Renzie
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Renzie
Beh...per par condicio...i 5stelle dicono cacchiate ma lui nun fissia.
Prendiamo per esempio il suo nuovo progetto del Senato.
Oggi pomeriggio alla Direzione del Pd discuterà anche la bozza di riforma del Senato che sarà composto da «150 persone, di cui 108 sindaci di comuni capoluogo, 21 presidenti di Regione e 21 esponenti della società civile». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, intervenendo ad un convegno di Confindustria a Firenze.
e il disegno di legge di riforma delle province stilato dal suo amico Delrio, sorta di Cicchitto berlusconiano (avete notato che Renzi la spara e Delrio lo difende? Come il gran Cicchitto dei bei tempi. Berlusconi la sparava e Cicchitto lo difendeva).
'intervento sulle province
Il disegno di legge approvato dalla Camera individua i seguenti organi della provincia: il presidente della provincia, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci. Il riparto di competenze è analogo a quello fissato per gli organi della città metropolitana.
Il presidente della provincia è eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia e resta in carica quattro anni; sono eleggibili i sindaci il cui mandato scada non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni.
Il consiglio provinciale è composto dal presidente della provincia e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione (da 16 a 10). Il consiglio provinciale è organo elettivo di secondo grado e dura in carica 2 anni; hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia.
L’assemblea dei sindaci è composta dai sindaci dei comuni della provincia. Anche in tal caso, l’incarico di presidente della provincia, di consigliere provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci è svolto a titolo gratuito.
Quindi ricapitolando.
Sindaci al Senato
Sindaci alla Provincia
Sindaci mister della squadra locale di calcio? Ci manca poco....gli vuol far fare tutto...
Prendiamo per esempio il suo nuovo progetto del Senato.
Oggi pomeriggio alla Direzione del Pd discuterà anche la bozza di riforma del Senato che sarà composto da «150 persone, di cui 108 sindaci di comuni capoluogo, 21 presidenti di Regione e 21 esponenti della società civile». Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, intervenendo ad un convegno di Confindustria a Firenze.
e il disegno di legge di riforma delle province stilato dal suo amico Delrio, sorta di Cicchitto berlusconiano (avete notato che Renzi la spara e Delrio lo difende? Come il gran Cicchitto dei bei tempi. Berlusconi la sparava e Cicchitto lo difendeva).
'intervento sulle province
Il disegno di legge approvato dalla Camera individua i seguenti organi della provincia: il presidente della provincia, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci. Il riparto di competenze è analogo a quello fissato per gli organi della città metropolitana.
Il presidente della provincia è eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia e resta in carica quattro anni; sono eleggibili i sindaci il cui mandato scada non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni.
Il consiglio provinciale è composto dal presidente della provincia e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione (da 16 a 10). Il consiglio provinciale è organo elettivo di secondo grado e dura in carica 2 anni; hanno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia.
L’assemblea dei sindaci è composta dai sindaci dei comuni della provincia. Anche in tal caso, l’incarico di presidente della provincia, di consigliere provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci è svolto a titolo gratuito.
Quindi ricapitolando.
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Re: Renzie
Opus, senza difendere nessuno qui la risposta è banale: il sindaco che eventualmente siederebbe al Senato è uno solo per ogni provincia e per le poche volte che il consiglio provinciale si dovesse riunire (ma anche un tale Senato non dovrebbe mica riunirsi tutti i giorni..) sicuramente sarebbe rappresentato da un assessore della giunta con la delega specifica.
La figura del sindaco come componente del consiglio provinciale non è necessariamente la figura fisica ma la figura istituzionale quindi un assessore con delega specifica, credo che Renzie questa cosa la abbia anche specificata ma io sono convinto che sarà più facile cambiare il Senato che abolire le province.
La figura del sindaco come componente del consiglio provinciale non è necessariamente la figura fisica ma la figura istituzionale quindi un assessore con delega specifica, credo che Renzie questa cosa la abbia anche specificata ma io sono convinto che sarà più facile cambiare il Senato che abolire le province.
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Re: Renzie
Non per denigrare le riforme di Renzi ma secondo me ci saranno sindaci, assessori con deleghe e vicesindaci o altre gente delegata che gireranno per Roma e per le relative province di appartenenza invece di essere presenti nei posti dove sono stati eletti o nominati ovverosia il loro territorio comunale.
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Re: Renzie
Un'apertura più chiara, invece, arriva da Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che ai cronisti ha detto di non "chiudere a priori un possibile appoggio a un governo guidato da Matteo Renzi" (video).
chissà cosa ne pensano quelli che hanno votato alla primarie :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
chissà cosa ne pensano quelli che hanno votato alla primarie :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
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Re: Renzie
Governo, il Pd alla resa dei conti: offerto ministero a Letta in cambio della resa
In direzione si consumerà la frattura fra Renzi e il presidente del Consiglio. Delegazione del partito a palazzo Chigi per convincere il premier a farsi da parte senza traumi, ma il segretario è pronto comunque a sfiduciarlo
Il PD che sfiducia il PD !!! Geniali !!!
Come Fonzie, anche Renzie non saprà dire "Ho sbagliato".
[youtube]uwkU8-d1gIk[/youtube]
In direzione si consumerà la frattura fra Renzi e il presidente del Consiglio. Delegazione del partito a palazzo Chigi per convincere il premier a farsi da parte senza traumi, ma il segretario è pronto comunque a sfiduciarlo
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Re: Renzie
Mossa geniale per ri-consegnare il paese nella mani del piduista-corruttore-mafioso alle prossime elezioni.
Più o meno come il cambio Prodi-D'Alema del 1998.
Campagna elettorale improntata come se fossero all'opposizione da 35 anni.......e milioni e milioni di italioti pronti a ri-votarlo.
Più o meno come il cambio Prodi-D'Alema del 1998.
Campagna elettorale improntata come se fossero all'opposizione da 35 anni.......e milioni e milioni di italioti pronti a ri-votarlo.
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!
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Re: Renzie
e mi viene sempre più la voglia di dire:marcello77 ha scritto:Mossa geniale per ri-consegnare il paese nella mani del piduista-corruttore-mafioso alle prossime elezioni.
Più o meno come il cambio Prodi-D'Alema del 1998.
Campagna elettorale improntata come se fossero all'opposizione da 35 anni.......e milioni e milioni di italioti pronti a ri-votarlo.
chissà cosa ne pensano quelli che hanno votato alla primarie :ROFL :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL: :ROFL:
Di sinistra non ha manco un'unghia
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Re: Renzie
comunque le piroette smentite e i tripli carpiati con scappellamento a destra che ha fatto in queste ultime settimane sono degne del berlusconi dei tempi d'oro
ENRICO, STAI SERENO
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"dunami ̶f̶u̶r̶t̶u̶n̶a̶ u cul* i Guarascio e jettami a mare" (cit. mia nonna)
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Re: Renzie
Vilienza ha scritto:comunque le piroette smentite e i tripli carpiati con scappellamento a destra che ha fatto in queste ultime settimane sono degne del berlusconi dei tempi d'oro
BERLUSRENZIE !!!
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Re: Renzie
3 premier, nessuno eletto...mha!!!!
Una malattia che non va più via
La mia modesta funzione all'interno di questo forum è moderare gli altri, non me stesso (cit.)
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Re: Renzie
Beh, Letta è onorevole.
Sul fatto che Monti e Renzie (Monti è senatore a vita) non siano stati eletti, Napolitano sta applicando la costituzione dove dispone che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri (art. 92 e seguenti) e nulla dispone sul fatto che sia onorevole o senatore.
Monti potevo capirlo. L'Europa ci aveva fatto capire che se rimaneva Berlusconi, ci commissariava e ci mandava la Troika come in Grecia eppoi erano caxxi.
Su Renzie non capisco e lo vedo soltanto come un chiurito dello smisurato ego di Renzie. Un chiurito dettato da un calcolo politico e da una scommessa che spero Renzie perderà.
Sul fatto che Monti e Renzie (Monti è senatore a vita) non siano stati eletti, Napolitano sta applicando la costituzione dove dispone che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri (art. 92 e seguenti) e nulla dispone sul fatto che sia onorevole o senatore.
Monti potevo capirlo. L'Europa ci aveva fatto capire che se rimaneva Berlusconi, ci commissariava e ci mandava la Troika come in Grecia eppoi erano caxxi.
Su Renzie non capisco e lo vedo soltanto come un chiurito dello smisurato ego di Renzie. Un chiurito dettato da un calcolo politico e da una scommessa che spero Renzie perderà.
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Re: Renzie
La vera vergogna è che non è stato ancora nominato e ha già la lista dei ministri.
Mi dispiace dirlo ma ha avuto ragione la Lega (e il M5S) che non si sono presentati alle consultazioni.
Tena 'na fretta !!!
Spero ardentemente che si bruci.....
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Re: Renzie
Galli: “Asse Renzi-Verdini nato nel 2009. Pdl mi abbandonò nella corsa al Comune”.
Parla l'ex portiere della Nazionale, oggi consigliere di opposizione a Firenze, cinque anni fa venne sconfitto alle elezioni comunali vinte dal segretario Pd. Ora avanza un sospetto: "Appalti interessavano Fusi e Ligresti".
“Verdini? L’ultima volta l’ho sentito nel 2009, il giorno del ballottaggio. E mi creda: lui è uno concreto, quindi si vede che in questi anni non gli è più servito parlare con me, parlerà con qualcuno di più importante del sottoscritto dentro Palazzo Vecchio”. Per ricostruire il rapporto di oggi tra Matteo Renzi e Denis Verdini si deve tornare lì, a quel 2009. In questi ultimi mesi i due si sono più volte incontrati di lunedì sera, hanno mediato per definire la nuova legge elettorale e ora tentano di plasmare una maggioranza che in aula possa sostenere Renzi ed evitargli l’immobilismo legislativo che ha afflitto l’esecutivo Letta. Verdini, inoltre, ha rivelato Fabrizio d’Esposito ieri su questo giornale, ha coinvolto l’amico Nicola Cosentino per creare in Senato un gruppetto di sicurezza nel centrodestra che sostenga il Governo Renzi sempre, a prescindere dagli umori tattici di Ncd. Così mentre nel Pd Pippo Civati minaccia problemi proprio a seguito delle notizie sul patto Renzi-Verdini, il sindaco segretario quasi premier coprirebbe la falla grazie al fu nemico.
I due si sono conosciuti nel 2008. Ma la scintilla, racconta chi c’era, è scoccata solo un anno dopo e con precisione l’ultima settimana del ballottaggio per le amministrative tra Giovanni Galli, candidato sindaco per il centrodestra, e Renzi. “Verdini l’ultima volta l’ho sentito il 20 giugno”, ricorda Galli. “Mi aveva scelto lui, io feci una lista civica, mi portò anche a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi poi, dopo il ballottaggio il silenzio: ho cercato di parlargli all’inizio; gli dicevo ‘abbiamo fatto un ottimo risultato ora lavoriamo per vincere nel 2014; risposte? Zero”. E allora, racconta Galli, “ho cominciato a farmi qualche domanda”. E a cercare risposte. In vista del primo turno per sostenere la sua candidatura a Firenze arrivarono tutti, da Altero Matteoli a Berlusconi. Per il ballottaggio “venne solo Brunetta; ma come: mai nessuno prima era riuscito a costringere il centrosinistra al ballottaggio e nel momento di accelerare loro frenano? In quegli ultimi giorni per Renzi arrivarono Prodi, Veltroni, persino Massimo D’Alema; io? Abbandonato”. Galli tira le somme: “Forse i miei davano per scontata la sconfitta al primo turno”.
Renzi era un anonimo presidente di Provincia accomodato lì dai suoi padri politici: Francesco Rutelli e Lapo Pistelli in particolare. Si fa largo a spallate, allora come oggi. E costringe il partito a sostenerne la candidatura: alle primarie sfida Pistelli e Ventura. Li batte a mani basse. Ma fino a quel momento Verdini lo osserva, “lo annusa, lo studia”. Poi cominciano a simpatizzare. “La vecchia strategia della sinistra – sintetizza Sergio Staino – che scandisce i tempi della sconfitta: ‘ignori il nemico, lo minimizzi, poi lo combatti ma scopri che è troppo tardi e allora ti ci allei”. Staino è decisamente critico con Renzi. “Io sono terrorizzato dall’avanzata dei Cinque Stelle che avverrà anche a causa di Renzi, uno che dopo aver parlato di trasparenza, rottamazione, innovazione si mette a fare manovre bieche da democristiani della prima Repubblica; allora significa che sei anche una persona falsa”. Dei rapporti tra Renzi e Verdini però, Staino dice di non sapere nulla. “Ci mancherebbe anche questa; certo è che Renzi crede di poter riuscire a fare ciò in cui Letta ha fallito. Ma il governo mica se lo può fare da solo, speriamo bene”. Negano l’esistenza di qualsiasi tipo di rapporti anche alcuni degli uomini più fidati di Renzi. Anche quelli negli anni scaricati dal sindaco. Come dice il presidente del Consiglio comunale e futuro sottosegretario nell’esecutivo renziano, Eugenio Giani, “Matteo non ha mai lasciato dietro di se né feriti né prigionieri”. Che tradotto significa: nessuno dirà mai nulla.
Quello di Renzi appare come un esercito di terracotta, puoi torturarli ma se la consegna è il silenzio otterrai solo silenzio. Ora poi che dall’ufficio del sindaco gli scatoloni escono per andare a Palazzo Chigi, a nessuno verrebbe in mente di sbarrarsi da solo una possibile discesa nei Palazzi romani. “Rischi che io non corro”, dice Galli. “Io sono l’unico o quasi all’opposizione in Comune dal 2009, guardo l’ascesa di Renzi, questo rapporto con Verdini e ripasso mentalmente quanto è accaduto in questi anni”. Cosa? “Bè, pensiamo ai lavori pubblici e a chi erano stati assegnati, quali imprenditori interessavano? L’area Castello era Ligresti, la Caserma dei Marescialli era Fusi. Qualcuno venne anche arrestato. Poi Tramvia, Etruria, Tav… Il dubbio a questo punto è più che lecito: solo il dubbio, per carità”. E perché Verdini “non ha ancora scelto il candidato sindaco di Firenze per sfidare il renziano Dario Nardella? Doveva decidere entro il 31 gennaio, ancora niente”. Magari perché anche nel Pd nulla è deciso? Per carità “se Renzi al governo fa bene io son solo contento, perché se sbaglia si muore tutti”. E Verdini, dice, “è bravo a fare il suo mestiere”.
Davide Vecchi - Il Fatto Quotidiano del 16 febbraio 2014.
Parla l'ex portiere della Nazionale, oggi consigliere di opposizione a Firenze, cinque anni fa venne sconfitto alle elezioni comunali vinte dal segretario Pd. Ora avanza un sospetto: "Appalti interessavano Fusi e Ligresti".
“Verdini? L’ultima volta l’ho sentito nel 2009, il giorno del ballottaggio. E mi creda: lui è uno concreto, quindi si vede che in questi anni non gli è più servito parlare con me, parlerà con qualcuno di più importante del sottoscritto dentro Palazzo Vecchio”. Per ricostruire il rapporto di oggi tra Matteo Renzi e Denis Verdini si deve tornare lì, a quel 2009. In questi ultimi mesi i due si sono più volte incontrati di lunedì sera, hanno mediato per definire la nuova legge elettorale e ora tentano di plasmare una maggioranza che in aula possa sostenere Renzi ed evitargli l’immobilismo legislativo che ha afflitto l’esecutivo Letta. Verdini, inoltre, ha rivelato Fabrizio d’Esposito ieri su questo giornale, ha coinvolto l’amico Nicola Cosentino per creare in Senato un gruppetto di sicurezza nel centrodestra che sostenga il Governo Renzi sempre, a prescindere dagli umori tattici di Ncd. Così mentre nel Pd Pippo Civati minaccia problemi proprio a seguito delle notizie sul patto Renzi-Verdini, il sindaco segretario quasi premier coprirebbe la falla grazie al fu nemico.
I due si sono conosciuti nel 2008. Ma la scintilla, racconta chi c’era, è scoccata solo un anno dopo e con precisione l’ultima settimana del ballottaggio per le amministrative tra Giovanni Galli, candidato sindaco per il centrodestra, e Renzi. “Verdini l’ultima volta l’ho sentito il 20 giugno”, ricorda Galli. “Mi aveva scelto lui, io feci una lista civica, mi portò anche a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi poi, dopo il ballottaggio il silenzio: ho cercato di parlargli all’inizio; gli dicevo ‘abbiamo fatto un ottimo risultato ora lavoriamo per vincere nel 2014; risposte? Zero”. E allora, racconta Galli, “ho cominciato a farmi qualche domanda”. E a cercare risposte. In vista del primo turno per sostenere la sua candidatura a Firenze arrivarono tutti, da Altero Matteoli a Berlusconi. Per il ballottaggio “venne solo Brunetta; ma come: mai nessuno prima era riuscito a costringere il centrosinistra al ballottaggio e nel momento di accelerare loro frenano? In quegli ultimi giorni per Renzi arrivarono Prodi, Veltroni, persino Massimo D’Alema; io? Abbandonato”. Galli tira le somme: “Forse i miei davano per scontata la sconfitta al primo turno”.
Renzi era un anonimo presidente di Provincia accomodato lì dai suoi padri politici: Francesco Rutelli e Lapo Pistelli in particolare. Si fa largo a spallate, allora come oggi. E costringe il partito a sostenerne la candidatura: alle primarie sfida Pistelli e Ventura. Li batte a mani basse. Ma fino a quel momento Verdini lo osserva, “lo annusa, lo studia”. Poi cominciano a simpatizzare. “La vecchia strategia della sinistra – sintetizza Sergio Staino – che scandisce i tempi della sconfitta: ‘ignori il nemico, lo minimizzi, poi lo combatti ma scopri che è troppo tardi e allora ti ci allei”. Staino è decisamente critico con Renzi. “Io sono terrorizzato dall’avanzata dei Cinque Stelle che avverrà anche a causa di Renzi, uno che dopo aver parlato di trasparenza, rottamazione, innovazione si mette a fare manovre bieche da democristiani della prima Repubblica; allora significa che sei anche una persona falsa”. Dei rapporti tra Renzi e Verdini però, Staino dice di non sapere nulla. “Ci mancherebbe anche questa; certo è che Renzi crede di poter riuscire a fare ciò in cui Letta ha fallito. Ma il governo mica se lo può fare da solo, speriamo bene”. Negano l’esistenza di qualsiasi tipo di rapporti anche alcuni degli uomini più fidati di Renzi. Anche quelli negli anni scaricati dal sindaco. Come dice il presidente del Consiglio comunale e futuro sottosegretario nell’esecutivo renziano, Eugenio Giani, “Matteo non ha mai lasciato dietro di se né feriti né prigionieri”. Che tradotto significa: nessuno dirà mai nulla.
Quello di Renzi appare come un esercito di terracotta, puoi torturarli ma se la consegna è il silenzio otterrai solo silenzio. Ora poi che dall’ufficio del sindaco gli scatoloni escono per andare a Palazzo Chigi, a nessuno verrebbe in mente di sbarrarsi da solo una possibile discesa nei Palazzi romani. “Rischi che io non corro”, dice Galli. “Io sono l’unico o quasi all’opposizione in Comune dal 2009, guardo l’ascesa di Renzi, questo rapporto con Verdini e ripasso mentalmente quanto è accaduto in questi anni”. Cosa? “Bè, pensiamo ai lavori pubblici e a chi erano stati assegnati, quali imprenditori interessavano? L’area Castello era Ligresti, la Caserma dei Marescialli era Fusi. Qualcuno venne anche arrestato. Poi Tramvia, Etruria, Tav… Il dubbio a questo punto è più che lecito: solo il dubbio, per carità”. E perché Verdini “non ha ancora scelto il candidato sindaco di Firenze per sfidare il renziano Dario Nardella? Doveva decidere entro il 31 gennaio, ancora niente”. Magari perché anche nel Pd nulla è deciso? Per carità “se Renzi al governo fa bene io son solo contento, perché se sbaglia si muore tutti”. E Verdini, dice, “è bravo a fare il suo mestiere”.
Davide Vecchi - Il Fatto Quotidiano del 16 febbraio 2014.
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Re: Renzie
Napolitano dà l'incarico a Renzi che annuncia una riforma al mese
La piattaforma di governo, spiega poi, "prevede entro il mese di febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali e subito dopo a marzo immediatamente il lavoro, ad aprile la riforma della pubblica amministrazione, e a maggio il fisco".
E a giugno Dio si riposò....(Genesi 2:2-3)
La piattaforma di governo, spiega poi, "prevede entro il mese di febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali e subito dopo a marzo immediatamente il lavoro, ad aprile la riforma della pubblica amministrazione, e a maggio il fisco".
E a giugno Dio si riposò....(Genesi 2:2-3)
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Re: Renzie
Comunque Monti è stato nominato appositamente senatore a vita qualche giorno prima della nominaOpus ha scritto:Beh, Letta è onorevole.
Sul fatto che Monti e Renzie (Monti è senatore a vita) non siano stati eletti, Napolitano sta applicando la costituzione dove dispone che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri (art. 92 e seguenti) e nulla dispone sul fatto che sia onorevole o senatore.
Monti potevo capirlo. L'Europa ci aveva fatto capire che se rimaneva Berlusconi, ci commissariava e ci mandava la Troika come in Grecia eppoi erano caxxi.
Su Renzie non capisco e lo vedo soltanto come un chiurito dello smisurato ego di Renzie. Un chiurito dettato da un calcolo politico e da una scommessa che spero Renzie perderà.
Lode a te