Distrutta statua del MAB
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Distrutta statua del MAB
http://www.newsdicalabria.com/ultimora- ... i-8074.htm
Un camion della raccolta rifiuti ha sbagliato manovra ed ha urtato una statua del MAB (forse una colonna di Sosno? Non riesco a capire con chiarezza dalla foto) e l'ha distrutta.
Un camion della raccolta rifiuti ha sbagliato manovra ed ha urtato una statua del MAB (forse una colonna di Sosno? Non riesco a capire con chiarezza dalla foto) e l'ha distrutta.
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Re: Distrutta statua del MAB
abba ha scritto:speriamo che siano assicurati, se no addio c unica
GIGI MARULLA NEL CUORE!!! 28/08/2016 catanzaro - COSENZA 0-3
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Re: Distrutta statua del MAB
caxxo come è possibile io nn lo so :evil: :evil: signu incazzatu niguru :evil: :evil:
speriamo venga messa al più presto una copia!
p.s. guarascio mo mint* a curva a 30 euro
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Re: Distrutta statua del MAB
:ROFL:abba ha scritto:speriamo che siano assicurati, se no addio c unica
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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Re: Distrutta statua del MAB
Dopo poche ore, qualcuno voleva riprovarci
Senza parole.
Incivili.
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Re: Distrutta statua del MAB
La gente parcheggiata per andare al live. Poi c'è gente che dice (su questo forum) che non è vero che i cosentini debbano sempre parcheggiare dentro il posto da raggiungere.
Incivili.
Vergogna.
Incivili.
Vergogna.
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Re: Distrutta statua del MAB
So che era generico, prendo solo spunto per dire che io sostengo da una vita che se a cosenza mettessero solo parcheggi bianchi e iniziassero a fare multe a TUTTI quelli che parcheggiano ad minchiam, senza guardare chi è e chi non è, diventeremmo il comune più ricco d'occidentecorsiapreferenziale ha scritto:La gente parcheggiata per andare al live. Poi c'è gente che dice (su questo forum) che non è vero che i cosentini debbano sempre parcheggiare dentro il posto da raggiungere.
Incivili.
Vergogna.
Lode a te
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Re: Distrutta statua del MAB
Io ero uno della gente che lo diceva e lo sostiene tuttora è vero ci sono diversi cosentini che parcheggiano ditrnu u negozio ma non tutti sono così come si vuole far intendere. Aru live non penso ci vannu sulu chiri i cusenza city.corsiapreferenziale ha scritto:La gente parcheggiata per andare al live. Poi c'è gente che dice (su questo forum) che non è vero che i cosentini debbano sempre parcheggiare dentro il posto da raggiungere.
Incivili.
Vergogna.
Perchè non vi chiedete invece il come mai si permette di parcheggiare dove nn si dovrebbe ai signor clienti del live? I titolari vari di discoteche o disco pub sono tutti così agnellini? Perchè diversi politici chiudono gli occhi,ci sono telecamere perchè non viene multato il locale e le auto dei clienti che hanno messo li le macchine? perchè non mettono qualcosa che chiude completamente il transito dei veicoli sull'isola pedonale? perchè non mettono vigili/polizia a controllare?
ogni tanto poniamoci delle domande invece di etichettare sempre in un modo o in un altro i cittadini grazie.
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Re: Distrutta statua del MAB
Cosenza ama l’isola pedonale e pi spregio INVESTE sulla Cultura!
[ANZIA] C’è poco da fare, il cosentino è nostalgico. Così come Piazza Fera non s’arrende alla nuova initolazione, Corso Mazzini (da sempre adibito al transito delle macchine) è restìo ad accettare la sua nuova anima pedonale.
Così il cittadino deluso, con un’iniziativa tra l’anarchico e lo schattaruso, prende il suo mezzo di locomozione e transita tra le statue del Museo all’aperto. Ognuno a modo suo: c’è chi preferisce il mezzaccio da parcheggiare a due centimetri dal locale notturno avendo a bordo una tipa da tacco dodici conzata a machin’i cursa; e c’è quello che si fa strada, marcia indietro, col suo furgoncino della nettezza urbana avendo a bordo i fustoni da organico e plastica.
Ad ostacolare il transito motorizzato sull’isola pedonale, la decisione iniqua di ospitare delle statue proprio al centro della sede stradale: tutto il corso è un corollario di Dalì, Manzù, De Chirico, Sosno e chirica i mbrella.
CUACCI E CID - I piloti da sanpietrino scalpitano: «Ci avete stressato! Queste caz* di statue sono un pericolo pubblico. E se qualcuno strisciasse la macchina a un Ettore o ANDROMEDA? Vogliamo arrivare all’irreparabile: qualcuno prima o poi si romperà uno specchietto!»
E la profezia della Cassandra di turno non fa tardi ad avverarsi: ecco il furgoncino della nettezza urbana che sabato mattina, in retromarcia, cozza contro una delle tre statue di Sosno e la fa a pezzi. Si grida allo scandalo. Alle vibranti proteste dei cittadini amanti della Cultura («E mo chini i caccia si cuacci?») si uniscono quelle dei posteggiatori pedonali («E mo chini ciu fa u CID aru spazzino? Chiru M E R * * i Sosno?»)
Arrivare nei pressi del Modernissimo, accedendo da Piazza Kennedy è una gimcana difficilissima, degna del migliore Vettel: troppe statue, troppi spigoli, lance, cavalli, piedistalli. «La luce che filtra dai cartoni con i bronzi prima o poi ci farà sfracomare ara vetrina i Bata!», grida un autista del sabato sera.
TACCO 12 E NON – Qualcuno ce l’ha con il sindaco: «Occhiuto ci deve spiegare dove dobbiamo andare a parcheggiare. Fino a na decina i juarni fa, mbucavu u mezzaccio sup’u marciappiedi tra Permesso e ra funtana i giugnu. L’annu scorso c’era a pista ghiacciata, stannu ci ha misu chiri trulli i Natale. Basta! Chi caminata ci aiu i fa fa ara scaglia col tacco 12 pi arrivà a Corso Mazzini?»
I vigili latitano, il servizio comunale non copre le ventiquattro ore.
E c’è chi va fuori dal coro scomodando la lotta di classe: «A pagarne le spese sarà nu povaroma col furgoncino, ma a parcheggiare impunemente su tutta gente curu machinune.»
Che fare dunque? Spuntano ipotesi per pareggiare il conto. La più accreditata è quella autorevole di Micuzieddru u vaviatu: «Non solo la Cosenza bene ha diritto a parcheggiare intr’i negozi: chiediamo pubblicamente di attrezzare un’area tra Piazza XI settembre e Cozza Le Pe ra atta ad ospitare apiceddre, 127, A112 abarth, Simche Bakera e Dune, cu autisti che, finalmente, possono scendere orgogliosamente dal loro mezzo con sotto il braccio fimmine ccura tappina e turrerre dal baffo 12!»
http://www.spigaweb.org - 25/11/2013.
[ANZIA] C’è poco da fare, il cosentino è nostalgico. Così come Piazza Fera non s’arrende alla nuova initolazione, Corso Mazzini (da sempre adibito al transito delle macchine) è restìo ad accettare la sua nuova anima pedonale.
Così il cittadino deluso, con un’iniziativa tra l’anarchico e lo schattaruso, prende il suo mezzo di locomozione e transita tra le statue del Museo all’aperto. Ognuno a modo suo: c’è chi preferisce il mezzaccio da parcheggiare a due centimetri dal locale notturno avendo a bordo una tipa da tacco dodici conzata a machin’i cursa; e c’è quello che si fa strada, marcia indietro, col suo furgoncino della nettezza urbana avendo a bordo i fustoni da organico e plastica.
Ad ostacolare il transito motorizzato sull’isola pedonale, la decisione iniqua di ospitare delle statue proprio al centro della sede stradale: tutto il corso è un corollario di Dalì, Manzù, De Chirico, Sosno e chirica i mbrella.
CUACCI E CID - I piloti da sanpietrino scalpitano: «Ci avete stressato! Queste caz* di statue sono un pericolo pubblico. E se qualcuno strisciasse la macchina a un Ettore o ANDROMEDA? Vogliamo arrivare all’irreparabile: qualcuno prima o poi si romperà uno specchietto!»
E la profezia della Cassandra di turno non fa tardi ad avverarsi: ecco il furgoncino della nettezza urbana che sabato mattina, in retromarcia, cozza contro una delle tre statue di Sosno e la fa a pezzi. Si grida allo scandalo. Alle vibranti proteste dei cittadini amanti della Cultura («E mo chini i caccia si cuacci?») si uniscono quelle dei posteggiatori pedonali («E mo chini ciu fa u CID aru spazzino? Chiru M E R * * i Sosno?»)
Arrivare nei pressi del Modernissimo, accedendo da Piazza Kennedy è una gimcana difficilissima, degna del migliore Vettel: troppe statue, troppi spigoli, lance, cavalli, piedistalli. «La luce che filtra dai cartoni con i bronzi prima o poi ci farà sfracomare ara vetrina i Bata!», grida un autista del sabato sera.
TACCO 12 E NON – Qualcuno ce l’ha con il sindaco: «Occhiuto ci deve spiegare dove dobbiamo andare a parcheggiare. Fino a na decina i juarni fa, mbucavu u mezzaccio sup’u marciappiedi tra Permesso e ra funtana i giugnu. L’annu scorso c’era a pista ghiacciata, stannu ci ha misu chiri trulli i Natale. Basta! Chi caminata ci aiu i fa fa ara scaglia col tacco 12 pi arrivà a Corso Mazzini?»
I vigili latitano, il servizio comunale non copre le ventiquattro ore.
E c’è chi va fuori dal coro scomodando la lotta di classe: «A pagarne le spese sarà nu povaroma col furgoncino, ma a parcheggiare impunemente su tutta gente curu machinune.»
Che fare dunque? Spuntano ipotesi per pareggiare il conto. La più accreditata è quella autorevole di Micuzieddru u vaviatu: «Non solo la Cosenza bene ha diritto a parcheggiare intr’i negozi: chiediamo pubblicamente di attrezzare un’area tra Piazza XI settembre e Cozza Le Pe ra atta ad ospitare apiceddre, 127, A112 abarth, Simche Bakera e Dune, cu autisti che, finalmente, possono scendere orgogliosamente dal loro mezzo con sotto il braccio fimmine ccura tappina e turrerre dal baffo 12!»
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Re: Distrutta statua del MAB
serviva rompere una statua per far notare che la zona pedonale si riempie di macchine????
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Re: Distrutta statua del MAB
purtroppo pare proprio di si..Toquinho ha scritto:serviva rompere una statua per far notare che la zona pedonale si riempie di macchine????
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Re: Distrutta statua del MAB
Morto l'artista Sosno: a Cosenza pochi giorni fa camion della spazzatura ha distrutto una sua statua.
Era nato a Marsiglia 76 anni fa. Nel museo all'aperto bruzio appaiono le lastre in acciaio con il profilo del Bronzi, il Sette di cuori in marmo bianco e due Colonne doriche: una terza si è infranta in un recente incidente. E la famiglia Bilotti gliene aveva chiesto un'altra.
E' morto a 76 anni l’artista francese Sacha Sosno, pittore e scultore d’avanguardia noto per la sua tecnica di scultura “obliterata”. Lo scultore divenne molto popolare in Calabria, e a Cosenza in modo particolare, grazie ad alcune sue opere ospitate all'interno del Museo all'aperto Bilotti: i due Bronzi, in lastre d'acciaio verniciate di rosso, il Sette di cuori, in marmo bianco di Carrara, e le tre Colonne doriche, rimaste due dopo l'incidente di qualche giorno fa in cui un camion della raccolta dei rifiuti, ne ha mandato in frantumi una delle tre.
Sosno, nato a Marsiglia nel 1937 come Alexandre Joseph Sosnowsky, da padre estone e madre francese, basava il suo lavoro su figure archetipiche e sulla nozione di memoria collettiva, sempre utilizzando il suo peculiare linguaggio dell’obliterazione. Le sculture sono ritagliate dentro la materia in modo da poter vedere attraverso esse il mondo che scorre.
Il maestro, nonostante la malattia fosse in stato avanzato, era stato contattato dopo la distruzione della Colonna dorica dalla famiglia Bilotti, che gliene aveva commissionato una nuova copia. L'artista si era detto disponibile, a patto di trovare un marmo identico alle due gemelle. Il tempo non è stato benevolo.
Il Quotidiano della Calabria - 07/12/2013.
Era nato a Marsiglia 76 anni fa. Nel museo all'aperto bruzio appaiono le lastre in acciaio con il profilo del Bronzi, il Sette di cuori in marmo bianco e due Colonne doriche: una terza si è infranta in un recente incidente. E la famiglia Bilotti gliene aveva chiesto un'altra.
E' morto a 76 anni l’artista francese Sacha Sosno, pittore e scultore d’avanguardia noto per la sua tecnica di scultura “obliterata”. Lo scultore divenne molto popolare in Calabria, e a Cosenza in modo particolare, grazie ad alcune sue opere ospitate all'interno del Museo all'aperto Bilotti: i due Bronzi, in lastre d'acciaio verniciate di rosso, il Sette di cuori, in marmo bianco di Carrara, e le tre Colonne doriche, rimaste due dopo l'incidente di qualche giorno fa in cui un camion della raccolta dei rifiuti, ne ha mandato in frantumi una delle tre.
Sosno, nato a Marsiglia nel 1937 come Alexandre Joseph Sosnowsky, da padre estone e madre francese, basava il suo lavoro su figure archetipiche e sulla nozione di memoria collettiva, sempre utilizzando il suo peculiare linguaggio dell’obliterazione. Le sculture sono ritagliate dentro la materia in modo da poter vedere attraverso esse il mondo che scorre.
Il maestro, nonostante la malattia fosse in stato avanzato, era stato contattato dopo la distruzione della Colonna dorica dalla famiglia Bilotti, che gliene aveva commissionato una nuova copia. L'artista si era detto disponibile, a patto di trovare un marmo identico alle due gemelle. Il tempo non è stato benevolo.
Il Quotidiano della Calabria - 07/12/2013.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!