RIP GIGI MARULLA
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Re: RIP GIGI MARULLA
E' incredibile come la cosa più bella scritta su di te non venga da Cosenza ma da Salerno. Non che avessi molti dubbi, ma ora è scritto nero su bianco. Ebbene sì, se lo ricordano Marulla... ed è un ricordo che fa venire i brividi
#addioBomber
Faceva caldo da morire, come oggi, quasi venticinque anni fa. Magari qualche grado in meno ma i metereologi parlano di temperatura percepita.
E io la percepivo tutta, tra sudore, lacrime e rabbia.
Faceva caldo, anche se Tano era sceso in campo col cappotto granata.
A Pescara facevano festa, i maledetti.
E ci stava traffico, per rimetterci su quell'autostrada arroventata, eravamo in tanti.
Guidavo, e quello strunzillo che mi sorpassò col motorino me lo ricordo ancora.
"A Chieti, dovete andare" mi urlò. Il tempo di scendere ed era già svanito. La mia rabbia non svaniva, che mezz'ora prima avevo cercato di farmi giustizia ma dagli spogliatoi mi buttarono fuori.
La fine, in 12 mesi, del sogno di una vita calcistica.
Sì, ti ho odiato con tutte le mie forze, mio fiero avversario.
E se anche avessi voluto, mai avrei potuto dimenticare il tuo nome.
Me l'hanno urlato a Cava, me l'hanno scritto sull'Autostrada ad Avellino.
Eri il simbolo dei nostri nemici calcistici.
E quante te ne ho urlate, quando ti ho rivisto sul campo.
Ma la gamba, un menisco, al massimo un crociato, i miei bersagli erano sempre circondati dal verde del terreno di gioco.
Ma questo lo sapevi, di certo. Tu protagonista, io tifoso, la pensavamo allo stesso modo. E non in fondo, ma pienamente.
Quelli come te sapevano il significato della parola appartenenza.
Per questo non ci dobbiamo dire niente, non ci dobbiamo giustificare, soprattutto ora che il Tempo è passato, e tengo la coccia pelata come la tenevi tu.
Adesso, se ti arriva la mia voce, te lo posso dire che come centravanti ti ammiravo.
E che leggere, in questo giorno caldo senza respiro, che il tuo cuore si era fermato ha fatto fermare per un millisecondo pure il mio.
Mi era successo pure quando seppi di Denis.
Magari adesso glielo puoi dire.
Salerno ti piange, Gigi, e non sono vuote parole, chè la fierezza di un'appartenenza la si misura con la fierezza degli avversari.
E meglio perdere quello spareggio per mano di un calciatore, di un uomo vero, che mille partite perdute per mano di mezze seghe.
La Vita è ingiusta, Bomber, e questa volta ti hanno fischiato un fuorigioco che non c'era.
Onore a TE, Gigi Marulla.
giodoc per "Le Cronache del Salernitano" - 20 Luglio 2015
#addioBomber
Faceva caldo da morire, come oggi, quasi venticinque anni fa. Magari qualche grado in meno ma i metereologi parlano di temperatura percepita.
E io la percepivo tutta, tra sudore, lacrime e rabbia.
Faceva caldo, anche se Tano era sceso in campo col cappotto granata.
A Pescara facevano festa, i maledetti.
E ci stava traffico, per rimetterci su quell'autostrada arroventata, eravamo in tanti.
Guidavo, e quello strunzillo che mi sorpassò col motorino me lo ricordo ancora.
"A Chieti, dovete andare" mi urlò. Il tempo di scendere ed era già svanito. La mia rabbia non svaniva, che mezz'ora prima avevo cercato di farmi giustizia ma dagli spogliatoi mi buttarono fuori.
La fine, in 12 mesi, del sogno di una vita calcistica.
Sì, ti ho odiato con tutte le mie forze, mio fiero avversario.
E se anche avessi voluto, mai avrei potuto dimenticare il tuo nome.
Me l'hanno urlato a Cava, me l'hanno scritto sull'Autostrada ad Avellino.
Eri il simbolo dei nostri nemici calcistici.
E quante te ne ho urlate, quando ti ho rivisto sul campo.
Ma la gamba, un menisco, al massimo un crociato, i miei bersagli erano sempre circondati dal verde del terreno di gioco.
Ma questo lo sapevi, di certo. Tu protagonista, io tifoso, la pensavamo allo stesso modo. E non in fondo, ma pienamente.
Quelli come te sapevano il significato della parola appartenenza.
Per questo non ci dobbiamo dire niente, non ci dobbiamo giustificare, soprattutto ora che il Tempo è passato, e tengo la coccia pelata come la tenevi tu.
Adesso, se ti arriva la mia voce, te lo posso dire che come centravanti ti ammiravo.
E che leggere, in questo giorno caldo senza respiro, che il tuo cuore si era fermato ha fatto fermare per un millisecondo pure il mio.
Mi era successo pure quando seppi di Denis.
Magari adesso glielo puoi dire.
Salerno ti piange, Gigi, e non sono vuote parole, chè la fierezza di un'appartenenza la si misura con la fierezza degli avversari.
E meglio perdere quello spareggio per mano di un calciatore, di un uomo vero, che mille partite perdute per mano di mezze seghe.
La Vita è ingiusta, Bomber, e questa volta ti hanno fischiato un fuorigioco che non c'era.
Onore a TE, Gigi Marulla.
giodoc per "Le Cronache del Salernitano" - 20 Luglio 2015
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Re: RIP GIGI MARULLA
Da Brividi questa testimonianza da Salerno in ricordo di Gigi Marulla, c'è l'ammirazione per il nemico/avversario che va al di là della rabbia e l'amarezza di un gol che ha provocato in loro tristezza per aver perso lo spareggio e l'umiliazione dei nemici anche negli anni a seguire(CAva, Avellino, da come scrive)
COSENZA PREVALE
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
AMO IL COSENZA PERCHE' AMO COSENZA
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Re: RIP GIGI MARULLA
Tutti questi attestati di stima da parte dei nostri avversari storici, fa capire sempre di più che Marulla faceva parte di una "razza"di giocatori unici.
Quelli che al triplice fischio, nonostante gli insulti degli avversari, guadagnava comunque la stima di chi aveva contro, un rispetto ed ammirazione che va al di là dei colori e della maglia che indossi.
Perché sotto c'era un uomo vero, uno di quelli che prima di tutto ricordava e faceva ricordare a tutti che il calcio è un gioco, che si impegnava sempre al massimo e che sapeva che correre sul prato ogni domenica sotto il sole o la pioggia, era ed è un privilegio che bisogna amare, proteggere e tramandare con i giusti valori. Altrimenti si perde il senso di tutto.
Il problema è che credo se ne sia andato uno degli ultimi grandi rappresentanti di questa razza.
Oggi il calcio è decisamente virato su qualcosa di commerciale, si parla solo di bilanci, marketing, top player (parola di per sè vuota, buona solo a fare pubblicità e vendere giornali), corruzione, fallimenti e persone di malaffare che gravitano sempre di più dentro questo sistema marcio.
Ed il gioco e gli uomini dove sono finiti?
Fanno solo da cornice, a volte non servono nemmeno.....
Tempo fa ho visto il video di Buffa che raccontava come nei mondiali del 1986, quando Burruchaga segna il gol del 3 a 2 nella finale contro la Germania, nel correre verso la porta era sospinto probabilmente da tutta l'Argentina, che correva con lui.
Ecco, secondo me nel gol della Salernitana, dietro lo scatto di Gigi per segnare ci siamo tutti noi Cosentini!
Siamo tutti lì, giovani e vecchi, un unica generazione che trattiene il fiato mentre va incontro alla palla per calciare contro Battara.
Lì, ai bordi del campo o davanti la televisione, che corre contro il destino, la paura, e quello che non vuole perdere così presto. Siamo le sue gambe,la sua grinta ed il suo coraggio, e lui è la quintessenza di quello che volevamo essere in campo.
Eravamo una città che aveva riconquistato da pochi anni la serie B dopo tanti patimenti, che sembrava rinascere nel giocare di nuovo in quella serie, che non si arrendeva, che non credeva di essere considerata giustamente per quello che valeva, e che cercava in ogni partita il riscatto.
Penso che Marulla, da vero calabrese, lo avesse capito prima di noi. E, rimanendo tanti anni a Cosenza, aveva fatto la sua scelta, da uomo vero.
Perché essere una bandiera non vuol dire solo diventare un simbolo, ma significa prendersi la responsabilità di non mollare mai, anche quando va tutto male ed il primo bersaglio sei proprio tu, che per questa squadra e questa città hai dato la tua carriera e parte della tua vita.
E' come se lui ci fosse sempre stato e ci sarà sempre....
L'anno scorso, per le celebrazioni del centenario, per me il manifesto più bello era quello di un genitore che raccontava ad un bambino piccolo il gol di Gigi contro la Salernitana, sfogliando un ideale album dei ricordi.
A questo ricordo ne vanno aggiunti tanti altri, che sono più degli insegnamenti. Il più importante è quello di non perdere l'identità di ciò che siamo, di crederci sempre, e di non farci travolgere da mode fasulle e passeggere. Di mantenere la nostra infinita passione per la nostra squadra, domenica dopo domenica.
Perchè se Gigi è rimasto qui anche dopo essersi ritirato, e ci aveva scelto, penso che fosse più per come siamo, che per come vorremmo essere.
A noi tutti adesso è passato questo testimone, e dobbiamo cercare di mantenerlo nel miglior modo possibile, in un mondo del calcio che non è più quello della nostra infanzia o giovinezza, ma che è il più bello che abbiamo mai visto e (forse) vedremo.
Perchè, se non lo facciamo, non riusciremo a trasmettere correttamente alle nove generazioni di tifosi, cosa significa far parte del Cosenza Calcio.
Visto che ormai che tutti, ma proprio tutti, SE LO RICORDANO, GIGI MARULLA!
Quelli che al triplice fischio, nonostante gli insulti degli avversari, guadagnava comunque la stima di chi aveva contro, un rispetto ed ammirazione che va al di là dei colori e della maglia che indossi.
Perché sotto c'era un uomo vero, uno di quelli che prima di tutto ricordava e faceva ricordare a tutti che il calcio è un gioco, che si impegnava sempre al massimo e che sapeva che correre sul prato ogni domenica sotto il sole o la pioggia, era ed è un privilegio che bisogna amare, proteggere e tramandare con i giusti valori. Altrimenti si perde il senso di tutto.
Il problema è che credo se ne sia andato uno degli ultimi grandi rappresentanti di questa razza.
Oggi il calcio è decisamente virato su qualcosa di commerciale, si parla solo di bilanci, marketing, top player (parola di per sè vuota, buona solo a fare pubblicità e vendere giornali), corruzione, fallimenti e persone di malaffare che gravitano sempre di più dentro questo sistema marcio.
Ed il gioco e gli uomini dove sono finiti?
Fanno solo da cornice, a volte non servono nemmeno.....
Tempo fa ho visto il video di Buffa che raccontava come nei mondiali del 1986, quando Burruchaga segna il gol del 3 a 2 nella finale contro la Germania, nel correre verso la porta era sospinto probabilmente da tutta l'Argentina, che correva con lui.
Ecco, secondo me nel gol della Salernitana, dietro lo scatto di Gigi per segnare ci siamo tutti noi Cosentini!
Siamo tutti lì, giovani e vecchi, un unica generazione che trattiene il fiato mentre va incontro alla palla per calciare contro Battara.
Lì, ai bordi del campo o davanti la televisione, che corre contro il destino, la paura, e quello che non vuole perdere così presto. Siamo le sue gambe,la sua grinta ed il suo coraggio, e lui è la quintessenza di quello che volevamo essere in campo.
Eravamo una città che aveva riconquistato da pochi anni la serie B dopo tanti patimenti, che sembrava rinascere nel giocare di nuovo in quella serie, che non si arrendeva, che non credeva di essere considerata giustamente per quello che valeva, e che cercava in ogni partita il riscatto.
Penso che Marulla, da vero calabrese, lo avesse capito prima di noi. E, rimanendo tanti anni a Cosenza, aveva fatto la sua scelta, da uomo vero.
Perché essere una bandiera non vuol dire solo diventare un simbolo, ma significa prendersi la responsabilità di non mollare mai, anche quando va tutto male ed il primo bersaglio sei proprio tu, che per questa squadra e questa città hai dato la tua carriera e parte della tua vita.
E' come se lui ci fosse sempre stato e ci sarà sempre....
L'anno scorso, per le celebrazioni del centenario, per me il manifesto più bello era quello di un genitore che raccontava ad un bambino piccolo il gol di Gigi contro la Salernitana, sfogliando un ideale album dei ricordi.
A questo ricordo ne vanno aggiunti tanti altri, che sono più degli insegnamenti. Il più importante è quello di non perdere l'identità di ciò che siamo, di crederci sempre, e di non farci travolgere da mode fasulle e passeggere. Di mantenere la nostra infinita passione per la nostra squadra, domenica dopo domenica.
Perchè se Gigi è rimasto qui anche dopo essersi ritirato, e ci aveva scelto, penso che fosse più per come siamo, che per come vorremmo essere.
A noi tutti adesso è passato questo testimone, e dobbiamo cercare di mantenerlo nel miglior modo possibile, in un mondo del calcio che non è più quello della nostra infanzia o giovinezza, ma che è il più bello che abbiamo mai visto e (forse) vedremo.
Perchè, se non lo facciamo, non riusciremo a trasmettere correttamente alle nove generazioni di tifosi, cosa significa far parte del Cosenza Calcio.
Visto che ormai che tutti, ma proprio tutti, SE LO RICORDANO, GIGI MARULLA!
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Re: RIP GIGI MARULLA
Splendido! Senza parole...........abba ha scritto:E' incredibile come la cosa più bella scritta su di te non venga da Cosenza ma da Salerno. Non che avessi molti dubbi, ma ora è scritto nero su bianco. Ebbene sì, se lo ricordano Marulla... ed è un ricordo che fa venire i brividi
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Re: RIP GIGI MARULLA
bellissimo e da pelle d'oca l'articolo riportato e postato da abba ma meglio precisare alcune cose probabilmente è più bello giornalisticamente parlando rispetto a quelli fatti da molti giornalisti o presunti tali, ma nn in maniera assoluta basta guardare gli innumerevoli messaggi, testimonianze e ricordi di tutti noi tifosi,ultrà, sportivi ,cittadini cosentini e calabresi in genere sia in contesti virtuali che nella vita reale che tuttora ci sono e continueranno ad esserci, poi è chiaro nn tutti siamo giornalisti o scrittori ma l'affetto per gigi è innegabile e reale da parte di tutti.
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Re: RIP GIGI MARULLA
abba ha scritto:E' incredibile come la cosa più bella scritta su di te non venga da Cosenza ma da Salerno. Non che avessi molti dubbi, ma ora è scritto nero su bianco. Ebbene sì, se lo ricordano Marulla... ed è un ricordo che fa venire i brividi
#addioBomber
Faceva caldo da morire, come oggi, quasi venticinque anni fa. Magari qualche grado in meno ma i metereologi parlano di temperatura percepita.
E io la percepivo tutta, tra sudore, lacrime e rabbia.
Faceva caldo, anche se Tano era sceso in campo col cappotto granata.
A Pescara facevano festa, i maledetti.
E ci stava traffico, per rimetterci su quell'autostrada arroventata, eravamo in tanti.
Guidavo, e quello strunzillo che mi sorpassò col motorino me lo ricordo ancora.
"A Chieti, dovete andare" mi urlò. Il tempo di scendere ed era già svanito. La mia rabbia non svaniva, che mezz'ora prima avevo cercato di farmi giustizia ma dagli spogliatoi mi buttarono fuori.
La fine, in 12 mesi, del sogno di una vita calcistica.
Sì, ti ho odiato con tutte le mie forze, mio fiero avversario.
E se anche avessi voluto, mai avrei potuto dimenticare il tuo nome.
Me l'hanno urlato a Cava, me l'hanno scritto sull'Autostrada ad Avellino.
Eri il simbolo dei nostri nemici calcistici.
E quante te ne ho urlate, quando ti ho rivisto sul campo.
Ma la gamba, un menisco, al massimo un crociato, i miei bersagli erano sempre circondati dal verde del terreno di gioco.
Ma questo lo sapevi, di certo. Tu protagonista, io tifoso, la pensavamo allo stesso modo. E non in fondo, ma pienamente.
Quelli come te sapevano il significato della parola appartenenza.
Per questo non ci dobbiamo dire niente, non ci dobbiamo giustificare, soprattutto ora che il Tempo è passato, e tengo la coccia pelata come la tenevi tu.
Adesso, se ti arriva la mia voce, te lo posso dire che come centravanti ti ammiravo.
E che leggere, in questo giorno caldo senza respiro, che il tuo cuore si era fermato ha fatto fermare per un millisecondo pure il mio.
Mi era successo pure quando seppi di Denis.
Magari adesso glielo puoi dire.
Salerno ti piange, Gigi, e non sono vuote parole, chè la fierezza di un'appartenenza la si misura con la fierezza degli avversari.
E meglio perdere quello spareggio per mano di un calciatore, di un uomo vero, che mille partite perdute per mano di mezze seghe.
La Vita è ingiusta, Bomber, e questa volta ti hanno fischiato un fuorigioco che non c'era.
Onore a TE, Gigi Marulla.
giodoc per "Le Cronache del Salernitano" - 20 Luglio 2015
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Re: RIP GIGI MARULLA
Ancora stamattina in macchina ti ho pensato e rivisto in quella maledetta bara con la tua maglia rossoblù e non ho potuto non piangere nuovamente.
La "maglia cucita addosso", come dicevi sempre tu........campione
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Re: RIP GIGI MARULLA
Quasi tutte le sere assisto ad un torneo di beach soccer alla Pro Cosenza, e ovviamente devo passare il Marca; la sua non presenza in quella struttura è surreale.marcello77 ha scritto:Ancora stamattina in macchina ti ho pensato e rivisto in quella maledetta bara con la tua maglia rossoblù e non ho potuto non piangere nuovamente.
La "maglia cucita addosso", come dicevi sempre tu........campione
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Re: RIP GIGI MARULLA
questa scritta su facebook in un gruppo ha più di 350 mi piaciabba ha scritto:E' incredibile come la cosa più bella scritta su di te non venga da Cosenza ma da Salerno. Non che avessi molti dubbi, ma ora è scritto nero su bianco. Ebbene sì, se lo ricordano Marulla... ed è un ricordo che fa venire i brividi
#addioBomber
Faceva caldo da morire, come oggi, quasi venticinque anni fa. Magari qualche grado in meno ma i metereologi parlano di temperatura percepita.
E io la percepivo tutta, tra sudore, lacrime e rabbia.
Faceva caldo, anche se Tano era sceso in campo col cappotto granata.
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La fine, in 12 mesi, del sogno di una vita calcistica.
Sì, ti ho odiato con tutte le mie forze, mio fiero avversario.
E se anche avessi voluto, mai avrei potuto dimenticare il tuo nome.
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Ma la gamba, un menisco, al massimo un crociato, i miei bersagli erano sempre circondati dal verde del terreno di gioco.
Ma questo lo sapevi, di certo. Tu protagonista, io tifoso, la pensavamo allo stesso modo. E non in fondo, ma pienamente.
Quelli come te sapevano il significato della parola appartenenza.
Per questo non ci dobbiamo dire niente, non ci dobbiamo giustificare, soprattutto ora che il Tempo è passato, e tengo la coccia pelata come la tenevi tu.
Adesso, se ti arriva la mia voce, te lo posso dire che come centravanti ti ammiravo.
E che leggere, in questo giorno caldo senza respiro, che il tuo cuore si era fermato ha fatto fermare per un millisecondo pure il mio.
Mi era successo pure quando seppi di Denis.
Magari adesso glielo puoi dire.
Salerno ti piange, Gigi, e non sono vuote parole, chè la fierezza di un'appartenenza la si misura con la fierezza degli avversari.
E meglio perdere quello spareggio per mano di un calciatore, di un uomo vero, che mille partite perdute per mano di mezze seghe.
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Re: RIP GIGI MARULLA
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Re: RIP GIGI MARULLA
Ancora oggi, quando mi capita di dare un calcio ad un pallone, lo accompagno con la voce dicendo "tiro di Marulla"; ma la spensieratezza nel pronunciare il tuo nome non ce l'ho più!
29 maggio 2020:"Io non sono mai retrocesso!
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Re: RIP GIGI MARULLA
Anche oggi in un giorno che dovrebbe essere di festa ti ho pensato più volte, come avviene penso da sempre sia prima che dopo quel dannato giorno, un giorno si e l'altro pure sei spesso nei mie pensieri, per me è stata ed è come una tremenda ingiustizia ( come ce ne sono state e ce ne sono purtroppo tante rimanendo al cosenza calcio basta pensare a quello successo a catena e a bergamini se pur per cause diverse, in quest'ultimo caso per denis è addirittura doppia l'ingiustizia umana e divina) sul nostro Capitano proprio nn so se per volere divino o semplice destino doveva andare così, io so soltanto che nessun evento potrà mai separarci, il nostro legame con Marulla è e sarà sempre inossidabile, per sempre Gigi Marulla uno di noi!
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Re: RIP GIGI MARULLA
il mio pensiero va a te,
con il cuore e con profondo rispetto,
ovunque e per sempre un solo capitano..
ciao Gigi
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ciao Gigi
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Re: RIP GIGI MARULLA
mi associo a quanto scritto da doctor, un pensiero sentito al nostro immenso Capitano! è già passato un mese , eri,sei e sarai nei cuori di tutti noi in eterno, ti vogliamo bene.