Berardi era in "orbita" Cosenza?
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Berardi era in "orbita" Cosenza?
Non è che la nostra storia sarebbe cambiata, però...
Domenico Berardi nel 2008 giocava nel "Castello Mirto Crosia" una scuola calcio che nell'ottobre 2008 si era affiliata al Cosenza.
Possibile che Mirabelli (che ha gestito il 2008-2009 e il 2009-2010 prima dell'arrivo di Pagliuso con Castagnini) non lo abbia notato.
All'epoca chi gestiva il settore giovanile?
Poi la storia di Berardi la sappiamo tutti: durante una partita di calcio a Modena, fu segnalato ad un allenatore delle giovanili del Sassuolo e via così.
Domenico Berardi nel 2008 giocava nel "Castello Mirto Crosia" una scuola calcio che nell'ottobre 2008 si era affiliata al Cosenza.
Possibile che Mirabelli (che ha gestito il 2008-2009 e il 2009-2010 prima dell'arrivo di Pagliuso con Castagnini) non lo abbia notato.
All'epoca chi gestiva il settore giovanile?
Poi la storia di Berardi la sappiamo tutti: durante una partita di calcio a Modena, fu segnalato ad un allenatore delle giovanili del Sassuolo e via così.
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
ah, ok... ritiro tutto (o quasi: potevano pagargli un affittino?)embedded ha scritto:È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
O comunque, lo tesseri e lo dai in prestito ad una squadra di Rossano. E poi lo porti a Cosenz quando sei in grado di dargli ciò che chiede...
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Ancora stava aspettannu allura...corsiapreferenziale ha scritto:ah, ok... ritiro tutto (o quasi: potevano pagargli un affittino?)embedded ha scritto:È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
O comunque, lo tesseri e lo dai in prestito ad una squadra di Rossano. E poi lo porti a Cosenz quando sei in grado di dargli ciò che chiede...
"Proprio per queste origini, il popolo bruzio viene descritto come un popolo di guerrieri, rude e bellicoso. La storia ce li tramanda come un popolo che ha fatto della sua potenza bellica e della voglia di indipendenza e libertà la sua grandezza."
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
ma mi pare che già i tirrenici (e forse anche Mirabelli) non ci fossero più all'epoca...embedded ha scritto:È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
Lode a te
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Questa comunque è una storia che, come già tante altre in precedenza, dovrebbe un po far riflettere tutti.
Il successo di una società di calcio che non ha dalla sua una disponibilità economica importante è comunque puntare sui giovani.
Cosenza ha dalla sua un territorio e una provincia enorme, un patrimonio che dovrebbe valorizzare per tante cose, ma se restiamo al calcio dovrebbe valorizzare in termini di settore giovanile.
Ci scappano talenti come se nulla fosse. Berardi non è l'unico caso, ma uno dei tantissimi.
Per avere successo nel calcio di oggi bisogna lavorare in questa direzione.
Passi quest'anno, dove gli sforzi sono stati indirizzati solo ed esclusivamente per la C unica, ma se si vuole pensare ad un futuro non si può non organizzare il settore giovanile. E' un costo sicuramente, se ne parlava tempo fa in un altro topic con Cesarerenzi e altri ma riferendoci alla cantera del Barca, ma è necessario per una società.
Ma se spendi su calciatori già fatti fai 2/3 anni e poi zumpi nuovamente.
Il successo di una società di calcio che non ha dalla sua una disponibilità economica importante è comunque puntare sui giovani.
Cosenza ha dalla sua un territorio e una provincia enorme, un patrimonio che dovrebbe valorizzare per tante cose, ma se restiamo al calcio dovrebbe valorizzare in termini di settore giovanile.
Ci scappano talenti come se nulla fosse. Berardi non è l'unico caso, ma uno dei tantissimi.
Per avere successo nel calcio di oggi bisogna lavorare in questa direzione.
Passi quest'anno, dove gli sforzi sono stati indirizzati solo ed esclusivamente per la C unica, ma se si vuole pensare ad un futuro non si può non organizzare il settore giovanile. E' un costo sicuramente, se ne parlava tempo fa in un altro topic con Cesarerenzi e altri ma riferendoci alla cantera del Barca, ma è necessario per una società.
Ma se spendi su calciatori già fatti fai 2/3 anni e poi zumpi nuovamente.
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
all'epoca del provino non lo so, all'epoca dell'affiliazione sì (avvenne ad ottobre 2008)abba ha scritto:ma mi pare che già i tirrenici (e forse anche Mirabelli) non ci fossero più all'epoca...embedded ha scritto:È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
sul sito della gazzetta oggi c'è scritto che non venne al Cosenza per "problemi logistici"
http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/S ... 4413.shtml
http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/S ... 4413.shtml
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
L'accordo e il provino avvennero contestualmentecorsiapreferenziale ha scritto:all'epoca del provino non lo so, all'epoca dell'affiliazione sì (avvenne ad ottobre 2008)abba ha scritto:ma mi pare che già i tirrenici (e forse anche Mirabelli) non ci fossero più all'epoca...embedded ha scritto:È noto che superò il provino con il Cosenza ma poichè non avevamo una foresteria dovette rinunciare.
Questo è l'articolo dell'epoca:
17/10/2008
Matrimonio tra il Cosenza Calcio 1914 e l Scuola Calcio Il Castello di Mirto Crosia
Presente il Presidente del Cosenza Calcio 1914 Damiano Paletta, l'addetto Stampa Walter Leone ed il responnsabile del Settore Giovanile Peppino Mazzulla,nella Sede Sociale dello Stadio San Vito,si è tenuto l'atteso incontro con i Tecnici Riccardo Voltarellli e Salvatore Avolio, assente giustificato Paolo Conforti, Dirigenti e responsabili della Scuola Calcio il Cstello di Mirto Crosia.Il cordiale e proficuo incontro, ha sancito con la soddisfazione di tutti, la nascita della Scuola
Calcio il Castello di Mirto,come PUNTO COSENZA CALCIO 1914.
Abbiamo sentito in merito il Tecnico Riccardo Voltarelli, che ci ha sottolineato l'importanza di tale accoppiamento che vede una realtà calcistica della periferia della Provincia, impegnata alla crescita di giovani che vogliono fare calcio.L'augurio ha proseguito Voltarelli, è quello di vedere un iorno non lontano la maglia col GLORIOSO LUPO, sulle spalle di calciatori provenienti dalla Scuola da noi rappresentata.
Dopo gli auguri di buon lavoro del responsabile Mazzulla ed un ad maiora in C1 da parte di Voltarelli, l'incontro si è conclusoco con la consegna del GLORIOSO SIMBOLO COSENZA CALCIO 1914 e la passeggiata sul terreno del San Vito dei giovani Berardi e Scervino accompagnati da un responsabile della Segreteria e dallo stesso Tecnico Voltarelli, che ha fatto loro, una panoramica di quello che a suo avviso, è uno dei migliori stadi Italiani, pronto ad accogliere prestigiose manifestazioni calcistiche.
http://www.atleticamirtocrosia.it/cronache/view/id/1125
Ovviamente Berardi non fu fatto solo passeggiare al san vito ma fu notato subito da Mazzulla e proposto per il tesseramento, ma la società non poteva offrirgli vitto e alloggio e non se ne fece nulla. Questo è quanto.
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Quello che scrivi è drammaticamente vero.Vecchio Guardone ha scritto:Questa comunque è una storia che, come già tante altre in precedenza, dovrebbe un po far riflettere tutti.
Il successo di una società di calcio che non ha dalla sua una disponibilità economica importante è comunque puntare sui giovani.
Cosenza ha dalla sua un territorio e una provincia enorme, un patrimonio che dovrebbe valorizzare per tante cose, ma se restiamo al calcio dovrebbe valorizzare in termini di settore giovanile.
Ci scappano talenti come se nulla fosse. Berardi non è l'unico caso, ma uno dei tantissimi.
Per avere successo nel calcio di oggi bisogna lavorare in questa direzione.
Passi quest'anno, dove gli sforzi sono stati indirizzati solo ed esclusivamente per la C unica, ma se si vuole pensare ad un futuro non si può non organizzare il settore giovanile. E' un costo sicuramente, se ne parlava tempo fa in un altro topic con Cesarerenzi e altri ma riferendoci alla cantera del Barca, ma è necessario per una società.
Ma se spendi su calciatori già fatti fai 2/3 anni e poi zumpi nuovamente.
Purtroppo la storia sembra non aver insegnato a chi di dovere, come gestire una società calcistica.
Con Fiore avevamo iniziato un percorso giusto a mio avviso. Stavamo, attraverso un investimento serio sul settore giovanile, buttando le basi per una società solida.
Purtroppo siamo passati dalla lungimiranza di Fiore alla miopia del duo delle meraviglie.
Una società che ritiene inopportuno ed economicamente inutile investire nei giovani è una società senza futuro.
"Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato anche con mazze e pietre."
Sandro Pertini
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Concordo pienamente con voi ....il vero problema non è il calciomercato e l'acquisto di calciatori nuoviBloodRedBlue ha scritto:Quello che scrivi è drammaticamente vero.Vecchio Guardone ha scritto:Questa comunque è una storia che, come già tante altre in precedenza, dovrebbe un po far riflettere tutti.
Il successo di una società di calcio che non ha dalla sua una disponibilità economica importante è comunque puntare sui giovani.
Cosenza ha dalla sua un territorio e una provincia enorme, un patrimonio che dovrebbe valorizzare per tante cose, ma se restiamo al calcio dovrebbe valorizzare in termini di settore giovanile.
Ci scappano talenti come se nulla fosse. Berardi non è l'unico caso, ma uno dei tantissimi.
Per avere successo nel calcio di oggi bisogna lavorare in questa direzione.
Passi quest'anno, dove gli sforzi sono stati indirizzati solo ed esclusivamente per la C unica, ma se si vuole pensare ad un futuro non si può non organizzare il settore giovanile. E' un costo sicuramente, se ne parlava tempo fa in un altro topic con Cesarerenzi e altri ma riferendoci alla cantera del Barca, ma è necessario per una società.
Ma se spendi su calciatori già fatti fai 2/3 anni e poi zumpi nuovamente.
Purtroppo la storia sembra non aver insegnato a chi di dovere, come gestire una società calcistica.
Con Fiore avevamo iniziato un percorso giusto a mio avviso. Stavamo, attraverso un investimento serio sul settore giovanile, buttando le basi per una società solida.
Purtroppo siamo passati dalla lungimiranza di Fiore alla miopia del duo delle meraviglie.
Una società che ritiene inopportuno ed economicamente inutile investire nei giovani è una società senza futuro.
ma "doveva" essere l'inserimento graduale di giovani del tuo vivaio in modo da far crescere sia dal punto di vista calcistico che economico il tuo Futuro...............Spero che almeno su questo la società ci ripensi al più presto.....
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Berardi story: il primo maestro
fu il papà di Peppe Voltarelli
La favola calabrese del campioncino che ha affondato Allegri e che ora sogna la Nazionale. Il Cosenza non lo prese perché mancavano i soldi per la foresteria. Poi partì per il Nord. E ora Cariati, Longobucco e Bocchigliero si contendono le sue origini
COSENZA – Quattro gol tutti in una partita è tanta roba. Se poi li segni al Milan, giocando in una provinciale allora hanno un valore doppio (LEGGI). E così Domenico Berardi si prende le copertine di tutti i quotidiani e delle trasmissioni televisive. L’orgoglio di Bocchigliero, piccolo centro silano della provincia di Cosenza. Bella storia quella dell’attaccante del Sassuolo che ha chiuso in cassaforte un futuro a tinte bianconere con la maglia della Juve. Sognando l’azzurro: intanto si è ripreso quello dell’Under 21 di Di Biagio e magari da qui alla prossima estate potrebbe prendersi un posto nei 22 di Prandelli per il mondiale in Brasile.
Dicevamo, bella storia. In parte già scritta ma oggi amplificata grazie alle sue prodezze in serie A. Nell’olimpo del calcio. Tutti ne parlano, al punto che si è anche aperto un simpatico dibattito sulla rete. Berardi il calabrese. Anzi: il calciatore cosentino. Macché: di Cariati. E no: Berardi è di Mirto. Tutti se lo contendono, dimenticando le origini del giovane bomber del Sassuolo. E allora, mettiamo un po’ d’ordine: Domenico nasce a Cariati, all’ospedale di Cariati. Punto. La sua famiglia vive a Bocchigliero, paese del papà Luigi che ha sposato Maria della vicina Longobucco, altro piccolo centro silano che ha dato i natali a un’altra campionessa dello sport: il bronzo olimpico Rosalba Forciniti. Longobucco, dunque: lì vivono i noni Caterina e naturalmente Domenico dal quale ha preso il nome, come da tradizione, la giovane stella del calcio italiano il quale vive la sua fanciullezza a Bocchigliero. Chiaro? Domenico Berardi è di Bocchigliero. Punto.
L'INTERVISTA ALLA NONNA: "IL CAMPETTO IL SUO PENSIERO"
E cosa c'entra Mirto? C'entra, c'entra. La famiglia Berardi, quando Domenico ha 10 anni, si trasferisce nella cittadina jonica e questo giovanotto biondo, dopo avere tirato i primi calc* a un pallone nella squadre del suo paese, Bocchigliero appunto, incrocia Riccardo Voltarelli tecnico alla scuola calcio Il Castello a Mirto. «La famiglia di Domenico - ricorda Voltarelli, papà di Peppe il cantautore che ha scritto Onda calabra - abitava al bivio di Crosia e Domenico veniva a giocare da noi. Si vedeva che aveva stoffa. Lo avevo portato anche al Cosenza: era il 17 ottobre del 2008».
Già, il Cosenza. «Nella sede del club io e l’altro tecnico della scuola calcio Salvatore Avolio incontrammo il presidente Paletta e il responsabile del settore giovanile Mazzulla. Fu un giorno importante, perché la nostra scuola calcio diventò “punto Cosenza calcio 1914”. Quell’incontro, dopo gli auguri di buon lavoro da parte di Peppino Mazzulla, finì con la passeggiata sul terreno del San Vito dei giovani Berardi e Scervino che avevamo portato con noi a Cosenza» (LEGGI). Chiaro? Poi Voltarelli ripropose Berardi che nel frattempo aveva vinto con Il Castello il titolo provinciale Allievi e Giovanissimi (era il 2008 e Domenico venne premiato quale miglior calciatore e capocannoniere dei due campionati) ma a Cosenza, stagione 2010-2011, non avevano i soldi per la foresteria. Per la storia, quella stagione in Prima divisione finì con l’ennesimo fallimento. L’exploit di Berardi ha riempito di gioia l’intera comunità di Bocchigliero. «Siamo orgogliosi e fieri di quanto stia capitando al nostro concittadino, un bocchiglierese doc, cresciuto tra i nostri giovani fino all’età di 10 anni», dice il sindaco Luigi De Vincenti. «I giovani di Bocchigliero sono tutti proiettati con attenzione a seguire partita dopo partita cosa fa il Sassuolo e come gioca Domenico.
In lui vedono il riscatto di un’intera generazione distante dai centri dove è più facile avere successo. Siamo contenti del fatto che Domenico non perda occasione di sottolineare di essere un bocchiglierese e di tenersi ancora in contatto con tanti suoi amici d’infanzia con i quali continua a essere il Domenico di sempre: cordiale, gioviale, umile e rispettoso. In tutto questo c’è un segreto chiamato umiltà e sacrificio».
martedì 14 gennaio 2014 12:16
http://www.ilquotidianoweb.it/news/spor ... estro.html
Allora, giusto per fare un po' d'ordine con le date, la stagione in cui non fu preso per mancanza di alloggio fu quella in cui comandava già peppuccio e in cui fallimmo. Ciò non toglie che Paletta, Mirabelli e company già dal 2008 conoscevano il valore del ragazzo e potevano prenderlo anche prima, ma forse non volevano sganciare soldi al Mirto come successe con il San Fili per Ciccio De Rose (i soldi per svincolare il giocatore dovette pagarli il padre).
fu il papà di Peppe Voltarelli
La favola calabrese del campioncino che ha affondato Allegri e che ora sogna la Nazionale. Il Cosenza non lo prese perché mancavano i soldi per la foresteria. Poi partì per il Nord. E ora Cariati, Longobucco e Bocchigliero si contendono le sue origini
COSENZA – Quattro gol tutti in una partita è tanta roba. Se poi li segni al Milan, giocando in una provinciale allora hanno un valore doppio (LEGGI). E così Domenico Berardi si prende le copertine di tutti i quotidiani e delle trasmissioni televisive. L’orgoglio di Bocchigliero, piccolo centro silano della provincia di Cosenza. Bella storia quella dell’attaccante del Sassuolo che ha chiuso in cassaforte un futuro a tinte bianconere con la maglia della Juve. Sognando l’azzurro: intanto si è ripreso quello dell’Under 21 di Di Biagio e magari da qui alla prossima estate potrebbe prendersi un posto nei 22 di Prandelli per il mondiale in Brasile.
Dicevamo, bella storia. In parte già scritta ma oggi amplificata grazie alle sue prodezze in serie A. Nell’olimpo del calcio. Tutti ne parlano, al punto che si è anche aperto un simpatico dibattito sulla rete. Berardi il calabrese. Anzi: il calciatore cosentino. Macché: di Cariati. E no: Berardi è di Mirto. Tutti se lo contendono, dimenticando le origini del giovane bomber del Sassuolo. E allora, mettiamo un po’ d’ordine: Domenico nasce a Cariati, all’ospedale di Cariati. Punto. La sua famiglia vive a Bocchigliero, paese del papà Luigi che ha sposato Maria della vicina Longobucco, altro piccolo centro silano che ha dato i natali a un’altra campionessa dello sport: il bronzo olimpico Rosalba Forciniti. Longobucco, dunque: lì vivono i noni Caterina e naturalmente Domenico dal quale ha preso il nome, come da tradizione, la giovane stella del calcio italiano il quale vive la sua fanciullezza a Bocchigliero. Chiaro? Domenico Berardi è di Bocchigliero. Punto.
L'INTERVISTA ALLA NONNA: "IL CAMPETTO IL SUO PENSIERO"
E cosa c'entra Mirto? C'entra, c'entra. La famiglia Berardi, quando Domenico ha 10 anni, si trasferisce nella cittadina jonica e questo giovanotto biondo, dopo avere tirato i primi calc* a un pallone nella squadre del suo paese, Bocchigliero appunto, incrocia Riccardo Voltarelli tecnico alla scuola calcio Il Castello a Mirto. «La famiglia di Domenico - ricorda Voltarelli, papà di Peppe il cantautore che ha scritto Onda calabra - abitava al bivio di Crosia e Domenico veniva a giocare da noi. Si vedeva che aveva stoffa. Lo avevo portato anche al Cosenza: era il 17 ottobre del 2008».
Già, il Cosenza. «Nella sede del club io e l’altro tecnico della scuola calcio Salvatore Avolio incontrammo il presidente Paletta e il responsabile del settore giovanile Mazzulla. Fu un giorno importante, perché la nostra scuola calcio diventò “punto Cosenza calcio 1914”. Quell’incontro, dopo gli auguri di buon lavoro da parte di Peppino Mazzulla, finì con la passeggiata sul terreno del San Vito dei giovani Berardi e Scervino che avevamo portato con noi a Cosenza» (LEGGI). Chiaro? Poi Voltarelli ripropose Berardi che nel frattempo aveva vinto con Il Castello il titolo provinciale Allievi e Giovanissimi (era il 2008 e Domenico venne premiato quale miglior calciatore e capocannoniere dei due campionati) ma a Cosenza, stagione 2010-2011, non avevano i soldi per la foresteria. Per la storia, quella stagione in Prima divisione finì con l’ennesimo fallimento. L’exploit di Berardi ha riempito di gioia l’intera comunità di Bocchigliero. «Siamo orgogliosi e fieri di quanto stia capitando al nostro concittadino, un bocchiglierese doc, cresciuto tra i nostri giovani fino all’età di 10 anni», dice il sindaco Luigi De Vincenti. «I giovani di Bocchigliero sono tutti proiettati con attenzione a seguire partita dopo partita cosa fa il Sassuolo e come gioca Domenico.
In lui vedono il riscatto di un’intera generazione distante dai centri dove è più facile avere successo. Siamo contenti del fatto che Domenico non perda occasione di sottolineare di essere un bocchiglierese e di tenersi ancora in contatto con tanti suoi amici d’infanzia con i quali continua a essere il Domenico di sempre: cordiale, gioviale, umile e rispettoso. In tutto questo c’è un segreto chiamato umiltà e sacrificio».
martedì 14 gennaio 2014 12:16
http://www.ilquotidianoweb.it/news/spor ... estro.html
Allora, giusto per fare un po' d'ordine con le date, la stagione in cui non fu preso per mancanza di alloggio fu quella in cui comandava già peppuccio e in cui fallimmo. Ciò non toglie che Paletta, Mirabelli e company già dal 2008 conoscevano il valore del ragazzo e potevano prenderlo anche prima, ma forse non volevano sganciare soldi al Mirto come successe con il San Fili per Ciccio De Rose (i soldi per svincolare il giocatore dovette pagarli il padre).
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Vecchio Guardone ha scritto:Questa comunque è una storia che, come già tante altre in precedenza, dovrebbe un po far riflettere tutti.
Il successo di una società di calcio che non ha dalla sua una disponibilità economica importante è comunque puntare sui giovani.
Cosenza ha dalla sua un territorio e una provincia enorme, un patrimonio che dovrebbe valorizzare per tante cose, ma se restiamo al calcio dovrebbe valorizzare in termini di settore giovanile.
Ci scappano talenti come se nulla fosse. Berardi non è l'unico caso, ma uno dei tantissimi.
Per avere successo nel calcio di oggi bisogna lavorare in questa direzione.
Passi quest'anno, dove gli sforzi sono stati indirizzati solo ed esclusivamente per la C unica, ma se si vuole pensare ad un futuro non si può non organizzare il settore giovanile. E' un costo sicuramente, se ne parlava tempo fa in un altro topic con Cesarerenzi e altri ma riferendoci alla cantera del Barca, ma è necessario per una società.
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Se non si hanno grosse forze economiche il settore giovanile è linfa vitale per una società l'ho detto anche in altre circostanze in altri topic magari a MARONNA la società pigliassi spunto da queste idee tue, mie e di moltissimi altri..
COSENZA PREVALE
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
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Re: Berardi era in "orbita" Cosenza?
Dedicato a Guarascio e Quaglio e i suo amichetti che dicono che il settore giovanile di una squadra non serve complimenti siti proprou spiarti. :evil: :evil: