iascu ha scritto: lunedì 9 aprile 2018, 11:41
...che delusione !!
non entro nel merito della gestione tecnica della partita, ma non riesco a spiegarmi le
nette involuzioni di gioco di questa squadra , capace di vincere e mettere in difficoltà
intrasferta le prime 3 in classifica e non riuscire a fare gioco contro le ultime , con l'aggravante che si tratta di derby .
La risposta è (in parte) nel neretto.
L'allenatore ha trovato una quadra con 3-5-2, che spesso ultimamente sta degenerando (è il caso di dirlo) nel 3-5-1-1. Da questo modulo, soprattutto dalla difesa a 3, non si discosta, e del resto è il sistema che ci ha permesso di risalire la classifica: ieri temevamo i playout, oggi siamo più o meno sicuri dei playoff.
Ora, affrontare le prime della classe (specie in casa loro) col 3-5-2 o col 3-5-1-1 è un conto: significa controllare i loro attacchi e ripartire negli spazi che ti lasciano. Farlo contro squadre che si difendono a loro volta, per giunta giocando in casa tua (quindi 1- gli altri si chiudono dietro ancora di più e 2- il terreno di gioco sfavorisce chi prova ad attaccare), significa votarsi alla sterilità offensiva.
E' chiaro che con 5 difensori (D'Orazio e Corsi questo sono), tre mediani, una mezzapunta che tra l'altro gioca solo quando è in giornata (e spesso ha dimostrato che schierarlo dietro un'unica punta lo annulla) e Perez abbandonato in mezzo ai 5 difensori del Catanzaro, a sua volta arroccato in difesa, di gioco non ne fai, sul terreno disastrato la palla ti tradisce pure e perdendo tempo a controllarla consenti alla difesa di schierarsi, e alla fine ottieni uno zero a zero senza emozioni.
E chi deve regalartele le emozioni? Perez come detto abbandonato in mezzo a cinque avversari? Infantino a sua volta chiuso tra Dermaku e Pascali, che si nota solo quando colpisce D'Orazio e meriterebbe il rosso? Mungo che arranca su un terreno infido dove la palla non si stoppa e deve fare cinquanta metri contro una difesa schierata se vuole arrivare in porta? Letizia che si guarda il derby dalla panchina?
Zero a zero scontatissimo.
Poi vai a Castellammare, a Lecce, a Catania o a Trapani e sembra calcio champagne. Perché gli altri attaccano, lasciano spazi dietro anche per gli inserimenti dei centrocampisti (prego rivedere il primo gol a Castellammare, Bruccini e Calamai), cosa che contro squadre arroccate non si verifica, e difendersi per ripartire ha un senso.
Ecco perché giochiamo molto meglio con le grandi in trasferta che con le piccole in casa.
A tal proposito, occhio a Cosenza-Rende. Saranno altri 90' di fatica immane e scarsi risultati, se non la sbloccheremo subito magari su calcio da fermo.
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GUARASCIO MOLLA IL COSENZA CALCIO 
