L'angolo di Brigata.....
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Re: L'angolo di Brigata.....
Io ho pagato 198 € per 20 partite in tribuna b
Ma che si pretende dal Guaro ?
Che ci dovrebbe pagare per andare allo stadio
E si è appena vinto un campionato in maniera trionfale !!!! Figurati
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Re: L'angolo di Brigata.....
Guagliu basta lamentele..fino a prova contraria in campo nn contano i nomi..e mi sembra..anche se nn posso esaltarlo..perche nn capisce niente..ne di calcio ne di marketing..ma e sicurAmente uno dei presidenti piu vincenti del cosenza..ma noi nn siamo mai contenti..fino a prova contraria chi gioca in d..puo esplodere ed essere utile anche in b
Per una squadra magica,che rappresenta la mia città!
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Re: L'angolo di Brigata.....
Guagliu basta lamentele..fino a prova contraria in campo nn contano i nomi..e mi sembra..anche se nn posso esaltarlo..perche nn capisce niente..ne di calcio ne di marketing..ma e sicurAmente uno dei presidenti piu vincenti del cosenza..ma noi nn siamo mai contenti..fino a prova contraria chi gioca in d..puo esplodere ed essere utile anche in b
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Re: L'angolo di Brigata.....
Guagliu basta lamentele..fino a prova contraria in campo nn contano i nomi..e mi sembra..anche se nn posso esaltarlo..perche nn capisce niente..ne di calcio ne di marketing..ma e sicurAmente uno dei presidenti piu vincenti del cosenza..ma noi nn siamo mai contenti..fino a prova contraria chi gioca in d..puo esplodere ed essere utile anche in b
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Re: L'angolo di Brigata.....
e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
Guarascio NON fa il suo. Allestisce un organico non in grado di salvarsi.
Cosenza città ha due alternative:
1) si arrende e lascia la squadra al suo destino, accettando supinamente una retrocessione già scritta
2) non si arrende e decide di provare a colmare il gap con le altre squadre mettendo la battaglia sul piano emozionale, per mantenere lo stesso la categoria nonostante lo svantaggio tecnico. Gli altri hanno gli organici di Palermo, Lecce, Verona e compagnia e noi Varone e Corsi? Ebbene, devono venire a Cosenza a sputare sangue, perché troveranno ventimila persone sugli spalti pronte a mangiarsi vivo ogni avversario e a dare a Varone e Corsi la forza calcistica e la tecnica che la Natura non gli ha dato.
Il tutto, lo ripeto, per provare a mantenere la serie B nonostante una squadra che non sembra all'altezza di riuscirci.
Se la città di Cosenza sceglierà l'opzione 1 anziché la 2, vorrà significare che alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B. A parte quei 2-3000 spettatori, che rappresentano il bacino di tifosi di una piazza di serie C.
Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
Oltre questo c'è solo il disegnino.
Un presidente fa calcio per sé, non perché è un benefattore dell'umanità. Se lo sa fare e se lo può fare, perché non glielo ha ordinato il medico. Non è che a fregarsi è la piazza di Cosenza a fregarsi è quel presidente che usa il nome della città e verso la quale assume dunque quanto meno il dovere morale di costruire una squadra adeguata e di evitare una " mala gestio". Ciò detto, finiti i tempi del romanticismo, se mi offri uno spettacolo decente vengo al campo sennò ciao. È tuo interesse trascinarmi alla partita. Chi perde la categoria in primis è l'imprenditore, che come Carpi insegna, può fare calcio prescindendo dagli spalti. Se poi è bravo riesce a portare gente al campo e a creare entusiasmo. Sennò chi ci perde in primis è l'imprenditore stesso, perche' la società è sua. Di riflesso la città, perche' per un business privato viene usato il suo nome. Ma la gente al giorno d'oggi trova facilmente il modo di consolarsi con altri spettacoli, magari più attraenti. È la squadra che deve trascinare il pubblico, non il pubblico la squadra. Finito il romanticismo di 30 anni fa ora i tempi sono cambiati. Non so se esprimermi adesso in danese o se usare una matita..
COSA
caz*
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IL
PRESIDENTE
Sto dicendo (e lo ripeto per la trentanovesima volta) che se la città di Cosenza non crea l'unica condizione possibile per mantenere la categoria sic stantibus rebus (ovvero ventimila persone ogni partita per colmare il gap tecnico con lo slancio emozionale) allora significa che la città di Cosenza di mantenere la categoria se ne frega, ergo non la merita.
In sintesi, se andiamo in ventimila allo stadio e retrocediamo lo stesso perché con Corsi e Varone comunque non era cosa, non è mancato per noi. Se retrocediamo andando allo stadio in duemila quando per sperare (almeno sperare) di non retrocedere dovevamo essere dieci volte tanto, pù n'am'i stà cittu.
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Re: L'angolo di Brigata.....
" La città di Cosenza se ne frega", "Non merita la categoria", "Andiamo in 20 mila allo stadio", ecc. ecc.ecc.....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:15e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
Guarascio NON fa il suo. Allestisce un organico non in grado di salvarsi.
Cosenza città ha due alternative:
1) si arrende e lascia la squadra al suo destino, accettando supinamente una retrocessione già scritta
2) non si arrende e decide di provare a colmare il gap con le altre squadre mettendo la battaglia sul piano emozionale, per mantenere lo stesso la categoria nonostante lo svantaggio tecnico. Gli altri hanno gli organici di Palermo, Lecce, Verona e compagnia e noi Varone e Corsi? Ebbene, devono venire a Cosenza a sputare sangue, perché troveranno ventimila persone sugli spalti pronte a mangiarsi vivo ogni avversario e a dare a Varone e Corsi la forza calcistica e la tecnica che la Natura non gli ha dato.
Il tutto, lo ripeto, per provare a mantenere la serie B nonostante una squadra che non sembra all'altezza di riuscirci.
Se la città di Cosenza sceglierà l'opzione 1 anziché la 2, vorrà significare che alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B. A parte quei 2-3000 spettatori, che rappresentano il bacino di tifosi di una piazza di serie C.
Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
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Un presidente fa calcio per sé, non perché è un benefattore dell'umanità. Se lo sa fare e se lo può fare, perché non glielo ha ordinato il medico. Non è che a fregarsi è la piazza di Cosenza a fregarsi è quel presidente che usa il nome della città e verso la quale assume dunque quanto meno il dovere morale di costruire una squadra adeguata e di evitare una " mala gestio". Ciò detto, finiti i tempi del romanticismo, se mi offri uno spettacolo decente vengo al campo sennò ciao. È tuo interesse trascinarmi alla partita. Chi perde la categoria in primis è l'imprenditore, che come Carpi insegna, può fare calcio prescindendo dagli spalti. Se poi è bravo riesce a portare gente al campo e a creare entusiasmo. Sennò chi ci perde in primis è l'imprenditore stesso, perche' la società è sua. Di riflesso la città, perche' per un business privato viene usato il suo nome. Ma la gente al giorno d'oggi trova facilmente il modo di consolarsi con altri spettacoli, magari più attraenti. È la squadra che deve trascinare il pubblico, non il pubblico la squadra. Finito il romanticismo di 30 anni fa ora i tempi sono cambiati. Non so se esprimermi adesso in danese o se usare una matita..
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In sintesi, se andiamo in ventimila allo stadio e retrocediamo lo stesso perché con Corsi e Varone comunque non era cosa, non è mancato per noi. Se retrocediamo andando allo stadio in duemila quando per sperare (almeno sperare) di non retrocedere dovevamo essere dieci volte tanto, pù n'am'i stà cittu.
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Re: L'angolo di Brigata.....
Grave perdita retrocedere se andiamo allo stadio in ventimila.cromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:48" La città di Cosenza se ne frega", "Non merita la categoria", "Andiamo in 20 mila allo stadio", ecc. ecc.ecc.....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:15e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
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Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
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Se invece ci andiamo in duemila anche retrocedere non è una grave perdita, visto che in tutta evidenza la città se ne frega di retrocedere e perdere la B, non avendo fatto l'unica cosa che sarebbe in suo potere per provare a scongiurare la retrocessione (vincere le partite in casa sugli spalti).
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Re: L'angolo di Brigata.....
O retrocediamo in 20 mila o in 2 sempre retrocediamo, e il primo della lista a retrocedere è proprio il presidente, incapace di mantenere la categoria e di conseguenza il suo business...Ecco cosa c'entra, a maggior ragione che non c'è scritto sulle XII tavole di continuare se non è caz* tuo allestire una formazione dignitosa e portare la gente al campoNube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:52Grave perdita retrocedere se andiamo allo stadio in ventimila.cromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:48" La città di Cosenza se ne frega", "Non merita la categoria", "Andiamo in 20 mila allo stadio", ecc. ecc.ecc.....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:15e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
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1) si arrende e lascia la squadra al suo destino, accettando supinamente una retrocessione già scritta
2) non si arrende e decide di provare a colmare il gap con le altre squadre mettendo la battaglia sul piano emozionale, per mantenere lo stesso la categoria nonostante lo svantaggio tecnico. Gli altri hanno gli organici di Palermo, Lecce, Verona e compagnia e noi Varone e Corsi? Ebbene, devono venire a Cosenza a sputare sangue, perché troveranno ventimila persone sugli spalti pronte a mangiarsi vivo ogni avversario e a dare a Varone e Corsi la forza calcistica e la tecnica che la Natura non gli ha dato.
Il tutto, lo ripeto, per provare a mantenere la serie B nonostante una squadra che non sembra all'altezza di riuscirci.
Se la città di Cosenza sceglierà l'opzione 1 anziché la 2, vorrà significare che alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B. A parte quei 2-3000 spettatori, che rappresentano il bacino di tifosi di una piazza di serie C.
Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
Oltre questo c'è solo il disegnino.
Un presidente fa calcio per sé, non perché è un benefattore dell'umanità. Se lo sa fare e se lo può fare, perché non glielo ha ordinato il medico. Non è che a fregarsi è la piazza di Cosenza a fregarsi è quel presidente che usa il nome della città e verso la quale assume dunque quanto meno il dovere morale di costruire una squadra adeguata e di evitare una " mala gestio". Ciò detto, finiti i tempi del romanticismo, se mi offri uno spettacolo decente vengo al campo sennò ciao. È tuo interesse trascinarmi alla partita. Chi perde la categoria in primis è l'imprenditore, che come Carpi insegna, può fare calcio prescindendo dagli spalti. Se poi è bravo riesce a portare gente al campo e a creare entusiasmo. Sennò chi ci perde in primis è l'imprenditore stesso, perche' la società è sua. Di riflesso la città, perche' per un business privato viene usato il suo nome. Ma la gente al giorno d'oggi trova facilmente il modo di consolarsi con altri spettacoli, magari più attraenti. È la squadra che deve trascinare il pubblico, non il pubblico la squadra. Finito il romanticismo di 30 anni fa ora i tempi sono cambiati. Non so se esprimermi adesso in danese o se usare una matita..
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In sintesi, se andiamo in ventimila allo stadio e retrocediamo lo stesso perché con Corsi e Varone comunque non era cosa, non è mancato per noi. Se retrocediamo andando allo stadio in duemila quando per sperare (almeno sperare) di non retrocedere dovevamo essere dieci volte tanto, pù n'am'i stà cittu.
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Re: L'angolo di Brigata.....
E se retrocediamo in duemila la città poi non si potrà lamentare di aver perso la B, magari perché non aveva una squadra all'altezza, non si potrà lamentare perché quello che stava a essa non l'avrà fatto, avrà dimostrato che di mantenere la categoria non se ne frega nientecromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:57O retrocediamo in 20 mila o in 2 sempre retrocediamo, e il primo della lista a retrocedere è proprio il presidente, incapace di mantenere la categoria e di conseguenza il suo business...Ecco cosa c'entra, a maggior ragione che non c'è scritto sulle XII tavole di continuare se non è caz* tuo allestire una formazione dignitosa e portare la gente al campoNube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:52Grave perdita retrocedere se andiamo allo stadio in ventimila.cromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:48" La città di Cosenza se ne frega", "Non merita la categoria", "Andiamo in 20 mila allo stadio", ecc. ecc.ecc.....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:15e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
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Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
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Re: L'angolo di Brigata.....
Ma guarda che sei fuori strada, la città si lamenterebbe solo che il suo presidente gli ha costruito una squadra di inguardabili pipponi e l'ha allontanata dallo stadio. Ecco cosa c'entra il presidenteNube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 22:01E se retrocediamo in duemila la città poi non si potrà lamentare di aver perso la B, magari perché non aveva una squadra all'altezza, non si potrà lamentare perché quello che stava a essa non l'avrà fatto, avrà dimostrato che di mantenere la categoria non se ne frega nientecromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:57O retrocediamo in 20 mila o in 2 sempre retrocediamo, e il primo della lista a retrocedere è proprio il presidente, incapace di mantenere la categoria e di conseguenza il suo business...Ecco cosa c'entra, a maggior ragione che non c'è scritto sulle XII tavole di continuare se non è caz* tuo allestire una formazione dignitosa e portare la gente al campoNube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:52Grave perdita retrocedere se andiamo allo stadio in ventimila.cromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:48" La città di Cosenza se ne frega", "Non merita la categoria", "Andiamo in 20 mila allo stadio", ecc. ecc.ecc.....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 21:15e tornacromosoma21 ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 16:38Danese, disegnini. No. Solo i ragionamenti di chi deve schiarirsi la mente, perché il caldo a volte gioca brutti scherzi e se poi ci si mettono anche le formiche assassine beh, un mix insopportabile, le idee annebbiate sarebbe il minimo, capisco....Nube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 14:57 Allora riprovo così, in italiano ancora più semplice:
Guarascio NON fa il suo. Allestisce un organico non in grado di salvarsi.
Cosenza città ha due alternative:
1) si arrende e lascia la squadra al suo destino, accettando supinamente una retrocessione già scritta
2) non si arrende e decide di provare a colmare il gap con le altre squadre mettendo la battaglia sul piano emozionale, per mantenere lo stesso la categoria nonostante lo svantaggio tecnico. Gli altri hanno gli organici di Palermo, Lecce, Verona e compagnia e noi Varone e Corsi? Ebbene, devono venire a Cosenza a sputare sangue, perché troveranno ventimila persone sugli spalti pronte a mangiarsi vivo ogni avversario e a dare a Varone e Corsi la forza calcistica e la tecnica che la Natura non gli ha dato.
Il tutto, lo ripeto, per provare a mantenere la serie B nonostante una squadra che non sembra all'altezza di riuscirci.
Se la città di Cosenza sceglierà l'opzione 1 anziché la 2, vorrà significare che alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B. A parte quei 2-3000 spettatori, che rappresentano il bacino di tifosi di una piazza di serie C.
Ergo, se alla città di Cosenza non frega assolutamente nulla di mantenere la serie B, poi non potrà lamentarsi se la serie B sfuggirà: perché la società (contrariamente a quanto accade ad es. a Carpi) non avrà fatto il suo, ma anche la piazza sarà venuta meno davanti all'unica maniera che ha per provare ad ovviare al gap.
Oltre questo c'è solo il disegnino.
Un presidente fa calcio per sé, non perché è un benefattore dell'umanità. Se lo sa fare e se lo può fare, perché non glielo ha ordinato il medico. Non è che a fregarsi è la piazza di Cosenza a fregarsi è quel presidente che usa il nome della città e verso la quale assume dunque quanto meno il dovere morale di costruire una squadra adeguata e di evitare una " mala gestio". Ciò detto, finiti i tempi del romanticismo, se mi offri uno spettacolo decente vengo al campo sennò ciao. È tuo interesse trascinarmi alla partita. Chi perde la categoria in primis è l'imprenditore, che come Carpi insegna, può fare calcio prescindendo dagli spalti. Se poi è bravo riesce a portare gente al campo e a creare entusiasmo. Sennò chi ci perde in primis è l'imprenditore stesso, perche' la società è sua. Di riflesso la città, perche' per un business privato viene usato il suo nome. Ma la gente al giorno d'oggi trova facilmente il modo di consolarsi con altri spettacoli, magari più attraenti. È la squadra che deve trascinare il pubblico, non il pubblico la squadra. Finito il romanticismo di 30 anni fa ora i tempi sono cambiati. Non so se esprimermi adesso in danese o se usare una matita..
COSA
caz*
C'ENTRA
IL
PRESIDENTE
Sto dicendo (e lo ripeto per la trentanovesima volta) che se la città di Cosenza non crea l'unica condizione possibile per mantenere la categoria sic stantibus rebus (ovvero ventimila persone ogni partita per colmare il gap tecnico con lo slancio emozionale) allora significa che la città di Cosenza di mantenere la categoria se ne frega, ergo non la merita.
In sintesi, se andiamo in ventimila allo stadio e retrocediamo lo stesso perché con Corsi e Varone comunque non era cosa, non è mancato per noi. Se retrocediamo andando allo stadio in duemila quando per sperare (almeno sperare) di non retrocedere dovevamo essere dieci volte tanto, pù n'am'i stà cittu.
COSA
caz*
C'ENTRA
GUARASCIO
IN
QUESTO
DISCORSO
Na : se retrocediamo voddi' cunnera cazzu du presidente..........
Elementare Watson........
Se invece ci andiamo in duemila anche retrocedere non è una grave perdita, visto che in tutta evidenza la città se ne frega di retrocedere e perdere la B, non avendo fatto l'unica cosa che sarebbe in suo potere per provare a scongiurare la retrocessione (vincere le partite in casa sugli spalti).
COSA
caz*
C'ENTRA
IL
PRESIDENTE
CON
QUESTO
DISCORSO
Amen
COSA
caz*
C'ENTRA
IL
PRESIDENTE
CON
QUESTO
DISCORSO
Pace e bene
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Re: L'angolo di Brigata.....
Ma guarda che è già così: le persone mediamente seguono le grandi. E anche qualche campionato europeo. A parità di costi seguono calcio di altro livello. Chissa è. Per avere un tornaconto devi investire in maniera anche pesante, se ne vale la pena o meno...non so. Certo è ca 'un è na purpetta. I soldi sono fondamentali alla stessa stregua di saperli spendere, mio opinabilissimo parere: Guarascio ha raccolto più di quanto seminato, per fortuna. Oh si pù 'i cose continuano che ben venga la sua "oculatezza".Ilcosentino ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 18:19andre io ti dico il mio pensiero, non vuole essere assolutamente nient'altro.andre@4miglia ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 17:45In serie B abbiamo già fatto 3000 spettatori, anche meno. Nube parla di aiutare la squadra con 20000 persone, certo... peccato che i 20000 vengono se ti giochi qualcosa di importante (vedi playoff). Sono in linea con quanto scritto da Cromosoma: i tempi sono cambiati e sono i risultati più che mai a portare gente allo stadio. Fino a qualche tempo avrei detto che è sbagliato, che bisogna seguire sempre e comunque...ora lo penso un po' meno...ccu tutti i guai ca unu tena ci mancanu puru 'i jistime domenicali. A sta squadra che è arrivata quinta in campionato a "qualche" punto dalla prima mancano almeno 4 pezzotti di categoria (un difensore centrale, un paio centrocampisti, un attaccante). Almeno.Ilcosentino ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 17:27 Dai raga state facendo paragoni assurdi...
Carpi, Sassuolo, Parma, perfino sud tirol e l'elenco è lunghissimo, hanno dietro realtà imprenditoriali che non abbiamo neanche sommando tutti gli imprenditori in provincia... Dai non scherziamo...
Il calcio si può fare senza spettatori, è ovvio, anzi, in realtà come sud tirol ci riescono proprio perché non hanno pressioni, contemporaneamente il presidente costruisce impianti d'eccellenza.
Ma non è il nostro caso, è inutile insistere.
La verità è che tolti gli ultras, i tifosi a Cosenza latitano, è inutile negarlo.
Addirittura ho sentito che i prezzi sono troppo alti...
Un abbonamento in curva ti fa costare ogni singola partita 8,5€. Mo ditemi voi se è caro...
Però non ci sono i campioni ecc ecc
Dai raga... Onore a chi si sbatte ogni giorno per il Cosenza, i selfisti dei playoff invece non li calcolo proprio, ma mettetevi d'accordo: o il tirchio di guarascio avrà super mega introiti dalla b pubblico, sponsor e quindi deve spendere per mantenere la categoria oppure deve spendere solo per 3000 personea prescindere.
Personalmente, e sottolineo personalmente, se in serie b vedrò pubblico di 3000 persone penserò che siamo un pubblico di serie c senza se e senza ma.
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rispetto l'opinione di cromosoma, però volevo far notare a tutti che se il discorso è "mi devi attirare tu allo stadio se no ciao" è altrettanto condivisibile la risposta " e allora ciao e vati vida u milan o la juve" che potrebbe darti qualsiasi presidente che non intende spendere milioni di euro per i cartellini dei singoli giocatori...
non è questione di romanticismo, è praticità.
se fosse solo come dice il buon cromosoma nessuno potrebbe partire dal basso, o hai i soldi oppure ciao.
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Re: L'angolo di Brigata.....
Ecco, parole perfetteandre@4miglia ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 22:06Ma guarda che è già così: le persone mediamente seguono le grandi. E anche qualche campionato europeo. A parità di costi seguono calcio di altro livello. Chissa è. Per avere un tornaconto devi investire in maniera anche pesante, se ne vale la pena o meno...non so. Certo è ca 'un è na purpetta. I soldi sono fondamentali alla stessa stregua di saperli spendere, mio opinabilissimo parere: Guarascio ha raccolto più di quanto seminato, per fortuna. Oh si pù 'i cose continuano che ben venga la sua "oculatezza".Ilcosentino ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 18:19andre io ti dico il mio pensiero, non vuole essere assolutamente nient'altro.andre@4miglia ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 17:45In serie B abbiamo già fatto 3000 spettatori, anche meno. Nube parla di aiutare la squadra con 20000 persone, certo... peccato che i 20000 vengono se ti giochi qualcosa di importante (vedi playoff). Sono in linea con quanto scritto da Cromosoma: i tempi sono cambiati e sono i risultati più che mai a portare gente allo stadio. Fino a qualche tempo avrei detto che è sbagliato, che bisogna seguire sempre e comunque...ora lo penso un po' meno...ccu tutti i guai ca unu tena ci mancanu puru 'i jistime domenicali. A sta squadra che è arrivata quinta in campionato a "qualche" punto dalla prima mancano almeno 4 pezzotti di categoria (un difensore centrale, un paio centrocampisti, un attaccante). Almeno.Ilcosentino ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 17:27 Dai raga state facendo paragoni assurdi...
Carpi, Sassuolo, Parma, perfino sud tirol e l'elenco è lunghissimo, hanno dietro realtà imprenditoriali che non abbiamo neanche sommando tutti gli imprenditori in provincia... Dai non scherziamo...
Il calcio si può fare senza spettatori, è ovvio, anzi, in realtà come sud tirol ci riescono proprio perché non hanno pressioni, contemporaneamente il presidente costruisce impianti d'eccellenza.
Ma non è il nostro caso, è inutile insistere.
La verità è che tolti gli ultras, i tifosi a Cosenza latitano, è inutile negarlo.
Addirittura ho sentito che i prezzi sono troppo alti...
Un abbonamento in curva ti fa costare ogni singola partita 8,5€. Mo ditemi voi se è caro...
Però non ci sono i campioni ecc ecc
Dai raga... Onore a chi si sbatte ogni giorno per il Cosenza, i selfisti dei playoff invece non li calcolo proprio, ma mettetevi d'accordo: o il tirchio di guarascio avrà super mega introiti dalla b pubblico, sponsor e quindi deve spendere per mantenere la categoria oppure deve spendere solo per 3000 personea prescindere.
Personalmente, e sottolineo personalmente, se in serie b vedrò pubblico di 3000 persone penserò che siamo un pubblico di serie c senza se e senza ma.
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Re: L'angolo di Brigata.....
Nube non capisce che il suo discorso può valere per 2 mila persone ( i così detti"malati") non per 20 mila......
Uno 0 in più è n'attimo...
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Re: L'angolo di Brigata.....
E se non vengono i ventimila di Cosenza-Sudtirol vuol dire che Cosenza di mantenere la categoria se ne frega. tanto semplice.
Vai su Amazon.it, cerca OMBRA, autore Pierfrancesco Iorio, compralo a 2,99 € e recensiscilo con 5 stelle. Se ti servissero altri motivi, sappi che vi si parla malissimo di Catanzaro.
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Re: L'angolo di Brigata.....
Nube, lo sai che tvbNube di Tempesta ha scritto: lunedì 23 luglio 2018, 23:06 E se non vengono i ventimila di Cosenza-Sudtirol vuol dire che Cosenza di mantenere la categoria se ne frega. tanto semplice.