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Occupate, stragiustamente, da chi ne ha bisogno, partono prima le minacce (no a qualsiasi richiesta di residenza ed allaccio), poi gli sgomberi. E qua c'è veramente da farti cadere le braccia. Al gesto in sè, che già basterebbe di suo, si aggiungono tempistiche e modalità. Ieri si era fatto credere a tutti che ci fosse uno spazio per fare, finalmente, qualcosa di civile. Si apre un confronto tra commissione welfare e attivisti. Stamattina all'alba gli sgomberi. Tra i destinatari, oltre a bambini, anche una pericolosissima donna incinta... Si sgombera il salotto buono di Cosenza e si rapiscono, per precauzione, gli occupanti delle canossiane. Blindati dentro un istituto che da una parte vogliono farci credere che non gli spetti di diritto e dall'altra non hanno il diritto di lasciare. Non sia mai che vadano a dare man forte agli sgomberati...
All'alba della prima ondata post moderna di repressione calcistica, qualcuno scrisse e disse "Leggi speciali. Oggi per gli ultrà, domani per tutta la città". In molti non vollero crederci. Oggi dovremmo aprire tutti gli occhi. Il parallelismo è veramente sconcertante...
A Roma, lo stato decide di aprire un tavolo di trattative per modificare la tessera del tifoso. Tempo 3 giorni e scoppia il putiferio fuori dall'olimpico prima della finale di coppa... Risultato: invece di cercare di ragionare, inaspriamo, come sempre.
A Cosenza si garantisce il dialogo, la ricerca di una soluzione, e la mattina dopo si sgombera
A Roma si segue ancora il metodo cossiga. A Cosenza si assiste al revival della versione operatore turistico di berlusconi. Al brico si segnalano picchi di vendita nelle vanghe, per raschiare meglio il fondo del barile