NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
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NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'.
I PULMAN BASTANO ED AVANZANO.
BUTTARE 160 MILIONI DI EURO PER UN'OPERA INUTILE, è UNA COSA VERGOGNOSA.
LE ESPERIENZE FALLIMENTARI DI MESSINA, BERGAMO E PARMA DEVONO FAR RIFLETTERE SULL'INUTILITA' DI QUESTA OPERA. RICORDIAMO CHE LE AREE URBANE DI MESSINA, BERGAMO E PARMA SONO NETTAMENTE PIU' POPOLOSE CHE LA NOSTRA.
IL 70% DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI VIVONO TRA ARCAVATA E ROGES. CHI PRENDEREBBE QUESTA METROLEGGERA?
I COSTI SAREBBERO 10 VOLTE I BENEFICI. CON IL CONSEGUENTE FALLIMENTO NEL GIRO DI 6 MESI.
E POI SI DISTRUGGEREBBE IL VIALE PARCO, UNICO POLMONE VERDE DELLA CITTA' CON CONSEGUENTE GHETTIZZAZIONE DI VIA POPILIA COME GIà ACCADDE 40 ANNI FA!!!
I PULMAN BASTANO ED AVANZANO.
BUTTARE 160 MILIONI DI EURO PER UN'OPERA INUTILE, è UNA COSA VERGOGNOSA.
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
sono daccordo
o a facimu pisant o unna facimu proprio!
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
polmone (addirittura unico) u nzì po lejamefisto ha scritto:NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'.
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BUTTARE 160 MILIONI DI EURO PER UN'OPERA INUTILE, è UNA COSA VERGOGNOSA.
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Coppa Italia 08.10.2014
Catanzaro-Cosenza 1-3
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
Jamu intra Cusenza,storie di ordinarie leggende "metropolitane" (leggere.)
Giancà,jamu intra Cusenza? Si Si,jamu. Emì,ma zumpamu supa i binari,o jamu di ponticiaddri? ca chiri granni su troppu luntani..no no,jamu di ponti picculi;però attiantu a un m'pacchià a capu..e allura,jamu:dicialu a Ernesto,vida si vo vena Umulicchiu,un ti scordà du dì a Topolino ca sinnò chin'u senta. A mia memoria,questi dialoghi risalgono a circa 40 o più anni fa;c'era il rilevato ferroviario,e l'identità cittadina totale la raggiungemmo a fine anni 90'.
La curiosità mi ha spinto a ricercare le ragioni per cui noi di via Popilia eravamo espulsi dalla città; il perchè del rilevato e,più avanti,lo spostamento a nord dello sviluppo della città.Tutto ha un inizio: fusione di pensieri socialdemocratici (accordo Cicchino-Misasi), et voilà: l'università si fa ad Arcavacata. Ma perchè questo? una maniata di esperti sguinzagliati dal ministero avevano partorito il sito di Piano Lago (espansione a sud..) per la nascente università..cos'è ca ha fattu cangià idea? "laddove esistevano antiche necropoli pre-elleniche,ciamu costruito a Standa.. Mo ho capito,a solita storia per favorire i palazzinari.si si facìa a Piano lago chi potii costrui,ancunu tunnel pe ci fa passà i neutrini.però mo un ti minda a fissià,continua..Dopo ca avianu partorito a genialata di fa l'università a Arcavacata,sè cuminciatu a parrà di "area urbana",iaramisè chi cosa bella..non vorrei divagare ma ho assistito a na conf stampa dove si ipotizzava il nome della grande città unica: CoReCa,sulu ca un sapianu addi piglià u scuagliu da regina... L'ambizione identitaria di un Sindaco,ha fatto si che la città tutta vivesse di un unica identità, quindi via il rilevato ferroviario e apertura della direttrice (viale G Mancini) sud-nord:ero presente ed ho documentato l'abbattimento dei ponti piccoli e quelli grandi,per me un'emozione grande. Nel frattempo la Grande Scelta politica di fare l'università a nord (rispetto alla vera città, quella antica) ha svuotato conseguentemente il centro storico: l'equazione è facile,se sposti l'asse politico,sociale amministrativo e urbanistico a nord,il centro (che era la città vecchia) perde centralità e viene abbandonato. Renà,mancu chiù u gustu i sceglia si zumpà i binari,o ji di ponti granni o picculi..Ma chi sta diciannu? Emì,vida ca mo ti stampanu i binari da metro leggera e atru ca muri... Dovevo aspettare 20 anni per avere un altro sindaco ambizioso che dice No alla divisione della città,e dice no al progetto della metro leggera.(che tradotto significa:ha sparecchiato u tavulu da politica..) speriamo bene. A chini cummena sta metro leggera? si saperra rispunna un forra ccà a capì, anzi, a cercà i capì.
ma facimu dua cunti: u progetto (virtuale) è viacchiu cumu l'anima mia. Chiru reale l'hannu fattu i "saggi" du PD..malanova loro, si su fatti fricà i Sandrino (Principe), u tracciato, a Cusenza ci fa na singa, a renne si fa u giro panoramico... ma vua mi obietterete sicuramente: ma mentre ara regione (cummannava u centro sinistra) Sandrino dava indicazioni i cumu avìa di vena tuttu u progetto, a Cusenza (cummannava u centro sinistra) eranu tutti silenti, nel senso ca s'accettava tutto pur di "non perdere i finanziamenti". a parola magica..
Back to the story of historical centre of Cusenza. Ho tentato di spiegare cos'è che ha provocato lo sciagurato svuotamento del centro storico, ed il "principato" è parte in causa assai.. Ma a distanza di anni (asse Cicchino-Misasi),a volte ritornano.A chi serve la metro leggera? certamente non a Cosenza, ma sicuramente a renne. Un tracciato su rotaie che serve i punti strategici del "principato" non fa che implementare le presenze sul suo territorio.Serve da guida attrattore per l'economia e per i servizi ad essa legati. Cosenza è e deve restare punto centrale dell'area urbana, è impensabile la città unica, si vuole svilire la storia e la cultura di un borgo ultra millenario che ha dato lustro alla civiltà, alla sapienza,e alle arti.
Quando si nasce quartiere, al massimo puoi aspirare a realizzare un condominio. a meno che non ti rialzano i muri e allora rimani quartiere. e renne chissu è.
Giancà,jamu intra Cusenza? Si Si,jamu. Emì,ma zumpamu supa i binari,o jamu di ponticiaddri? ca chiri granni su troppu luntani..no no,jamu di ponti picculi;però attiantu a un m'pacchià a capu..e allura,jamu:dicialu a Ernesto,vida si vo vena Umulicchiu,un ti scordà du dì a Topolino ca sinnò chin'u senta. A mia memoria,questi dialoghi risalgono a circa 40 o più anni fa;c'era il rilevato ferroviario,e l'identità cittadina totale la raggiungemmo a fine anni 90'.
La curiosità mi ha spinto a ricercare le ragioni per cui noi di via Popilia eravamo espulsi dalla città; il perchè del rilevato e,più avanti,lo spostamento a nord dello sviluppo della città.Tutto ha un inizio: fusione di pensieri socialdemocratici (accordo Cicchino-Misasi), et voilà: l'università si fa ad Arcavacata. Ma perchè questo? una maniata di esperti sguinzagliati dal ministero avevano partorito il sito di Piano Lago (espansione a sud..) per la nascente università..cos'è ca ha fattu cangià idea? "laddove esistevano antiche necropoli pre-elleniche,ciamu costruito a Standa.. Mo ho capito,a solita storia per favorire i palazzinari.si si facìa a Piano lago chi potii costrui,ancunu tunnel pe ci fa passà i neutrini.però mo un ti minda a fissià,continua..Dopo ca avianu partorito a genialata di fa l'università a Arcavacata,sè cuminciatu a parrà di "area urbana",iaramisè chi cosa bella..non vorrei divagare ma ho assistito a na conf stampa dove si ipotizzava il nome della grande città unica: CoReCa,sulu ca un sapianu addi piglià u scuagliu da regina... L'ambizione identitaria di un Sindaco,ha fatto si che la città tutta vivesse di un unica identità, quindi via il rilevato ferroviario e apertura della direttrice (viale G Mancini) sud-nord:ero presente ed ho documentato l'abbattimento dei ponti piccoli e quelli grandi,per me un'emozione grande. Nel frattempo la Grande Scelta politica di fare l'università a nord (rispetto alla vera città, quella antica) ha svuotato conseguentemente il centro storico: l'equazione è facile,se sposti l'asse politico,sociale amministrativo e urbanistico a nord,il centro (che era la città vecchia) perde centralità e viene abbandonato. Renà,mancu chiù u gustu i sceglia si zumpà i binari,o ji di ponti granni o picculi..Ma chi sta diciannu? Emì,vida ca mo ti stampanu i binari da metro leggera e atru ca muri... Dovevo aspettare 20 anni per avere un altro sindaco ambizioso che dice No alla divisione della città,e dice no al progetto della metro leggera.(che tradotto significa:ha sparecchiato u tavulu da politica..) speriamo bene. A chini cummena sta metro leggera? si saperra rispunna un forra ccà a capì, anzi, a cercà i capì.
ma facimu dua cunti: u progetto (virtuale) è viacchiu cumu l'anima mia. Chiru reale l'hannu fattu i "saggi" du PD..malanova loro, si su fatti fricà i Sandrino (Principe), u tracciato, a Cusenza ci fa na singa, a renne si fa u giro panoramico... ma vua mi obietterete sicuramente: ma mentre ara regione (cummannava u centro sinistra) Sandrino dava indicazioni i cumu avìa di vena tuttu u progetto, a Cusenza (cummannava u centro sinistra) eranu tutti silenti, nel senso ca s'accettava tutto pur di "non perdere i finanziamenti". a parola magica..
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
il viale parco unsitocca e via popilia non deve essere ghettizzata.
i dua binari si facissa passà da sant'agostino!
unnà capitu ca renne è e resterà sempre un quartiere di COSENZA.
a voglia ca vatti caro Pignataro che non sei altro....................
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unnà capitu ca renne è e resterà sempre un quartiere di COSENZA.
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
si sta organizzando per i prossimi giorni... un FLASH MOB di protesta per dire NO ALLA METROLEGGERA.
I fondi UE finanziano solo la costruzione.
Poi per gestirla servono le entrate correnti (la nostra Irpef).
Servono 80 milioni ogni anno magari sottratti alla Sanità per far circolare dei treni vuoti.....
Tenere attiva una metroleggera di questo tipo costa 10 milioni al kilometro ogni anno.
Prevedono 50 mila utenti che fanno 75.000 euro al giorno cioé 2,2 milioni al mese che fanno 26 milioni l'anno.
Anche ammesso (per assurdo), con 50 mila utenti ci mantengono solo 2,6 KM gli altri 15 km li fanno mantenere a chi?????????
I fondi UE finanziano solo la costruzione.
Poi per gestirla servono le entrate correnti (la nostra Irpef).
Servono 80 milioni ogni anno magari sottratti alla Sanità per far circolare dei treni vuoti.....
Tenere attiva una metroleggera di questo tipo costa 10 milioni al kilometro ogni anno.
Prevedono 50 mila utenti che fanno 75.000 euro al giorno cioé 2,2 milioni al mese che fanno 26 milioni l'anno.
Anche ammesso (per assurdo), con 50 mila utenti ci mantengono solo 2,6 KM gli altri 15 km li fanno mantenere a chi?????????
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
metropolitana totalmente inutile, ma pensassero a cose più serie invece i fricà sempre sordi
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Re: NO ALLA METROLEGGERA COSENZA-UNIVERSITA'!!!
Metropolitana leggera Cosenza-UNIVERSITA':
Barbanti (M5S): "Un boomerang sull'area urbana"
ROMA - La storia della metropolitana leggera Cosenza-Rende non è che la - solita, per il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare - prova che il fine quasi mai giustifica i mezzi ; soprattutto se i mezzi in questione sono alquanto obsoleti e il fine assai aleatorio.
Non dimentichiamoci infatti che quest'opera fu pensata negli anni '90, più di vent'anni fa : un tempo in cui il mondo è cambiato radicalmente e durante il quale i giudizi di convenienza sono mutati, soprattutto per le note questioni legate alla sostenibilità dei trasporti.
La nostra interrogazione ai Ministri dell'Economica e dello Sviluppo Economico e delle Politiche Europee vuol mettere in evidenza il rischio (ma forse sarebbe meglio parlare di elevata probabilità) che si apprestano a correre i Comuni di Cosenza e Rende nel dare il via libera al sistema metropolitano suddetto. I contro di questo progetto sono tanti, cominciando dall'impatto che esso avrebbe sull'assetto urbanistico della città : impatto, a nostro avviso, disastroso e che potrebbe pregiudicare proprio l'integrazione urbanistica di quartieri che - negli anni - ha cambiato il volto dell'urbe e del suo hinterland.
Capiamo bene che le questioni ambientali sono l'ultimo dei pensieri di una certa classe politica locale, assai avvezza alla deturpazione di città e territorio, ma vorremmo ricordare anche i problemi tecnici e finanziari. E visto che ormai - a torto o a ragione - sono i soldi il motore che fa muovere la politica, allora basti ricordare - su tutte - l'esperienza negativa capitata alla città di Messina, dove la realizzazione - nelle intenzioni - di un progetto simile, oltre a svuotare le casse del Comune, ha prodotto danni ingenti nel tessuto urbano, facendo perdere a interi quartieri la loro stessa identità.
Rischiare di commettere un errore simile alla luce di questa esperienza costituirebbe un comportamento insensato. Ma c'è di più. Nel bando modificato è previsto che l'offerente dovrà prevedere una ripartizione dei costi tra la programmazione 2007/2013 e la programmazione successiva, ma la decisione CE n. 1573 - cui il bando fa riferimento - stabilisce di identificare con due fasi "chiaramente identificabili" gli obiettivi materiali e finanziari del progetto che, invece, non sono in alcun modo identificati (e, oserei dire, identificabili) nel crono-programma del progetto : il rischio è che la procedura, avviata con grave ritardo dalla Regione Calabria, potrebbe comportare il mancato rispetto delle norme comunitarie, comportando il mancato riconoscimento delle spese sostenute e con conseguente disimpegno di fondi FESR ed obbligo di restituzione da parte dell'Italia all'Unione Europea.
Alla luce di tale elevata probabilità siamo convinti che il mega progetto possa rappresentare un boomerang pronto a colpire l'Area Urbana, le casse dei Comuni interessati, pregiudicando - infine - l'assetto urbanistico dell'hinterland. Crediamo, invece, che si possano adottare soluzioni meno costose e più efficaci, puntando magari su un sistema di mobilità sostenibile di ultima generazione : sarebbe meno invasivo, meno dispendioso e sicuramente più gradito alla popolazione, almeno quanto lo scampato pericolo dell'ennesimo spreco di risorse.
Sebastiano Barbanti
Cittadino in Parlamento
Movimento 5 Stelle
Barbanti (M5S): "Un boomerang sull'area urbana"
ROMA - La storia della metropolitana leggera Cosenza-Rende non è che la - solita, per il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare - prova che il fine quasi mai giustifica i mezzi ; soprattutto se i mezzi in questione sono alquanto obsoleti e il fine assai aleatorio.
Non dimentichiamoci infatti che quest'opera fu pensata negli anni '90, più di vent'anni fa : un tempo in cui il mondo è cambiato radicalmente e durante il quale i giudizi di convenienza sono mutati, soprattutto per le note questioni legate alla sostenibilità dei trasporti.
La nostra interrogazione ai Ministri dell'Economica e dello Sviluppo Economico e delle Politiche Europee vuol mettere in evidenza il rischio (ma forse sarebbe meglio parlare di elevata probabilità) che si apprestano a correre i Comuni di Cosenza e Rende nel dare il via libera al sistema metropolitano suddetto. I contro di questo progetto sono tanti, cominciando dall'impatto che esso avrebbe sull'assetto urbanistico della città : impatto, a nostro avviso, disastroso e che potrebbe pregiudicare proprio l'integrazione urbanistica di quartieri che - negli anni - ha cambiato il volto dell'urbe e del suo hinterland.
Capiamo bene che le questioni ambientali sono l'ultimo dei pensieri di una certa classe politica locale, assai avvezza alla deturpazione di città e territorio, ma vorremmo ricordare anche i problemi tecnici e finanziari. E visto che ormai - a torto o a ragione - sono i soldi il motore che fa muovere la politica, allora basti ricordare - su tutte - l'esperienza negativa capitata alla città di Messina, dove la realizzazione - nelle intenzioni - di un progetto simile, oltre a svuotare le casse del Comune, ha prodotto danni ingenti nel tessuto urbano, facendo perdere a interi quartieri la loro stessa identità.
Rischiare di commettere un errore simile alla luce di questa esperienza costituirebbe un comportamento insensato. Ma c'è di più. Nel bando modificato è previsto che l'offerente dovrà prevedere una ripartizione dei costi tra la programmazione 2007/2013 e la programmazione successiva, ma la decisione CE n. 1573 - cui il bando fa riferimento - stabilisce di identificare con due fasi "chiaramente identificabili" gli obiettivi materiali e finanziari del progetto che, invece, non sono in alcun modo identificati (e, oserei dire, identificabili) nel crono-programma del progetto : il rischio è che la procedura, avviata con grave ritardo dalla Regione Calabria, potrebbe comportare il mancato rispetto delle norme comunitarie, comportando il mancato riconoscimento delle spese sostenute e con conseguente disimpegno di fondi FESR ed obbligo di restituzione da parte dell'Italia all'Unione Europea.
Alla luce di tale elevata probabilità siamo convinti che il mega progetto possa rappresentare un boomerang pronto a colpire l'Area Urbana, le casse dei Comuni interessati, pregiudicando - infine - l'assetto urbanistico dell'hinterland. Crediamo, invece, che si possano adottare soluzioni meno costose e più efficaci, puntando magari su un sistema di mobilità sostenibile di ultima generazione : sarebbe meno invasivo, meno dispendioso e sicuramente più gradito alla popolazione, almeno quanto lo scampato pericolo dell'ennesimo spreco di risorse.
Sebastiano Barbanti
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