Nube di Tempesta ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 13:00
Ilcosentino ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 12:52
Nube di Tempesta ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 12:06
Ilcosentino ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 10:28
Nube di Tempesta ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 9:30
Ilcosentino ha scritto: martedì 4 settembre 2018, 2:27
Io non sono un esperto di diritto sportivo, ma credo che l'articolo prenda fischi per fiaschi e persino l'avv. Chiacchio non c'ha capito una ralla.
L'esempio della Paganese riguarda l'eccezionalità dell'evento, cosa a cui noi non possiamo appellarci, è questa la.motivazione principale della sentenza; poi che la società si sia adoperata nei giorni precedenti era solo quanto dovuto, cioè la situazione non è peggiorata grazie alle normali cure del campo, ma è solo per la non prevedibilità dell'evento che si esclude responsabilità.
Nell'articolo, a mio avviso erroneamente, ci si pone il problema che l'impianto sia del comune o della società, beh c'entra poco, perché sta a te società indicate il campo dove vuoi disputare le partite e sta a te renderlo idoneo; poi che tu paghi l'affitto al comune o te lo da in gestione sono fatti tra società e comune, come sono rapporti tra comune e ditta che ha eseguito i lavori ( se bene o male) che non escludono per niente la responsabilità oggettiva della società.
Semmai le speranze ( per me al lumicino) si devono trovare in altre fattispecie, innanzitutto sul fatto che l'arbitro ha fatto fare il riscaldamento alle squadre, di fatto dando inizio alle operazioni necessarie allo svolgimento della partita.
Lasciamo stare teorie di fantadiritto che peggiorano la.situazione, si presenti il ricorso in ogni caso, ma che lo si faccia per bene e non ad minchiam come i lavori...
Chiacchio sa quello che fa.
La non prevedibilità dell'evento può rientrare dalla finestra proprio adducendo i motivi che scrivo da giorni: il placet della Lega con l'ok dell'agronomo. Il campo aveva ricevuto l'ok. Al di là delle ulteriori considerazioni che ho fatto nei precedenti post, se quantomeno fino a venerdì sera / sabato mattina l'agronomo della Lega dava il suo benestare significa non solo che il campo era da considerarsi a regola e che tutte le precauzioni erano state adottate, ma anche che quanto successo in seguito, sempre che sia successo qualcosa (ANCHE PER L'ARBITRO IL CAMPO ERA IN REGOLA, SE ALLE 17:40 FACEVA SCALDARE LE SQUADRE PER GIOCARE), doveva essere imprevedibile. Altrimenti lo stesso Castelli non avrebbe dato l'ok, da agronomo avrebbe detto "avete finito di rizollare adesso, la partita è domani, il campo non può essere pronto per domani perché (ad esempio) l'erba ha bisogno di più tempo per attecchire".
Se c'è stato l'ok significa che anche Castelli non prevedeva problemi e che quindi i problemi eventualmente insorti fossero imprevedibili e quindi fuori dalla responsabilità della società.
Ricordo che la società di calcio ha sì la responsabilità della manutenzione del terreno di gioco e del fatto che questo sia sempre in perfette condizioni per giocare, ma non è una responsabilità assoluta, dovendo esprimersi nel massimo possibile di diligenza per far sì che la partita si disputi. Se io ci metto tutta la diligenza necessaria, al punto che l'agronomo della Lega mi dà il placet, è chiaro che quanto poi impedisce lo svolgimento della partita non dipende da mia negligenza o noncuranza ma da eventi di forza maggiore, anche naturalistici, rispetto ai quali la società non ha più responsabilità.
Classico caso del nubifragio che rende il terreno di gioco un acquitrino.
In assenza di responsabilità viene meno la sconfitta a tavolino.
E ribadisco che dal momento che l'agronomo della Lega dà l'ok (e questo è pacifico per tutti, immagino che sia anche per iscritto ma in ogni caso lo conferma anche il presidente del Verona) per me il discorso responsabilità del Cosenza finisce. Se poi il campo piaciuto all'agronomo non piace all'arbitro (alle 18 passate, perché alle 17:40 gli andava benissimo...) per questo tipo di impraticabilità c'è il rinvio ad altra data.
Comunque Chiacchio è l'avvocato che già ottenne la ripetizione della partita in quel Paganese-Latina, vincendo quella causa. Se la cita come precedente, lui che c'era e l'ha vinta, sa il fatto suo. Tranquilli.
Nube io non sono per niente d'accordo con te.
Il nubifragio non c'entra niente perché è un evento imprevedibile e che esula dalla volontà umana.
È chiaro che scagionerebbe la società. Ciò avviene non solo per le partite di calcio ma in generale per la responsabilità.
Persino le assicurazioni, nonostante siano contratti aleatori, vengono meno al risarcimento in caso di terremoti o alluvioni o eventi eccezionali...
L'imprevedibilità non può essere considerata tale solo perché si era convinti di giocare...
I punti di mistero sono diversi in questa vicenda, ma il fatto che non abbiano aperto i cancelli come da programma alle 15:15 fa solo pensare che la decisione di non giocare non è stata una scelta dell'ultimo minuto.
Rimango dell'avviso che il caso della Paganese non c'entri nulla, ma posso sbagliare.
Io farei leva su altre circostanze, non da ultimo il comportamento del Verona che ha fatto di tutto per non giocare e si è prestata ad una pantomima da premio Oscar, farei leva sull'inizio delle operazioni di riscaldamento autorizzate dall'arbitro, sul fatto che le prove con i capitani delle due squadre siano state fatte PRIMA di tale inizio e sul fatto che il rinvio è stato disposto dopo il riscaldamento; ancora farei leva su un repentino cambio di opinione dell'arbitro a seguito di minacce (?) di azioni legali da parte della dirigenza del Verona ( ammesso che siano dimostrabili però).
Non so se rientra in una fattispecie con precedenti, ma insisterei sul fatto che tale situazione sarebbe paragonabile a quella di una partita già iniziata e poi sospesa.
Si eviterebbe lo 0-3 e si ripeterebbe la partita.
Del resto, a quanto pare, castelli sabato mattina avrebbe dichiarato che il terreno non era in condizione, ma che sarebbe stato l'arbitro a decidere.
Secondo il mio personalissimo parere ( per quello che vale eh) anche uno studente di giurisprudenza farebbe cadere la tesi dell'imprevedibilità dell'evento...
Il nubifragio invece è perfettamente assimilabile a partire dal momento in cui la Lega ha dato l'ok considerando il campo come valido e confacente alle normative. La società ha questo dovere per non incorrere in sanzioni: mettere a disposizione un campo confacente (e quindi adoperarsi, anche con la manutenzione ordinaria e straordinaria, perché il campo sia a regola). Dal momento che il campo è stato considerato a regola ANCHE DA CASTELLI (il quale può dire quello che vuole DOPO, il suo ok c'era e lo confermano tutti, spero e credo sia anche per iscritto) tutto quello che viene dopo, AMMESSO CHE DOPO SIA SUCCESSO QUALCOSA E L'ARBITRO NON SI SIA SPAVENTATO SEMPLICEMENTE DELLE MINACCE LEGALI ALTRUI, esula dalla responsabilità della società, nubifragio, allagamento o zolle che si sollevano.
Cosa è eventualmente successo al campo? Si sono sollevate le zolle, l'erba non ha attecchito subito, c'è cresciuta la gramigna, la cicoria, l'erba voglio? Qualunque cosa sia successa e sempre che sia successo qualcosa, dal momento in cui - ancora venerdì sera - Castelli diceva che si poteva giocare è finita la responsabilità del Cosenza. Perché Castelli è un agronomo, anzi, è l'agronomo della Lega, e se LUI PER PRIMO ha detto "si gioca" e non "non si gioca perché avete appena finito di rizollare e l'erba non può attecchire così presto" significa che l'evento "erba che non attecchisce subito" (o qualunque altra causa, sempre, ripeto, che sia successo qualcosa...) NON era prevedibile. NON è stato previsto dall'agronomo della Lega e quindi era fuori dalle previsioni, dal controllo, dalla possibilità di prevenzione e quindi dalla responsabilità.
Al Cosenza la Lega ha ordinato di compiere dei lavori. Quei lavori sono stati eseguiti. Quei lavori hanno avuto l'ok. TUTTO QUELLO CHE E' SUCCESSO DOPO RIENTRA NELL'IMPREVEDIBILITA' o comunque nella casistica che va OLTRE la normale diligenza che si richiedeva al Cosenza e dunque esclude responsabilità di alcun tipo.
Per l'arbitro il terreno era (diventato) impraticabile? Ok, non si gioca. Come dopo il nubifragio. Ed esattamente come dopo il nibifragio, si rinvia ad altra data. Niente 0-3 a tavolino.
nube io continuo a non essere d'accordo con te, castelli sabato mattina non ha dato l'ok per giocare, ha detto semplicemente sarà l'arbitro a decidere ( come da regolamento).
poi se agli atti esce che castelli ha dato questo assenso allora il discorso cambia, ma rimane la mia perplessità sull'imprevedibilità dell'evento.
chiunque con normale diligenza avrebbe potuto perlomeno avere il dubbio sul fatto che il terreno potesse essere non in buone condizioni, abbiamo deciso di rischiare...
ed è proprio sul fatto della normale diligenza che secondo me ci condanneranno allo 0-3.
che i lavori siano fatti dal comune o dalla provincia o da micuzzo in questa fase c'entra poco e niente, rientrano poi in una fase successiva di responsabilità ed eventuale risarcimento del danno.
fatto sta che l'interlocutore della lega è il cosenza calcio, non il comune.
la responsabilità è oggettiva già solo per questo.
io non punterei a dire che il terreno era buono e che successivamente si sia rovinato dopo un ipotetico assenso a giocare, io punterei sul fatto che la partita era sostanzialmente iniziata con le fasi del riscaldamento.
andare a discutere sulla bontà dell'impianto secondo me ci fa solo perdere chanches.
ripeto, sono solo mie personalissime opinioni, ma io la difesa la imposterei così.
Quantomeno fino a venerdì Castelli ha dato il suo assenso, tanto che lo stesso presidente del Verona se ne è lamentato specificatamente ed esiste pure il filmato in cui "accusa" l'agronomo della Lega di aver dato il placet (con "ampie rassicurazioni", dice) a un campo che a lui non piaceva. Di ispezioni di inviati della Lega ce ne sono state diverse.
Che poi sabato possa aver cambiato idea, a seconda di cosa esce dagli atti, significa semplicemente che è successo eventualmente qualcosa nella notte (l'erba non ha attecchito o che so io), qualcosa che in tutta evidenza NON poteva essere previsto se anche l'agronomo della Lega aveva dato il suo assenso quantomeno fino alla sera prima anziché sollevare obiezioni tecniche ("c'è troppo poco tempo, l'erba non attecchirà").
Questo potrebbe rendere imprevedibile e incontrollabile, anche con la normale diligenza, l'eventuale evento che possa aver cambiato le condizioni del terreno di gioco, equiparandolo a un nubifragio.
Il fatto che si siano iniziate le operazioni di riscaldamento, e che quindi ci sia stato originariamente anche l'assenso dell'arbitro (quindi il campo era praticabile?), milita a favore di questa tesi: dunque il Cosenza ha operato col massimo della diligenza, tanto che persino il direttore di gara si era convinto a giocare. Se al campo è successo qualcosa questo qualcosa non può più essere imputato al Cosenza, ergo la partita si deve giocare.
Nube ti faccio una domanda, ma se nella notte fossero intervenuti dei vandali a distruggere tutto il campo, venendo meno all'obbligo di custodia ( che sia del comune o della società) non rientrerebbe in una responsabilità oggettiva?!?
Poi si potrebbe instaurare una causa per risarcimento del danno e tutto quello che vuoi, ma la società di calcio deve garantire che il terreno sia a norma, 24 ore prima come 1 minuto prima dell'inizio della partita.
Se ci sono piogge torrenziali o vento fortissimo o terremoto o cause eccezionali e imprevedibili io ti do ragione da vendere, ma sul controllo dei lavori, la loro esecuzione e sulla qualità del terreno da gioco secondo me non si scappa alla responsabilità oggettiva.
O le condizioni hanno "ingannato" chiunque, persino l'arbitro a prima vista, tanto da dare il via al riscaldamento, ma poi ci si è resi conto che le cose non erano così, e allora si può trovare l'escamotage, oppure è colpa tua e basta...
Altrimenti basta indicare il campo e se poi non è norma si ripete.la.partita... non ci sarebbero obblighi per le società di calcio.
Io penso che si può arrivare alla ripetizione ( sarebbe più corretto dire a giocarla più che a ripeterla) sostenendo che le operazioni che davano l'avvio della partita erano già iniziate, come se fosse stata sospesa e non mai disputata.
Ripeto, sono considerazioni mie, ma se ti presenti con la lettera di
Corbelli in cui si ammette la non praticabilità del campo, risparmiamo i soldi dell'avvocato e diamoli ad un dg, perché sei perdente prima di iniziare...
Inoltre a nostro sfavore ci sono 2 elementi da non sottovalutare, innanzitutto "l'avvertimento" del Verona giorni prima che il campo non sarebbe potuto essere in condizioni, poi la.mancata apertura dei cancelli (per ordine pubblico certo) ma perché? Perché c'era il pericolo che la decisione di non far giocare la partita avrebbe causato possibili disordini una volta dentro lo stadio?
Qual era il pericolo?!?
A favore abbiamo solo un presunto ok di castelli, un fatto ( cioè l'inizio del riscaldamento che non può non essere refertato) e una poco probabile minaccia da parte del Verona di azioni legali in caso di infortuni.
Sicuramente non siamo messi bene.
Poi se chiacchio porta come esempio il caso Paganese e vince vorrà dire che non ne capisco nulla...