Colpito e affondato.Nube di Tempesta ha scritto: martedì 9 aprile 2019, 12:15 Intanto bisogna vedere questa storia del cartellino di Palmiero, si era tutti sicuri fosse a scadenza col Napoli, non si vede da dove salti fuori questo riscatto. Diciamo che è vero, bisogna vedere la vera cifra, che oscilla tra il milione e mezzo detto in trasmissione e i due milioni che fa circolare la stampa oggi. Diciamo pure che si parla di un milione e mezzo (con controriscatto a 2 e 2). L'operazione è fattibile?
Dal punto di vista delle finanze di Guarascio ovviamente sì. Ma non è quello il punto di vista rilevante. Le finanze di cui bisogna tener conto sono quelle del Cosenza Calcio, anche se ovviamente il proprietario può irrorarle di nuova linfa tratta dalle sue tasche.
Ora, per il Cosenza Calcio di oggi un milione e mezzo su un solo giocatore rappresenta una cifra fuori portata e folle, detta così di botto. Con un milione e mezzo il Cosenza di giocatori se ne porta a casa cinque o sei e, come abbiamo visto, ci raggiunge comunque la salvezza.
L'operazione Palmiero, però, non volendo considerare per un attimo il controriscatto, potrebbe essere fattibile se il Cosenza mutasse obiettivi. E' chiaro che il giocatore, un 96 strepitoso con addirittura ancora margini di crescita, non è più giocatore da salvezza: rappresenta un investimento sovradimensionato per una squadra che vuole solo salvarsi, come usare un cannone per annaffiare l'orto. Ti prendi un mestierante di serie B nel suo ruolo che paghi dieci volte meno e ti salvi uguale.
Se però il discorso non fosse più la salvezza, se, come anche preannunciato in qualche modo, il Cosenza dall'anno prossimo "alzasse l'asticella" (modo di dire proprio anche dello stesso presidente), allora Palmiero rappresenterebbe un punto fermo tecnico e tattico imprescindibile, inserito perfettamente nell'ambiente e in un meccanismo di squadra che ne maschera anche i pochissimi difetti ancora da correggere e amato dalla tifoseria.
Il Cosenza che volesse raggiungere ben altro che salvarsi in serie B potrebbe benissimo permettersi Palmiero. Ovviamente si parla di una rosa, Palmiero a parte, che dovrebbe riguardare investimenti di almeno 3 milioni, 3 milioni e mezzo in più rispetto alle cifre spese quest'anno, che pare si attestino intorno ai 5 milioni. Un budget importante, che cresce di soli tre milioni e mezzo rispetto all'anno in corso esclusivamente perché ci ritroviamo in squadra giocatori del calibro di Perina, Legittimo e simili, che sarebbero già di loro elementi per una B di vertice ma che per nostra bravura e fortuna ci siamo portati dalla C o comunque abbiamo preso a prezzi contenuti.
Ma sta tutto alla proprietà. Guarascio cosa vuole fare? Chiaro che investire di botto un milione e mezzo per un solo giocatore, un 96, e peraltro investirne altri per una rosa competitiva ad altri livelli, in sostanza considerare un budget di otto-nove milioni di euro, sia un passo difficilissimo da fare per chi fino a oggi ha dimostrato una parsimonia oculata quanto snervante. Però forse è un passo che si DEVE fare. Il botteghino di quest'anno ha dimostrato che sapendoci fare si potrebbe persino rientrare dall'investimento e avere degli utili: un Cosenza competitivo, con obiettivo dichiarato playoff e campionato di alti livelli per provare a raggiungere la A, porterebbe al San Vito oltre diecimila spettatori a partita, con punte anche di ventimila, tipo SudTirol, nelle gare più importanti.
L'investimento rientrerebbe. Certo, se andasse tutto bene.
A proposito di investimenti che rientrano, molto banalmente, se sono vere le clausole che circolano sul controriscatto, se il Napoli non si vuole perdere Palmiero ti deve mettere sul piatto due milioni e duecentomila esattamente cinque minuti dopo che gli hai dato tu un milione e mezzo. In sostanza con un investimento di un milione e mezzo c'è la possibilità di guadagnare settecentomila euro in cinque minuti senza nemmeno muoversi.
Oppure cinquecentomila, toh, gli dici "ti abbuono duecentomila del controriscatto e in cambio me lo lasci un altro anno". Fosse pure solo per questo, io ci penserei. Palmiero non è una scommessa (poi stravinta dallo Spezia) alla Okereke. Palmiero se lo compri e il Napoli non lo controriscatta è comunque un asset economico micidiale, oltre che un patrimonio tecnico: subito o l'anno dopo, eventualmente ti servissero soldi o volessi semplicemente monetizzare, chi te lo comprerebbe a tre milioni (subito) o addirittura cinque, sette o più (l'anno dopo) lo troveresti a occhi chiusi.
Su Okereke erano troppe le incognite e non avevamo ancora messo piede in B.
Oggi, l'operazione Palmiero si puo fare: hai un elemento giovane che ha GIA dimostrato di stare nella categoria.
Non condivido invece la programmazione ambiziosa: oggi 5 mln, la prossima non possiamo andare oltre i 6/6.5 (operazione Palmiero inclusa).
Rilanciare a 8/9 mln è una follia che Guarascio non farà PER FORTUNA mai.
Ma alzare l'asticella del 20/25% si puo e si deve fare se ci sono un paio di operazioni che accrescano il patrimonio tecnico ed economico della società: innanzitutto hai tutti gli sponsors che pagano da inizio stagione (ricordiamo che molti sono entrati sotto natale o anche oltre), potresti averne di nuovi (non difficile) e non ultimo EcologiaOggi potrebbe immettere maggiori risorse.
Fermo restando che l'acquisizione del campo di allenamento deve avvenire prima di qualsiasi discorso tecnico: ma quello lo finanzi con un banale mutuo, che non deve incidere sul budget del mercato...