non restò che appellarsi alla corte suprema federale. La Corte Suprema in questo caso non ha deciso in specifico sulla questione del matrimonio gay in California (anche se la consequenza pratica della decisione è stata quella di respingere la sfida alla sua legalità) ma sulla questione se il comitato promotore di Proposition 8 abbia diritto di difendere la legge presso la corte suprema dopo che una corte federale l'ha invalidata. La decisione quindi riguarda un punto abbastanza tecnico, e non è stata lungo le tradizionali linee ideologiche di liberal vs. conservatori. Nella votazione 5-4 infatti hanno votato a favore i conservatori Roberts e Thomas e i liberal Kagan, Breyer e Bader-Ginsburg. Il dissenso è stato scritto da Kennedy (il meno ideologico dei giudici, si può forse definire centrista) e firmato anche dai conservatori Scalia e Alito e dalla liberal Sotomayor.
La sentenza afferma che il diritto ad appellarsi spettava allo stato della California che però, supportando la validità del matrimonio gay, non ha voluto prendere posizione in questo appello. La corte suprema in sintesi si è limitata a stabilire che non si può ricorrere contro una legge per il semplice fatto di non esserne d'accordo per aver sponsorizzato una sua abrogazione. Cosa succederà ora ai matrimoni gay in California? Come detto, l'effetto pratico della sentenza è di lasciare loro via libera. Appena la corte d'appello solleverà la moratoria, si prevede un notevole profumo di fiori d'arancio ...
Le sentenze della corte suprema USA sul matrimonio gay, in italiano semplice
8849
26 giugno 2013 • andrea moro
Si fa un po' di confusione, come è naturale su materie legalmente complesse, su cosa abbia deciso oggi la corte suprema americana sul matrimonio fra omosessuali. È facile semplificare giornalisticamente affermando che la corte suprema ha "legalizzato i matrimoni gay". Anche se il senso delle decisioni va nella direzione di affermare la legittimità dei matrimoni fra omosessuali, la sostanza delle decisioni è molto più limitata di quanto i proponenti di queste iniziative speravano. Nonostante questo, si tratta di decisioni epocali con conseguenze dirette sulla società americana.
Le decisioni riguardante i matrimoni fra omosessuali annunciate oggi erano due.
La prima (Windsor vs. United States) riguarda la costituzionalità del "Defense of Marriage Act", una legge federale in difesa del matrimonio (eterosessuale) approvata durante l'amministrazione Clinton. Tale legge stabiliva, nella parte qui rilevante, che alcuni benefici federali riguardanti le coppie sposate (benefici fiscali, per esempio), non si possono applicare a coppie sposate dello stesso sesso (il matrimonio negli Stati Uniti è regolato da leggi statali, e non federali, e oramai una dozzina di stati permette il matrimonio fra persone dello stesso sesso). Il caso è stato sollevato da Edith Windsor, che, rimasta vedova della sua compagna, si è vista recapitare una parcella di quasi 400mila dollari di tassa di successione, che non sarebbe stata dovuta se fosse stata sposata ad un maschio. In una decisione supportata dai quattro giudici "liberal" della corte (Ginsburg, Breyer, Sotomayor, e Kagan), oltre al voto pivotale di Anthony Kennedy, la corte ha ritenuto che questa legge fosse incostituzionale. Il risultato di questa decisione è che coppie sposate dello stesso sesso devono essere trattate secondo la legge federale esattamente come le coppie di sesso diverso. Si noti però che la sentenza non implica che il matrimonio omosessuale è stato legalizzato in tutti gli Stati dell'unione. Resta vero che la possibilità o meno per persone dello stesso sesso di sposarsi viene decisa Stato per Stato.
Più complesso il secondo caso Hollingsworth vs. Perry, che segue la complessa storia del matrimonio gay nello stato della California. Nel 2000 una legge ordinaria sentenziò l'illegalità del matrimonio omosessuale, legge presto dichiarata incostituzionale dalle corti statali di vario livello. Nel 2008 anche la corte suprema californiana dichiarò questa legge incostituzionale. Per ovviare a questa decisione, nello stesso anno tramite referendum propositivo costituzionale venne inserita nella costituzione dello stato californiano la cosidetta "Proposition 8" che stabiliva che il matrimonio potesse essere solo fra uomo e donna. Vale la pena notare che il referendum passò con il 52,25% di voti favorevoli nello stesso giorno in cui la California votava per Obama con il 61,1% dei voti; sono probabilmente numeri come questi che spiegano la timidezza e il ritardo con cui Obama si è schierato a favore dei matrimoni gay.
In ogni caso, dopo il passaggio della Proposition 8 non tardarono le sfide legali alla legge. In uno di questi casi, una coppia di donne citò in giudizio vari ufficiali civili dello stato della California per aver negato loro il diritto a sposarsi. Lo stato stesso si rifiutò di prendere posizione a favore dell'emendamento, così la difesa della Proposition 8 rimase nelle mani del comitato promotore. Sia la corte federale distrettuale che quella di appello stabilirono che Proposition 8 violava la costituzionale federale, invalidando l'emendamento e riaffermando la validità del matrimonio omosessuale nello stato della California (ma imponendo una moratoria di un anno sulla concessione di licenze matrimoniali a coppie dello stesso sesso).
Ai promotori non restò che appellarsi alla corte suprema federale. La Corte Suprema in questo caso non ha deciso in specifico sulla questione del matrimonio gay in California (anche se la consequenza pratica della decisione è stata quella di respingere la sfida alla sua legalità) ma sulla questione se il comitato promotore di Proposition 8 abbia diritto di difendere la legge presso la corte suprema dopo che una corte federale l'ha invalidata. La decisione quindi riguarda un punto abbastanza tecnico, e non è stata lungo le tradizionali linee ideologiche di liberal vs. conservatori. Nella votazione 5-4 infatti hanno votato a favore i conservatori Roberts e Thomas e i liberal Kagan, Breyer e Bader-Ginsburg. Il dissenso è stato scritto da Kennedy (il meno ideologico dei giudici, si può forse definire centrista) e firmato anche dai conservatori Scalia e Alito e dalla liberal Sotomayor.
La sentenza afferma che il diritto ad appellarsi spettava allo stato della California che però, supportando la validità del matrimonio gay, non ha voluto prendere posizione in questo appello. La corte suprema in sintesi si è limitata a stabilire che non si può ricorrere contro una legge per il semplice fatto di non esserne d'accordo per aver sponsorizzato una sua abrogazione. Cosa succederà ora ai matrimoni gay in California? Come detto, l'effetto pratico della sentenza è di lasciare loro via libera. Appena la corte d'appello solleverà la moratoria, si prevede un notevole profumo di fiori d'arancio ...
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
certamente. credo che elimineremmo gran parte dei problemi dell'umanità, quantomeno molte frustrazioni.armatabruzia ha scritto:Mi permetto di correggerti, la monogamia è contro naturaVilienza ha scritto:che poi, anche il matrimonio è contro natura
era per dire che il matrimonio, essendo una convenzione sociale, non esiste in natura. ma spessissimo senti cattolici dire che il matrimonio è l'unione naturale di un uomo e una donna
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
i cattolici ni dicianu tante.....Vilienza ha scritto:certamente. credo che elimineremmo gran parte dei problemi dell'umanità, quantomeno molte frustrazioni.armatabruzia ha scritto:Mi permetto di correggerti, la monogamia è contro naturaVilienza ha scritto:che poi, anche il matrimonio è contro natura
era per dire che il matrimonio, essendo una convenzione sociale, non esiste in natura. ma spessissimo senti cattolici dire che il matrimonio è l'unione naturale di un uomo e una donna
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Non lo dicono solo i cattolici.
L'unione per natura è donna-uomo. Non si può procreare senza i due sessi opposti (parliamo di natura).
Che poi ognuno faccia quello che vuole è un altro discorso.
Un bambino ha il naturale bisogno appena nasce di attaccarsi al seno della mamma.
Ma non scherziamo.
L'unione per natura è donna-uomo. Non si può procreare senza i due sessi opposti (parliamo di natura).
Che poi ognuno faccia quello che vuole è un altro discorso.
Un bambino ha il naturale bisogno appena nasce di attaccarsi al seno della mamma.
Ma non scherziamo.
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Fino alla maggiore età?keep style ha scritto:Non lo dicono solo i cattolici.
L'unione per natura è donna-uomo. Non si può procreare senza i due sessi opposti (parliamo di natura).
Che poi ognuno faccia quello che vuole è un altro discorso.
Un bambino ha il naturale bisogno appena nasce di attaccarsi al seno della mamma.
Ma non scherziamo.
Vedi che di adozione se ne parla comunque per bimbi post allattamento, cosa c'entra?
"Proprio per queste origini, il popolo bruzio viene descritto come un popolo di guerrieri, rude e bellicoso. La storia ce li tramanda come un popolo che ha fatto della sua potenza bellica e della voglia di indipendenza e libertà la sua grandezza."
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Re: Nozze gay, storica sentenza Usa
Quindi il fine naturale di un'unione è quello di procreare!keep style ha scritto:Non lo dicono solo i cattolici.
L'unione per natura è donna-uomo. Non si può procreare senza i due sessi opposti (parliamo di natura).
Che poi ognuno faccia quello che vuole è un altro discorso.
Un bambino ha il naturale bisogno appena nasce di attaccarsi al seno della mamma.
Ma non scherziamo.
Allora andiamo tutti contro natura quando utilizziamo metodi contraccettivi?!
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