Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

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abba
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da abba »

raffadani ha scritto:Giusto per capire ma i 5 anni di Daspo li hanno dati a tale Gennaro "la carogna"(un nome una garanzia)
Poi lo stesso personaggio essendo un malavitoso porta quella maglia(come già detto da altri) solo per attaccare la Polizia
a loro non frega niente di chi sia Speziale......
A me personalmente non piace questa parte di calcio fatta solo di personaggi che con la "scusa" del calcio fanno solo i loro interessi...veicolando solo quei ragazzi giovani ed inesperti..... :cry:
Io sono invece per gli ultrà che aiutano .... e UNISCONO sotto un ideale giusto e civile.....
Per questo spero che non si metta tutti nello stesso calderone :no:
Ma tu sai per certo che è così? Hai sentito con le tue orecchie Genny a carogna dire "a me di Speziale non me ne frega niente, mo mi metto sta maglia così attacco la polizia"?
Stiamo cercando di commentare i fatti per come sono andati (e per fortuna lo abbiamo visto tutti perchè c'erano le telecamere, quindi non ci dobbiamo basare su un piglia e porta di parte). Se poi i giudizi si danno in base ad i soprannomi o alle discendenze, basta saperlo. Ma in quel caso credo che veramente in pochi potrebbero parlare, perchè se dobbiamo risalire alla settima generazione mi sa che siamo messi tutti maluccio
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marcello77
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da marcello77 »

Mi sembra di aver sentito o letto (non ricordo dove) che il soprannome "carogna" non gli è stato dato perchè è una carogna in senso letterale, bensì come persona sfortunata.
Che poi sia o non sia una brava persona, non sta a noi giudicarlo.
L'unica cosa che si possa dire con la quasi certezza, è che sabato sera non ha commesso alcun reato e che la quasi totalità dell'attenzione mediatica e politica è stata rivolta verso la sua persona...........tralasciando completamente il pistolero fascista.
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da marcello77 »

Genny 'a carogna è un cittadino modello: lo conferma il ministero dell'Interno.

Avete fallito. Se il calcio per l'ennesima volta ha perso, sabato sera, a Roma, la colpa è solo e soltanto vostra. Politici. Tutori dell'ordine pubblico. Calciofili da divano e sociologi da social network. In poche ore siete riusciti nell'opera di: a) criminalizzare un'intera tifoseria, quella della Roma, come "sparatori" e poi quella del Napoli come "aggressori"; b) bollare come ultras un criminale come Daniele De Santis, da sempre vicino al mondo neofascista; c) omettere che De Santis, prima di essere uno "sparatore folle" è stato candidato con una lista municipale di estrema destra collegata al centrodestra; d) criminalizzare un capo ultras per una maglia (poi vi ha detto bene he il soggetto in questione era figlio di un camorrista); e) scandalizzarvi per chi difende la libertà di un ragazzo in carcere per aver causato la morte di un ispettore di polizia in un processo con tante, troppe lacune; f) aver lasciato passare senza problemi il messaggio della polizia ("Lo Stato non deve trattare con chi difende un assassino") dimenticando che però lo Stato conserva in seno chi applaude per 5 minuti gli assassini in divisa di un ragazzo di 18 anni.
A + B + C + D + E + F= Fallimento. Il vostro. Perché, se non ve ne siete accorti, Genny 'a carogna, criminale non è e non può essere. Il motivo? Semplice: era allo stadio. E come insegna il buon ex ministro Roberto Maroni e la sua geniale "tessera del tifoso", chi entra allo stadio è un cittadino modello. O no?
Per poter assistere a una partita di calcio le regole stilate dall'allora ministro dell'Interno prevedono, infatti, che i propri dati passino dalle questure che danno il via libera all'ingresso allo stadio. Se Genny era all'Olimpico, quindi, significa che poteva esserci (a meno che non si voglia mettere il funzionamento della "tessara del tifoso"...). Perché allora farne un modello di "criminalità da curva" se criminale non è? Forse perché aveva indosso la maglietta "Speziale libero"? E allora? Qual è il reato? Speziale è stato giudicato come il responsabile della morte dell'ispettore Raciti durante gli scontri tra Palermo e Catania. Quindi Speziale è colpevole. Così come è colpevole, ad esempio, Silvio Berlusconi di evasione fiscale. Ma quante volte si è sentito in tv rappresentanti delle istituzioni italiane scandire lo slogan "Berlusconi libero, Berlusconi innocente, Berlusconi vittima?". Sono mai state prese misure contro questi politici? No. E il motivo è semplice: ritenere una persona vittima di un errore giudiziario - come per altro potrebbe essere accaduto nel caso Speziale - non è un reato. Quindi, si può fare. Può essere discutibile umanamente, ma cosa differenzia Genny 'a carogna, ad esempio, da Alessandra Mussolini o da Renato Brunetta?
Forse il fatto che Genny non ha portato rispetto verso un poliziotto morto? Questo ha legittimato le grida di sdegno dei poliziotti contro "lo Stato che parla con chi difende un assassino": ma è lo stesso Stato ad avere in seno rappresentanti delle forze dell'ordine che applaudono per 5 lunghi minuti chi ha ucciso un ragazzo di 18 anni a suon di botte durante un fermo di polizia. Quindi, chi è più "anti-Stato"? Genny 'a carogna che difende un assassino o i poliziotti che incensano i loro colleghi che hanno ucciso Federico Aldrovandi?
Se volete, possiamo continuare all'infinito: potremmo, ad esempio, chiederci perché il centrodestra romano ha candidato tra le sue fila un personaggio come Daniele De Santis. Potremmo chiederci perché un "criminale" (come lo ha bollato in quattro e quattr'otto la stampa italiana) come Genny 'a carogna era allo stadio se è in vigore la "tessera del tifoso". Potremmo anche chiederci perché si continua parlare solo di una discoteca - quella in cui si dice che lavorasse De Santis - e non di un'intera zona frequentata da persone dell'estrema destra romana. E potremmo anche domandarci, ma qui la risposta potrebbe essere veramente pericolosa, perché i neofascisti (e, solo in un secondo momento, in questo caso romanisti) che frequentano le vie a "nord" dello stadio Olimpico si muovono con una pistola in tasca.

Daniele Nalbone e Carmine Ranieri Guarino - http://www.today.it/blog - 05/05/2014.

http://www.today.it/blog/fac-fer-plei/g ... ntina.html
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da marcello77 »

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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da Vecchio Guardone »

Solo per costruire meglio la vicenda e visto che in molti non capiscono perchè in tanti dicono SPAZIALE INNOCENTE

Discovery fatale
di Giuseppe Lo Bianco e Piero Messina
Una camionetta della polizia in retromarcia. Un urto. Poi l'ispettore si accascia. Dal verbale di un agente forse una nuova verità sulla tragedia di Catania.


l Discovery della polizia si muove in retromarcia per sfuggire all'inferno di pietre, fumo e bombe carta scatenato dagli ultras catanesi. Poi, un botto improvviso sulla vettura. In quel momento l'ispettore Filippo Raciti si porta le mani alla testa e si accascia. Due colleghi lo adagiano nel sedile posteriore del fuoristrada; l'ispettore si lamenta dal dolore e non riesce a respirare. Potrebbe essere in questo racconto, nel verbale redatto il 5 febbraio scorso alla squadra mobile di Catania, la soluzione del 'caso Raciti'', l'ispettore di polizia morto dopo gli scontri con i tifosi durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio.

A raccontare è l'autista del fuoristrada, l'agente scelto S. L., 46 anni. È lui che ricostruisce dettagliatamente quella giornata di follia: dall'arrivo dei pullman con i tifosi del Palermo sino agli ultimi momenti di Raciti. Il passaggio più importante del verbale va collocato intorno alle 20,30. Più di un'ora dopo il presunto contatto con gli ultras di fronte al cancello della curva Nord e a partita appena conclusa, mentre fuori dallo stadio continua la guerriglia. Rivela S. L.: ". In quel frangente sono stati lanciati alcuni fumogeni, uno dei quali è caduto sotto la nostra autovettura sprigionando un fumo denso che in breve tempo ha invaso l'abitacolo. Raciti ci ha invitato a scendere dall'auto per farla areare. Il primo a scendere è stato Raciti. Proprio in quel frangente ho sentito un'esplosione, e sceso anch'io dal mezzo ho chiuso gli sportelli lasciati aperti sia da Balsamo che dallo stesso Raciti ma non mi sono assolutamente avveduto dove loro si trovassero poiché vi era troppo fumo. Quindi, allo scopo di evitare che l'autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra". Raciti viene adagiato sul sedile e soccorso da un medico della polizia.

L'ispettore muore per la manovra imprudente di un collega alla guida del Discovery? A ipotizzarlo, dopo avere letto il verbale, è adesso la difesa dell'unico indagato, il minorenne Antonio S. arrestato pochi giorni dopo gli scontri, e accusato dell'omicidio. Scrive il medico Giuseppe Caruso, nella consulenza di parte: le fratture delle quattro costole dell'ispettore e le sue lesioni al fegato sono compatibili, "con abbondante verosimiglianza, con il bordo dello sportello di un fuoristrada o dello spigolo posteriore di un identico autoveicolo".

Si potrebbe ribaltare dunque lo scenario proposto dalla polizia e dal pm della Procura presso il Tribunale per i minorenni, Angelo Busacca, che accusano il giovane di avere scagliato, con altri, un pezzo di lamiera contro un gruppo di agenti, tra cui Raciti, che tentavano di proteggere i tifosi del Palermo. Un gesto compiuto, come testimoniano le riprese video, tra le 19,04 e le 19,09. La partita giudiziaria ora si gioca sul terreno medico-legale. A sostegno della nuova richiesta di scarcerazione per mancanza di indizi del minorenne gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno depositato la consulenza di Caruso che demolisce le considerazioni del medico-legale del pm, Giuseppe Ragazzi. "La frattura delle coste, a maggior ragione quando le coste fratturate sono diverse", scrive Caruso, "comporta dolori lancinanti e difficoltà respiratorie immediate e non consentono, a chiunque, lo svolgimento delle normali attività fisiche". Come ha fatto Raciti, dunque, si chiedono i difensori, a fronteggiare gli ultras catanesi, dalle 19,08 sino alle 20,20, con quattro costole fratturate e un'emorragia al fegato senza avvertire dolori? La risposta è affidata a una nuova consulenza medico-legale collegiale, che gli avvocati hanno chiesto al gip Alessandra Chierego, con "esperti di chiara fama, non escludendo l'ipotesi di dovere chiedere la riesumazione del corpo dell'ispettore". Oltretutto Raciti, dopo le 19,08, ha continuato il suo lavoro senza problemi, come testimonia il suo collega Lazzaro: "Mentre eravamo in macchina non ho sentito Raciti lamentare dolori o malessere". Dopo due mesi di indagini della polizia di Catania ora il caso Raciti è affidato ai carabinieri del Ris di Parma: i risultati della nuova perizia si conosceranno entro un paio di mesi.
(05 aprile 2007)

Qui invece la perizia dei RIS

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... blu-1.3787

Raciti la pista è blu
La perizia del Ris esclude la ricostruzione della Procura sull'omicidio. E mette nel mirino tracce di vernice. Che potrebbero accusare una jeep Discovery della polizia

Che ci fanno delle tracce di vernice blu sugli scarponi e sulla maschera antigas di Filippo Raciti? Gli investigatori del Ris di Parma dovevano stabilire se l'ispettore di polizia che ha perso la vita durante gli scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Catania fosse stato ucciso dal pezzo di un lavello impugnato dagli ultras. Invece i carabinieri scientifici più famosi d'Italia hanno sostanzialmente escluso questa ipotesi: non c'è nessun elemento che la confermi. Hanno persino colpito per 14 volte un manichino con un oggetto identico, ottenendo lo stesso risultato: se fosse stato un uomo, sarebbe rimasto vivo. Le analisi degli specialisti guidati dal colonnello Luciano Garofano, incrinano le certezze granitiche della Procura dei minori di Catania. E fanno strada a nuovi indizi, tali da rilanciare l'ipotesi di un impatto mortale con la jeep Discovery della polizia. Una tesi che il consulente della difesa, Carlo Torre, il perito di Cogne, mette nero su bianco: "Il complesso lesivo si adatta benissimo ad un trauma di tipo automobilistico.".

Nei laboratori di Parma i misteri dello stadio Massimino si sono infittiti. I tecnici dell'Arma hanno escluso la possibilità di identificare vittima e aggressori attraverso le immagini delle telecamere. L'andamento dei tagli nella giacca di Raciti, la scarsa presenza di particelle di acciaio, l'assenza di tracce della pellicola protettiva del sottolavello e gli effetti dei test d'impatto, nessuno dei quali potenzialmente letale, inducono a ritenere che l'arma del delitto non sia quella indicata finora. E, mistero nel mistero, anche le fibre di tessuto ritrovate sullo spigolo del sottolavello non appartengono, secondo il Ris, alla giubba che l'ispettore Raciti indossava quella sera maledetta.

La sorpresa più evidente salta fuori dal campione di vernice blu prelevato dalla maschera antigas e dagli anfibi dell'ispettore morto durante gli scontri: "L'analisi ha consentito di accertare che i frammenti di colore azzurro sono costituiti da una resina acrilica modificata con nitrocellulosa e con una forte presenza di biossido di titanio quale carica inorganica". La vernice sugli anfibi e la maschera è la stessa: gli investigatori del Ris hanno chiesto di analizzare anche i pantaloni ed il casco del poliziotto, che non sono stati loro consegnati. Sono tracce della carrozzeria della jeep Discovery? Il Ris promette di risolvere anche questo quesito con analisi 'chimico-merceologiche'. Tutti gli elementi raccolti da accusa e difesa sono stati al centro di un acceso incidente probatorio (le urla si sono udite nei corridoi del palazzo di Giustizia) durato più di sette ore davanti al gip Alessandra Chierego, che adesso dovrà pronunciarsi sull'ennesima richiesta di scarcerazione per il diciassettenne detenuto da quattro mesi con l'accusa di omicidio volontario, presentata dall'avvocato Giuseppe Lipera. La partita giudiziaria si gioca sul terreno medico-legale, e non a caso il professor Torre ha chiesto l'esumazione del cadavere di Raciti per compiere una serie di esami in grado di stabilire con maggiore esattezza l'orario dell'impatto mortale.

La Procura, che insiste nella sua tesi, confortata dalle valutazioni del gip, del tribunale del riesame e della Cassazione che hanno finora confermato l'ordine di custodia cautelare per omicidio volontario, e considera l'esame del Ris 'non definitivo'', lo colloca tra le 19,02 e le 19,11. La difesa lo sposta in avanti, alle 20,30, e punta i propri riflettori sul Discovery della polizia, impegnato in una improvvisa retromarcia per sfuggire al lancio di pietre e bombe carta degli ultras. Ha scritto il perito Torre: "Credo, in conclusione, che Filippo Raciti sia morto non per un'emorragia intraperitoneale conseguente alle lesioni del fegato, ma per un trauma toracico coinvolgente l'apparato respiratorio. Un trauma di tipo automobilistico". Un trauma che, secondo la difesa, è perfettamente raccontato nel verbale (pubblicato da 'L'espresso' n. 14 del 12 aprile scorso) dell'agente che guidava il gippone azzurro: "Innescata la retromarcia ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura ed ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra.".
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da Vecchio Guardone »

Insomma...fatevi due conti....e ditemi se dopo tutto quel casino puntare il dito su un qualsiasi ultra del catania non era la cosa più semplice.

Oppure pensate che si poteva dire che Raciti era stato ucciso da un collega? :roll:

Un paese civile chiederebbe spiegazioni su una sentenza farsa.
Un paese di bigotti no. Anzi...a chi chiede maggiori chiarezze si da il daspo.

Anche Bergamini era suicida....eppure a distanza di tempo sembra non lo sia più.
E se non lo è più è proprio perchè la gente lo ha chiesto andando contro quello che si era stabilito.

Speziale è innocente
Ultima modifica di Vecchio Guardone il lunedì 19 maggio 2014, 16:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da Vecchio Guardone »

Ieri striscione in gradinata nord a Genova:

" Fino a che non ritirate fuori il filmato di Sky e l'intervista al collega di Raciti della Rai la verità non si saprà mai...Speziale è innocente "
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Re: Finale Coppa Italia: Fiorentina-Napoli

Messaggio da marcello77 »

Famiglia Esposito: “De Santis protetto da servizi deviati collusi con la destra eversiva”.

Critiche anche sugli ultimi avvenimenti: "A Roma hanno accoltellato due tifosi russi e non è successo niente".

La famiglia Esposito (la mamma di Ciro, Antonella Leardi, il padre Giovanni, lo zio Enzo ed il legale della famiglia, l’avv. Angelo Pisani) si è presentata oggi in conferenza stampa per parlare della morte di Ciro e delle ultime indagini sui colpevoli.

Al centro dell’attenzione c’è la posizione di Daniele De Santis: ‘quello che si deve ancora oggi definire il presunto assassino di mio nipote’ - ha detto Enzo Esposito. “Riteniamo - ha aggiunto - che stia ripartendo la macchina del fango ed è per questo che dobbiamo riprendere la battaglia per Ciro e per il rispetto della nostra città. Ogni volta che c’è un passo avanti nelle indagini riparte la cortina fumogena. Rimane il buco nero di De Santis. È stato ricoverato in tre ospedali e non sono mai state trovate ferite da coltello”. “Le domande che ci poniamo - ha detto ancora Enzo Esposito - sono tante: perché è stato espulso dagli ultrà della curva della Roma? Chi stava con lui quando è stato ferito Ciro?”. Ma gli interrogativi si riferiscono anche ad altri aspetti della vicenda. “Come mai - si è domandato Enzo Esposito - i dirigenti della passata gestione del Coni non si sono mai posti il problema di sapere che cosa avveniva e come era utilizzata una struttura di loro proprietà? Come mai a Brescia De Santis viene visto accoltellare un funzionario di polizia ed alla fine viene assolto?”. “Ecco perché noi riteniamo - spiega lo zio di Ciro - che De Santis sia protetto da servizi deviati collusi con la destra eversiva. Sapete perché è soprannominato Gastone? Perché esce indenne da tutti i processi…”.

La famiglia Esposito chiede poi “se e quali rapporti esistano tra De Santis e l’ex sindaco Alemanno o da chi venisse regolarmente frequentata la discoteca in cui lavorava l’ultrà”. “Ciro era lucido - ha detto Antonella Leardi, la mamma del ragazzo morto - e mi ha raccontato tutto quello che è accaduto. Quando sento tirar fuori notizie come quella dei tagli sul corpo di De Santis mi sento ferita come donna, come mamma e come cittadina. Noi comunque ci fidiamo della giustizia e siamo sicuri che alla fine la verità verrà a galla”. “Io mi domando - ha detto il padre di Ciro, Giovanni Esposito - come mai hanno ucciso mio figlio a Roma ed hanno chiuso lo stadio di Napoli, mentre quando a Roma hanno accoltellato due tifosi russi non è successo niente”.

Queste invece le parole della madre di Ciro Esposito sull’arresto di Genny De Tommaso: “Non ho definito Genny De Tommaso un eroe. Ho solo detto che se è stato arrestato perché aveva fatto invasione di campo non è giusto. Lo hanno chiamato per parlare con Hamsik e lui si è prestato, mettendosi a cavalcioni sul divisorio. Lo hanno fatto anche i capi tifosi della Fiorentina nell’altra curva. Il premio di cui ho parlato e che gli dovrebbero dare? Ci pensate - aggiunge - che cosa sarebbe successo se quella partita non si fosse disputata? Mio figlio è morto ed io in suo nome chiedo che negli stadi non ci siano più discriminazioni ed insulti. Tutte le tifoserie dovrebbero essere gemellate. Da mamma di un tifoso sano vorrei che tutti quelli che vanno negli stadi possano essere sani. E per questo mi batterò”. “Indossare la maglietta con la scritta ‘Speziale Libero’ - dice lo zio di Ciro, Enzo Esposito - è stato un gravissimo errore perchè quella maglietta inneggiava alla morte di Raciti. Sarebbe stato meglio scrivere: ‘Chiediamo la revisione del processo per Speziale,’ perché in quel processo ci sono elementi ambigui come ad esempio i due evidenziati sul sito dell’ Associazione Enzo Tortora, in cui è riportata la testimonianza di un collega di Raciti ed un rapporto del Ris secondo il quale il lancio del lavandino effettuato da Speziale è incompatibile con la morte dell’ispettore”. “Lo stesso rigore - conclude - va applicato anche ai tifosi della Curva della Roma nella quale sono comparsi due striscioni inneggianti alla morte di Ciro”.

http://www.forzaroma.info - 23 settembre 2014.
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