Cosenza vs Catanzaro 1-1 - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
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Cosenza vs Catanzaro 1-1 - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Tabellino
COSENZA: Micai; Sgarbi, Venturi, Caporale; Ricciardi, Charlys (83′ Jose Mauri), Kourfalidis (83′ Zilli), D’Orazio (76′ Cimino), Kouan; Mazzocchi (72′ Strizzolo), Rizzo Pinna (83′ Ciervo).
A disp. : Vettorel, Martino, Sankoh, Dalle Mura, Hristov, Fumagalli, Ricci. All. : Alvini
CATANZARO: Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Situm (61′ Cassandro), Pontisso (60′ Pompetti), Petriccione, Buso (83′ Brignola), Compagnon (70′ Seck); Iemmello, Pittarello (83′ La Mantia).
A disp. : Dini, Borrelli, Turicchia, Antonini, Brignola, Pagano, Ceresoli, Biasci. All. : Caserta
ARBITRO: Gianluca Aureliano della sezione Aia di Bologna, assistenti: Marco Scatragli di Arezzo e Stefano Galimberti di Arezzo. Quarto Ufficiale: Lucio Felice Angelillo di Nola. VAR: Daniele Paterna di Teramo. AVAR: Oreste Muto di Torre Annunziata.
MARCATORI: 80′ Pompetti, 90′ + 16' CIERVO
NOTE: spettatori presenti: 10.603 . Ammoniti: D’Orazio, Charlys, Brighenti, Mazzocchi, Scognamillo. Espulsi: Caporale. Recupero: 2’pt – 5’st
Highlights
https://www.youtube.com/watch?v=CXzD4LKKXIo
Post Partita
https://www.youtube.com/watch?v=bW-NUQJhoWg
COSENZA: Micai; Sgarbi, Venturi, Caporale; Ricciardi, Charlys (83′ Jose Mauri), Kourfalidis (83′ Zilli), D’Orazio (76′ Cimino), Kouan; Mazzocchi (72′ Strizzolo), Rizzo Pinna (83′ Ciervo).
A disp. : Vettorel, Martino, Sankoh, Dalle Mura, Hristov, Fumagalli, Ricci. All. : Alvini
CATANZARO: Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Situm (61′ Cassandro), Pontisso (60′ Pompetti), Petriccione, Buso (83′ Brignola), Compagnon (70′ Seck); Iemmello, Pittarello (83′ La Mantia).
A disp. : Dini, Borrelli, Turicchia, Antonini, Brignola, Pagano, Ceresoli, Biasci. All. : Caserta
ARBITRO: Gianluca Aureliano della sezione Aia di Bologna, assistenti: Marco Scatragli di Arezzo e Stefano Galimberti di Arezzo. Quarto Ufficiale: Lucio Felice Angelillo di Nola. VAR: Daniele Paterna di Teramo. AVAR: Oreste Muto di Torre Annunziata.
MARCATORI: 80′ Pompetti, 90′ + 16' CIERVO
NOTE: spettatori presenti: 10.603 . Ammoniti: D’Orazio, Charlys, Brighenti, Mazzocchi, Scognamillo. Espulsi: Caporale. Recupero: 2’pt – 5’st
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Si rischia seriamente l'imbarcata del secolo.....
Altro che vittoria....
Se finisce 0-2 è un miracolo.
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Gruppo Sante'
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Finalmente si può parlare dell'unica partita che può salvare la stagione
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Speriamo in un rinvio x maltempo.
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
il solito catastrofismo prenatalizio
due vittorie nelle prossime due e giri a 26 punti sul campo... non un miracolo ma un'anomalia spazio temporale
sempre a vi lamentà stati
ottimismo caz*
due vittorie nelle prossime due e giri a 26 punti sul campo... non un miracolo ma un'anomalia spazio temporale
sempre a vi lamentà stati
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Prevendita da domani alle 11.
Le curve pare abbiano deciso di entrare
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Frega niente, importante la cessione.
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30 Giugno 2011: Torneremo...
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
19/07/2015
...LE BANDIERE NON MUOIONO MAI.
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Assolutamente d'accordo
E quindi Briga sei possibilista? Fammi sognare
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Hai qualche news dell ultim' ora?
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Ritenevo più importante la partita di Carrara....
E comunque la penso come Brigata.... indifferenza assoluta....la partita da portare a casa si gioca fuori dal campo....i paesanazzi sti caz**
E comunque la penso come Brigata.... indifferenza assoluta....la partita da portare a casa si gioca fuori dal campo....i paesanazzi sti caz**
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- THE FAN (domenica 22 dicembre 2024, 19:08) • originalzagor (domenica 22 dicembre 2024, 20:05)
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Le news dell’ultima ora sono che la trattativa va avanti e sarebbe a buon punto. Ma il Pipistro ha sempre l’ultima parola.
Nonostante i commenti che circolano sui social, AD ORA, comunque non mi risulta personalmente che sia già stato sottoscritto dalle parti un preliminare di vendita.
Nonostante i commenti che circolano sui social, AD ORA, comunque non mi risulta personalmente che sia già stato sottoscritto dalle parti un preliminare di vendita.
30 Giugno 2011: Torneremo...
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
19/07/2015
...LE BANDIERE NON MUOIONO MAI.
16 Giugno 2018: Siamo tornati.
10 Maggio 2021: Eravamo tornati.
3 Agosto 2021: B simu torna.
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Mi permetto di condividere in questo spazio di ultimi e veri tifosi un mio personale sfogo/pensiero sulla situazione attuale.
Mi sento di condividerla con voi perché sono certo che, indipendentemente dalle idee e dai diversi metodi, tutti qui amiamo il Cosenza spontaneamente, facendo anche il sacrificio di stargli lontano, perché non ci rispecchiamo più in esso.
Cosenza: morte cerebrale
All’italiano medio (e al tifoso medio) basta vedere un uomo con un megafono che grida per illudersi che qualcuno stia provvedendo a risolvere un problema esistente da 13 anni, ma non funziona così.
A Carrara la tifoseria ha dimostrato tutta la sua vigliaccheria: ha rammentato la scarsa qualità dei giocatori davanti ad allenatore e direttore sportivo e dinanzi ai giocatori stessi, tra 3 giorni impegnati in una gara cruciale della stagione.
Un po’ come il genitore che dice davanti alla maestra che il figlio è un emerito coglione.
Il “fatevi prendere i giocatori o andatevene a fanculo” detto a DS e allenatore è stato il modo per delegare la protesta contro Guarascio ad altri.
L’ultima contestazione del tifo organizzato risale al periodo dicembre 2022-aprile 2023, quando la tifoseria decise (giustamente) di disertare più partite consecutive in casa (6).
In quelle sei partite i ragazzi di mister Viali conquistarono 12 punti in casa, a dimostrazione che in campo ci vanno i valori tecnici dei giocatori e non il tifo organizzato.
Ergo la narrazione per cui “la squadra ha bisogno di noi” non esiste e mai esisterà nel calcio.
Le squadre hanno bisogno dei giocatori, stop.
L’1 aprile il tifo organizzato torna in Curva, contro il Pisa e da allora, da più di un anno, quella feroce e continua contestazione non si è mai più vista, nonostante il proprietario fosse sempre lo stesso.
Da giugno 2024 a oggi i soprusi, le malefatte e le mancanze di rispetto al pubblico di Cosenza e al Cosenza Calcio sono stati numerosi:
-chiusura della squadra femminile
-mancati pagamenti mensilità Irpef e INPS con conseguente penalizzazione di 4 punti
-licenziamento della storica e incolpevole collaboratrice della società Dottoressa Roberta Anania, utilizzata come capro espiatorio dalla società
-demolizione del progetto tecnico della stagione precedente, vendita dei migliori giocatori (con l’acquisto di facciata di Tutino) e allestimento di una squadra tecnicamente inadeguata alla Serie B
-aumento spropositato di abbonamenti e biglietti
-mancati pagamenti a fornitori, alberghi, strutture sportive e dipendenti
-mancati pagamenti a steward
-gestione della condizioni igieniche e sanitarie dello stadio da quarto mondo, con nessun rispetto verso le categorie più in difficoltà ad accedere allo Stadio.
-E ultima solo da un punto di vista cronologico, il listino prezzi per il derby del 26 dicembre che vedeva, in un primo momento, i prezzi dei biglietti partire dai 30€ per arrivare ai 122€, salvo poi essere “riabbassati” qualche ora più tardi, quando l’intero pubblico cosentino, la stampa e le autorità cittadine avevano manifestato il proprio dissenso.
E qualcuno potrebbe dire: bene, dinanzi a tutto ciò il tifo organizzato avrà protestato con veemenza, nelle strade, nelle piazze, sugli spalti, ovunque.
Ma assolutamente no.
A parte la diserzione della prima giornata (per motivazioni che si sono ripresentate anche nelle gare interne successive), il tifo organizzato è rimasto assolutamente silenzioso.
Nessuno striscione di protesta.
Nessuna manifestazione in piazza.
Nessun coro contro la società (qualcuno dice che ci sento e vedo male, ma evidentemente siamo in tanti).
Un silenzio assordante, quasi come se il proprietario tanto contestato l’anno prima, fosse improvvisamente andato via.
La voce grossa la si è fatta con dei giocatori che si sono sentiti dire dai propri tifosi che non sono adatti alla categoria, ad un tecnico che lavora con ciò che ha e all’ennesimo DS che lavora con quattro spicci.
Vigliaccheria allo stato puro.
La risposta da parte di alcuni esponenti del “tifo organizzato” è stata che noi “tifosi da divano” (ci tengo a precisare che sono un fuori sede che ogni volta che deve vedere una partita al Marulla si fa 1000km) non abbiamo il diritto di parlare o di giudicare le NON prese di posizione del tifo, perché non facciamo i loro “sacrifici”.
Sacrifici? Quali sacrifici?
Sacrificio è il padre di famiglia che si sveglia alle 4 di mattina per lavorare 16 ore e non riuscire a mantenere la famiglia.
Quel padre di famiglia non può esimersi dall’andare a lavoro, perché altrimenti crepa di fame.
E quel padre ti dirà comunque che non lo fa per sacrifico, ma per amore.
Chiunque ami qualcosa o qualcuno, che sia la squadra del cuore o una persona, non fa sacrifici, ama e basta.
Se uno percepisce di stare sacrificando qualcosa per qualcos’altro, beh smettesse, evidentemente non gli viene tanto spontaneo.
Andare allo stadio non è un sacrifico.
Andare in trasferta con gli amici non è un sacrificio.
Non è un obbligo, un dovere o una prescrizione medica.
Non è qualcosa senza la quale non si può vivere dignitosamente.
La dignità invece, è non piegarsi alle imposizioni di chi DA 13 ANNI, umilia e deride questa città e i suoi tifosi.
Chi impedisce alle ragazze di avere il sogno di vestire la maglia del Cosenza Calcio, perché a Cosenza il calcio non è di tutti.
Ormai è chiaro che la mentalità del tifo organizzato è la medesima del presidente Guarascio: il giocattolo è mio, quello che faccio non lo fai tu e quindi non mi puoi dire che devo fare.
Del resto, chi di noi è mai stato presidente di una squadra di calcio? Nessuno, neanche gli ultras.
Però se LORO protestano contro la società sono legittimati perché “il Cosenza è dei tifosi, del suo popolo”.
Se però osi sottolineare che da un anno non fanno niente contro questa presidenza ti rispondono che “il Cosenza è nostro, di chi fa sacrifici”.
Come se avere 20 anni e fuggire dalla propria terra non fosse un sacrificio sufficiente, un dolore abbastanza grande da sopportare.
In amore il sacrificio non esiste; tifare Cosenza è un onore, un dovere che sentiamo da cosentini, non un obbligo legale o economico.
Visto che il tifo organizzato è troppo impegnato a tifare sé stesso e ad auto idolatrarsi, diventando ormai complice del probabile e imminente fallimento del Cosenza Calcio, e altresì vero che per quanto la stampa si stia lentamente svegliando da un letargo durato più di un decennio ancora non stia facendo nulla di concreto per mandare via questa sanguisuga da Cosenza, ormai ognuno dovrà combattere questa battaglia da solo, sebbene i nefasti esiti ricadranno su tutta la comunità.
L’unione, il sostegno, il senso di comunità, i valori al di sopra degli interessi.
Tutto questo a Cosenza non c’è più da tanto tempo e forse il fallimento/ la retrocessione serverà a svegliare un po’ di coscienze addormentate.
Questo è un insignificante “grido” di rassegnazione di un tifoso fuori sede (prima allo stadio da 9 anni ormai), definito “da divano” da qualcuno, che nel proprio piccolo non vuole stare chino dinanzi a questo stupro del Cosenza Calcio e dei suoi valori.
Nel mio piccolo, non solo il 26 dicembre, ma da qui a quando questa società non andrà più via, non andrò più allo Stadio e sinceramente non supporterò più nessuna iniziativa o presa di posizione di una tifoseria addormentata e interessata ai “propri sacrifici”.
Ognuno per la propria strada e quando poi il tempo sarà giudice, vedremo chi avrà fatto cosa e in che condizioni saremo.
Cosenza mio, ti amo tanto e mi manca starti accanto, ma tornerò, io come tutti quelli che da anni hanno deciso di fare il VERO E UNICO SACRIFICIO di non presenziare più al Marulla, chi per lontananza geografica, chi per propria coscienza personale.
Un grande idolo della vecchia tifoseria rossoblu diceva:
“Nua simu i Cusenza e capi unni volimu”.
Liberate il Cosenza Calcio, da chiunque lo utilizzi come una proprietà e non come un bene di tutti i cosentini.
A volte fa di più qualcuno che grida dal divano, che qualcuno che sta zitto sugli spalti.
Forza lupi, sempre.
Mi sento di condividerla con voi perché sono certo che, indipendentemente dalle idee e dai diversi metodi, tutti qui amiamo il Cosenza spontaneamente, facendo anche il sacrificio di stargli lontano, perché non ci rispecchiamo più in esso.
Cosenza: morte cerebrale
All’italiano medio (e al tifoso medio) basta vedere un uomo con un megafono che grida per illudersi che qualcuno stia provvedendo a risolvere un problema esistente da 13 anni, ma non funziona così.
A Carrara la tifoseria ha dimostrato tutta la sua vigliaccheria: ha rammentato la scarsa qualità dei giocatori davanti ad allenatore e direttore sportivo e dinanzi ai giocatori stessi, tra 3 giorni impegnati in una gara cruciale della stagione.
Un po’ come il genitore che dice davanti alla maestra che il figlio è un emerito coglione.
Il “fatevi prendere i giocatori o andatevene a fanculo” detto a DS e allenatore è stato il modo per delegare la protesta contro Guarascio ad altri.
L’ultima contestazione del tifo organizzato risale al periodo dicembre 2022-aprile 2023, quando la tifoseria decise (giustamente) di disertare più partite consecutive in casa (6).
In quelle sei partite i ragazzi di mister Viali conquistarono 12 punti in casa, a dimostrazione che in campo ci vanno i valori tecnici dei giocatori e non il tifo organizzato.
Ergo la narrazione per cui “la squadra ha bisogno di noi” non esiste e mai esisterà nel calcio.
Le squadre hanno bisogno dei giocatori, stop.
L’1 aprile il tifo organizzato torna in Curva, contro il Pisa e da allora, da più di un anno, quella feroce e continua contestazione non si è mai più vista, nonostante il proprietario fosse sempre lo stesso.
Da giugno 2024 a oggi i soprusi, le malefatte e le mancanze di rispetto al pubblico di Cosenza e al Cosenza Calcio sono stati numerosi:
-chiusura della squadra femminile
-mancati pagamenti mensilità Irpef e INPS con conseguente penalizzazione di 4 punti
-licenziamento della storica e incolpevole collaboratrice della società Dottoressa Roberta Anania, utilizzata come capro espiatorio dalla società
-demolizione del progetto tecnico della stagione precedente, vendita dei migliori giocatori (con l’acquisto di facciata di Tutino) e allestimento di una squadra tecnicamente inadeguata alla Serie B
-aumento spropositato di abbonamenti e biglietti
-mancati pagamenti a fornitori, alberghi, strutture sportive e dipendenti
-mancati pagamenti a steward
-gestione della condizioni igieniche e sanitarie dello stadio da quarto mondo, con nessun rispetto verso le categorie più in difficoltà ad accedere allo Stadio.
-E ultima solo da un punto di vista cronologico, il listino prezzi per il derby del 26 dicembre che vedeva, in un primo momento, i prezzi dei biglietti partire dai 30€ per arrivare ai 122€, salvo poi essere “riabbassati” qualche ora più tardi, quando l’intero pubblico cosentino, la stampa e le autorità cittadine avevano manifestato il proprio dissenso.
E qualcuno potrebbe dire: bene, dinanzi a tutto ciò il tifo organizzato avrà protestato con veemenza, nelle strade, nelle piazze, sugli spalti, ovunque.
Ma assolutamente no.
A parte la diserzione della prima giornata (per motivazioni che si sono ripresentate anche nelle gare interne successive), il tifo organizzato è rimasto assolutamente silenzioso.
Nessuno striscione di protesta.
Nessuna manifestazione in piazza.
Nessun coro contro la società (qualcuno dice che ci sento e vedo male, ma evidentemente siamo in tanti).
Un silenzio assordante, quasi come se il proprietario tanto contestato l’anno prima, fosse improvvisamente andato via.
La voce grossa la si è fatta con dei giocatori che si sono sentiti dire dai propri tifosi che non sono adatti alla categoria, ad un tecnico che lavora con ciò che ha e all’ennesimo DS che lavora con quattro spicci.
Vigliaccheria allo stato puro.
La risposta da parte di alcuni esponenti del “tifo organizzato” è stata che noi “tifosi da divano” (ci tengo a precisare che sono un fuori sede che ogni volta che deve vedere una partita al Marulla si fa 1000km) non abbiamo il diritto di parlare o di giudicare le NON prese di posizione del tifo, perché non facciamo i loro “sacrifici”.
Sacrifici? Quali sacrifici?
Sacrificio è il padre di famiglia che si sveglia alle 4 di mattina per lavorare 16 ore e non riuscire a mantenere la famiglia.
Quel padre di famiglia non può esimersi dall’andare a lavoro, perché altrimenti crepa di fame.
E quel padre ti dirà comunque che non lo fa per sacrifico, ma per amore.
Chiunque ami qualcosa o qualcuno, che sia la squadra del cuore o una persona, non fa sacrifici, ama e basta.
Se uno percepisce di stare sacrificando qualcosa per qualcos’altro, beh smettesse, evidentemente non gli viene tanto spontaneo.
Andare allo stadio non è un sacrifico.
Andare in trasferta con gli amici non è un sacrificio.
Non è un obbligo, un dovere o una prescrizione medica.
Non è qualcosa senza la quale non si può vivere dignitosamente.
La dignità invece, è non piegarsi alle imposizioni di chi DA 13 ANNI, umilia e deride questa città e i suoi tifosi.
Chi impedisce alle ragazze di avere il sogno di vestire la maglia del Cosenza Calcio, perché a Cosenza il calcio non è di tutti.
Ormai è chiaro che la mentalità del tifo organizzato è la medesima del presidente Guarascio: il giocattolo è mio, quello che faccio non lo fai tu e quindi non mi puoi dire che devo fare.
Del resto, chi di noi è mai stato presidente di una squadra di calcio? Nessuno, neanche gli ultras.
Però se LORO protestano contro la società sono legittimati perché “il Cosenza è dei tifosi, del suo popolo”.
Se però osi sottolineare che da un anno non fanno niente contro questa presidenza ti rispondono che “il Cosenza è nostro, di chi fa sacrifici”.
Come se avere 20 anni e fuggire dalla propria terra non fosse un sacrificio sufficiente, un dolore abbastanza grande da sopportare.
In amore il sacrificio non esiste; tifare Cosenza è un onore, un dovere che sentiamo da cosentini, non un obbligo legale o economico.
Visto che il tifo organizzato è troppo impegnato a tifare sé stesso e ad auto idolatrarsi, diventando ormai complice del probabile e imminente fallimento del Cosenza Calcio, e altresì vero che per quanto la stampa si stia lentamente svegliando da un letargo durato più di un decennio ancora non stia facendo nulla di concreto per mandare via questa sanguisuga da Cosenza, ormai ognuno dovrà combattere questa battaglia da solo, sebbene i nefasti esiti ricadranno su tutta la comunità.
L’unione, il sostegno, il senso di comunità, i valori al di sopra degli interessi.
Tutto questo a Cosenza non c’è più da tanto tempo e forse il fallimento/ la retrocessione serverà a svegliare un po’ di coscienze addormentate.
Questo è un insignificante “grido” di rassegnazione di un tifoso fuori sede (prima allo stadio da 9 anni ormai), definito “da divano” da qualcuno, che nel proprio piccolo non vuole stare chino dinanzi a questo stupro del Cosenza Calcio e dei suoi valori.
Nel mio piccolo, non solo il 26 dicembre, ma da qui a quando questa società non andrà più via, non andrò più allo Stadio e sinceramente non supporterò più nessuna iniziativa o presa di posizione di una tifoseria addormentata e interessata ai “propri sacrifici”.
Ognuno per la propria strada e quando poi il tempo sarà giudice, vedremo chi avrà fatto cosa e in che condizioni saremo.
Cosenza mio, ti amo tanto e mi manca starti accanto, ma tornerò, io come tutti quelli che da anni hanno deciso di fare il VERO E UNICO SACRIFICIO di non presenziare più al Marulla, chi per lontananza geografica, chi per propria coscienza personale.
Un grande idolo della vecchia tifoseria rossoblu diceva:
“Nua simu i Cusenza e capi unni volimu”.
Liberate il Cosenza Calcio, da chiunque lo utilizzi come una proprietà e non come un bene di tutti i cosentini.
A volte fa di più qualcuno che grida dal divano, che qualcuno che sta zitto sugli spalti.
Forza lupi, sempre.
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- THE FAN (domenica 22 dicembre 2024, 20:12) • Trotto2 (domenica 22 dicembre 2024, 20:13) • Peppe75 (domenica 22 dicembre 2024, 20:58) • 4collinmeno (domenica 22 dicembre 2024, 21:18) • Speroni (lunedì 23 dicembre 2024, 0:52) • isaia (lunedì 23 dicembre 2024, 9:13) • WereWolf (martedì 24 dicembre 2024, 10:50)
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Re: Cosenza vs Catanzaro - pre, live e post partita - giovedì 26/12/2024 h 15:00
Spero che tu possa dare la conferma a stretto giro, sarebbe la notizia più importante in tanti anni di onorati scoop
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- Cinghiale83 (domenica 22 dicembre 2024, 19:57) • Trotto2 (domenica 22 dicembre 2024, 20:13) • THE FAN (domenica 22 dicembre 2024, 20:15) • Brigata rossoblu (domenica 22 dicembre 2024, 20:16) • Frascale67 (lunedì 23 dicembre 2024, 12:28)
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