356 a.C.
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356 a.C.
Lo striscione esposto dal tifo contro il Catanzaro è l'occasione per ribadire per l'ennesima volta quello che moltissimi cosentini ignorano, credendo di sapere la verità: Cosenza NON è stata fondata nel 356 a.C. e NON è stata fondata dai Bruzi.
Nel 356 a.C. Cosenza C'ERA GIA' (forse era la Kossa citata da Ecateo di Mileto, vissuto almeno un secolo prima di quel 356 a.C.), era la città di un popolo italico edificata almeno cinque secoli prima (ma c'è chi la retrodata addirittura a 3500 anni fa), e si ipotizza che dovesse il suo nome primigenio alle otri di pelli tagliate e ricucite (kuus, in greco, "tagliato") con cui gli italici fondatori traevano l'acqua dai due fiumi.
Il 356 a.C., peraltro mito fondante, è l'anno in cui, successivamente alla mitologica presa della Rocca Bretica, si fa risalire la conquista della città da parte dei Bruzi (provenienti da nord), che ne fanno la loro capitale ed essa assume il nome Consentia (consenso delle tribù bruzie a confederarsi e eleggerla come capitale? "Consenso" dei due fiumi, nel senso di confluenza?) - che per inciso è in LATINO, è il nome che le davano i Romani, che dei Brettii erano nemici. I Bruzi parlavano sabellico e probabilmente hanno mantenuto l'antico nome italico di Kosa - Kossa, che nella loro lingua significa letteralmente "grotta" e che faceva probabilmente riferimento ad abitazioni scavate nel tufo.
Nel 356 a.C. Cosenza C'ERA GIA' (forse era la Kossa citata da Ecateo di Mileto, vissuto almeno un secolo prima di quel 356 a.C.), era la città di un popolo italico edificata almeno cinque secoli prima (ma c'è chi la retrodata addirittura a 3500 anni fa), e si ipotizza che dovesse il suo nome primigenio alle otri di pelli tagliate e ricucite (kuus, in greco, "tagliato") con cui gli italici fondatori traevano l'acqua dai due fiumi.
Il 356 a.C., peraltro mito fondante, è l'anno in cui, successivamente alla mitologica presa della Rocca Bretica, si fa risalire la conquista della città da parte dei Bruzi (provenienti da nord), che ne fanno la loro capitale ed essa assume il nome Consentia (consenso delle tribù bruzie a confederarsi e eleggerla come capitale? "Consenso" dei due fiumi, nel senso di confluenza?) - che per inciso è in LATINO, è il nome che le davano i Romani, che dei Brettii erano nemici. I Bruzi parlavano sabellico e probabilmente hanno mantenuto l'antico nome italico di Kosa - Kossa, che nella loro lingua significa letteralmente "grotta" e che faceva probabilmente riferimento ad abitazioni scavate nel tufo.
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Re: 356 a.C.
Nube, complimenti,la disquisizione è affascinante. lo sarebbe meno se il significato di kuus significasse "TAGLIATURI". Comunque, lo striscione giusto in questo momento è in forno. potrebbe essere già esposto domani al sanvitino. il tema? una raccomandazione a guarascio relativa al mister, in linea con le sue solite millantate dichiarazioni di ogni inizio stagione.
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Re: 356 a.C.
Cosenza risale nel tempo a molto prima che venisse fondata l'Urbe(nel 753ac). Del resto gran parte del territorio Bruzio era urbanizzato se è vero che lì vicino, a Castrolibero, si ergevano le mura di un altra città antichissima, citata dallo storico greco Strabone prima e dallo stesso Tiito Livio dopo : Pandosia, terra degli Enotri(provenienti dall'Arcadia), terra del vino, già testimoniata nel 5°secolo a.c. e famosa perché successivamente vi morì Alessandro il Molosso re dell'Epiro (attuale Albania)........ Non stiamo parlando di bruscoline, stiamo parlando di Storia e di Civiltà, perché oggi siamo trattati come un lembo di terra insignificante, ma migliaia di anni fa abbiamo dato lezioni di civiltà, di diritto e di progresso all'intera umanità, prima ancora della grande Roma, e ogni tanto un sussulto di orgoglio dovrebbe scorrere nelle nostre vene e invadere i nostri cuori, memori di ciò che siamo stati......
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Re: 356 a.C.
...e d'u cuazzu ni vulimu parrà?
Dove affondano le radici storico-mitologiche di quella rupe?
Dove affondano le radici storico-mitologiche di quella rupe?
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Re: 356 a.C.
Nei cirilli. Conosci? ....originalzagor1 ha scritto: giovedì 10 maggio 2018, 20:05 ...e d'u cuazzu ni vulimu parrà?
Dove affondano le radici storico-mitologiche di quella rupe?
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Re: 356 a.C.
Proprio Tito Livio ci racconta dellafine di Alessandro Il Molosso re d’Epiro ormai circondato dai Bruzi:cromosoma21 ha scritto: mercoledì 9 maggio 2018, 0:04 Cosenza risale nel tempo a molto prima che venisse fondata l'Urbe(nel 753ac). Del resto gran parte del territorio Bruzio era urbanizzato se è vero che lì vicino, a Castrolibero, si ergevano le mura di un altra città antichissima, citata dallo storico greco Strabone prima e dallo stesso Tiito Livio dopo : Pandosia, terra degli Enotri(provenienti dall'Arcadia), terra del vino, già testimoniata nel 5°secolo a.c. e famosa perché successivamente vi morì Alessandro il Molosso re dell'Epiro (attuale Albania)........ Non stiamo parlando di bruscoline, stiamo parlando di Storia e di Civiltà, perché oggi siamo trattati come un lembo di terra insignificante, ma migliaia di anni fa abbiamo dato lezioni di civiltà, di diritto e di progresso all'intera umanità, prima ancora della grande Roma, e ogni tanto un sussulto di orgoglio dovrebbe scorrere nelle nostre vene e invadere i nostri cuori, memori di ciò che siamo stati......
“...poiché il re vide da lungi venire alla sua volta, in uno stuolo trasse fuori la spada ed urtando il cavallo, si mise arditamente per mezzo del fiume per passare; è già uscito dalle profondità delle acque, era giunto nel guado sicuro, quando uno sbandito lucano lo passò dell'un canto all'altro con un dardo. Onde essendo caduto, fu poi trasportato il corpo esanime dalle onde, con la medesima asta insino alle poste dei nemici, ove ei fu crudelmente lacerato, perché tagliato pel mezzo, ne andarono una parte a Cosenza, e l'altra serbarono per straziarla; la quale mentre era percossa da sassi e dardi per scherno, una donna mescolandosi con la turba, che fuori di ogni modo della umana rabbia incrudeliva, pregò che alquanto si fermassero, e piangendo disse: Che aveva il marito ed i figliuoli nelle mani dei nemici e che sperava con quel corpo del re, così straziato come gli era, poterli ricomprare. Questa fu la fine dello strazio; e quel tanto che vi avanzò dei membri fu seppellito in Cosenza, per cura di una sola donna, e le ossa furono rimandate a Metaponto ai nemici; e quindi poi riportate nell'Epiro a Cleopatra sua donna, e ad Olimpiade sua sorella; delle quali l'una fu madre e l'altra sorella di Alessandro Magno”.
Ma perché non possiamo essere semplicemente dei tifosi sereni? Ogni giorno ce n'è una nuova! Cosenza, infinita... sofferenza!
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Re: 356 a.C.
Bellissimo passo che non conoscevo Ferro. Brutta fine quella del Molosso.Stiamo parlando di personaggi importanti, non solo di Alarico, che in un modo o nell'altro si sono incrociati con la storia millenaria di Cosenza..... È cultura allo stato puro, che dovrebbe essere fruita e fruibile da tutti, non solo da chi ha il "palato fine" come te, perché si vede che ti è stata trasmessa una sensibilità storica non indifferente.....Al contrario, la crassa ignoranza regna sovrana, soprattutto tra i politici inde*** che hanno tradito questa terra e che solo sapessero quanta storia trasuda non si sarebbero mai azzardati a pensare esclusivamente alle loro sacchette...Ferro da Milano ha scritto: venerdì 11 maggio 2018, 0:58Proprio Tito Livio ci racconta dellafine di Alessandro Il Molosso re d’Epiro ormai circondato dai Bruzi:cromosoma21 ha scritto: mercoledì 9 maggio 2018, 0:04 Cosenza risale nel tempo a molto prima che venisse fondata l'Urbe(nel 753ac). Del resto gran parte del territorio Bruzio era urbanizzato se è vero che lì vicino, a Castrolibero, si ergevano le mura di un altra città antichissima, citata dallo storico greco Strabone prima e dallo stesso Tiito Livio dopo : Pandosia, terra degli Enotri(provenienti dall'Arcadia), terra del vino, già testimoniata nel 5°secolo a.c. e famosa perché successivamente vi morì Alessandro il Molosso re dell'Epiro (attuale Albania)........ Non stiamo parlando di bruscoline, stiamo parlando di Storia e di Civiltà, perché oggi siamo trattati come un lembo di terra insignificante, ma migliaia di anni fa abbiamo dato lezioni di civiltà, di diritto e di progresso all'intera umanità, prima ancora della grande Roma, e ogni tanto un sussulto di orgoglio dovrebbe scorrere nelle nostre vene e invadere i nostri cuori, memori di ciò che siamo stati......
“...poiché il re vide da lungi venire alla sua volta, in uno stuolo trasse fuori la spada ed urtando il cavallo, si mise arditamente per mezzo del fiume per passare; è già uscito dalle profondità delle acque, era giunto nel guado sicuro, quando uno sbandito lucano lo passò dell'un canto all'altro con un dardo. Onde essendo caduto, fu poi trasportato il corpo esanime dalle onde, con la medesima asta insino alle poste dei nemici, ove ei fu crudelmente lacerato, perché tagliato pel mezzo, ne andarono una parte a Cosenza, e l'altra serbarono per straziarla; la quale mentre era percossa da sassi e dardi per scherno, una donna mescolandosi con la turba, che fuori di ogni modo della umana rabbia incrudeliva, pregò che alquanto si fermassero, e piangendo disse: Che aveva il marito ed i figliuoli nelle mani dei nemici e che sperava con quel corpo del re, così straziato come gli era, poterli ricomprare. Questa fu la fine dello strazio; e quel tanto che vi avanzò dei membri fu seppellito in Cosenza, per cura di una sola donna, e le ossa furono rimandate a Metaponto ai nemici; e quindi poi riportate nell'Epiro a Cleopatra sua donna, e ad Olimpiade sua sorella; delle quali l'una fu madre e l'altra sorella di Alessandro Magno”.
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Re: 356 a.C.
Caro cromosoma21 constato che di pari, anzi, senz’altro, maggior sensibilità sei dotato anche tu! E questo non può che rallegrarmi in questa terra ed in questo tempo oggi privi di cultura e brama di sapere, se è vero, com’è vero, ciò che tu affermi per quel che riguarda la mala gestio della Calabria, fenomeno che, stando anche alle cronache quotidiane avviene, purtroppo, su più larga scala, a livello nazionale!
Tornando a noi, e trattando di corsi d’acqua familiari, l’Acheronte di Pandosia - (Mendicino) tra i cui flutti avrebbe finito i suoi giorni Alessandro il Molosso - confluisce nel Busento - nel letto del quale sarebbe stato seppellito Alarico - il quale a sua volta si immette nel 1º corso d’acqua della Calabria, 3º del meridione, il Crati, anch’esso noto (anche se non nei pressi di Cosenza, stavolta) secondo Ovidio, perché lungo le sue rive fu sepolta Anna, sorella di Didone, venuta in questi luoghi dopo la morte della regina a causa della partenza di Enea da Cartagine. Oppure famoso perché lungo le sue sponde vi sarebbe stato tumulato Filottete, padre e fondatore dell’antica Crimisa.
Insomma, terre (ed acque) pregne di storia di cui, gli attuali figli non sono neanche lontanamente degni!
Tornando a noi, e trattando di corsi d’acqua familiari, l’Acheronte di Pandosia - (Mendicino) tra i cui flutti avrebbe finito i suoi giorni Alessandro il Molosso - confluisce nel Busento - nel letto del quale sarebbe stato seppellito Alarico - il quale a sua volta si immette nel 1º corso d’acqua della Calabria, 3º del meridione, il Crati, anch’esso noto (anche se non nei pressi di Cosenza, stavolta) secondo Ovidio, perché lungo le sue rive fu sepolta Anna, sorella di Didone, venuta in questi luoghi dopo la morte della regina a causa della partenza di Enea da Cartagine. Oppure famoso perché lungo le sue sponde vi sarebbe stato tumulato Filottete, padre e fondatore dell’antica Crimisa.
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Re: 356 a.C.
cusenza è na fossa!
"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: 356 a.C.
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Re: 356 a.C.
pensavate di chiudere il cerchio con attilio ed emilio bandiera o aspettiamo di giocare con la Sicula e ri pignatari?Ferro da Milano ha scritto: venerdì 11 maggio 2018, 11:58 Caro cromosoma21 constato che di pari, anzi, senz’altro, maggior sensibilità sei dotato anche tu! E questo non può che rallegrarmi in questa terra ed in questo tempo oggi privi di cultura e brama di sapere, se è vero, com’è vero, ciò che tu affermi per quel che riguarda la mala gestio della Calabria, fenomeno che, stando anche alle cronache quotidiane avviene, purtroppo, su più larga scala, a livello nazionale!
Tornando a noi, e trattando di corsi d’acqua familiari, l’Acheronte di Pandosia - (Mendicino) tra i cui flutti avrebbe finito i suoi giorni Alessandro il Molosso - confluisce nel Busento - nel letto del quale sarebbe stato seppellito Alarico - il quale a sua volta si immette nel 1º corso d’acqua della Calabria, 3º del meridione, il Crati, anch’esso noto (anche se non nei pressi di Cosenza, stavolta) secondo Ovidio, perché lungo le sue rive fu sepolta Anna, sorella di Didone, venuta in questi luoghi dopo la morte della regina a causa della partenza di Enea da Cartagine. Oppure famoso perché lungo le sue sponde vi sarebbe stato tumulato Filottete, padre e fondatore dell’antica Crimisa.
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Re: 356 a.C.
sto immaginando corsi ccu l'elmo e ra spada che si va a lamentare ccu l'arbitro mentre saltella.
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con nessuna dirigenza solo per l'amore del cosenza..'ncarogna sempre
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Re: 356 a.C.
Vi siete scordati del frigio Ibrahim II, che nel 902, dopo aver conquistato la sicilia volle, di capu sua, arrivare fino a Roma, ma giunto nei pressi di Cosenza, dopo 22 giorni di assedio, il 23 ottobre, morì di peste. ecco da dove deriva "ih chi pesti ca ti vegna!!!"Ferro da Milano ha scritto: venerdì 11 maggio 2018, 0:58Proprio Tito Livio ci racconta dellafine di Alessandro Il Molosso re d’Epiro ormai circondato dai Bruzi:cromosoma21 ha scritto: mercoledì 9 maggio 2018, 0:04 Cosenza risale nel tempo a molto prima che venisse fondata l'Urbe(nel 753ac). Del resto gran parte del territorio Bruzio era urbanizzato se è vero che lì vicino, a Castrolibero, si ergevano le mura di un altra città antichissima, citata dallo storico greco Strabone prima e dallo stesso Tiito Livio dopo : Pandosia, terra degli Enotri(provenienti dall'Arcadia), terra del vino, già testimoniata nel 5°secolo a.c. e famosa perché successivamente vi morì Alessandro il Molosso re dell'Epiro (attuale Albania)........ Non stiamo parlando di bruscoline, stiamo parlando di Storia e di Civiltà, perché oggi siamo trattati come un lembo di terra insignificante, ma migliaia di anni fa abbiamo dato lezioni di civiltà, di diritto e di progresso all'intera umanità, prima ancora della grande Roma, e ogni tanto un sussulto di orgoglio dovrebbe scorrere nelle nostre vene e invadere i nostri cuori, memori di ciò che siamo stati......
“...poiché il re vide da lungi venire alla sua volta, in uno stuolo trasse fuori la spada ed urtando il cavallo, si mise arditamente per mezzo del fiume per passare; è già uscito dalle profondità delle acque, era giunto nel guado sicuro, quando uno sbandito lucano lo passò dell'un canto all'altro con un dardo. Onde essendo caduto, fu poi trasportato il corpo esanime dalle onde, con la medesima asta insino alle poste dei nemici, ove ei fu crudelmente lacerato, perché tagliato pel mezzo, ne andarono una parte a Cosenza, e l'altra serbarono per straziarla; la quale mentre era percossa da sassi e dardi per scherno, una donna mescolandosi con la turba, che fuori di ogni modo della umana rabbia incrudeliva, pregò che alquanto si fermassero, e piangendo disse: Che aveva il marito ed i figliuoli nelle mani dei nemici e che sperava con quel corpo del re, così straziato come gli era, poterli ricomprare. Questa fu la fine dello strazio; e quel tanto che vi avanzò dei membri fu seppellito in Cosenza, per cura di una sola donna, e le ossa furono rimandate a Metaponto ai nemici; e quindi poi riportate nell'Epiro a Cleopatra sua donna, e ad Olimpiade sua sorella; delle quali l'una fu madre e l'altra sorella di Alessandro Magno”.
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Re: 356 a.C.
Solo quelli citati qui:
Alessandro il Molosso re dell'Epiro
Alarico
Anna sorella di Didone
Filottete
Ibrahim II
F.lli Bandiera
ribadisco...
Alessandro il Molosso re dell'Epiro
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