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pix ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 19:43
Massimo Coda é svincolato, se vanno via Riviere e/o Asencio un tentativo non potrebbero farlo secondo voi?
L'ingaggio è elevato, molto elevato. Questo oggettivamente. Personalmente penso che non valga neanche la metà di uno dei due.
Suggerisco invece Da Cruz dato che ci stiamo facendo una ottima nomea come centro recupero di ottimi giocatori ma che attraversano momenti difficili specialmente sotto l'aspetto psicologico.
Da cruz è fortissimo ma è oggettivamente un cretino. Uno può avere un carattere particolare ma dare l'anima in campo, vedi asencio, questo invece gioca per sé stesso.
Mi rode il cul* da morire, perché sono due anni che abbiamo squadre a cui servirebbero 3 pedine e la conferma dei migliori per fare, come minino, i play off in carrozza, invece ci riduciamo sempre a rifondare.
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Un attacco Da Cruz - Asencio - Baez potremmo permettercelo a costi bassi perché tanto integrerebbero l'ingaggio con rapine & estorsioni.
Sorrido mò a quello che si è sempre detto a Cosenza in questi anni, "facìtili vinì ca pù ci pensa Braglia a li cangià a capu". Praticamente st'anno se era per Braglia eravamo retrocessi a febbraio con lo spogliatoio ca parìa Gerusalemme ccu arabi, ebrei e cristiani
Se dovesse scendere il Pescara, come spero, segnalo: zappa e clemenza. Lo stesso tumminiello, se ha recuperato, in B può fare tranquillamente doppia cifra. È ancora molto giovane.
Palmiero invece, lo disprezzo tanto quanto lo rivorrei in squadra.
Palmiero subito, per sicurezza. Il Pescara può essere pure incappato nella peggiore risposta tecnica della sua storia e il finale del nostro campionato può anche dire il contrario, resto dell'idea che almeno per noi Palmiero faccia ancora la differenza tra salvezza e retrocessione.
Si è conclusa questa più che travagliata stagione sportiva, presumibilmente unica nel suo genere per moltissimi anni a venire, lunga 12 mesi e con un epilogo che ha visto il miracolo sportivo del Cosenza, celebrato in tutta Europa. Che sia chiaro: il Cosenza Calcio è un patrimonio della città e della Provincia tutta, una fede condivisa da centinaia di migliaia di persone, religione laica che unisce tutti gli strati sociali di questa vituperata terra. Il Cosenza non è un hobby, per noi. È una ragione di vita. La salvezza sul campo non può nascondere il disastro organizzativo di questa società. Non può essere un miracolo sportivo ad occultare le scelleratezze commesse da Guarascio e company. Non si può dimenticare, infatti, che tale miracolo nasce da una totale mancanza di programmazione, scaturita dal ritrovarsi in ritiro ad inizio anno con una manciata di giocatori, nonostante la salvezza matematica fosse stata raggiunta sul campo quasi 3 mesi prima. Non si può dimenticare la farneticante esclamazione di Trinchera sulla mancanza di appeal di Cosenza. Non si può dimenticare la dichiarazione ai limiti del ridicolo sul “cielo che si colorerà di rosso e di blu” e sulla Serie A. Non si può dimenticare il non aver presentato al pubblico la squadra, unica società di Serie B. Non si può dimenticare la “scusa” dell’aver investito nei “seggiolini” e di non poter investire nel mercato. Non si può dimenticare l’aver portato un nuovo Direttore Generale ed averlo mandato via dopo 45 giorni. Non si può dimenticare il continuo balletto di dipendenti e collaboratori, tutti puntualmente mandati via dopo uno o due anni. Non si può dimenticare Cosenza-Verona a tavolino. Non si può dimenticare la superbia di tanti giocatori inde*** anche solo di toccare la maglia rossoblù, mai bacchettati dalla società. Non si può dimenticare il codice di comportamento applicato ad un tifoso quasi settantenne, reo di aver contestato il presidente a fine partita, con conseguente DASPO societario. La gestione del Cosenza Calcio da parte del presidente Eugenio Guarascio in questi 9 anni è stata entusiasmante dal punto di vista dei risultati sportivi, tragica dal punto di vista della programmazione globale. La fortuna non può essere sempre la panacea di ogni male. La progettualità è base fondante di ogni team di calcio professionistico. Con questa società la parola progettare è del tutto assente, da sempre, dai primi tempi della D, fino all’ultimo anno di B. Essere grati al presidente Guarascio per averci riportato nel calcio che conta non può e non deve far passare sottotraccia la pessima organizzazione di ogni reparto della società Cosenza Calcio, i cui meriti vanno a quei pochi che veramente hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e resistito nonostante tutto e tutti, da ultimo si veda Roberto Occhiuzzi, vero artefice del miracolo salvezza. Conti in ordine ci hanno permesso di essere ancora in B e di non aver neanche 1 punto di penalizzazione in tutti questi anni, dopo presidenti-farabutti che ci avevano portato nuovamente oltre l’orlo del baratro. Ma pagare gli stipendi non può essere una scusante, è l’ABC dell’essere imprenditori, i dipendenti si pagano, e si pagano tutti. Il presidente Guarascio faccia finalmente capire se vuole veramente fare calcio a Cosenza, o tenersi un costoso hobby da palcoscenico. Altrimenti faccia subito un passo indietro, capendo quello che vogliono i tifosi del Cosenza: non pretese di Serie A o campionati di vertice assoluti, ma qualcuno che sappia sfruttare l’enorme passione ed entusiasmo che noi cosentini siamo capaci di riversare su quello che è oramai parte integrante della nostra vita, in qualunque luogo del mondo essa si trovi, il Cosenza.
Non tollereremo più annate come quella appena conclusa, la nostra passione non può essere oltraggiata ancora. Mai più.
Non condivido nulla se non la cazzata di aver applicato il Daspo al tifoso della Tribuna.
Poi, quando si giustifica il risultato finale con il miracolo del santo di turno, significa che c'è poca sostanza nel discorso.
La squadra era forte come sostenuto da Braglia,Pillon e Occhiuzzi. Punto . Il cul* c'è, ma senza la sospensione tutti avrebbero detto che la squadra era fatta di brocchi.
Un allenatore non può far grande una squadra scarsa, mentre può farla piccola.
lupo1970 ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 20:39
Il tuo hobby la nostra passione
Si è conclusa questa più che travagliata stagione sportiva, presumibilmente unica nel suo genere per moltissimi anni a venire, lunga 12 mesi e con un epilogo che ha visto il miracolo sportivo del Cosenza, celebrato in tutta Europa. Che sia chiaro: il Cosenza Calcio è un patrimonio della città e della Provincia tutta, una fede condivisa da centinaia di migliaia di persone, religione laica che unisce tutti gli strati sociali di questa vituperata terra. Il Cosenza non è un hobby, per noi. È una ragione di vita. La salvezza sul campo non può nascondere il disastro organizzativo di questa società. Non può essere un miracolo sportivo ad occultare le scelleratezze commesse da Guarascio e company. Non si può dimenticare, infatti, che tale miracolo nasce da una totale mancanza di programmazione, scaturita dal ritrovarsi in ritiro ad inizio anno con una manciata di giocatori, nonostante la salvezza matematica fosse stata raggiunta sul campo quasi 3 mesi prima. Non si può dimenticare la farneticante esclamazione di Trinchera sulla mancanza di appeal di Cosenza. Non si può dimenticare la dichiarazione ai limiti del ridicolo sul “cielo che si colorerà di rosso e di blu” e sulla Serie A. Non si può dimenticare il non aver presentato al pubblico la squadra, unica società di Serie B. Non si può dimenticare la “scusa” dell’aver investito nei “seggiolini” e di non poter investire nel mercato. Non si può dimenticare l’aver portato un nuovo Direttore Generale ed averlo mandato via dopo 45 giorni. Non si può dimenticare il continuo balletto di dipendenti e collaboratori, tutti puntualmente mandati via dopo uno o due anni. Non si può dimenticare Cosenza-Verona a tavolino. Non si può dimenticare la superbia di tanti giocatori inde*** anche solo di toccare la maglia rossoblù, mai bacchettati dalla società. Non si può dimenticare il codice di comportamento applicato ad un tifoso quasi settantenne, reo di aver contestato il presidente a fine partita, con conseguente DASPO societario. La gestione del Cosenza Calcio da parte del presidente Eugenio Guarascio in questi 9 anni è stata entusiasmante dal punto di vista dei risultati sportivi, tragica dal punto di vista della programmazione globale. La fortuna non può essere sempre la panacea di ogni male. La progettualità è base fondante di ogni team di calcio professionistico. Con questa società la parola progettare è del tutto assente, da sempre, dai primi tempi della D, fino all’ultimo anno di B. Essere grati al presidente Guarascio per averci riportato nel calcio che conta non può e non deve far passare sottotraccia la pessima organizzazione di ogni reparto della società Cosenza Calcio, i cui meriti vanno a quei pochi che veramente hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e resistito nonostante tutto e tutti, da ultimo si veda Roberto Occhiuzzi, vero artefice del miracolo salvezza. Conti in ordine ci hanno permesso di essere ancora in B e di non aver neanche 1 punto di penalizzazione in tutti questi anni, dopo presidenti-farabutti che ci avevano portato nuovamente oltre l’orlo del baratro. Ma pagare gli stipendi non può essere una scusante, è l’ABC dell’essere imprenditori, i dipendenti si pagano, e si pagano tutti. Il presidente Guarascio faccia finalmente capire se vuole veramente fare calcio a Cosenza, o tenersi un costoso hobby da palcoscenico. Altrimenti faccia subito un passo indietro, capendo quello che vogliono i tifosi del Cosenza: non pretese di Serie A o campionati di vertice assoluti, ma qualcuno che sappia sfruttare l’enorme passione ed entusiasmo che noi cosentini siamo capaci di riversare su quello che è oramai parte integrante della nostra vita, in qualunque luogo del mondo essa si trovi, il Cosenza.
Non tollereremo più annate come quella appena conclusa, la nostra passione non può essere oltraggiata ancora. Mai più.
emmeadiddru ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 20:02
Frascale67 ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 18:33
REAL ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 18:02
Se Trinchera (il se è d'obbligo perché la verità su tante cose non si sa manco dopo 10 anni) ha posto questa condizione :
più competitivi più soldi anche per lui o me ne vado!
Vuol dire che un ' alternativa al Cosenza ce l'ha. E quale sarebbe ??in serie B non so quante squadre sono senza ds.
Se Marchetti va in A al Parma si libera il Cittadella. Allora la decisione è questione di ore.
Altra ipotesi è che lui stia veramente pressando Guarascio a investire diversamente sapendo che G i soldi da parte in questi 2 anni di B se li è tenuti.
Dall'altra Guarascio (questa permettetemi è fantascienza)può fare un ragionamento diverso:
Investo più soldi e non ci ricavo? (tranne in casi di una culata cioè serie A)
Allora o fa al solito e continua a accumulare
O vende (ma a chi???) Una società a zero debiti e si porta a casa soldi di vendita + quelli accantonati (almeno in parte) e c'ha un hobby in meno.
Ancora circola la favoletta dei zero debiti?? Jia' ppe piaciri, a gennaio e febbraio ho speso ore a leggere bilanci, a scrivere pure qui sopra e ancora siamo alla società con zero debiti? Mah....
pix ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 19:43
Massimo Coda é svincolato, se vanno via Riviere e/o Asencio un tentativo non potrebbero farlo secondo voi?
L'ingaggio è elevato, molto elevato. Questo oggettivamente. Personalmente penso che non valga neanche la metà di uno dei due.
Suggerisco invece Da Cruz dato che ci stiamo facendo una ottima nomea come centro recupero di ottimi giocatori ma che attraversano momenti difficili specialmente sotto l'aspetto psicologico.
Da cruz è fortissimo ma è oggettivamente un cretino. Uno può avere un carattere particolare ma dare l'anima in campo, vedi asencio, questo invece gioca per sé stesso.
Mi rode il cul* da morire, perché sono due anni che abbiamo squadre a cui servirebbero 3 pedine e la conferma dei migliori per fare, come minino, i play off in carrozza, invece ci riduciamo sempre a rifondare.
Inviato dal mio BLA-L09 utilizzando Tapatalk
sopratutto l'equilibrio in fase difensivo,è un casino rifondare sempre
mamma che pal** sto cristiano..eppure servirebbe davvero poco
nessuno qua chiede la luna
MALEDETTO SNORKY CACCIA I SORDI
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
Kronox ha scritto: lunedì 10 agosto 2020, 18:12
Comunque se anche quest'estate, come sembra, vedremo la stessa pagliacciata dell'anno scorso o pure peggio, se non si interviene la colpa sarà della tifoseria, senza se e senza ma.
gli Anni Ottanta hanno fatto uscire un bel comunicato poche ore fa..
Si ma Guarascio mancu u leija ! Bisogna chiedere un incontro di persona, e vanno messe le cose in chiaro, la deve smettere di prenderci in giro.
Sto guardando Pescara Perugia.
Premetto che non mi piacciono i cavalli di ritorno, e che con il sistema di gioco di Occhiuzzi non c’entra nulla, Palmiero ha subito un’involuzione pazzesca da quando giocava con noi. É imbrocchito alla grande
bel comunicato degli anni ottanta,specie sul finale.
a gente se cacat'a minc* di sto modo di fare
o cangi o su scaffi.
GUARAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'
vavatinni a san demetrio corone.
..cento anni di storia..
con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre